Paranoia Park
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Anteprima del libro
Paranoia Park - Andrea Montalbò
a cura di Franco Forte
Paranoia Park
di Andrea Montalbò
1.0 marzo 2014
ISBN versione ePub: 9788867751884
© 2014 Andrea Montalbò
Edizione ebook © 2014 by Delos Digital srl
Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano
Versione: 1.0 marzo 2014
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.
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Indice
Colophon
Andrea Montalbò
Paranoia Park
Premessa
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
TUBEPEDIA EXPOSED
Delos Digital e il DRM
In questa collana
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Andrea Montalbo'
Andrea Montalbò, classe 1960, ha all’attivo alcuni racconti e due romanzi di fantascienza, l’ultimo dei quali, pubblicato nel 2012, s’intitola Extreme Defence: Sandriders
(Caosfera edizioni).
Premessa
The Tube
parte con il racconto Stazione 27, di Franco Forte (in vendita in tutti gli store online a 0,99 euro), dove accadono dei fatti indispensabili per comprendere quanto accade in questa storia:
Nella metropolitana di una città non precisata, Milo si trova a bordo di una carrozza, intento ad ammirare Marika, una biondina di cui è perdutamente innamorato. Quando finalmente si decide ad abbordarla, il treno si ferma e le porte si aprono sulla banchina della stazione 27. Quello che succede dopo pare un incubo, o una sequenza di fotogrammi sgranati da un film dell’orrore: creature barcollanti cercano di entrare nel vagone, scavalcando corpi insanguinati e massacrati. Milo si trova costretto ad affrontare delle creature terrificanti, degli zombie che cercano di aggredirli, dimostrando un coraggio che sorprende lui per primo. Ma deve combattere per sopravvivere, e per impedire che quei mostri facciano del male a Marika. Dopo aver combattuto con i morti viventi, Milo, insieme a un manipolo di passeggeri, si rinchiude in un vagone del treno. Con loro c’è il conducente, che fa partire il convoglio. Ma cosa troveranno alle prossime fermate? E perché la metropolitana sembra non raggiungere mai la stazione successiva?
The Tube
non è solo questo. Nella collana The Tube Exposed
prendono forma racconti indipendenti, che pur ambientati nell’universo della serie principale hanno nuovi protagonisti e storie autoconclusive, che si possono leggere anche indipendentemente dalle altre. Stando attenti, però, a non farsi contagiare dal morbo…
The Tube
, a cura di Franco Forte, è una serie narrativa alimentata dai lettori stessi, che possono contribuirvi partecipando al contest letterario sul forum della Writers Magazine Italia (HYPERLINK http://www.writersmagazine.it/forum
www.writersmagazine.it/forum). I migliori racconti selezionati vengono pubblicati come capitoli di The Tube
o di The Tube Exposed
, e gli autori messi regolarmente sotto contratto, con una percentuale di guadagno sul numero di copie vendute.
Seguite tutti i capitoli di The Tube
. E date il vostro contributo scrivendo una storia che possa ampliare la saga più tosta del momento!
1
Cosa avrebbe dovuto fare, di diverso? Stava nascosto: come aveva sempre fatto, del resto. Aveva cominciato da bambino e ora era adulto, dieci minuti o un giorno in più non facevano questa gran differenza.
Lui era… ah, detestava quel soprannome sprezzante e odioso. Tutti lo chiamavano in quel modo, una stupida qualifica al posto di un nome: non che lui si fosse mai presentato, la sua identità era soltanto un suono vuoto, ormai; prima di tutto per lui. È che non si sentiva in quel modo, non era così. Alla fine, però, cominciava ad abituarsi all'idea. Non poteva negare di vivere proprio come uno di quelli.
Nel frattempo, doveva lavarsi.
Per farlo, doveva scendere.
Non facile. Niente-niente facile. Lui visto, aspettare.
Un'altra cosa che non faceva spesso: parlare. Perdi l'abitudine, cominci a esprimerti a gesti , poi, neppure quello; lasci che siano gli altri a indovinare. Ad attribuirti un pensiero, una frase. Da ultimo, anche il tuo linguaggio interiore muta. Si contrae.
Rallentati buffi, pensò, spostando la sua attenzione verso il laghetto: non fosse stato per quelli che chiamava rallentati, avrebbe potuto fare il bagno e lavarsi. Non era un sudicione, per quello che poteva cercava di tenersi in ordine; da un paio di giorni, però, erano comparsi quelli e il laghetto non era più accessibile. Ma cos'avevano?
Si erano proprio dimenticati tutto?
Li aveva visti attraversare il parco, camminando senza meta apparente come se tutto fosse normale, come un giorno qualsiasi. Soltanto, non erano famiglie con bambini da stancare sulle altalene; non coppie giovani in cerca di un buon posto dove appartarsi. Nessuno interessato al camioncino dei gelati o a quello dei panini.
Vagavano senza sosta, strascicando i piedi ed erano… rallentati.
Quando arrivavano al laghetto, be’, semplicemente, proseguivano.
Entravano in acqua e continuavano a camminare.
Li vedeva affondare poco a poco e poi sparire finché qualcuno ricompariva sull'altra sponda e qualcuno no. Non subito. Anche dopo ore. Secondo lui, almeno tre o quattro del giorno prima non erano ancora riemersi.
Morti viventi.
Non riusciva a chiamarli così. Gli altri, chiamavano lui a quel modo: ehi, tu, specie di morto vivente. Questo lo faceva arrabbiare, in fondo che male faceva: non chiedeva niente a nessuno, non cercava elemosine… se la cavava da solo. Ma lo chiamavano in quel modo e lui allora prendeva il documento dallo zaino consunto e sporco e lo mostrava, il documento con la sua foto e la data di nascita. Quel pezzo di carta diceva che lui era vivo, la data specificava che la sua età era… in che anno siamo?
Guardò la pagina di giornale, spiegazzata e strappata, che un refolo di vento svogliato stava sollevando dall'abbraccio dell'erba alta, cercando di portarla via, senza successo. Doveva esserci una data, là sopra. Eccola.
Calcolò con un minimo di fatica, poi tornò a concentrarsi sulla questione primaria: scendere. Il laghetto aveva un'alternativa, che erano i bagni