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Dal Vesuvio alla steppa: Il teatro di Eduardo in russo
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Ebook34 pages23 minutes

Dal Vesuvio alla steppa: Il teatro di Eduardo in russo

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La rilettura di uno dei capolavori del teatro eduardiano ha dato l’occasione per delle considerazioni sulle tecniche messe in campo dal traduttore per trasferire senza troppi sconvolgimenti e “tradimenti” un testo da un ambito culturale a un altro. Il presepe come luogo della ricomposizione del mal di vivere dell’uomo contemporaneo nello svolgersi degli eventi crolla, risorge per poi dilatarsi in una dimensione cosmica.

Dal Vesuvio alla steppa testimonia, tra l’altro, il profondo apprezzamento che da sempre il pubblico russo ha tributato al teatro italiano, sia esso in lingua che in dialetto.

LanguageItaliano
Release dateMar 26, 2013
ISBN9788897010425
Dal Vesuvio alla steppa: Il teatro di Eduardo in russo

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    Dal Vesuvio alla steppa - Natale P. Fioretto

    fronte.jpg

    Si riprendono e modificano qui due articoli già pubblicati in precedenza: «Tra nonni, nipoti e affini ovvero la connotazione nella pratica traduttiva» apparso in La torre di Babele. Quattro saggi sulla tecnica della traduzione dal russo, Graphe.it Edizioni, Perugia 2007, pp. 9-22; «Dal Vesuvio alla steppa. Il teatro di Eduardo in russo», in Gli annali dell’Università per Stranieri 13 (1989), pp. 93-99 e rivisto in La torre di Babele, cit., pp. 41-51.

    Nei casi in cui si è resa indispensabile la traslitterazione dei caratteri cirillici, si è fatto riferimento al sistema adottato dall’iso, largamente preferito dagli slavisti italiani alla variante anglosassone.

    I edizione, marzo 2013

    © 2013 Graphe.it Edizioni di Roberto Russo

    tel +39.075.50.92.315 – fax +39.075.58.37.286

    www.graphe.it • graphe@graphe.it

    ISBN 978-88-97010-42-5

    Proprietà letteraria riservata

    Copertina: Roberto Di Iulio

    I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,

    di riproduzione e di adattamento totale o parziale,

    con qualsiasi mezzo (compresi microfilm e copie fotostatiche),

    sono riservati per tutti i paesi.

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    Dal Vesuvio alla steppa

    La pratica traduttiva

    Mi ha sempre affascinato l’idea che le parole nascondano in sé un potere diverso e superiore rispetto a quello di co­mu­ni­care, l’idea che abbiano il potere di pro­durre trasformazioni, che possono essere letteralmente lo strumento per cambiare il mondo.

    Gianrico Carofiglio

    Da un punto di vista linguistico, la traduzione può essere intesa come «il risultato di una operazione di elaborazione testuale per mezzo della quale un testo nella lingua di partenza viene trasportato in un testo nella lingua di arrivo. Fra il testo risultante nella l2 (testo d’arrivo) e il testo nella l1 (testo di partenza) si dà un rapporto che può essere denominato rapporto di traduzione»[1].

    La traduzione ha avuto una rilevanza straordinaria nella vita dell’uomo, sia a livello culturale che comunicativo, restando in pratica senza regole scientifiche rilevanti[2].

    Se oggi assistiamo al dilatarsi della comunicazione interculturale

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