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Erminia
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Erminia

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Erminia è un poema d'amore costituito da 47 componimenti strettamente connessi fra loro in sequenza logica nel quale il poeta racconta del suo amore per Erminia, ballerina di tango. Amore che nasce "nella più bella delle città allucinate" e si destruttura e si "decompone" negli stessi istanti in cui si fa "storia"... si fa negazione... si fa dannazione...
LanguageItaliano
Release dateDec 15, 2014
ISBN9788891168054
Erminia

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    Erminia - FRANCESCO SALAMINA

    bagliore…

    E R M I N I A

    I

    Veleggiavano ombre fra i contorni ispessiti

    di nero fumo dei suoi occhi appena luccicanti

    e la pioggia rasserenava, inconsueta…

    come avrei potuto cogliere il riflesso speculare

    di quel cielo fra ombre e assenze?

    Eppure l’inavvertita presenza della luna aprì

    uno spiraglio e vidi i suoi bagliori: una valanga

    di spezie mattutine, un addensarsi magnifico

    di echi che mai ebbi a sentire…

    e poi ci pensi? A novembre, come di finissima

    estate, come di luogo inespresso di pieni

    che mai ebbi a sognare…

    avevi il bagliore dei confini quello che

    scruto inavvertito e smuovo nel perenne

    malessere del tempo. Una virtù antica, incisa,

    che tra le luci fioche della sera novembrina

    riaprì la campitura colorata, quella dei

    rossi e dei vermigli. Ci pensi a novembre

    così colorato e fiorito…?

    II

    Sei così altera, nella variabilità, che mi

    sospendo in una altalena di inquietudini maldestre.

    Sono già nel vento di tempesta? E come potrei

    nel battere di ciglia? Vieni alla riva del sogno

    senza avvertirmi e mi declini dettati inverosimili.

    Un gesto immensurabile e il varcare fulmineo,

    inquieto, e ti ho voluto come avrei voluto

    inabissarmi senza ragione, senza un motivo

    vano, senza una assonanza mai intonata…

    è questo il vano delle sequenze impalpabili?

    Così altera e bella da illudere novembre la

    luna e la sua circolarità. Convessa d’astri

    e pianetini dondoli nella magnificenza

    e il tuo novembre palpita di allusa ingenuità.

    Che nobile visione! Che pianetini! Bella

    così bella da illudere novembre…!

    III

    Il tuo corpo, Erminia, ha la gaia volumetria

    delle sirene e come quelle spingi il canto

    nella sinusoide dei disperati respiri.

    Quanta voluttà nella serena linearità

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