In dissolvenza

Abbraccio

Sorriso di pesco

Sotto un sorriso di pesco,

in mezzo a viole di abbracci,

corro nei prati della vita,

lieve il pensiero di un giorno sincero.

Gambe veloci in mezzo alla savana,

tra leoni e gazzelle cerco la tua sottana,

strano il momento della percezione

ma adesso ti vorrei qui nella mia tana.

Sotto la stretta di questo corpo nudo,

ti farei parte dell'intimo tripudio,

lasciando uscire l'amore dal cuore.

Nuvole

Nuvole si abbracciano nell'ultimo tango,

voli di pensieri tra il futuro e il passaggio di ieri,

cieli incantati si aprono sopra a tutto questo fango

portando a librarsi le in alto le ali dei trampolieri.

Chiudendo gli occhi, visioni di cui non mi stanco,

soli accesi nei giardini di maggio

fondatori di una nuova primavera

scaldano di nuovo questa terra sincera,

lascio le mie braccia aprirsi all'arrivo dell'aria,

respiro il fiato della vita che prima non c'era.

Nuvole leggere, dipinte da cuori innamorati,

volano sopra alle spiagge della riviera,

attraverso gli ombrelloni colorati.

Il vento le porterà nel mare aperto.

Vendetta

Non mi cercare,

preferisco lasciarmi odiare,

la rabbia consuma la carne

nell'inutile tentativo di bruciare,

non mi cercare perché ti farò del male,

il bene si è scalfito nei giorni assopiti,

un moto violento monta la ragione

sempre più difficile da controllare

mentre ti accolgo come il migliore degli ospiti.

Non ridere, non pensare di averla fatta franca,

mi chiedo solo cosa fermi, ancora, questa mano,

la mia essenza ha bruciato il senso, è qui, ormai stanca.

Di me devi temere, devi aver paura, aspettando vendetta.

Il mondo muore

Oceano azzurro,

acque chiare su spiagge imbiancate,

vita dentro e fuori dall'acqua.

Marea nera,

petrolio e solventi su fondali morenti,

morte dentro e fuori dall'acqua.

La realtà cancella il sogno,

la speranza lascia campo a morti evidenti.

Terra soffre colpita dall'avidità,

da speculazioni inarrestabili ed invadenti,

cieco, sordo e muto l'uomo mostra la sua viltà.

E il mondo muore.

Ipocrisia

Mi rigiro nell'ipocrisia,

falso io e bugiardi quelli intorno,

tarocco nel cuore l'impulso descritto,

sento lo spiar nascosto del cuore all'abbandono,

il plauso, il sorriso nascosto di chi pensa,

nel buio della menzogna, di avermi trafitto,

di avermi condotto alla gogna, sconfitto,

senza sapere chi abusa del mio raccontare,

mentre io lascio fare per non invadere,

per non portare distruzione in coloro che si possono solo vergognare,

che nemmeno comprendono il male inflitto,

per non usare il potere del taglio,

il sottile argomentare che ti