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Intervista politicamente scorretta
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Intervista politicamente scorretta

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About this ebook

Si tratta di una elaborazione, molto pratica e diretta, per definire i contenuti di una ipotetica forma di amministrazione globale, che supera la politica ed é basata sul buon senso di una futuristica democrazia diretta.
In essa soltanto il popolo, senza intermediari, assume ogni decisione sulle principali questioni riguardanti la propria vita umana e sociale.
E’ chiaro che non è assolutamente attuabile con le correnti di pensiero odierne, imperniate sul profitto a tutti i costi, però mai dire mai perché il futuro è ancora imperscrutabile, nonostante la più moderna tecnologia a disposizione dei piccoli umani, che continuano a ritenersi grandi nonostante la propria natura inevitabilmente mortale.
LanguageItaliano
PublisherAbel Books
Release dateAug 4, 2015
ISBN9788867521616
Intervista politicamente scorretta

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    Intervista politicamente scorretta - Gabriele Cappelletti

    Gabriele Cappelletti

    INTERVISTA POLITICAMENTE SCORRETTA

    (In realtà terribilmente corretta)

    AbelBooks

    Proprietà letteraria riservata

    © 2015 Abel Books

    Tutti i diritti sono riservati. È  vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico.

    Le richieste per l’utilizzo della presente opera o di parte di essa in un contesto che non sia la lettura privata devono essere inviate a:

    Abel Books - Massimo Lerose editore

    via Leonardo Da Vinci Pal. CEEPLA snc

    04019 Terracina (Latina)

    ISBN 9788867521616

    Prefazione

    Oltre la politica ossia il Vero Vivere

    Il Vero Vivere e il superamento della politica

    Conosciamo il Vero Vivere

    Abolizione del vecchio retaggio della politica e avvio dell’Umanismo 

    Intervista sui contenuti del Vero Vivere dell’Umanismo, in tema con i frequenti periodi di crisi mondiali di tutta l’umanità.

    Il Vero Vivere, ossia l’Umanismo: Oggi utopia e domani?

    Riepilogo strutturale delle modifiche apicali e operative

    Amministrazione Centrale

    Presidenza della Repubblica = Presidenza del Consiglio di Amministrazione Centrale

    Presidente della Repubblica = Presidente Delegato al Consiglio di Amministrazione Centrale

    (1 + 1 vice)

    Presidenza del Consiglio dei Ministri = Direzione del Consiglio di Amministrazione Centrale

    Presidente del Consiglio dei Ministri = Direttore Delegato al Consiglio di Amministrazione Centrale

    (1 + 1 vice)    

    Ministeri Governativi = Consiglio Ministeriale di Amministrazione Centrale

    Ministri del Governo = Consiglieri Delegati all’Amministrazione Centrale

    (Max. 20 + max. 20 vice)

    Governo = Direttore Delegato al Consiglio di Amministrazione Centrale + Consiglieri Delegati all’Amministrazione Centrale

    Parlamento dei Deputati e Senatori = Consulenza Tecnica Parlamentare di Amministrazione Centrale

    Deputati e Senatori = Consulenti Tecnici Delegati all’Amministrazione Centrale

    (Max. 200 + max. 200 vice)

    Prefettura = Consiglio Prefettizio di Delegazione Territoriale

    Prefetti = Consiglieri Delegati Territoriali all’Amministrazione Centrale

    (1 + 1 vice per ogni suddivisione geografica regionale)

    Amministrazione Locale

    Comuni = Consiglio Comunale di Amministrazione Locale

    Sindaco = Direttore Delegato al Consiglio di Amministrazione Locale

    (1 + 1 vice per ogni Comune o consorzio di Comuni)

    Assessori Comunali = Consiglieri Delegati all’Amministrazione Locale

    (Max. 10 + max. 10 vice per ogni Comune)

    Consiglieri Comunali = Consulenti Tecnici Delegati all’Amministrazione Locale

    (Max. 100 + max. 100 vice per ogni Comune)

    Nomine e Attribuzioni Operative

    Per tutti:

    Presidente Delegato al Consiglio di Amministrazione Centrale,

    Direttore Delegato al Consiglio di Amministrazione Centrale,

    Consiglieri Delegati all’Amministrazione Centrale,

    Consulenti Tecnici Delegati all’Amministrazione Centrale,

    Consiglieri Delegati Territoriali all’Amministrazione Centrale,

    Direttore Delegato al Consiglio di Amministrazione Locale,

    Consiglieri Delegati all’Amministrazione Locale,

    Consulenti Tecnici Delegati all’Amministrazione Locale,

    Dirigenti delle Amministrazioni Pubbliche e assimilate, elezione quinquennale popolare in via telematica previo accertamento delle capacità professionali, votazione di tutte le normative generali nazionali e locali espresse solo in via telematica dal popolo sovrano, elezione popolare settoriale, in via telematica, del personale dirigenziale di tutte le amministrazioni statali e assimilate, previo accertamento delle capacità professionali.

    Compiti funzionali

    Presidenza del Consiglio di Amministrazione Centrale = controllo sugli atti generali e rappresentanza dello stato.

    Direzione del Consiglio di Amministrazione Centrale = coordinamento dei Consiglieri e Consulenti Centrali.

    Consiglio Ministeriale di Amministrazione Centrale = direzione dei Consiglieri e Consulenti Centrali divisi nei dicasteri: Affari Esteri

    Interno

    Giustizia

    Difesa

    Economia e Finanze

    Sviluppo Economico

    Infrastrutture e trasporti

    Agricoltura

    Ambiente e tutela del territorio

    Lavoro e Politiche sociali

    Istruzione e ricerca

    Cultura e turismo

    Salute.

    Consulenza Tecnica Parlamentare di Amministrazione Centrale = urgenze e applicazione esecutiva nazionale della normativa telematica espressa dal popolo sovrano.

    Consiglio Prefettizio di Delegazione Territoriale = controllo sugli atti dei Consiglieri e Consulenti Locali.

    Consiglio Comunale di Amministrazione Locale = urgenze e applicazione esecutiva locale della normativa telematica espressa dal popolo sovrano.

    Il popolo è l’unico soggetto deputato a decidere sulle normative generali e locali, tranne le urgenze sulle quali decide comunque successivamente

    Tutti gli organismi statali hanno soltanto compiti di esecuzione e dettaglio tecnico di quanto deciso dal popolo.

    Introduzione e pilastri fondamentali

    Domanda: La democrazia diretta è davvero pura illusione?

    Risposta: Naturalmente la risposta, nell’attuale ambito umano e sociale, tanto carente quanto a giustizia, onestà e spirito di fratellanza, non può che essere costituita da un deciso si, però mai dire mai, perché il buon senso e lo spirito di giustizia possono comunque prevalere anche quando non pare assolutamente possibile.  

    Spiegazione: Purtroppo si è innestata nella gran parte della gente la convinzione che la giustizia, l’onestà e la fratellanza siano concetti arcaici e che valga soltanto la legge del più forte o almeno del più ricco, che spesso combaciano fra loro.

    Quel che regna è una grande ipocrisia a tutti i livelli, con politici e pure uomini di scienza e di religione che rilasciano roboanti dichiarazioni di lealtà e giustizia, veramente destituite di ogni fondamento nella realtà della vita quotidiana.

    Risulta molto facile schierarsi platealmente dalla parte dei diseredati, dei più poveri e bisognosi, mentre nella pratica costante si opera alle loro spalle per gravarli sempre più di oneri.

    Salvo rare e preziose eccezioni, si agisce sempre e solo per interesse personale o di casta, esattamente come nei tempi più antichi, con la differenza che a quell’epoca ciò avveniva apertamente e con l’appoggio delle armi, mentre oggi la disonestà e lo sfruttamento capillare sono mascherati da falsità ideologiche che possono contare sull’importante aiuto dei mezzi di comunicazione, troppo di sovente posti al servizio dei nuovi signori delle nazioni.

    Esempio: Se in una intervista viene chiesto al politico se è vero che lui non si lava mai le mani quando sono pulite, è molto facile, alla sua risposta affermativa, trasmettere su tutti i mezzi d’informazione solo quelle parti in cui si chiede se lui non si lava mai le mani e la risposta che è vero.

    Anche se poi si è costretti alla smentita, rimane sempre il dubbio, almeno in una parte dell’opinione pubblica, se quell’individuo sia davvero sudicio o si tratti di una montatura.

    D.: La ‘grande utopia’ della democrazia diretta è già stata bocciata nel passato, perché riproporla oggi?

    R.: Perché il progresso sociale e tecnologico, unito alle riscoperte capacità della mente umana, potrebbe indurre a rivedere gli attuali modelli di vita, oggi rivelatisi ingiusti e moralmente fallimentari, considerando soprattutto che al rapido progresso tecnologico non ha fatto riscontro un adeguato progresso umano e morale, anzi si può parlare a ben ragione di un triste regresso e imbarbarimento dei costumi.

    S.: Proprio il progresso tecnologico, nella parte che attiene alla comunicazione ed alla informazione aperta a tutti, può costituire la chiave di volta per rovesciare il perverso meccanismo dell’asservimento dei poveri ai voleri dei ricchi.

    Un voto trasmesso via computer non implica un gravoso impegno ma può consentire un deciso passo verso la giustizia sociale.

    Naturalmente, a tale clic deve corrispondere una seria presa di coscienza di se stessi, della realtà che circonda ognuno e delle priorità che ne fanno parte integrante.

    Ne consegue che il cambiamento della mentalità più atavica, che rappresenta il popolo servitore del re, deve essere sostanziale e non solo apparente, superando ogni pregiudizio in merito.

    E.: Si tratta solo di disonestà ed ipocrisia dire: Basta con le raccomandazioni, diciamo no a chi si rivolge ai potenti per far assumere nel tale ufficio figli e parenti vari, mentre si compone il numero telefonico del politico per raccomandare l’assunzione del proprio figlio".

    Ugualmente si tratta di grave disonestà da parte di un giornalista pontificare sulla necessità di fornire sempre notizie veritiere, partecipando anche a dibattiti pubblici e simili, quando nel chiuso della sua redazione architetta articoli e servizi del tutto montati ad arte per favorire politici o amici vari, pronti a ricompensarlo con i soliti trenta denari.

    Invece ha necessità di cure specialistiche chi antepone il culto degli oggetti, specie tecnologici, al rapporto umano con i propri simili, con maggiore colpa nei confronti di chi favorisce tale abnormità nei confronti di minori o comunque giovani.

    D.: Quale sarebbe il presupposto del Vero Vivere?

    R.: La vita davvero umana deve fondarsi sul diritto alla piena libertà di ognuno, che va limitato soltanto dal diritto alla piena libertà di ciascun altro, quindi una limitazione naturale dettata anzitutto dal buon senso e poi dalle adeguate normative.

    S.: Il termine umana sta a indicare la natura del creato, di tutto quanto è vivente sotto qualsiasi forma, quindi occorre distinguerlo nettamente da quanto è opportuna robotizzazione, pura tecnologia e fredda automazione.

    Da ciò deriva che la natura umana dell’esistenza nel suo complesso, sia del singolo che della collettività, va sempre anteposta alle apparecchiature inanimate, pur ultra sofisticate.

    Insomma, l’essere umano deve dominare le macchine e non l’inverso, utilizzando qualsiasi utile scoperta scientifica per migliorare ogni vita e non per opprimere quella degli altri.

    E in tutto questo si inquadra il diritto di piena libertà di ognuno, limitata però dal pari diritto di quella degli altri esseri umani.

    E.: Se in casa mia voglio ascoltare musica al massimo volume in piena notte, ho diritto a farlo ma ho pure il dovere di dotare i locali di adeguati sistemi di insonorizzazione per evitare di limitare il diritto dei vicini al loro riposo.

    Se in casa, da solo o con altre persone consenzienti, posso circolare nudo in piena libertà, all’esterno non posso farlo per evitare di contrastare il diritto ad un certo decoro nei rapporti con gli altri di chi transita liberamente.

    Chi assiste ad uno spettacolo pubblico d’intrattenimento, o funzione religiosa oppure si trova in un locale riservato ad un certo utilizzo, come un ristorante, ha diritto a non essere molestato in alcun modo, così come chi si reca in un locale di pubblico divertimento, come una discoteca, ha diritto a svagarsi in piena libertà e movimento.

    Naturalmente, seguire mode e manie del momento non può essere considerato colpa di alcun genere, salvo che non si costringa altri con violenza o vessazioni varie a farlo, specialmente nel mondo scolastico e giovanile più soggetto a condizionamenti e tendenze, di cui spesso si avvantaggiano soltanto abili venditori e simili.

    D.: Quali sono le sue premesse?

    R.: Le premesse del Vero Vivere si basano sul convincimento che la giustizia, il rispetto del prossimo, l’onestà e l’uguaglianza costituiscono valori assoluti dai quali non sono possibili deroghe per nessun motivo, superando la disonestà e l’ipocrisia della politica in tutte le sue forme, sia vecchie che nuove.

    S.: Sono disgraziatamente note le aberrazioni della politica tradizionale, sempre intesa quale mezzo di arricchimento personale e di casta, che tutte le accuse, ampiamente provate, di corruzione e malaffare non sono mai riuscite a sovvertire.

    Nella realtà il politico, oltre a svolgere le sue normali attività, molto spesso agisce unicamente per tornaconto economico e non certo per ideologia, mostrando nel suo operato una faccia pulita che in verità risulta l’unica ad essere pulita.

    Ma l’estrinsecazione più importante è quella relativa soprattutto agli intrallazzi di corridoio, dai quali derivano ai politici le più importanti ricompense, che giungono in via diretta e nascosta, o costituite dalla partecipazione a imprese e banche, o ben remunerate cariche pubbliche, il tutto dovuto al loro appoggio fornito agli amici degli amici e alle caste di cui fanno parte e senza le quali non potrebbero raggiungere gli alti livelli di potere corruttivo che li contraddistinguono.

    E.: Il comportamento pratico di tanti uomini politici si può prontamente riassumere in: interventi a manifestazioni pubbliche, partecipazione a colazioni, pranzi e cene cosiddette di lavoro, viaggi definiti di studio e lettura di proclami, in genere scritti dai loro segretari.

    E quando non è l’interesse a farlo da padrona lo è l’ignoranza, sia umana che culturale, perché non mancano certo gli esempi di politici del passato che, nonostante affetti da crassa ignoranza, si sono fatti forti della loro autorità per sfruttare l’ignoranza del popolo, spesso scientemente voluta, per attendere ai propri capricci, del tutto avulsi dalle necessità sociali proprio di chi li aveva votati.

    Com’è notorio, il triste fenomeno ha riguardato nei fatti, in egual misura, tutti i rappresentanti politici delle varie fazioni, sia a livello locale che nazionale.

    D.: E le varie ideologie politiche?

    R.: La storia dimostra che le ideologie politiche non rappresentano alcuna validità di fronte ai personali interessi economici e di potere, con la logica conseguenza che non possono essere considerate affidabili in tutti i sensi. Pertanto, molto meglio limitarle ad ambiti privati in cui non possono nuocere con le loro devianze e asocialità di cui è piena la storia mondiale e, al riguardo, occorre ricordare che i politici normalmente sanno parlare bene perché seguono corsi di retorica e simili, apprendendo frasi di circostanza che li traggono d’impaccio in qualunque incontro dialettico, e perciò possono mostrarsi eccellenti imbonitori, ma in genere non dispongono di reali capacità amministrative, delegate queste ultime ai loro consulenti ed affini. L’unico scopo è sempre quello di procurare vantaggi per se stessi e loro parenti ed amici, tradendo tutti gli impegni assunti nelle campagne elettorali rispetto a quel popolo in nome del quale agiscono, ma soltanto allo scopo di sfruttarlo indegnamente.

    Tutte le trascorse esperienze ne sono lampante dimostrazione a prescindere da qualsiasi colore ostentato.

     S.: Nel degrado complessivo di tutto il mondo politico non ha più senso parlare di centro, di destra e di sinistra perché ogni ambiente si è dimostrato marcio in maniera irrecuperabile.

    A prescindere dagli innumerevoli casi di tradimenti e corruzioni dappertutto riscontrati, si tratta disgraziatamente di una sciagurata deviazione della mentalità comune, che ha portato ai dolorosi guasti dell’ordinamento politico moderno, che poi di moderno non ha molto perché lo sfruttamento di oggi da parte dei cosiddetti potenti non è diverso, nella sostanza, da quello storico di ieri.

    E.: E’ sintomatico il comportamento di quel politico che, in periodo elettorale, nella piazza del suo paese si soffermava spesso con alcuni conoscenti, informandosi premurosamente circa eventuali problemi di lavoro, famiglia, progetti futuri e simili, togliendo loro persino il saluto non appena chiuse le sedi elettorali.

    E ciò si ripeteva con diabolica puntualità ad ogni tornata elettorale, ma il peggio era che nessuno trovava il coraggio di affrontarlo e scacciarlo con ignominia dal proprio cospetto.

    D.: Perché modificare l’attuale sistema politico di gestione parlamentare?

    R.: Tutta la storia mondiale costituisce la prova che le leggi sono sempre state fatte dai ricchi in favore dei ricchi e, fra l’altro, ciò causa la nota aberrazione di far pagare al popolo le crisi economiche causate da banchieri e politici disonesti, che infatti non pagano in proprio, come invece dovrebbero essere costretti a fare per evidenti motivi di giustizia.

    S.: Che le leggi siano sempre state formulate dai ricchi in favore dei ricchi è ampiamente dimostrato e prova lampante ne sia il contenuto di base di ogni legge che prevede sempre che a pagare siano i meno abbienti, con deroghe e minori imposizioni nei confronti delle classi più ricche.

    Basti pensare alle norme fiscali che non valgono oltre un certo limite elevato di reddito e a quelle sulle retribuzioni e pensioni delle caste più elevate, ad esempio parlamentari, magistrati e funzionari pubblici.

    Ed è anche sintomatico che proprio i politici ed i banchieri, con i loro celati intrallazzatori, siano sempre all’origine delle crisi economiche che sconvolgono gli stati, senza però mai pagare in proprio, capovolgendo addirittura i termini degli eventi.

    E.: Quando si dimostra in maniera documentale che una crisi economica è stata causata da un gruppo di banchieri e politici senza scrupoli, tutto il mondo politico e finanziario è pronto a fare scudo, facendone ricadere ogni gravame sociale sul popolo innocente.

    E’ come se dopo una rapina in banca si condannassero alla galera i clienti della banca invece dei rapinatori.

    Il tutto può sembrare ovvio, come il giusto castigo dei colpevoli, invece il lassismo sociale e la furberia dei politici è sempre riuscita a confondere le acque, evitando di riconoscere tangibilmente le proprie colpe.

    E’ molto sintomatico, e che rende il senso dell’oltremodo triste e doppiamente ingiusto nei confronti delle vittime, la considerazione che da un semplice calcolo matematico si può desumere la concreta possibilità di rientrare da ogni crisi con l’esclusivo sacrificio dei beni di banchieri e politici effettivamente responsabili.

    Invece, l’elenco delle vittime innocenti, tra cui molti suicidi, si è andato man mano allungando, fra l’indifferenza quasi generale e la parimenti colpevole mancata reazione del popolo alle tante palesi iniquità.

    D.: In quale ottica si potrebbe situare la costituzione sulla quale poggia attualmente l’intero sistema politico?

    R.: La costituzione rimane il pilastro portante della società, applicandola però integralmente, una volta modificata in modo adeguato ai tempi, ma non deviandola per fini partitici o classisti, considerando che una costituzione è comunque necessaria onde poter contare su di un preciso punto di riferimento in un mondo troppo contagiato

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