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Soldi per niente? Tutte le forme di finanziamento dei partiti politici
Soldi per niente? Tutte le forme di finanziamento dei partiti politici
Soldi per niente? Tutte le forme di finanziamento dei partiti politici
Ebook144 pages39 minutes

Soldi per niente? Tutte le forme di finanziamento dei partiti politici

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«Che diavolo ci fanno i partiti con i nostri soldi?» viene da chiedersi dopo gli ultimi imbarazzanti episodi che sembrano tratti dal copione di una telenovela sudamericana. È ormai acclarato che lo sperpero dei soldi che i partiti ottengono dalla collettività è completamente fuori controllo: in questo meccanismo c’è qualcosa che proprio non quadra. I rimborsi elettorali costituiscono la principale fonte di ricchezza (e opulenza) dei partiti politici e dei loro componenti, anche perché sono stati proprio loro a istituirli e ampliarli nel corso delle legislature. 


Questo ebook breve, attraverso una ricognizione che si avvale del contributo di validi commentatori, descrive come questi generosi rimborsi siano il “peccato originale” da cui derivano tutte le altre “debolezze” della partitocrazia nostrana. Si tratta di centinaia di milioni che i nostri partiti e partitini intascano, per legge, ogni anno e che, di fatto, gestiscono a proprio piacimento.


La puntuale indagine condotta in questo ebook conciso mira anche a portare alla luce tutte le altre forme, lecite, illecite o immorali, di finanziamento dei partiti e dei politici. Esempio di queste pratiche sono proprio le fondazioni private che spuntano fuori a ciclo continuo: si tratta di meccanismi di acquisizione di risorse che comportano, spesso, tecniche e legami mortificanti o, addirittura, in contrasto con gli scopi idealistici legati allo sviluppo del “bene comune” a cui si dovrebbero ispirare l’attività politica e parlamentare. 


Una lettura che ci rafforza nella cognizione che i soldi ai partiti non debbano mai più essere “soldi per niente”.
LanguageItaliano
PublishergoWare
Release dateJan 22, 2013
ISBN9788867970117
Soldi per niente? Tutte le forme di finanziamento dei partiti politici

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    Soldi per niente? Tutte le forme di finanziamento dei partiti politici - Gaetano Farina

    Anno 2013

    ISBN 978-88-6797-011-7

    © goWare per l’edizione digitale

    Redazione: Valeria Filippi

    Copertina: Lorenzo Puliti

    Sviluppo ePub: Elisa Baglioni

    Soundtrack: Stefano Cipriani

    goWare è una startup fiorentina specializzata in digital publishing

    Fateci avere i vostri commenti a: info@goware-apps.it

    Blogger e giornalisti possono richiedere una copia saggio a Maria Ranieri: mari@goware-apps.com

    Made in Florence on a Mac

    L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti dei brani riprodotti nel presente volume.

    I palazzi del potere | Presidente della Repubblica

    Giovanni Battista Piranesi, Veduta della Piazza di Monte Corallo, Veduta di Roma, tomo I, 1748.

    Il Palazzo del Quirinale (già Palazzo Pontificio), la cui costruzione ebbe inizio nel 1583 e fu la residenza estiva del Pontefice fino al 1870, anno della presa di Roma, quando divenne la residenza della dinastia regnante dei Savoia. Con la proclamazione della Repubblica il palazzo divenne la residenza del Presidente della Repubblica.

    Sembrava l’ultimo della serie...

    L’ultimo scandalo è quello inerente alla gestione personalistica dei rimborsi elettorali da parte di Antonio Di Pietro, che ha fatto crollare nei sondaggi il suo movimento politico ai minimi storici. In verità, l’inchiesta di Sabrina Giannini, di Report, quella che ha sollevato il polverone, non scoperchia alcun mistero nascosto, poiché si tratta di verità ben note, almeno al pubblico meno disattento; già veicolate dal nemico numero uno di Antonio Di Pietro, quell’Elio Veltri che partecipò alla fondazione della stessa Italia dei Valori e che, da anni, conduce ormai una battaglia contro la gestione personalistica, se non autoritaria, del movimento da parte dell’ex magistrato di Mani Pulite. Bastava già leggere qualche paragrafo del nuovo libro di Veltri (scritto con Francesco Paola), I soldi dei partiti, per venire a conoscenza della struttura parallela, in forma associazionistica, che Di Pietro ha costruito solamente assieme ad altri due soggetti, inclusa la moglie, e chiamata con lo stesso nome del partito, allo scopo di amministrare in prima persona le milionate di rimborsi elettorali.

    Qualche mese prima è esploso lo scandalo che ha coinvolto Franco Fiorito, capogruppo del pdl, e l’intera Regione Lazio e che ha portato alle dimissioni della presidente Renata Polverini. Ma, nell’arco di circa un anno, siamo già passati per quelli legati alla Margherita e al tesoriere Lusi, al magna-magna leghista iconizzato dal Trota e dall’altro tesoriere Belsito, e ai regali inaccettabili del sindaco di Bari Michele Emiliano. Sempre dalla Regione Lazio, è stato costretto a dimettersi (per poi essere arrestato) Vincenzo Maruccio, accusato di peculato, anch’egli nella squadra dell’idv col ruolo di capogruppo e uomo di fiducia di Di Pietro. Senza contare tutti gli altri scandali minori, di impatto locale. Minori solo perché non hanno suscitato il medesimo clamore mediatico.

    Sembrava l’ultimo degli scandali... ma non è passato neppure un mese e ne è uscito uno nuovo che coinvolge le istituzioni della regione guida del nostro Paese, quella Lombardia che è stata per molti anni la punta avanzata dell’esperienza regionalistica italiana e nella quale ha le radici uno dei partiti che hanno fatto del decentramento il punto di forza del proprio programma politico e del proprio avvenire politico. Ci occuperemo brevemente di questa vicenda nell’epilogo di questo ebook [vedi ... e l’ultimo della serie].

    E così, improvvisamente, assieme ai dormienti organi d’informazione, ci siamo accorti della valanga di quattrini che piove annualmente dentro le casse dei partiti politici con la scusa dei rimborsi elettorali. Da Mani Pulite in poi, infatti, c’eravamo concentrati esclusivamente sulle tecniche di finanziamento illecito e sui più luccicanti privilegi castali.

    I palazzi del potere | Camera dei Deputati

    Giovanni Battista Piranesi, Veduta della Gran Curia Innocenziana, Veduta di Roma, tomo I, 1748

    Palazzo Montecitorio fu commissionato nel 1653 dal papa Innocenzo X al Bernini per la famiglia romana dei Ludovisi; la costruzione dell’imponente palazzo subì delle interruzioni e fu completato solo nel 1696 come nuova sede del mas­si­mo or­ga­nis­mo del­l’am­mi­nis­tra­zione della giustizia vaticana, la Curia Pontificia. Con l’Unità d’Italia il palazzo fu espropriato per divenire sede della Camera dei Deputati, preferito a Palazzo Venezia e al Campidoglio.

    Il denaro pubblico ai partiti

    Dal finanziamento ai partiti ai rimborsi elettorali

    In Italia il contributo pubblico a favore di partiti o movimenti politici venne introdotto per la prima volta dalla legge 2 maggio 1974, n. 195, in seguito modificata e integrata dalla legge 18 novembre 1981, n. 659 e da altri provvedimenti successivi. In base a tali leggi si prevedevano una forma di contributo statale per il funzionamento ordinario dei partiti e una ulteriore forma di

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