Le coccole del ginepro: Tzinnibiri
By Marikò
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About this ebook
Rinasco Marikò nel 2012 pubblicando “Le ali in prestito”: un intreccio di prosa e poesia. Nel 2013 con “Anelli di fumo” esordisco nel campo della narrativa. La fotografia è la mia passione perché mi consente di cogliere particolari che si celano a prima vista. Così come la scrittura mi dà la possibilità di scrutare i sentimenti e percepire le emozioni.
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Le coccole del ginepro - Marikò
MARIKÒ
LE COCCOLE DEL GINEPRO
TZINNIBIRI
AmicoLibro
Marikò
Le coccole del ginepro
TZINNIBIRI
Proprietà letteraria riservata
l'opera è frutto dell’ingegno dell'autore
© 2015 AmicoLibro
Via Oberdan 9
75024 Montescaglioso (MT)
www.amicolibro.eu
info@amicolibro.eu
Prima Edizione - settembre 2015
A Leonardo e Lorenzo,
i grandi amori della mia vita
PREFAZIONE
Le coccole del ginepro, non poteva essere che questo il titolo dell’opera di Marina Corona.
Il ginepro è un arbusto che cresce in luoghi soleggiati, a volte aridi, quindi è forte, resistente. Sa cercare e aspettare l’acqua, sa resistere al vento. Le sue bacche, chiamate coccole, sono un buon rimedio per tanti piccoli disturbi. Il loro nome, probabilmente, non a caso ha il significato che si dà ai gesti di tenerezza, di affettuosità.
Marina Corona dimostra, con la poesia alternata alla saggezza degli aforismi, che sembrano invitarci alla lettura delle liriche con la giusta chiave, quella che è la forza che all’uomo è richiesta per sopravvivere all’aridità dei sentimenti: ovvero la capacità di amare, di ascoltare, di emozionarsi. La forza di resistere alla vita per il tempo che c’è dato. E i suoi frutti, sono quelle coccole che ci rincuorano, che ci permettono di ritrovare parte di noi in ogni parola, in ogni movimento del cuore che batte instancabilmente verso dopo verso.
E se non bastasse, l’autrice ci dona la freschezza spontanea delle Logiche di Leonardo. La saggezza pura di un bambino, che sembra volerci ricordare quanto in fondo la vita non chiede troppi ragionamenti.
Proprio come un albero che cresce ovunque sia nato, colorando la terra e il cielo con le sue foglie e i suoi frutti.
Poesia quindi, immediata, pura e semplice. L’uomo come l’albero, che vive e accetta ciò che il tempo e la vita gli offrono. Il poeta ha le sue giornate contate, come tutti gli uomini; ma quanto, quanto beate! recitano i versi di Umberto Saba.
Carmen Salis
Entra e se vuoi fruga nel mio cuore.
Ma quando esci
assicurati di aver rimesso in ordine
e al loro posto
i miei sentimenti.
LE BACCHE DEL GINEPRO
Sono partito
con una valigia legata con lo spago
e nel cuore la mia casa di pietra.
Sotto i piedi zolle profumate di terra sarda
appesantivano la mia malinconia.
L’odore della terra l’ho tessuto tra le mani
e nei miei occhi è stampato un volo di fenicotteri.
Popolano i miei sogni filari di fico d’india
e un solitario ginepro curvato dal vento
che racchiude in ogni bacca un mio pensiero.
Ho imparato tutti i mestieri del mondo
ma soprattutto ho imparato a volare.
Viaggio ancora la notte.
Apro silenziosamente la porta
della mia casa di pietra
e dissodo il terreno.
Per sentire l’intenso profumo delle zolle.
TZINNIBIRI
Seu partiu
cun d-una valigia acapiada a i-spagu
e in su coru sa domu mia de perda.
Asut’ ‘e is peis lèuras nuscosas de terra sarda
ingraiant s’amargura mia.
Su fragu de sa terra dd’apu tèssiu intre is manus.
E in ogus mius s’est firmau unu bòlidu de gent’arrùbia.
Prenint is bisus mius cresuris de figu morisca
e unu tzinnìbiri solu solu incruau de su bentu
chi inserrrat in dònnia arrulloni unu pensamentu miu.
Apu imparau totus is artis de su mundu
ma prus de totu apu imparau a bolai.
E bolu ancora in sa noti.
Obèrgiu a bellu a bellu s’enna
de