Aromaterapia Naturopatica
By Luca Fortuna
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Aromaterapia Naturopatica - Luca Fortuna
bibliografici
Prefazione
Le essenze aromatiche sono certamente uno dei più potenti doni della Natura offerti all’uomo per il suo benessere. Straordinariamente efficaci sull’organismo per l’alta concentrazione di principi attivi, sono ancora più potenti, nella loro volatilità e impalpabilità, nel trasformare pensieri ed emozioni, nel calmare lo spirito e nel portare nelle profondità del sé, dove risiede la forza guaritrice. Per introdurre il mondo delle essenze con il loro incredibile potere sui molteplici piani è illuminante un passo di Deepak Chopra:
La struttura di base della natura risiede a livello quantico, ben al di là di atomi e molecole. A questo livello, materia ed energia diventano intercambiabili [...] Il potere che si rende disponibile a livello quantico è infinitamente più grande di quello che si trova a livelli più evidenti [...] I livelli più sottili della natura hanno il più grande potenziale di energia [...] Il segreto della vita a questo livello è che tutto nel vostro corpo può essere cambiato con lo schioccare di dita di un’intenzione.
Gli oli essenziali dunque agiscono su tutti i piani, da quelli più fisici e organici, fino ai piani sottili a cui arrivano grazie all’olfatto che comunica direttamente, oltre che con l’ipotalamo, sede degli istinti, con il sistema limbico, sede delle emozioni, e l’ippocampo, luogo delle memorie. Ed è proprio lì che si sviluppa il massimo potenziale di energia e quindi di trasformazione.
L’Aromaterpia identifica il complesso di azioni sulla salute fisica e psichica prodotte dall’impiego di oli essenziali. È essenzialmente olistica
e naturopatica
in quanto, letta e compresa in tutti i suoi livelli e possibilità, ha un’azione globale legata alle leggi di natura ed è una delle discipline fondamentali della Naturopatia.
L’Aromaterapia è uno dei settori a più alta crescita; alcuni analisti parlano di una vera e propria esplosione che coinvolge la salute, il benessere emozionale, la cosmetica e l’ambiente. Gli oli essenziali sono così duttili che non esiste campo nel quale non possano essere introdotti con successo. Ma contemporaneamente si assiste al bisogno di trovare e formare degli esperti che siano in grado di muoversi con competenza e professionalità nei vari distretti istituzionali.
Il testo sviluppa lo studio degli oli essenziali più utilizzati in varie modalità. L’Aromaterapia pratica, che si incentra sull’impiego delle essenze aromatiche nella vita di tutti i giorni, per scopi precisi e immediati. L’Aromaterapia applicata, che comprende l’insieme delle attività terapeutiche, di prevenzione e sostegno. L’Aroma-SPA, che utilizza le molteplici possibilità di azione degli oli essenziali per la bellezza: la cura della pelle, del corpo, del viso, dei capelli ecc. La Psicoaromaterapia, che si occupa degli effetti psichici prodotti dalle essenze. E infine, l’Aromaterapia sottile, che agisce sul livello mentale, emozionale e spirituale dell’individuo grazie all’aspetto vibrazionale delle essenze che riequilibrano i corpi sottili.
È un testo base che non ha la pretesa di illustrare tutto il vastissimo mondo dell’Aromaterapia, ma vuole essere un primo strumento per un approccio globale al mondo delle essenze.
dott.ssa Catia Trevisani
Catia Trevisani, medico-chirurgo, si laurea nel 1988 presso l’Università degli studi di Milano; contemporaneamente approfondisce e pratica la Medicina Olistica.
Ha fondato e dirige dal 1995 la Scuola di Naturopatia SIMO (Scuola Italiana di Medicina Olistica) in cui insegna il Metodo SIMO per l’integrazione delle singole discipline.
Insegna Nutrizione, Floriterapia, Reflessologia, Cromopuntura e Naturopatia applicata. Pratica come medico naturopata e promuove la Medicina Olistica attraverso corsi e libri. Ha scritto: Introduzione alla Naturopatia, Audiocorso di Introduzione alla Naturopatia, Reflessologia Naturopatica, Fondamenti di Nutrizione, Curarsi con il cibo, Curarsi con l’acqua.
Prima parte
L’Aromaterapia
1
Cenni storici
L’impiego degli oli essenziali nella storia
La pratica di utilizzare oli aromatici, profumi, estratti ed essenze per differenti scopi risale a migliaia di anni fa. Gli oli essenziali venivano impiegati durante riti e cerimonie religiose per prevenire e curare disturbi e malattie, per la profumazione sacra e quotidiana, per la bellezza e la cura del corpo.
Numerose testimonianze dell’uso degli oli essenziali risalgono all’antico Egitto che offre molti spunti applicativi validi ancora oggi. Con la scoperta e l’esplorazione delle tombe dei faraoni sono state ritrovate decine di giare riempite di oli fragranti che avevano conservato il profumo per millenni. Nel processo di mummificazione gli oli essenziali erano fondamentali per la preservazione dei corpi, mescolati a legni e resine hanno impedito il naturale processo di putrefazione e dissoluzione dei tessuti. I sacerdoti e i medici conoscevano le virtù delle essenze per la salute e molti sono i papiri ritrovati che ne descrivono gli utilizzi.
Gli oli più utilizzati erano quelli di cannella, chiodo di garofano, mirra, incenso, galbano, cedro legno, papiro e noce moscata. Per estrarli si ricorreva all’enfleurage o alla macerazione in olio con successiva spremitura. Unguenti e balsami sono giunti fino ai giorni nostri in preziosi contenitori che hanno sfidato il tempo. Nel 1922, con la scoperta della tomba di Tutankhamon, furono ritrovati al suo interno molti vasetti in calcite risalenti al 1350 a.C. contenenti un unguento che si era solidificato a base di incenso e nardo indiano che aveva preservato parte del suo aroma. Nel British Museum sono esposti vasi egizi di alabastro contenenti cosmetici profumati. Cleopatra, l’ultima regina dell’Egitto, era famosa per l’utilizzo di profumi e cosmetici dalle virtù inebrianti che venivano preparati da esperti mastri profumieri, e pare che gran parte della sua capacità di seduzione vada ricercata nei prodotti fragranti di cui si circondava.
Secondo lo studioso egiziano Schawaller de Lubicz, gli egizi conoscevano molto bene il sistema olfattivo, tanto da poterlo ricreare architettonicamente nel tempio di Luxor. La stanza dove si svolgeva la cerimonia dell’unzione del faraone corrisponderebbe ai sensori olfattivi della struttura anatomica del naso.
Nella Bibbia ci sono frequenti riferimenti agli oli essenziali di cassia, incenso, galbano e issopo. Influenzati dagli egizi, i greci svilupparono una grande tradizione aromatica codificata da medici dell’epoca. Molte delle loro osservazioni sono state confermate dalla medicina moderna.
Ippocrate è considerato il padre della medicina appartenente a una famiglia di medici, insegnò la disciplina medica a Cos compiendo viaggi in Egitto, Libia e Asia Minore. Al suo nome si richiama l’insieme delle conoscenze acquisite dalla medicina greca dalla metà del V secolo fino alla fine del IV secolo a.C. Il Corpus hippocraticum, composto da circa 60 trattati, influenzò lo sviluppo delle scienze medico-biologiche fino al XVI secolo. Consapevole delle virtù antisettiche di alcune piante, durante il diffondersi di un’epidemia ad Atene consigliò di fumigare erbe aromatiche per limitare il contagio.
Teofrasto, filosofo e naturalista greco del III secolo a.C., studiò ad Atene con Aristotele, al quale succedette come scolarca dei peripatetici nel 323 a.C., guidando la scuola per trentacinque anni. Si occupò di logica, metafisica, politica e poesia, ma la maggior parte dei suoi trattati è andata perduta. La Storia delle Piante e le Cause dei processi vegetali furono la prima trattazione completa di botanica dell’antichità e rimasero opere fondamentali sull’argomento durante tutto il Medioevo.
Dioscoride, un medico originario della Cilicia nel I secolo d.C., studiò le proprietà medicinali delle piante e scrisse De materia medica uno dei primi testi autorevoli di botanica e farmacologia.
Sono i vegetali a prevalere con la enumerazione di ben 813 piante medicinali, mentre i prodotti di origine animale erano 101 e quelli minerali 102. In tutto si tratta dunque di circa 1000 sostanze previste per 4740 applicazioni terapeutiche diverse. Prende in considerazione somministrazioni esterne quali bagni, unguenti, impacchi, e orali in forma di compresse e tinture.
Nel mondo romano gli oli essenziali godevano di un posto di primissimo piano, sia dal punto di vista medico, che legato alla bellezza. Nelle grandiose terme si utilizzavano oli profumati, balsami e prodotti per il corpo con diverse finalità. La parola lavanda (lavandula officinalis) deve il suo nome al verbo latino lavare che ne testimonia il suo utilizzo durante i bagni.
Galeno, fisico, anatomista e fisiologo, studiò a Pergamo, Smirne, Corinto e Alessandria. Nel 157 d.C., divenne chirurgo dei gladiatori a Pergamo e poi medico personale dell’imperatore Marco Aurelio. Scrisse opere voluminose di filosofia e medicina delle quali ci restano solo 108 scritti, parte nella stesura originale greca e parte nella versione araba.
Dopo la caduta dell’Impero Romano le conoscenze legate all’Aromaterapia vennero preservate nei monasteri. Durante il Medioevo, l’uso di piante e oli aromatici era molto frequente. Agli inizi del XII secolo, Ildegarda von Bingen utilizzava nella sua pratica l’olio essenziale di lavanda. Contemporaneamente si svilupparono le conoscenze all’interno del mondo arabo, dove l’hattar (profumiere) preparava miscugli per scopi religiosi e mondani. Si ritiene che l’invenzione della distillazione vada ricondotta a un medico arabo, Avicenna, anche se alcuni archeologi sono propensi ad attribuirla all’antico Egitto. Lavanda, timo, salvia, rosmarino, menta e melissa erano largamente impiegati nell’area del Mediterraneo.
Con l’avvento del Rinascimento assistiamo a un trionfo di profumi ed essenze, utilizzate per i più diversi scopi. Nicholas Culpeper, John Gerard, John Parkinson e molti altri scrivono delle virtù degli oli essenziali. Nel 1777, un medico francese, Dufresnoy, fece un’osservazione del tutto casuale: una sua giovane paziente soggetta a crisi convulsive giornaliere riuscì finalmente a trovare pace una notte in cui furono lasciati nella sua camera moltissimi fiori di narciso. Sorpreso da questo inaspettato effetto, Dufresnoy compì numerosi esperimenti servendosi di un placebo, confermando a pieno la validità dell’effetto terapeutico del profumo dei fiori di narciso.
La nascita dell’Aromaterapia moderna
Nel 1800, con la nascita della chimica di sintesi, si verificò un processo bidirezionale per cui, da un lato si confermarono con prove scientifiche le proprietà delle essenze, dall’altro il loro impiego cadde in disuso, sostituito dalle più economiche molecole di sintesi. Nel 1887, il dottor Chamberland portò la prima prova documentale dell’attività antibatterica degli oli essenziali durante un congresso di medicina a Parigi. Agli inizi del 1900, il dottor Cavel studiò le proprietà antimicrobiche di 35 oli su culture di germi, scoprendo che l’azione antisettica di numerosi oli testati era superiore a quella del fenolo. Nonostante questo, il declino perdurò fino agli anni Venti.
Nel 1937, Gattefosse pubblicò un testo intitolato Aromatherapie: les huiles essenziales, hormones végétales, coniando per la prima volta questo termine. Negli anni successivi Jean Valnet approfondì l’utilizzo degli oli essenziali e fu il primo a determinare i dosaggi. Durante la sua carriera di medico militare nella Seconda guerra mondiale e più tardi nella guerra franco-indocinese, osservò come le essenze potessero essere impiegate per trattare i feriti e in generale curare i soldati. Lasciato l’esercito iniziò a studiare sistematicamente gli oli essenziali e nel 1964 pubblicò Aromaterapia: trattamento delle malattie con gli oli essenziali. Nel 1971, Valnet fondò la prima società per le ricerche e gli studi di Aromaterapia e, nel 1973, sviluppò congiuntamente al dottor Giraul l’aromatogramma, un metodo di analisi destinato a individuare gli oli essenziali più efficaci nel trattamento di un’infezione. Nel 1981, egli fondò il Collège de Phyto-Aromathérapie et de Médecines de Terrain de Langue Française.
Margherite Maury, biochimica austriaca e francese di adozione, allieva di Valnet, approfondì l’azione delle essenze sotto l’aspetto cosmetico e medico, contribuendo a far conoscere l’Aromaterapia come una terapia basata sul massaggio. Studiò a fondo gli effetti fisici, psichici e spirituali degli oli essenziali, riprendendo gli antichi usi degli egizi, dei cinesi e di altre culture antiche. Sostenne la necessità di usare per ogni paziente una formulazione su misura per riequilibrare gli aspetti fisici, mentali e spirituali della sua persona in una visione olistica della vita.
Paul Belliche nel suo Traite de phytotherapie et d’aromatherapie, pubblicato nel 1979, racchiuse il frutto di estese ricerche sulle proprietà antimicrobiche e sulle applicazioni cliniche degli oli essenziali. Nel 1990, la tradizione aromaterapica francese si arricchì del contributo di Pierre Franchomme e Daniel Pénoël che pubblicarono un testo di Aromaterapia medica dal titolo L’aromathérapie exactement. Il testo combina egregiamente le conoscenze scientifiche moderne con un’impostazione volutamente olistica. L’effetto dell’olio essenziale è visto come la somma complessa dei vari costituenti, più che l’azione di un singolo principio attivo.
Moltissimi altri sono gli studiosi che hanno contribuito con i loro lavori, la pratica e l’esperienza alla diffusione dell’Aromaterapia, citandone alcuni: R. Tisserand, S. Price, K. Schnaubelt e gli italiani Cajola, Gatti e Rovesti.
Negli ultimi anni si è assistito a un ulteriore ampliamento degli studi e delle osservazioni sugli oli essenziali. Da questo processo sono scaturite le diverse branche dell’Aromaterapia che hanno posto l’accento su aspetti settoriali e ultraspecifici. Non si contano gli studi clinici, le valutazioni in ambito medico e le evidenze scientifiche. Parimenti, si è allargata l’indagine alla parte energetica e vibrazionale, giungendo alla Metaromaterapia.
Nonostante questa mole di dati e di informazioni, sono ancora moltissimi gli aspetti da scoprire e indagare degli oli essenziali. A questo si aggiunge l’allargamento degli oli essenziali presenti sul mercato, con la disponibilità crescente di nuovi oli estratti.
Sicuramente nei prossimi decenni continuerà ad allargarsi l’offerta, con essenze provenienti dal Nord, dall’Amazzonia, dall’Oriente, dall’Africa e dal Pacifico. Per queste ragioni, e per la crescente popolarità delle medicine naturali, sarà sempre più importante preparare in maniera seria e professionale gli aromaterapeuti.
2
L’Aromaterapia Naturopatica
L’Aromaterapia è uno dei settori a più alta crescita; alcuni analisti parlano di una vera e propria esplosione che coinvolge la salute, il benessere emozionale, la cosmetica e l’ambiente. Gli oli essenziali sono così duttili, che non esiste campo nel quale non possano essere introdotti con successo.
Con il termine aromaterapia
si identifica il complesso di azioni sulla salute fisica e psichica prodotte dall’impiego di oli essenziali. Alcuni esperti definiscono l’uso degli oli essenziali come totalizzante
, nel senso che coinvolge, o meglio può coinvolgere, tutti gli aspetti dell’esistenza. A questo termine è preferibile quello di olistica
, che meglio descrive le molteplici possibilità, o quello di naturopatica
volendo sottolineare, oltre alla sua azione globale e all’efficacia legata alle leggi di natura, anche il fatto di essere una delle discipline fondamentali della Naturopatia.
Contemporaneamente si assiste al bisogno di trovare e formare degli esperti che siano in grado di muoversi con competenza e professionalità nei vari distretti istituzionali. Proprio da qui ha origine la figura dell’aromaterapeuta.
Aromaterapia applicata
Comprende l’insieme delle attività terapeutiche, di prevenzione e sostegno, ascrivibili all’impiego degli oli essenziali. Si basa sull’utilizzo