La mia gatta è sul tavolo
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La mia gatta è sul tavolo - Elisabetta Dessì
ELISABETTA DESSì
LA MIA GATTA è SUL TAVOLO
AmicoLibro
Elisabetta Dessì
La mia gatta è sul tavolo
Proprietà letteraria riservata
l'opera è frutto dell’ingegno dell'autore
© 2015 AmicoLibro
via Oberdan 9
75024 Montescaglioso (MT)
www.amicolibro.eu
info@amicolibro.eu
Prima Edizione Digitale
marzo 2014
Colui che guarda fuori di sé sogna, colui che guarda dentro di sé si risveglia
.
Carl Gustav Jung
Alla mia famiglia che riempie la vita.
E la riempie proprio in tutti i sensi!!!
PREFAZIONE
È sempre esistito un rapporto tra poesia e musica: suono e parole hanno in comune la forza dell'espressione, il ritmo e il tempo. E capita spesso che nel campo musicale si identifichino cantautori che riescono a far incontrare la musica con la poesia.
Elisabetta Dessì, nella sua poetica ci mostra versi intensi e curati, raffinati nella loro semplicità, ben costruiti, dove il ritmo e la ripetizione delle strofe ci riportano alla struttura della canzone. Sillabe che si ripetono e si rincorrono una dietro l'altra, e che, oltre a creare immagini nella mente del lettore evocando sensazioni che creano emozioni, portano a battere il tempo di una musica che non c'è, ma si sente.
La mia gatta è sul tavolo è un libro di poesie sonoro.
Suona, canta e fa battere il tempo del cuore.
Carmen Salis
La signora credeva che ciascuno di noi ha due cuori.
Diceva sempre che però, uno dei due ecclissa l’altro, ma se ognuno di noi, diceva, riuscisse anche solo per un istante a intravedere la luce del suo cuore nascosto,
allora capirebbe che quello è un cuore sacro
e non potrebbe più fare a meno del calore della sua luce.
(Cuore sacro, film italiano del 2005, regia di Ferzan Özpetec)
INTRODUZIONE
I felini sono da sempre i fedeli compagni dei poeti che a questi straordinari esseri magnetici, fonte di ispirazione e custodi di pensieri, hanno dedicato numerosi componimenti per esprimere il loro amore e la loro umana devozione. Sulla scia dei grandi come Baudelaire, Elisabetta Dessì affida la sua quarta raccolta poetica alla sua gatta Penny (=Penelope) che