Gioco d'azzardo: Trainville 6
Di Alain Voudì
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Rinascita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCedimento strutturale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGuerra Navajo: Trainville 11 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFuga da Trainville parte I: Trainville 4 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAlla scoperta di Mister Pennyworth: Trainville 2 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLaguna Beige Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa grande rapina a Trainville: Trainville 0 Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Fuga da Trainville parte II: Trainville 5 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNon è finita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMorte sull'altare Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Sherlock Holmes e lo scottante segreto di Mrs. Hudson Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAlla deriva Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniColazione alle Svalbard Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa setta: Trainville 8 Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Alla taverna del gatto guercio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniArrivo a Trainville: Trainville 1 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTrainville: Andata e ritorno: Trainville 3 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'inventore: Trainville 10 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa scelta di Dix Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRIG Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
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Anteprima del libro
Gioco d'azzardo - Alain Voudì
Alain Voudì
Gioco d'azzardo
Romanzo breve
Prima edizione marzo 2015
ISBN 9788867756889
© 2015 Alain Voudì
Edizione ebook © 2015 Delos Digital srl
Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano
Versione: 1.0
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Indice
Il libro
L'autore
Gioco d'azzardo
Negli episodi precedenti di Trainville:
Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Nel prossimo episodio: Trainville 7 – Cedimento strutturale
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In questa collana
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Il libro
Joanna è in fuga da Trainville. Ma un incontro inatteso cambierà la sua vita
Dopo la drammatica fuga da Trainville, Joanna si trova ancora una volta sola al mondo, isolata in una città sconosciuta, angosciata per la sorte delle uniche persone che ama al mondo e con l'unica sua flebile speranza riposta nel criptico messaggio di soccorso inviato alla Resistenza.
Sarà l'incontro con Danielle, avventuriera, giocatrice e pistolera, che le farà trovare la forza di riprendere in mano le redini della propria esistenza e giocarsi il tutto per tutto, per la salvezza propria e dei propri cari.
L'autore
Alain Voudì, genovese, classe ‘63, consulente direzionale, ha pubblicato due racconti in appendice ai Gialli Mondadori nel 2012, e un terzo, trasmesso su Radio 24 nel corso della trasmissione Giallo 24, è poi stato incluso nella raccolta omonima edita da Mondadori. Un suo racconto è stato finalista nel 2012 al Premio Stella Doppia di Urania, un altro ha vinto la prima edizione del concorso Tessisogni e un terzo è stato segnalato al Premio Robot, edizione 2012. Altri suoi racconti si possono trovare in numerose antologie, tra le quali 365 Racconti Horror, 365 Racconti sulla fine del mondo e 365 Storie d’amore di Delos Books, oltre che sulle riviste Robot e Writers Magazine Italia e nelle raccolte Il Cerchio Capovolto (I Sognatori, 2011 e 2012). È autore di diversi racconti della serie The Tube.
Dello stesso autore
Antonino Fazio, Alain Voudì, Giorno Zero The Tube ISBN: 9788867751020 Antonino Fazio, Alain Voudì, Il bacio della morte The Tube ISBN: 9788867751327 Alain Voudì, Franco Forte, Rinascita The Tube 2 ISBN: 9788867752690 Alain Voudì, Alla deriva Chew-9 ISBN: 9788867752836 Alain Voudì, RIG Delos Crime ISBN: 9788867753338 Alain Voudì, Arrivo a Trainville Trainville ISBN: 9788867753611 Alain Voudì, Alla scoperta di Mister Pennyworth Trainville ISBN: 9788867753796 Alain Voudì, Trainville: Andata e ritorno Trainville ISBN: 9788867754021 Alain Voudì, Fuga da Trainville parte II Trainville ISBN: 9788867754250 Alain Voudì, Fuga da Trainville parte I Trainville ISBN: 9788867754267 Alain Voudì, Laguna Beige Urban Fantasy Heroes ISBN: 9788867754748 Alain Voudì, Il mattatore Senza sfumature ISBN: 9788867755165
Negli episodi precedenti di Trainville:
La piccola Joanna viene ritrovata in fin di vita dai Navajo nel mezzo del deserto radioattivo di Hell’s Hollow, senza memoria di sé o di come ci sia arrivata. Affidata al magnate della Sabbia Jim Pennyworth, Joanna cresce all’interno del vagone 47 di Trainville, una delle gigantesche città su rotaie che percorrono le praterie americane. Con tempo, riconosciuta la sua insaziabile curiosità e intelligenza, Jim la introduce alle gioie dei libri e dello studio, e incoraggia la sua passione per la matematica, addestrandola fin da bambina all’uso di codici e cifrari segreti.
Come Joanna scopre presto, infatti, dietro una facciata di patriottico industriale il suo tutore nasconde il proprio supporto organizzativo e finanziario per la Resistenza: un movimento clandestino che, con l’appoggio degli inglesi, cerca di opporsi al regime dispotico e illiberale del Presidente Edison, a sua volta supportato dalla losca Liberty Sands Inc., diretta concorrente di Jim nel mercato della Sabbia radioattiva.
È proprio la Liberty che, corrompendo il sadico Federal Marshall di Trainville, Mister Bradley, provoca l’arresto di Jim con l’accusa di tradimento e la sua sostituzione al vertice della Pennyworth Corporation con lo stesso Bradley, nominato dal governo suo commissario straordinario. Joanna, nel tentativo di liberare Jim dalle prigioni federali, viene abusata da Bradley, che è però all’oscuro della sua collusione con i ribelli; Jim, per metterla al sicuro, la convince a fuggire da Trainville con la scusa di inviare un ultimo messaggio in codice alla sede della Resistenza.
Grazie all’aiuto di uno dei congegni di Jim, Joanna riesce a ipnotizzare Bradley, facendogli credere di averla uccisa e gettata dal treno. Approfittando di un’imprevista confusione, riesce poi ad allontanarsi dal convoglio alla fermata di Columbus, Georgia; ciò che non sa, però, è che nel frattempo Jim, per facilitare la sua fuga ed eludere la tortura, si è ucciso in carcere, lasciandola ancora una volta sola al mondo.
Prologo
A bordo del Regio Piroscafo Alberto da Giussano, appena al largo di Fort Lafayette, Brooklyn, New York
Aprile 1891
Appoggiato alla balaustra del ponte di coperta, il capitano di corvetta Amedeo Negri di Sanfront si passò inconsciamente la lingua sulle labbra, rese secche dalla tensione. La piccola lancia a vapore che aveva lasciato la fortezza poco prima era ormai giunta quasi a portata di voce; nel giro di qualche minuto gli ispettori federali sarebbero saliti a bordo, e lui avrebbe verificato sulla propria pelle quanto buona fosse la copertura fornitagli dalla Regia Marina. La sua falsa identità di ingegner Negri
aveva tenuto bene fino ad allora, ma un conto era farsi passare per civile al sicuro, a casa propria, e tutt’altro conto era farlo su suolo straniero, sebbene in teoria amico.
Col pretesto di ammirare il panorama, come avrebbe fatto un autentico civile all’arrivo in un nuovo paese, face scorrere lo sguardo sulle possenti fortificazioni a guardia dello stretto che immetteva nella baia di New York. Il complesso alla sua sinistra doveva essere quello che adesso veniva chiamato Fort Wadsworth, sebbene sulle cartine che aveva studiato presso la Scuola Navale di Genova fosse ancora indicato come Fort Tompkins. Quasi senza rendersene conto, iniziò a stimare la quantità di feritoie nella sua parte bassa, quella costruita sulla riva dell’Hudson. Malgrado parte della facciata fosse nascosta dietro l’ansa costiera, poteva già scorgere non meno di trenta postazioni di tiro, che, conoscendo gli americani, potevano solo significare altrettanti cannoni da 16 libbre, se non addirittura da 22: in ogni caso, abbastanza da tener testa da soli a una piccola flotta.
L’estesa fortificazione che dominava dall’alto la sponda alla sua destra, invece, doveva essere Fort Hamilton. Per quanto se ne sapeva, era adibito più a caserma e deposito che alla difesa attiva; ma naturalmente la sorveglianza della baia da quel lato era delegata al terzo e più temibile forte: Fort Lafayette, che incombeva minaccioso dall’isolotto proprio davanti alla prua del piroscafo.
Amedeo rabbrividì. La fortezza, bassa e quadrata, poteva non sembrare tanto imponente a vederla sulle carte nautiche; ma a trovarsela davanti, con le sue settantadue bocche da fuoco spianate, faceva tutt’altra impressione. Chiunque avesse voluto attaccare gli States via mare avrebbe fatto meglio a cercare un altro porto in cui sbarcare le proprie truppe.
– Allora, ingegnere – lo fece sobbalzare una voce alle sue spalle. – Che gliene pare del paesaggio? The Narrows, lo chiamano da queste parti: le piace?
Amedeo deglutì, costringendosi a rilassare la presa delle dita sul parapetto.
– Impressionante – sorrise, voltandosi verso l’interlocutore.
Il colonnello Hart lo raggiunse zoppicante, appoggiandosi al proprio inseparabile bastone da passeggio, e si afferrò alla balaustra come se il piroscafo stesse ancora affrontando le onde dell’Atlantico. Seguendo lo sguardo di Amedeo, accennò col mento alla fortezza davanti a loro.
– Sta studiando le nostre difese costiere, per caso?
Amedeo rise, come se si fosse trattato di una battuta.
– Sfortunatamente, colonnello, io sono un semplice ingegnere meccanico – rispose nel suo inglese fintamente stentato. – Non mi intendo di edilizia, e tantomeno di quella militare.
– Già, già – ridacchiò Hart. Il suo tono era tanto casuale che Amedeo