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La biblioteca dell'immaginario
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Ebook181 pages1 hour

La biblioteca dell'immaginario

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About this ebook

Un luogo di mistero, un santuario silente e perfetto, una porta su universi incantati.

La Biblioteca dell’Immaginario è un lido incorporeo dove coesistono mondi palpabili e realtà distorte. Dove creature ancestrali, provenienti da dimensioni parallele o radicate in una tangibile coerenza, sopravvivono alla moderna civiltà.

Silloge che racchiude magiche atmosfere in cui ogni segreto è rivelato da narrazioni suggestive e avvincenti.

Dodici autori (Francesca Angelinelli, Anna Battaglia, Andrea Carlo Cappi, Filomena Cecere, Fabrizio Corselli, Roberto Carlo Deri, Simona Diodovich, Adam Frost, Gloria Rachel, Molly Greenhouse, Marco Varuzza, Emanuela Valentini) creano il loro personale equilibrio tra realtà e fantasia, lasciando impronte di avventure e paure, di emozioni e visioni, per creare l’illusione di trovarsi in una dimensione onirica, ma travolgente.

LanguageItaliano
PublisherNocturna
Release dateJun 4, 2013
ISBN9788890687174
La biblioteca dell'immaginario

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    La biblioteca dell'immaginario - AA. VV.

    NOCTURNA

    Sezione Fantasy

     a cura di Filomena Cecere

    5

    Autori vari

    a cura di Filomena Cecere

    Nocturna

    ©Francesca Angelinelli, ©Anna Battaglia, ©Andrea Carlo Cappi,

    ©Filomena Cecere, ©Fabrizio Corselli, ©Roberto Carlo Deri,

    ©Simona Diodovich, ©Adam Frost, ©Gloria Rachel,

    ©Molly Greenhouse,  ©Marco Varuzza, ©Emanuela Valentini.

    La Biblioteca dell’Immaginario

    Marchio editoriale NOCTURNA

    di editrice GDS

    direttore editoriale Iolanda Massa

    a cura di:

    Filomena Cecere

    Editing: Filomena Cecere

    Foto di copertina: Parole di ©Filomena Cecere

    Progetto grafico di copertina: ©Iolanda Massa

    ©NOCTURNA marchio editoriale

    di EDITRICE GDS

    Via Matteotti 23

    20069 Vaprio d’Adda - Milano

    Tel 02 9094203

    e-mail: edizionigds@hotmail.it

    www.gdsedizioni.it

    TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere ultilizzato, distribuito e riprodotto , nolleggiato o trasmesso al pubblico. Qualsiasi distribuzione non autorizzato costituisce una violazione dei diritti d'autore e dell'autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente quanto previsto dalla legge 633/1941 e successive modifiche.

    Caro lettore,

    benvenuto in questa biblioteca dedicata al fantastico.

    Luogo di mistero dove potrai incontrare personaggi affascinanti e particolari creature, mondi estranei e realtà distorte.

    Un santuario silente e perfetto dove raccogliersi con il proprio Io bambino e affrontare paure mai superate, dove volare con la fantasia e lasciarsi travolgere dalle magiche atmosfere.

    Ti rivelo un segreto, mio caro avventore, ogni racconto di questa biblioteca possiede un’anima. Quella dell’autore che l’ha generato e quella del lettore che lo ha amato vivendolo. Lascia quindi la tua impronta, per donare al prossimo visitatore la possibilità di giocare grazie a queste pagine intrise di passione.

    I libri appartengono a coloro che con essi hanno imparato a sognare, ecco perché ogni storia che alimenta questa biblioteca brama il tuo respiro e il tuo pensiero, tramutati in parole scritte nelle note a margine che testimonieranno per sempre l’emozione provata.

    Solo così un libro non perde il suo vigore, anzi anche quando, a distanza di anni, un nuovo lettore poserà lo sguardo su queste pagine, esse saranno pregne di nuova forza e i racconti e le tue stesse emozioni passeranno di mano in mano come il rudis, divenendo testimone di mondi incantati.

    Filomena Cecere

                                                                                                                    Andrea Carlo Cappi

    L'ULTIMA SCINTILLA

    PREFAZIONE

    Una nuova avventura attende padre Antonio Stanislawsky, l’eclettico agente speciale dell'Ufficio Risoluzioni al servizio di un Vaticano del futuro, ideato dalla penna creativa di Andrea Carlo Cappi.

    Le sue vicende mescolano generi differenti, creando un corollario di contaminazioni che spaziano dall’horror alla fantascienza e al giallo d’azione.

    Segreti di una Chiesa cristiana non più legati a reliquie e antichi manoscritti, ma visioni distorte di un universo popolato da creature demoniache che generano efferati omicidi.

    Compito di Stanislawsky è quello di sterminare gli esseri immondi e occultare, agli occhi di tutti, una scomoda realtà.

    Se poi lo fa con toni irreverenti e con metodi per nulla ortodossi poco importa, i committenti sono anche disposti a chiudere un occhio.

    Una storia con teorie blasfeme al limite dell’eresia e decisioni discutibili di una Chiesa che ritorna sui suoi passi.

    I personaggi, magnificamente caratterizzati, si alternano nel gioco fitto di una trama avvincente, regalando colpi di scena e immagini in rapida sequenza degne di un ap-passionante action movie.

    L’ultima scintilla di Andrea Carlo Cappi è un horror dalle tinte oscure che sa condurre il lettore nel mistero sconfinato dell’immaginazione e travolgerlo con impeto nel-l’azione viva.

    Filomena Cecere

    L'ULTIMA SCINTILLA

    Andrea Carlo Cappi

    Laboratorio segreto pontificio di Montallegro

    (Distretto di Rapallo, Genova)

    Prossimo futuro

    Monsignor Tourneur uscì dall'ascensore e si guardò intorno. Il laboratorio era tirato a lustro, pulito come uno specchio. Si sarebbe detto che il personale si dedicasse più alle pulizie che allo studio e alle ricerche. Lui dov’è? domandò alla giovane suora che occupava una scrivania all’ingresso.

    Padre Mantovani si affrettò a raggiungerlo, quasi mettendosi sull'attenti di fronte a lui. Il giovane era più alto, ma molto, molto meno importante nella gerarchia. Da questa parte, Monsignore.

    Tourneur approvò la deferenza con un cenno d'assenso. Seguì padre Mantovani lungo il corridoio, fino a una stanza dalla parete vetrata. All’interno si intravedeva appena una figura immobile su un letto, illuminata dalle luci di monitor e apparecchiature mediche. Dal corpo dell'uomo entravano e uscivano tubicini di vario genere, che lo mantenevano sedato e alimentato.

    Tutto qui? chiese Tourneur. Una specie di cadavere mantenuto in vita artificialmente?. Per un attimo il monsignore si rese conto della frase che aveva pronunciato. Dopotutto il Santo Padre in persona era in quelle stesse condizioni, se non peggiori, e restava in vita solo grazie a sofisticatissime apparecchiature che gli permettevano di manifestarsi sotto forma di ologramma e gestire la Chiesa con pugno di ferro. C'era da sperare che non ci fossero microfoni in quel corridoio e che Sua Santità non potesse sentirlo.

    Tourneur si riscosse: dopotutto in quel momento era lui ad avere il coltello dalla parte del manico. I salariati della struttura dipendevano dalla sua valutazione: se il monsignore avesse giudicato insufficienti i risultati, il laboratorio sarebbe stato chiuso e il personale spedito nelle colonie più inospitali dell’universo conosciuto. Quanto al soggetto... Accenda la luce, intimò.

    Non credo che sia consigliabile, obiettò padre Mantovani. Il soggetto percepisce le variazioni luminose e cerchiamo di limitarle al minimo....

    Voglio vedere per cosa Sua Santità spende cifre da capogiro ogni anno, allo scopo di mantenere questa struttura, tagliò corto Tourneur.

    Come preferisce, si rassegnò padre Mantovani. Premette un pulsante sulla parete e una serie di tubi fluorescenti si illuminò gradualmente, fino a definire la figura sul letto. Il corpo era spaventosamente magro, la pelle aderiva alle ossa del cranio completamente lucido, la sagoma delineata dalle lenzuola indicava che il corpo non doveva essere meno ossuto. Avesse potuto camminare con un mantello e una falce, sarebbe stata una perfetta raffigurazione della morte.

    Da quanti anni è qui? chiese Tourneur.

    Undici.

    Tourneur ebbe la sensazione di vedere l’uomo sul letto muovere gli occhi sotto le palpebre. L’oscillogramma dell’attività cerebrale si fece più movimentato. Tuttavia il monsignore aveva ripreso l’autocontrollo e la coscienza della propria autorità. "E in undici anni lei e il suo predecessore non siete riusciti a cavare un ragno del buco, a dispetto di tutti gli investimenti su questa struttura?".

    Be’, quello che stiamo cercando non è facile da... isolare. Se posso esporle la teoria di padre Dassin....

    Non sono qui per le teorie, sentenziò Tourneur. Sono qui per i fatti! Ourrr.

    Prego?.

    Sono qui per i frrrrr....

    Tourneur non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Aveva difficoltà a parlare, come se qualcosa nella sua gola, nel suo stesso corpo, si stesse deformando. Fece per portarsi una mano alla fronte e la vide singolarmente pelosa e... più corta. Con le unghie sottili... troppo lunghe. A quel pensiero le vide ritrarsi nella carne. Ma... cosa? Alzò lo sguardo su padre Mantovani e lo vide allontanarsi di corsa.

    Fece per dirgli qualcosa, ma dalla gola gli uscì un suono acuto che non aveva nulla di umano. E d’un tratto, sentendosi in pericolo, snudò gli artigli, si lasciò cadere in avanti sul pavimento e corse a quattro zampe nel corridoio. Padre Mantovani era un nemico e andava distrutto, quello era il suo unico pensiero in quel momento, anche se non esattamente suo. La mente annebbiata non gli permise di comprendere il senso né delle proprie azioni né di quelle del giovane religioso, che fracassava con un go-mito uno sportello di vetro incassato nella parete, ne estraeva una pistola e premeva il grilletto.

    Il proiettile deflagrante devastò il petto di monsignor Tourneur mentre balzava in aria ruggendo come una tigre.

    Due giorni dopo

    Padre Mantovani guardò verso la vallata. Sotto c’erano il Golfo del Tigullio, la città di Rapallo e una bella giornata estiva, nel culmine delle celebrazioni annuali dell’Apparizione, avvenuta il 2 luglio 1557 nel luogo in cui in seguito era stata costruita la basilica di Montallegro. Monsignor Tourneur era arrivato sul monte in elicottero, ma non se n’era più andato: il suo corpo era conservato in una cella frigorifera. Il nuovo emissario del Vaticano invece era arrivato in treno fino a Rapallo e stava salendo ora con la funivia.

    C’era da chiedersi che aspetto avesse questo padre Antonio Stanislawsky. Calvo, basso e corpulento come Tourneur? Oppure, dato che proveniva dall’Ufficio Risoluzioni del Vaticano, era un uomo d’azione, alto, bello, dalla muscolatura possente? A quel pensiero padre Mantovani dovette reprimere un sospiro e imporsi di recitare un Atto di dolore. Si era lasciato da tempo alle spalle certe esperienze della carne.

    L’inviato del Santo Padre uscì dalla cabina della funivia, scavalcando le casse di materiale inviato da Rapallo per le celebrazioni sul monte, che attiravano turisti da tutto il mondo cattolico. Non era molto alto, non sembrava particolarmente imponente, aveva persino un accenno di pancia, ma l’individuo in clergyman che mise piede sulla banchina, con i suoi lunghi capelli appena venati di bianco ma più scuri della barba e dei baffi vagamente ingrigiti, aveva un certo fascino. Padre Stanislawsky fece un passo avanti, depose a terra la sua valigetta e si accese un mezzo toscano.

    Mantovani si fece avanti e si presentò. L’altro gli strinse la mano e non perse tempo.

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