Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Sgabuzzino terapia e le indagini sugli omicidi
Sgabuzzino terapia e le indagini sugli omicidi
Sgabuzzino terapia e le indagini sugli omicidi
Ebook75 pages1 hour

Sgabuzzino terapia e le indagini sugli omicidi

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Un imbranato studente universitario inventa la terapia dello sgabuzzino con la quale cerca di portare la felicità nel suo condominio. Ma durante la sperimentazione della sua invenzione si imbatte in due strane morti sulle quali il ragazzo indaga goffamente.
LanguageItaliano
PublisherCarlo Manca
Release dateJan 18, 2013
ISBN9788867555390
Sgabuzzino terapia e le indagini sugli omicidi

Related to Sgabuzzino terapia e le indagini sugli omicidi

Related ebooks

Thrillers For You

View More

Related articles

Related categories

Reviews for Sgabuzzino terapia e le indagini sugli omicidi

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Sgabuzzino terapia e le indagini sugli omicidi - Carlo Manca

    a Elena e Mirko

    1

    Per essere felici non credevo potesse essere così determinante l’odore delle mie scarpe da tennis o come dicono altri scarpe da ginnastica. Ma io a tennis non ci gioco proprio e se vogliamo dirla tutta neanche faccio ginnastica. Si perché lo sgabuzzino impegna tutto il mio tempo libero, che se togliamo l’oretta del pranzo e una per la cena, diciamo 5 o 6 di sonno quanto rimane? Beh il mio tempo libero è di circa 16 ore al giorno, tutte dedicate al mio progetto: lo sgabuzzino. Si proprio quello dove ci metto le mie scarpe profumate di giaguaro, morto da due giorni. Non ho molte alternative per mettere le mie gloriose All Star, sai con 38 metri quadri calpestabili del mio piccolo appartamento, e se vogliamo essere pignoli e togliamo lo spazio occupato dai mobili, ne rimarranno 15 o 20 metri quadri calpestabili dalle mie All star. Apri il portoncino di ingresso e di fronte ti trovi subito la cucina e subito sulla destra l’ormai famoso sgabuzzino, dove ci infilo tutto ciò che non sembra bello da avere in vista, scopa, paletta, secchi vari e soprattutto ciò che deve stare al buio come le cipolle, le patate l’aglio. Ecco forse rivedendo un attimino la situazione, forse quell’odore di giaguaro morto non era solo dovuto alle mie scarpe ma bensì a un miscuglio di odori forti e nauseanti. Ecco qua scagionate e un po assolte le mie All Star. Non è bello da vedersi ma in fondo è stato utile a me per il mio esperimento con i miei vicini di casa. Li ho fatti entrare la dentro e li ho intervistati. Come sono riuscito a portarli all’interno? Effettivamente dopo che ho concluso i lavori nello sgabuzzino, mi sono scervellato per un po di tempo cercando di capire come farli entrare. Ho pensato che avrei potuto comprare una pistola e costringerli a entrare ma avrei avuto poi delle dichiarazioni figlie della paura, avrei potuto rinchiuderli dentro con l’inganno, magari dicendogli guarda se mi puoi prendere una cipolla da dentro?! e poi in tutta fretta rinchiuderli dentro a chiave ma si sarebbero sentiti traditi e di conseguenza l’intervista non avrebbe avuto la sincerità che mi aspettavo. La sincerità volevo? E quindi sarei dovuto essere sincero. Gli ho raccontato del mio sgabuzzino della verità. Una nuova macchina capace di raccogliere le testimonianze sincere, quelle più vere, quelle più interiori, più profonde. Senza mandarli in ipnosi s’intende, ma svegli e sopratutto vivi e a proprio agio e …al buio. Ecco, a parte gli strani odori che sentivano i miei pazienti, penso che la buio-terapia sia un'altra componente fondamentale del successo della mia operazione. Riportato su larga scala credo che il mio sgabuzzino della felicità, usato con i criteri giusti, porterà a cancellare la parola guerra da questo pianeta e forse anche in altri.

    Sto esagerando!

    Bisogna dire però che forse avrei potuto togliere tutti quegli elementi che ho descritto prima e che scatenavano quell’intreccio di improponibili odori, ma che sgabuzzino sarebbe? La verità è che nel mio angusto monolocale non c’era proprio altro posto dove metterli. D’altronde il mio scopo è entrare nello sgabuzzino della mente, della vita, proprio quello dove ci infiliamo tutte le cose che non ci piace vedere e che non vogliamo vedere, quelle maleodoranti, a volte tutta la nostra sincerità, con noi stessi intendo, un posto buio e fastidioso ma se abbiamo il coraggio di entrarci si accenderà una luce, perché in tutti gli sgabuzzini c’è una lampadina, anche nel mio solo che è… fulminata. Questa è l’unica bugia che ho detto ai miei pazienti, a fin di bene s’intende. Diciamo comunque che tutto il sistema sgabuzzino da me ideato ora comincia a essere studiato in California, negli Stati Uniti d’America alla Christine University. Non vorrei che mi rubassero l’idea in quanto non coperta da copyright e questo è uno dei motivi che mi ha spinto a pubblicare le interviste dei miei pazienti le cui vicende si sono intrecciate nella mia città, l’ho fatto per reperire i fondi per una pubblicazione sulle maggiori riviste scientifiche. Non sono propensi a dar retta a un ragazzo di 22 anni prossimo alla laurea in Informatica neuronale ovvero l’informatica applicata allo studio e alla implementazione del cervello, per di più squattrinato. Adesso i soldi non sono evidentemente il mio obiettivo. Nella palazzina in cui abito, nei pochi momenti di pausa mi piace guardare al di la della finestra e ho notato degli elementi o per meglio dire delle persone che avrebbero fatto al caso mio. Le loro vite si sono intrecciate nell’ultimo periodo in malo modo e sono sprofondate nel litigio che poi da ora in avanti chiameremo solo con la parola guerra e quindi nell’infelicità possiamo dire relativa, per quella assoluta ne parleremo in un altro libro documento. Ho voluto lasciare i nomi veri delle persone in modo che questo esperimento risulti il più vicino possibile alla realtà assoluta. Le persone in questione sono tutte maggiorenni, e sono entrate spontaneamente nello sgabuzzino della felicità, dopo aver firmato una liberatoria che mi estraniava dai danni causate dall’odore nauseabondo delle scarpe and company: vari svenimenti, convulsioni etc etc. C’è da dire infine che lo sgabuzzino, come avrete potuto notare, all’inizio avevo pensato di chiamarlo sgabuzzino della verità pensando al percorso di sincerità e verità che il paziente fa dentro la macchina, ma in seguito ho preferito chiamarlo sgabuzzino della felicità in quanto ciò che mi ha spinto

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1