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Juve30
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About this ebook

“Vinca la Juve o vinca il migliore? Sono fortunato, spesso le due cose coincidono” amava ripetere l’Avvocato Agnelli quando gli veniva chiesta una previsione su una partita della Juve. E quanto si sono dimostrate vere, quest’anno, quelle parole.

La Juve è Campione d’Italia. Uno scudetto stravinto, dominato. Uno scudetto bellissimo e indimenticabile. Una cavalcata trionfale lunga trentotto giornate, in cui nessuno è mai riuscito a piegare una squadra che ha saputo regalare emozioni incredibili.

Questo libro racconta giornata dopo giornata i trentotto gioielli bianconeri: dalla doppia vittoria contro l’Inter, demolita già a Milano nel girone d’andata, passando attraverso il trionfo perentorio contro il Milan, il poker rifilato alla Roma e la cinquina che ha fatto piangere Firenze. Il tricolore è finalmente tornato sulla maglia della Juve, dove già altre ventinove volte aveva campeggiato.

“La gara tra noi e le milanesi è tra chi arriverà prima: loro alla seconda stella noi alla terza”. Avvocato, siamo arrivati prima noi.
LanguageItaliano
PublishergoWare
Release dateMay 18, 2012
ISBN9788897324218
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    Book preview

    Juve30 - Stefano Barbetta

    Anno 2012

    © goWare

    ISBN 978-88-97324-21-8

    Hanno lavorato a questo e-book Elisa Baglioni, Maria Rosa Brizzi, Valeria Filippi, Mirella Francalanci, Maria Ranieri, Francesco Guerri, Marco Covini, Lorenzo Puliti, Stefano Cipriani che fanno parte dell’ team di goWare.

    La copertina è di Suyen Tommasi.

    goWare è una startup del Polo Tecnologico di Navacchio, a pochi chilometri da Pisa, la città della Torre e di Galileo.

    Fateci avere i vostri commenti a:info@goware-apps.com.

    Blogger e giornalisti possono richiedere una copia saggio a Maria Ranieri:mari@goware-apps.com.

    Made in Navacchio on a Mac

    Avvertenza

    Questo ebook è una cronaca partita per partita di uno scudetto lungamente atteso e per certi versi annunciato.

    Per meglio seguire la narrazione si è optato per un racconto cronologico e non funzionale al numero di ciascuna giornata. Questo permetterà al lettore di seguire la logica temporale degli eventi, ripercorrendo al meglio quanto avvenuto sul campo. Lo sciopero dei calciatori, i rinvii per le condizioni metereologiche avverse e la sospensione in seguito alla morte del giocatore del Livorno Piermario Morosini hanno determinato slittamenti di singole partite e intere giornate. Il punteggio riportato in classifica può quindi differire da quanto indicato nel racconto.

    Toccando la dicitura Classifica dettagli ... giornata, al termine della classifica, si aprirà la pagina con la classifica dettagliata. Per tornare alla pagina di provenienza, toccare il titoletto Classifica ... giornata.

    Introduzione

    2184 giorni.

    Duemilacentottantaquattro giorni da quel 14 maggio 2006, quando sul neutro di Bari Alex Del Piero alzava al cielo l’ennesimo trofeo della sua straordinaria carriera. Era lo scudetto numero ventinove, quello che preannunciava di lì a breve una festa ancora più grande: quella per la terza stella.

    E poi il buio, le nebbie, l’oblio.

    Un lungo inverno obbligato, ingiusto e ingiustificabile, fatto di giorni freddi e di speranze infrante.

    Un inverno fatto di bocconi amari, vissuto con una fede cieca e la consapevolezza che presto le giornate sarebbero tornate luminose e radiose.

    E finalmente la luce. Un pallido chiarore che via via ridava i contorni ai panorami, che piano piano scaldava e confortava.

    Non ci poteva essere dimostrazione più bella del ritorno alla vita di una cavalcata trionfale, senza macchia e senza peccato.

    Come sempre contro tutto e tutti con la consapevolezza di essere i più forti, con la certezza di essere i migliori.

    Non con la tracotanza di chi, arricchito senza stille di nobiltà, ostentava ricchezze ricevute in dono e mai in precedenza possedute. Semplicemente con lo sguardo fiero di chi sa da dove viene e dove ha intenzione di andare.

    Niente e nessuno ha saputo contrastare un gruppo che lentamente ma inesorabilmente ha preso coscienza della propria forza.

    Con la coesione di un pugno chiuso, un blocco granitico di uomini veri, la Juve ha spazzato via avversari e dubbi, scetticismi e acredine.

    Nessuno ha potuto mettere in discussione un campionato condotto al vertice dall’inizio alla fine da una squadra che ha meritato più di ogni altra il gradino più alto del podio.

    Ora non è tempo di rivincite, di indulgere in polemiche o di guardare il passato.

    Oggi è domani.

    Col tricolore sul petto.

    Con tre stelle, magari non sulla maglia ma di certo nel cuore.

    Perché ciò che è stato nessuno potrà mai portarlo via.

    Bentornato a casa, tricolore.

    Il tuo posto è qui.

    Girone di andata

    ... mi ritrovai per una selva oscura

    ché la diritta via era smarrita.

    Ahi quanto a dir qual era è cosa dura

    esta selva selvaggia e aspra e forte

    che nel pensier rinova la paura!

    Dante Alighieri

    Inferno, canto I, vv. 2-6

    2° giornata

    Juventus – Parma 4 - 1

    Juventus Stadium, domenica 11 settembre 2011

    È la seconda giornata, ma è come fosse la prima. Sette giorni prima, infatti, tutti i calciatori professionisti hanno incrociato le gambe rifiutandosi di scendere in campo per tutelare i diritti sindacali della categoria. Anziché esordire a Udine, i ragazzi di Conte cominciano il campionato nella splendida cornice dello Juventus Stadium contro il Parma.

    Coreografia da brividi in un impianto unico in Italia e un 4-2-4 che così spregiudicato, in Italia, difficilmente si è visto. Conte si presenta davanti ai suoi vecchi tifosi affidandosi in attacco a Del Piero e Matri, ma è Pirlo a rubare da subito il palcoscenico con giocate che fanno innamorare immediatamente anche quei pochi scettici chi lo hanno accolto con il timore di una sòla rifilata dal Milan.

    Nel credo calcistico del mister salentino l’aspetto fondamentale è la coralità del gioco. Tutti gli undici devono essere in grado di proporsi così come, eventualmente, di sacrificarsi in copertura. E infatti dopo un quarto d’ora è già gol, con Lichtsteiner abile a raccogliere l’ennesima magia di Pirlo così da fulminare un incolpevole Mirante.

    L’uno a zero con cui si chiude la prima frazione è decisamente penalizzante per i torinesi, che si ripresentano in campo per la ripresa con lo stesso ardore mostrato nei primi quarantacinque.

    E il Parma non può che accettare il ruolo di agnello sacrificale di giornata, piegandosi senza possibilità di appello a Pepe, Vidal (subentrato a Del Piero) e Marchisio. Nell’overtime De Ceglie concede la chance del gol della bandiera agli emiliani causando un rigore che Giovinco, ex rimpianto ma non troppo, trasforma. Il conseguente rosso al difensore bianconero è l’unica nota stonata del pomeriggio, ma ben pochi se ne accorgono. Mezzora viene concessa anche a Vucinic, in evidente ritardo di condizione e ancora incapace di incidere come sa. Ma siamo ancora all’alba della stagione che, se il buongiorno si vede dal mattino, si preannuncia luminosa come da tanto, troppo, non accadeva.

    Tabellini

    JUVENTUS: Buffon, Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, De Ceglie, Pepe (Krasic 71), Marchisio C., Pirlo, Giaccherini, Matri (Vucinic 57), Del Piero (Vidal 67).

    Allenatore Conte

    PARMA: Mirante, Zaccardo, Paletta, Lucarelli A., Rubin, Valiani, Morrone, Galloppa (Zé Eduardo 74), Modesto (Biabiany 62), Giovinco, Pellè (Floccari 65).

    Allenatore Colomba

    ARBITRO: Celi

    MARCATORI: Lichtsteiner 17, Pepe 58, Vidal 73, Marchisio C. 83, Giovinco rigore 90+2

    ESPULSIONI: De Ceglie 90+1

    Risultati

    Classifica

    Classifica dettagli seconda giornata

    3° giornata

    Siena – Juventus 0 - 1

    Stadio Artemio Franchi, Siena, domenica 18 settembre 2011

    È la partita dell’amarcord di Antonio Conte, che il bianconero Robur ha guidato nella scorsa stagione. Ed è il primo banco di prova per la nuova Juve, bella e irresistibile nell’esordio casalingo di sette giorni prima. E all’annuncio delle formazioni viene ufficializzato Vucinic dal primo minuto accanto a Matri, al posto del capitano Del Piero.

    Ci si aspetta una Juve spumeggiante, ma questa volta occorre posizionare il cartello dei lavori in corso fuori dal cantiere bianconero. La squadra è solida, concede poco e non mostra amnesie, ma niente osanna allo spettacolo.

    Per mettere il risultato in cassaforte occorre aspettare quasi un’ora. Ci pensa Alessandro Matri a rompere l’equilibrio, con un destro rasoterra da centroarea che si insacca alla sinistra di Brkic. Gira ancora bene Pirlo e gira alla grandissima anche Marchisio, capace di fare gioco e fungere da frangiflutti così come piace al suo allenatore. Malgrado abbia fornito l’assit a Matri, Vucinic gira ancora troppo a vuoto, e così Conte lo sostituisce a un quarto d’ora dalla fine con un Vidal sicuramente più affidabile, in una fase di partita così delicata, del montenegrino.

    Se il gioco è latitato, segnali positivi derivano dalla personalità dimostrata: il possesso palla al 61% è la dimostrazione che questa squadra non ha paura nemmeno nelle giornate più opache, optando per la circolazione di palla piuttosto che per lo spazzare in tribuna.

    E intanto le rivali di sempre iniziano a segnare il passo.

    Tabellini

    JUVENTUS: Buffon, Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini (Bonucci 57), Grosso F., Pepe, Marchisio C., Pirlo, Giaccherini, Matri (Del Piero 76), Vucinic (Vidal 54).

    Allenatore Conte

    SIENA: Brkic, Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso, Mannini (Grossi 63), D’Agostino, Gazzi (Vergassola 72), Brienza, Calaiò, Gonzalez (Larrondo 63).

    Allenatore Sannino

    MARCATORI: Matri 54

    ARBITRO: Valeri

    Risultati

    Classifica

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