Book bloc: Le voci della protesta da Omero a Wu Ming
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Book bloc - a cura Michela Carpi
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Maurizio Cotrona, Malafede
Marie-Hélène Ferrari, Il destino non c’entra. Le inchieste del commissario Pierucci
Marco Bigi, Sei bellissima
Giovanni Dozzini, L’uomo che manca
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Tarif Khalidi (a cura di), Un musulmano di nome Gesù
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Lü Tiancheng, Il copriletto intrecciato di storie segrete
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Jerzy Pilch, L’amante in carica
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Marco Di Porto, Nessuna notte è infinita
Patrick Modiano, Fiori di rovina
Gretelise Holm, Bastarde
Rafael Argullol, Lampedusa
Erskine Childers, L’enigma delle sabbie
Tom Antongini, Vita segreta di Gabriele d’Annunzio
Liu Xiaobo, Elegie del Quattro giugno
© 2013 Lantana editore srl
ISBN: 978-88-97012-75-7
www.lantanaeditore.com
L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato
possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o
inesattezze nella citazione delle fonti.
Si ringrazia per la collaborazione nella ricerca dei testi:
Maurizio Rampa, Cristiano Gaston, Irene Castiglia, Giovanni Dozzini, Frankie Macchiatto
BOOK BLOC
Le voci della protesta da Omero a Wu Ming
A cura di Michela Carpi
Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini
coscienti e risoluti possa cambiare il mondo.
In realtà è l’unico modo in cui è sempre successo.
Margaret Mead
I libri non erano solo sulle barricate: erano essi stessi le barricate.
Jay Griffiths, commentando
su «The Guardian» la manifestazione di Londra
LEGENDA
Prima edizione
Scudo apparso in
Un tweet
Hanno detto
Un album
Una canzone
Un film
Un fumetto
Antonio Gramsci
ODIO GLI INDIFFERENTI
Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città.
Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
Indifferenti, Italia, 1917
Italia
Testo pubblicato ne «La Città Futura», numero unico di propaganda socialista rivolto ai giovani, in cui si invitava «all’assalto della vecchia città infracidita e traballante».
«Caro Nino, sei morto da settant’anni ma io continuo a leggerti, continuo a conoscerti, perché tu sei vivo. Sei vivo per tutti gli intellettuali del mondo e sei vivo per tutti coloro che vogliono un mondo migliore, un mondo più giusto, un mondo dove i poveri hanno la possibilità di diventare dei veri esseri umani». (Eric J. Hobsbawm, storico)
«Non mi viene in mente niente di più libero e di liberale di quel discorso sulla responsabilità civile. Ho dovuto leggerlo quattro volte prima di salire sul palco, perché in prova mi commuovevo per quel grido quanto mai attuale». (Paolo Kessisoglu nel dopofestival, Sanremo 2011)
«Talking With The Taxman About Poetry»
Billy Bragg
(1986)
Eric Hobsbwam
IL SECOLO BREVE
Diversamente dal «lungo diciannovesimo secolo», che parve ed effettivamente fu un periodo di progresso materiale, intellettuale e morale quasi ininterrotto, nel Novecento, a partire dal 1914, c’è stata una netta regressione dai livelli di civiltà che venivano considerati normali nei paesi più progrediti. Non è facile cogliere fino a che punto vi sia stato un regresso verso ciò che i nostri antenati ottocenteschi avrebbero definito barbarie.
Age of Extremes – The Short Twentieth Century 1914-1991, Stati Uniti, 1994
Italia
Un sorprendente viaggio nel secolo scorso, una chiave di lettura per il nostro tempo.
«Il miglior punto di partenza per chiunque abbia desiderio di studiare la storia moderna e contemporanea». (Niall Ferguson, storico)
American Pie
Don McLean
(«American Pie», 1971)
Kurt Vonnegut
MATTATOIO N. 5
O LA CROCIATA DEI BAMBINI
«Eravate solo dei bambini, durante la guerra... Come quelli che stanno giocando di sopra!»
Annuii; era vero. All’epoca della guerra eravamo degli stupidi sbarbatelli, appena usciti dall’infanzia.
«Ma lei non ha intenzione di scriverlo, questo, vero?»
Non era una domanda; era un’accusa.
«Io... io non so» dissi.
«Be’, lo so io» fece lei. «Fingerà che eravate degli uomini anziché dei bambini, e poi ne tireranno fuori un film interpretato da Frank Sinatra e John Wayne o da qualcun altro di quegli affascinanti vecchi sporcaccioni che vanno pazzi per la guerra. E la guerra sembrerà qualcosa di meraviglioso, e così ne avremo tante altre. E a combatterle saranno dei bambini come quelli che ho mandato di sopra».
Slaughterhouse-five, Stati Uniti, 1969
Italia
Testimone del bombardamento di Dresda durante la Seconda guerra mondiale, Vonnegut sceglie la strada del racconto visionario, grottesco e comico, per dire l’indicibile.
«Questo è un romanzo scritto un po’ nello stile telegrafico e schizofrenico in uso sul pianeta Tralfamadore, da dove vengono i dischi volanti. Pace». (Kurt Vonnegut, Danza obbligata con la morte, premessa all’opera)
The Hero’s Return
Pink Floyd
(«The Final Cut», 1983)
Jorge Luis Borges, Margarita Guerrero
MANUALE DI ZOOLOGIA FANTASTICA
A quel tempo i due regni, lo specolare e l’umano, vivevano in pace; per gli specchi si entrava e si usciva. Una notte la gente dello specchio invase la terra. Irruppe con grandi forze. Ma, dopo sanguinose battaglie, le arti magiche dell’Imperatore Giallo prevalsero. Egli ricacciò gli invasori, li incarcerò negli specchi, e impose loro il compito di ripetere, come in una specie di sogno, tutti gli atti degli uomini. Li privò di forza e di figura propria, riducendoli a meri riflessi servili. Un giorno, tuttavia, essi si scuoteranno da questo letargo magico.
Il primo a svegliarsi sarà il Pesce. Poi verranno svegliandosi le altre forme. Gradualmente, differiranno da noi; gradualmente, non ci imiteranno. Romperanno le barriere di vetro e di metallo, e questa volta non saranno vinte.
Manual de zoología