Camilla. Tra le maglie del banale
By Bianca Mannu
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Camilla. Tra le maglie del banale - Bianca Mannu
CAMILLA
1 Come dormisse
Camilla. L’ho deposta sul letto del soggiorno e ricoperta col lenzuolo. Lunga lunga mi pare, ora ch’è morta, rispetto a quando era viva e la vedevo piccola e fragile, anche per via della claudicazione che faceva ondeggiare la sua capigliatura ondulata sulla bella testa piuttosto importante rispetto al resto. Doveva averci lo spazio, su quella testa, per sistemarci quegli occhi così grandi e color d’erba matura.
L’ho deposta sul letto e ricoperta col lenzuolo fino al mento. Così sembra addormentata e comunicare un senso di pace. In tal modo ho fatto. Così dopo mi è bastato l’animo di fare le telefonate necessarie dal cordless del soggiorno. Con la cornetta in mano sono rimasto seduto, inchiodato come se le mie gambe si rifiutassero di muoversi e trascinare il peso del corpo. Solo alla prima scampanellata sono corso come un automa. Gli agenti di polizia sono arrivati prima del collega Simoncini, al quale mi ero più volte rivolto per lumi, consigli e aiuto. Accolto da un agente all’ingresso, egli si è chinato su di me come per abbracciarmi e ora mi sta al lato, in silenzio. Adesso la casa è affollata di persone che frugano, misurano, controllano, infilano le medicine, i ricettari, i lacci emostatici nei sacchetti; anche l’ampolla della flebo e le valvoline a farfalla. Si prendono il mio borsino degli strumenti, anche il mio pc, che ultimamente avevo trascurato. E mi fanno domande che non sempre capisco e per le quali non trovo risposta, frastornato come sono, incapace di raccogliere le idee per rispondere limpidamente.
2 Un a parte
con me stesso
Non descriverò il polverio di azioni che si sviluppano intorno e sopra un cadavere irregolare
. Tu che sei come me, piuttosto che assiduo lettore, un fedele consumatore di programmi TV, tu che non perdi neanche una fiction, neppure un poliziesco né un giallo, tu sai tutto su ciò che accade dopo una morte non regolamentare. E sai anche come funziona a dovere il sospetto, là dove la chiarezza inciampa nella strettoia della legge. E quel nessuno (questa volta quel nessuno è lei, un pezzo del mio cuore!)… quel nessuno, che ha la malaugurata idea di togliere il disturbo in modo non confacente, di colpo diventa ingombrante, quasi ribelle a lasciarsi tumulare nel silenzio.
Già domani Camilla e io saremo sbattuti sulle prime pagine, dove il bravo cronista di turno comincerà a esporre le sue deduzioni e a sobillare l’opinione pubblica perché, prima di ogni legale giudizio si esprimano, col sospetto, uno o più pregiudizi. Domani…
3 Domani?
Ma che cos’è per te scopi del delitto
lanciati nello spazio della cronaca. Sul tuo cadavere stanno per essere disposte trincee per postazioni con tanto di filo spinato e bocche da fuoco per una battaglia le cui vittime non sono mai fra i bellicosi protagonisti della fiction. Io sarò
4 Nenniri
O Camilla! Nessuno si era accorto che esistevi e che faticavi orribilmente, in ultimo, a infilare un giorno appresso all’altro. Semplicemente tu non eri. Come tanti/tante, non eri, se non come un grafo su un supporto istituito per imperio di legge. Certo, la tua attuale condizione sociale ti avrebbe salvata dagli orribili cronicari per persone indigenti. Ma saresti potuta diventare strumento di profitto in una sala ospedaliera super attrezzata e contemporaneamente fungere da feticcio semivivo per motivare rituali Dies irae. Salterà fuori adesso la tua infanzia malaticcia? Qualche cartella medica priva di importanza, dimenticata in archivi che nessuno ha visitato, salterà fuori per raccontare forse… un’inadempienza? Gli elenchi scolastici? Anche quelli! E forse una vecchia pagella? Giudizi scolastici; il tuo: diligente, educata, un po’ introversa… Introversa! Si potrà imputare all’introversione la scoperta che siamo finiti a dormire e godere – per poco - nello stesso letto? Anatema! Pensa: 500 anni fa saremmo potuti finire nelle segrete della Santa Inquisizione e poi su un rogo, ottimo strumento di persuasione per gli astanti! Nessun faro ha mai puntato la luce sulla tua intelligenza, poiché sommessa, invisibile, e perciò, inesistente. Perciò venuta su quasi da sola e al buio. Un nenniri
. Chi si sarà occupato di una presunta scoliosi che passa con la crescita
? Benevolenza da genitori: perché dover sottolineare un difetto? A un difetto si può fare l’occhio e dopo non te ne accorgi neppure. Anche io mi sono condotto così, ma era tardi per poter far meglio. Lei è così: bella dentro
! Una bella dentro
, forse tale non è nata. Scusami, Camilla. Sai? Piuttosto penso che pure tu sia stata confezionata così un po’ alla volta, ma in modo soft, tra elusione e persuasione e premendo il tasto della tua oblazione ben riuscita. Perciò hai messo sempre qualcun altro davanti a te, sperando nel tuo turno al lancio successivo. Accade così che una persona sia destinata a vivere il peggio delle vite degli altri. Però il quando e il come morire, almeno in parte, l’hai deciso tu. Sei stata coraggiosa, Camilla. E dopo questo, io posso anche infischiarmi se mi incriminano per omicidio, per induzione al suicidio o se, per altre gabole, mi cacciano dall’albo professionale. Ti ho perso, Camilla. Questo è il peggio che potesse capitarmi. Ma forse non ti ho perso del tutto, perché tu non sei mai caduta – né mai potrai cadere - dal mio cuore e dalla mia mente, e ho abitato il tuo morire, malgrado non abbia minimamente potuto risarcirti delle tue smisurate sofferenze. Questo racconterò, e di te come volontà selvaggia e tremenda, che ha nidificato in un me, acremente rastremato al tempo della parola esangue.
5 Aquilino, chi?
Chi io sia non ha alcuna rilevanza. Rispondo a un nome che suona come Aquilino Dessì, medico di professione. Camilla è entrata nella mia vita nel modo più inatteso e persino inopportuno, considerato il mio relativo e favorito distacco dagli affetti. Ero vicedirettore, come ancora e non per molto sono, della clinica psichiatrica di V.. No, non è un manicomio, ma una confortevole clinica privata per pazienti paganti, con disturbi psichici di bassa e media gravità. I casi marcatamente gravi vanno dirottati verso altre presidi.
Sono stato sposato. Il matrimonio