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Basi biologiche della sessualita’: il caso Parkinson:  il caso Parkinson
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Ebook115 pages1 hour

Basi biologiche della sessualita’: il caso Parkinson: il caso Parkinson

By Gigli, Guidobono, Cattaneo and

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Il quinto volume della collana Behavioral Neurochemistry "Basi biologiche della sessualità: il caso del Parkinson" di D. Gigli, B. P. Guidobono e L. A. Cattaneo tratta il tema della sessualità all'interno della malattia di Parkinson. La collana Behavioral Neurochemistry nasce dal lavoro di ricerca del Gruppo di Neurochimica del Comportamento diretto dal Prof. Gigli all'Università E-Campus di Novedrate.

Contenuti:

- Correlati biologici della risposta sessuale

- Dimorfismo sessuale nella risposta sessuale

- Neurotrasmettitori ed ormoni coinvolti nella risposta sessuale

- La Malattia di Parkinson

- Alterazioni parkinsoniane e sessualità
LanguageItaliano
Release dateMar 21, 2012
ISBN9788897747055
Basi biologiche della sessualita’: il caso Parkinson:  il caso Parkinson

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    Basi biologiche della sessualita’ - Gigli

    BASI BIOLOGICHE DELLA SESSUALITà:

    IL CASO DEL PARKINSON

    DANIELE GIGLI – BRUNA PAOLA GUIDOBONO – LORENA A. CATTANEO

    CREDITS

    Volume Edizioni

    TITOLO

    Basi biologiche della sessualità: il caso del Parkinson

    AUTORI

    Daniele Gigli

    Bruna Paola Guidobono

    Lorena A. Cattaneo

    COLLANA DI

    Behavioral Neurochemistry

    ISBN 978-88-97747-05-5

    1° edizione febbraio 2012

    © Volume Edizioni s.r.l.

    Volume Edizioni s.r.l.

    Via Enrico Mancini, 39 – 00135 Roma

    info@volumeedizioni.com

    Motivo grafico in copertina: Volume Edizioni

    E’ vietata ogni stampa, riproduzione totale o parziale di qualsiasi tipologia di testo, immagine o altro del presente testo in e su qualsiasi supporto cartaceo, digitale, microfilm, copie fotostatiche o altra tipologia. E’ altresì vietato ogni adattamento totale o parziale del presente testo con qualsiasi mezzo, compresi microfilm e copie fotostatiche. Ogni riproduzione o adattamento non espressamente autorizzata viola la Legge 633/1941 ed è pertanto perseguibile penalmente. La presente copia è pertanto ad uso esclusivo dell’acquirente, ed esclusivamente per la sua persona e il suo uso personale è autorizzata la memorizzazione elettronica. Volume Edizioni s.r.l , tutti i diritti riservati.

    INDICE

    Titolo

    Credits

    Indice

    Introduzione

    Correlati neurobiologici della risposta sessuale

    Fisiologia del desiderio

    Dimorfismo sessuale nella risposta sessuale

    La risposta sessuale maschile

    La risposta sessuale femminile

    Neurotrasmettitori ed ormoni coinvolti nella risposta sessuale

    Neurotrasmettitori

    Influenza degli ormoni sessuali

    La malattia di Parkinson

    Cenni anatomo-fisiologici della malattia di Parkinson

    Strategie terapeutiche

    Alterazioni parkinsoniane e sessualità

    Disordini del comportamento sessuale

    Conclusioni

    Bibliografia

    Sitografia

    Fig. 1

    Fig. 2

    Fig. 3

    Fig. 4

    Fig. 5

    Fig. 6

    Fig. 7

    Fig. 8

    Fig. 9

    Fig. 10

    Tabella 1

    Tabella 2

    Tabella 3

    Tabella 4

    Note

    Introduzione

    Gli studi recenti circa la sessualità umana evidenziano come essa sia al contempo un aspetto ed un’espressione fondamentale dell’essere umano, nella quale confluiscono diversi aspetti dell’esistere fisico, psicologico e culturale dell’individuo.

    Sessualità è, pertanto, un termine omnicomprensivo, poiché coinvolge gli aspetti ontogenetici dell’individuo, la sua identità, la formazione ed il mantenimento delle sue relazioni con l’ambiente, racchiudendo in sé non solo diversi ambiti di vita, ma anche la peculiare soggettività delle persone coinvolte. Per questo motivo, essa non può essere ridotta alla sola genitalità (fenomeno esclusivamente legato agli organi genitali, limitato ai meccanismi fisiologci connessi al piacere orgasmico) ed alla sola funzione riproduttiva.

    La sessualità, dunque, è un fenomeno estremamente complesso, tanto più se si verifica all’interno di una patologia come può essere quella del Parkinson, malattia del sistema nervoso centrale, caratterizzata da sintomi motori (bradicinesia, tremore a riposo e rigidità) e da una serie di sintomi non motori legati in parte alle alterazioni neurofisiologiche, dovute alla patologia in corso, ed in parte correlati agli effetti collaterali della terapia farmacologica dopaminergica.

    A caratterizzare la malattia di Parkinson è un un’insufficiente produzione di dopamina, causata dalla degenerazione dei neuroni dopaminergici della pars compacta della substantia nigra (struttura mesencefalica). Tutto ciò causa squilibri tra i circuiti nervosi trasmettitoriali che, trasportando un’alterata trasmissione delle informazioni che regolano il movimento, danno luogo a quelli che sono definiti i sintomi cardinali della malattia: tremore, bradicinesia ed ipertono muscolare¹.

    In aggiunta alla sintomatologia motoria si riscontrano anche sintomi non motori, correlati alle alterazioni del sistema nervoso autonomo e direttamente correlati alla sfera sessuale come, per esempio, un disturbo dell’erezione. Spesso la disfunzione erettile compare agli esordi della malattia ed uno dei primi sintomi dell’uomo è l’incapacità di portare a termine un rapporto².

    Va comunque ricordato, che un calo delle funzioni sessuali è spesso il primo segno di una depressione che frequentemente è presente nel paziente parkinsoniano.

    Oltre alle disfunzioni sessuali, legate alle turbe autonomiche, si riscontra spesso un calo del desiderio. In alcuni casi ciò è dovuto a complessi meccanismi psicologici, in altri ad un meccanismo neurochimico diretto della malattia.

    Le più recenti acquisizioni scientifiche sulla patologia parkinsoniana (affezione più comune di quanto si creda: attualmente, infatti, esistono nel mondo quattro milioni di pazienti parkinsoniani. In Italia, attualmente esistono circa 250 mila parkinsoniani, di cui il 10% è al di sotto dei 45 anni di età, con conseguenze significative dal punto di vista lavorativo e sociale³. Quello di Parkinson è il più diffuso disturbo del movimento e la seconda malattia neurodegenerativa dopo la malattia di Alzheimer.) tendono a considerala un disordine multisistemico che colpisce specifiche popolazioni neuronali con una sequenza topografica prevedibile. Tale sequenza coinvolge, progressivamente, componenti del sistema somatomotorio, autonomo e limbico.

    Questa interpretazione ci aiuta a comprendere molti degli aspetti non motori della malattia di Parkinson, che spesso tendono ad avere un impatto negativo sulla qualità della vita dei pazienti. Tra questi, un aspetto particolarmente debilitante e scarsamente caratterizzato, ma di comune riscontro nei pazienti parkinsoniani, è rappresentato dalle disfunzioni della sfera sessuale⁴.

    Tali disturbi risultano essere di difficile comprensione, non per la mancanza di conoscenze e metodologie di studio, ma poiché gli aspetti neurobiologici, psicologici e farmacologici tendono a sovrapporsi dando origine ad un quadro dove una causa primaria risulta impossibile da individuare.

    L’impatto che queste problematiche hanno sulla qualità della vita, non solo dei pazienti, ma anche del partner, è altamente negativo e vanno così a costituire un aspetto marcatamente disabilitante. Tutto ciò assume valenza ancora più negativa in ragione della società odierna, dominata da una cultura sessuofobica, centrata sulla genitalità, dove prevale l’equazione maschio uguale potenza sessuale e femmina uguale avvenenza fisica. Di conseguenza, chi non è in grado di godere di un rapporto sessuale coitale, oltre a percepirsi penalizzato, vive una sorta di colpevolizzazione che lo fa sentire inadeguato alla vita di coppia.

    Nonostante la patologia parkinsoniana sia comunemente associata a disfunzioni della sfera sessuale, l’interesse per tali problematiche, da parte della scienza ufficiale, è aumentato soprattutto negli ultimi dieci anni, da quando, cioè, sono stati introdotti farmaci che possono essere utilizzati in alcuni di questi disturbi (ad esempio gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5, efficaci nel trattamento disfunzione erettile)⁵.

    Il trattamento farmacologico della malattia, in particolare l’uso di dopamino-agonisti, di solito migliora la libido e, in alcuni casi, la esagera⁶. In questo ultimo caso, non è da trascurare la possibilità che si manifesti un’ipersessualità che sfocia in una sessualità compulsiva o in

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