Il grande vuoto
Di Diego Lama
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Il grande vuoto - Diego Lama
a cura di Franco Forte
Diego Lama
Il grande vuoto
Antologia
Prima edizione gennaio 2016
ISBN 9788865305652
© 2016 Diego Lama
Edizione ebook © 2016 Delos Digital srl
Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano
Versione: 1.0
Font Fauna One by Eduardo Tunni, SIL Open Font Licence 1.1
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Indice
Il libro
L'autore
Il grande vuoto
Nota dell'autore
Il grande vuoto
Il sonnambulo
La rompi–tempo
Lo scorporamento
Dio è lento
I bambini
No–stop
Ho paura
Atlantide!
Tecnologia
Il passante
Tuniche
L’affossatore
Futuro
L’accorpamento
Quattro
Il monozigote
Uo–uo–uomini
Tutti giù per terra
Dovere
Finzioni
Vendetta
Io non fuggo
Bang
Natale su Mondo9
Vendita on–line
Il socio
Upgrade
Gazzosa d’amore
L’universo dei nomi
Oggi morirai
La nonna
L’indagine
Serietà
Differenziata
Mangia–blatte
Il regalo più bello
Multitasking love
L’innocenza
Sogni
La piccola città
L’endoscopista
Giovanna la schifiltosa
Il potere dell'anello
Occhi
Il napoletano
Twitt
L’invasione
Rebecca
Libertà
Delos Digital e il DRM
In questa collana
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Il libro
50 storie brevi che ruotano attorno al tema del grande vuoto. Comprenderlo significa dare finalmente senso al tempo, allo spazio, all’universo, alla vita, all’uomo, al sapere, all’amore e a Dio.
I protagonisti di queste storie si trovano sul bordo della somma consapevolezza: un passo e sono dentro, ma attenzione a non confondere la conquista del grande vuoto con il raggiungimento della più assurda e gretta stupidità. Il confine è labile, eppure esiste. Oppure non esiste. Giudicate voi.
L'autore
Diego Lama è nato a Napoli e fa l’architetto. Ha vinto il Premio Tedeschi 2015 con il romanzo La collera di Napoli, pubblicato nella collana Il Giallo Mondadori, con protagonista il commissario Veneruso. Ha vinto il Premio Gran Giallo Città di Cattolica 2015 con il racconto Tre cose, pubblicato nel Giallo Mondadori, sempre con protagonista Veneruso. Ha pubblicato molti racconti in diverse antologie e riviste, alcuni riproposti in questo volume.
Dello stesso autore
Diego Lama, Il cacciatore The Tube Exposed ISBN: 9788867751235 Diego Lama, Gli orfani di Ana-j Chew-9 ISBN: 9788867752348 Diego Lama, La casa degli amori segreti Delos Crime ISBN: 9788867753680 Diego Lama, La casa del matto Delos Crime ISBN: 9788867754915 Diego Lama, Marika The Tube ISBN: 9788867755318 Diego Lama, Alain Voudì, Non è finita The Tube ISBN: 9788867758036
Nota dell'autore
Quasi tutte le storie brevi che compongono questa antologia ruotano attorno al tema del grande vuoto. Comprenderlo significa dare finalmente senso al tempo, allo spazio, all’universo, alla vita, all’uomo, al sapere, all’amore e a Dio. I protagonisti di queste storie si trovano sul bordo della somma consapevolezza: un passo e sono dentro, ma attenzione a non confondere la conquista del grande vuoto con il raggiungimento della più assurda e gretta stupidità. Il confine è labile, eppure esiste. Oppure non esiste. Giudicate voi.
Il grande vuoto
Lucio odorava di urina e di cacca già da più di venti anni, da quando era morta sua madre e lui aveva cominciato a dormire in strada.
Se ne stava seduto su una panchina nel parco deserto della sua città, e fissava le stelle immerse nella notte.
– Troppe – sussurrò stringendo tra le mani la sua bottiglia di vino cattivo.
Poi sentì la voce.
– Non sono di questo pianeta – disse la voce. – Non voglio spaventarti con il mio aspetto alieno, come vuoi che io sia?
– Ti voglio rosa – disse Lucio.
Di fronte a lui apparve una sfera rosa.
– Così? – chiese.
Lucio scosse la testa.
– Ti voglio umano – disse.
La palla si trasformò in un uomo dai capelli brizzolati, stile anni '60.
– Ti voglio donna – disse Lucio.
L'uomo si trasformò in una signora elegante.
– Ti voglio giovane – disse Lucio.
La signora si trasformò in una bella ragazza bruna in tailleur.
– Ti voglio bionda – disse Lucio.
I capelli della ragazza si schiarirono in un attimo.
– Ti voglio nuda – disse Lucio.
Il tailleur e i suoi indumenti intimi furono assorbiti dalla pelle rosa della ragazza.
– Ti voglio a letto – disse Lucio.
La ragazza si lasciò andare giù e sotto la sua schiena apparve un grande e morbido letto a due piazze, gonfiato da lenzuola bianche e cuscini.
– Ti voglio porca – disse Lucio che non toccava una donna da decenni.
– Porca? – chiese lei. – Forse intendevi oscena?
Lucio non le rispose, a fatica, portandosi la bottiglia, montò sul letto materializzato nel centro del parco, sotto le stelle.
– Che fai? – chiese lei.
– Mi spoglio – disse Lucio tossendo muco antico e polvere.
Poi montò sulla ragazza.
– Che fai? – chiese lei.
Lucio non rispose.
– È così che comunicate voi? – chiese la ragazza dopo un po’. – Carino!
Lucio si attaccò alla bottiglia senza dir nulla.
Poi la guardò con uno strano sguardo, spento, vuoto.
Nei suoi occhi alla ragazza sembrò di riconoscere il significato dell'universo.
– Quindi anche voi uomini conoscete il senso del tutto? – mormorò lei distesa al fianco di Lucio, carezzandolo come un'innamorata carezza il suo uomo.
– Anche voi conoscete il segreto del grande vuoto? – chiese la ragazza.
Lucio non rispose, si toccò lo stomaco, poi si rivestì a fatica.
Infine si girò verso la ragazza.
– Ti voglio panino alla mortadella – disse.
La ragazza e il letto divennero un succulento panino alla mortadella che Lucio raccolse da terra e cominciò ad addentare camminando nel parco deserto.
– E adesso? – domandò la ragazza, il panino, l'alieno, dal fondo della pancia di Lucio.
Lucio non rispose, emise un lungo rutto, triste, senza speranza, desolato, rivolto alle stelle.
Pubblicato in Writers Magazine Italia n.38 col titolo Il contatto, 2012
Il sonnambulo
Michele era sonnambulo.
Una notte, in stato d’incoscienza, si alzò dal letto, prese il martello dalla cassetta degli attrezzi della dispensa e colpì sua moglie Teresa che dormiva profondamente. La uccise sul colpo, ma senza macchiare di sangue le lenzuola.
Poi trascinò il corpo nella vasca e lo tagliò in tanti pezzi col coltello a seghetto per le bistecche. Con il getto caldo della doccia smaltì via tutto quello che poteva far scorrere facilmente attraverso lo scarico – sangue, escrementi e liquidi corporei – mentre tagliò e frantumò il resto in pezzi più piccoli.
Poi mise i pezzi piccoli in alcuni secchi e li portò in cucina.
Aprì la dispensa e prese il potente frullatore della moglie. Quindi frullò Teresa pezzo dopo pezzo, con perizia, aggiungendo acqua quando riteneva necessario rendere più liquida la miscela.
Man mano che frullava rovesciava il bicchierone in una grande bacinella di plastica, finché della moglie non rimase che un frappè marrone che sembrava vomito e che odorava di macelleria.
Poi rovesciò il beverone (Teresa) nel wc, bicchiere dopo bicchiere, facendo attenzione a premere lo scarico ogni cinque sversate, per evitare che si otturasse.
Pulì bene il frullatore, la vasca e la casa e infine tornò a letto dove si addormentò.
Si svegliò al mattino inconsapevole di tutto ciò che era