Eventi Meteorologici nel Veronese
By Paolo Donà
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La ricerca parte dall'epoca romana passando per il medioevo fino ad arrivare ai giorni nostri.
Non mancano aneddoti e cenni relativi ad eventi meteo avvenuti nelle zone circostanti.
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Eventi Meteorologici nel Veronese - Paolo Donà
Ringraziamenti.
Premessa.
Con questa ricerca si è cercato di elencare, nella maniera il più possibile documentata, gli eventi atmosferici più rilevanti ed interessanti avvenuti a Verona e nei suoi dintorni da quando questi si sono potuti tramandare o trascrivere in qualche testo.
Compaiono saltuariamente nell’elenco anche altri importanti episodi avvenuti nel Veneto o in zone limitrofe, anch’essi meriterebbero ampia trattazione, ma questa ricerca volutamente e necessariamente è stata ristretta ad un areale spazialmente limitato.
Questo tipo di studio, ad onor del vero, era già stata effettuato nel 1958 dall’ Osservatorio Meteo4 ad opera di Angelico Brugnoli e dei suoi collaboratori e venne pubblicato in più trance nella rivista trimestrale Meteore e Clima
alcune segnalazioni che seguiranno si possono ritrovare anche in quella pubblicazione seppur di non così facile reperimento.
(Biblioteca del Museo di Storia Naturale di Verona)
La presente ricerca non può e non vuole essere un elenco esaustivo in grado di fornire dati statistici di rigore scientifico ma rappresenta una maniera per non perdere la memoria storica degli eventi meteorologici che avvengono nelle nostre vicinanze e dei quali spesso non ci si ricorda.
In questo elenco troverete riferimenti ad eventi avvenuti principalmente nei mesi caldi
un po’ per la predilezione di questi da parte di chi scrive ed un po’ perché la zona di Verona (soprattutto la pianura attorno alla città) è notoriamente avara di nevicate, non solo negli ultimi decenni ma anche in periodo storico. Questo comunque non significa che non si siano avute nevicate importanti anche nelle nostre zone e di alcune ne troverete riscontro in questo testo.
La manifestazione meteo più presente è la grandine assieme alla siccità, al freddo intenso ed alle alluvioni causate dallo straripamento dei corsi d’acqua e soprattutto del fiume Adige, vero flagello per Verona prima della costruzione dei muraglioni che, dopo la terribile piena del 1882, ne imbrigliarono notevolmente il corso in città.
Le trombe d’aria nella zona di Verona sono piuttosto rare, molto più frequenti invece nel resto del Veneto specie Orientale; nel Veronese se ne sono viste nella zona del Lago di Garda e nella Bassa
.
La grandine, meteora molto frequente nel territorio Italiano, predilige particolarmente il Veronese unitamente ad altre zone della Pianura Padana tra le quali il Vicentino,
il Padovano, il Trevigiano ed il basso Piemonte.
Il Veronese statisticamente è una delle zone al mondo più soggette alla grandine.
Il noto meteorologo Veronese E.Bellavite ha collaborato attivamente nello studio della grandine tra gli anni 50 e 70 presso l’osservatorio delle Torricelle il quale era dotato di un avanzato radar meteorologico e presso il quale vi era la sede della Unione Nazionale Antigrandine.
In quel sito veniva studiata sia sul campo che in laboratorio la genesi e lo sviluppo di questa meteora anche con la compartecipazione di studiosi d’oltreoceano;
E. Bellavite amava ricordare che in quegli anni Verona poteva essere chiamata Capitale Mondiale per lo studio della Grandine
.
A tal proposito cito una conferenza della Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere –Verona in collaborazione con Foralps e Meteo4 che nell’occasione del festeggiamento degli 80 anni di E.Bellavite descrive l’attività in quegli anni dei fisici e meteorologi* a Verona oltre che auspicare un ritorno allo studio dei fenomeni violenti in Valpadana.
*per citare alcuni nomi Franco Prodi che era direttore del centro, Griffith Morgan, Paolo Frontero
Le informazioni qui contenute hanno come fonte l’autore stesso e diverse testate esplicitate direttamente nell’evento descritto o in calce all’opera. Anche il famoso motore di ricerca web Google, nella sua sezione dedicata ai libri, è stato di grande aiuto.
Paolo Donà.
Consiglio Direttivo
Associazione Estremi di Meteo4
www.meteo4.com (sito dell’associazione) www.meteo4.com/forum (forum dell’associazione)
L’Adige a Ponte Pietra durante la piena del 2014.
Cenni sul clima di Verona.
Verona è una città situata allo sbocco della Valle dell’Adige ai piedi della catena delle Alpi.
L’orografia a Nord della città vede la presenza di monti che degradano lentamente da un acrocoro sommitale (Alti pascoli dei Lessini).
La presenza di queste montagne degradanti e la contemporanea vicinanza al Mare Adriatico fanno si che il clima di Verona sia relativamente e mediamente temperato anche se la mitezza del clima non è tale da poterla classificare come città sub-mediterranea.
Sulle colline di Verona vi sono numerosi ripari* utilizzati da l’uomo di Neanderthal prima e dall’Homo Sapiens successivamente, questo ci fa ragionevolmente pensare che il clima in quelle zone fosse mediamente più temperato rispetto ad altre località ancora invase dai ghiacci.
*Riparo Mezzena sopra Avesa, Riparo tagliente a Stallavena, Riparo Solinas a Fumane e altri siti nella zona di Parona
Il contrasto termico è comunque evidente rispetto ad altre città pedemontane come Torino, Milano e Bergamo ed ancor più con le nevose
Bologna, Modena ed un po’ tutte le città padane situate a Nord degli Appennini.
Nella stagione fredda rare quindi sono le nevicate abbondanti in quanto qualora ci fosse una perturbazione con minimo di pressione sul Golfo di Genova (quindi potenzialmente di forte intensità) questa innescherebbe dei venti Nord Orientali in discesa dai Monti Lessini che seccando l’aria la rendono leggermente più calda per compressione (un gas compresso si riscalda).
Le migliori nevicate per la città nascono da blande correnti da Sud Ovest su presenza di aria fredda in loco.
Eventi eccezionali (soprattutto per la qualità della nevicata) come il famoso 13 Dicembre 2001 si contano sulle dita di una mano.
Ripetiamo anche in questo testo, qualora c’è ne fosse bisogno, che la presenza ad Ovest della città del bacino del Lago di Garda non ha influenza sulla stessa in quanto la proprietà mitigante del lago ha effetto solo per pochissimi km attorno ad esso.
Solo in quei lembi di territorio si può affermare che il clima sia effettivamente di tipo sub-mediterraneo ed è maggior vero sulla sponda opposta (Bresciana) e sul medio alto lago (Veronese-Bresciano-Trentino).
Difficile anche dimostrare che il lago di Garda abbia influenza prevalentemente negativa (temperatura minore della superficie d’acqua quindi minore energia termica) o prevalentemente positiva (vapore acqueo a disposizione come carburante) sugli eventi temporaleschi anche se a favore di quest’ultima ipotesi c’è la reale statistica di zona altamente grandinigena.
La grandine come accennavamo nella premessa è una meteora frequente le cause si ritiene debbano ricercarsi in diversi fattori qui di seguito elencati:
- Orografia del territorio Veronese che forza la massa d’aria umida proveniente dai quadranti meridionali a salire di quota condensando velocemente.
- Presenza di solchi vallivi incisivi (Valle dell’Adige) che agevolano l’entrata improvvisa di una eventuale goccia fredda.
- Serbatoio di Vapore Acqueo sul Lago di Garda e dall’Adriatico (quest’ultimo specie in caso di ventilazione sud-orientale)
Un altro fattore comune a tutte le zone della Pianura Padana: ventilazione scarsa, mix di caldo umido come preparativo
per la genesi temporalesca.
A questo dobbiamo sommare inoltre tutte quelle componenti variabili
ma importanti in meteorologia quali il calo dei geopotenziali, la jet stream, il wind-shear ed il cape elevato che in determinate situazioni, se presenti in contemporanea, possono generare dei veri e propri nubifragi sul Nord Italia e segnatamente sul Nord Est che spesso viene a trovarsi nel target della sinottica del fronte freddo.
Fulmine si abbatte nei dintorni di Pastrengo il 21/7/2012
Cronologia Eventi storici
.
Alcune di queste informazioni che vanno dall’ epoca romana al tardo medioevo è dedotta dagli scritti del Pier Zagata e del Biancolini nei libri appartenenti alla serie Cronica della città di Verona ampliata e supplitta dal Biancolini
negli altri casi la diversa fonte viene indicata.
Un antica mappa di Verona Iconografia Rateriana del IX secolo
Era dell’Imperatore Mario da Memorie storiche de' Veneti primi e secondi
, Brugnoli Meteore e Clima
:
(Di Giacomo Filiasi.)
Nella campagna veronese forse per colpo di vento turbinoso i trofei di Mario si rivolsero dal nord al sud.
Mario sembra fosse stato ospite nel Veronese precisamente in Valpolicella dove in suo onore venne intitolato un castello Mariano e dove fece erigere dei trofei che ricordassero la battaglia vinta dai Romani contro i Cimbri.
Lodovico Moscardo accenna nella sua "Historia di Verona" che ci possono essere delle tracce di un Arco trionfale in una cantina vicina alla chiesa di S.Tomio a Verona.
17 ottobre 589 - Rotta della Cucca:
Secondo la tradizione vi fu una piena eccezionale dell'Adige tramandata col nome di Rotta della Cucca
che ne causò lo straripamento e provocò, secondo la cronaca tramandata da Paolo Diacono.
(Latino)
« aquae diluvium [...] quale post Noe tempore creditur non fuisse. Factae sunt lavinae possessionum seu villarum, hominumque