Aaron il grande: Under Legend 1

a cura di Andrea Franco

Aaron il grande

di Silvia Robutti

1.0 gennaio 2014

ISBN versione ePub: 9788867751785

© 2014 SIlvia Robutti

Edizione ebook © 2014 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

Versione: 1.0 gennaio 2014

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Indice

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Silvia Robutti

Aaron il grande

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

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Silvia Robutti

Silvia Robutti è nata a Torino nel 1984, ha studiato veterinaria e si è laureata nel 2008. Oggi vive con il suo ragazzo e un gatto nero a Torino, dove gestisce un servizio di visite veterinarie a domicilio chiamato Vetmobile. Ha sempre scritto molto, ama gli animali e viaggiare, viaggiare, viaggiare! Ha vinto il Premio Odissea con il romanzo fantasy La maledizione della fiamma.

Dello stesso autore

Silvia Robutti, La maledizione della fiamma Dragonz ISBN: 9788865303825 Silvia Robutti, La vergine veggente Fantasy Tales Under Legend (in preparazione) ISBN: 9788867752249

1

– Ho mal di testa! – disse la giovane scostando le lenzuola di raso e mettendosi a sedere sul letto. Il giovane si tirò su anche lui, preso alla sprovvista.

– Cosa vuol dire che hai mal di testa? – domandò con tono seccato e sorpreso. La ragazza lo ignorò e si allungò per prendere i propri vestiti.

– Vuol dire che mi fa male quel bozzo coperto di capelli che la gente chiama testa! – spiegò pungente.

Il giovane scosse il capo, come se non avesse capito. –Non puoi avere mal di testa! – asserì arrabbiato. – Le prostitute non hanno il mal di testa! – argomentò.

La ragazza ancora una volta lo ignorò e continuò a vestirsi. – Sì, certo, se lo dici tu – sbuffò. – Però io ora me ne vado!

– Come sarebbe, te ne vai? – saltò su il giovane. – Ma non abbiamo ancora…

– Se vuoi fare del sesso ti conviene chiedere a Madama Grunter di mandarti su un’altra ragazza!

Il ragazzo rimase un secondo in silenzio, pieno di rabbia, ma non aveva voglia di litigare, non quel giorno. Adottò un’altra tecnica. –Davvero vuoi lasciarmi solo proprio oggi, sapendo cosa mi aspetta all’alba? – domandò con tono grave.

La ragazza sbuffò ancora. – Non ti ho chiesto io di andare a farti ammazzare domani, in quel posto da pazzi! – ringhiò.

Il giovane sorrise sotto i baffi: Ma certo, ecco perché fa così. È infuriata perché teme di perdermi, dopo tutto lo sa il mondo intero che è innamorata di me dal primo giorno che mi ha incontrato. Se la prendo con le buone cadrà ai miei piedi!

– Potrebbe essere l’ultima volta che mi vedi – mormorò dunque con tono languido

– Non ci tieni neanche un poco a me? Non vuoi farmi felice per l’ultima volta?

La ragazza in tutta risposta finì di allacciarsi gli stivali e andò alla porta.

Adesso si volta, torna da me e mi fa un bel servizio completo, pensò il giovane.

Lei in effetti si voltò. – Perché a farti fare felice non vai dalla tua fidanzata? – domandò, poi si sbatté la porta alle spalle, lasciandolo mezzo nudo, sul letto, con un palmo di naso.

Ah, le donne, non sei al riparo dalle loro paturnie nemmeno se le paghi! pensò assai depresso.

Rimase ancora un poco nel letto, soppesando davvero l’idea di far chiamare un’altra ragazza, magari una meglio disposta. Ma lasciò perdere quasi subito: non voleva stare con una sconosciuta, quel giorno, voleva un po’ di vero calore umano. Era chiedere troppo? Dopotutto, il mattino seguente avrebbe sfidato la morte.

Mi tocca sul serio andare da Ember…

E dire che si era riservato l’amore della sua dolcissima promessa sposa per la notte. Aveva calcolato di raggiungerla alla villa sul tardi, dopo averla lasciata a struggersi per bene tutta la giornata ma… ma in fondo poteva andare subito da lei. Si alzò, si vestì e lasciò il boudoir di Kenay alla volta di Villa Novia.

Gli aprì la governante, che, assolutamente ricambiata, lo odiava.

– Sono qui per vedere Ember! – disse rigido.

– La signorina è indisposta – replicò la donna, altrettanto sostenuta. – Ieri sera, per alleviare