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Scacchiera africana. Cina e USA: strategie a confronto
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Ebook186 pages1 hour

Scacchiera africana. Cina e USA: strategie a confronto

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L’Africa è il continente più povero del pianeta in termini di reddito, ma è anche una terra ricchissima di risorse, energetiche e minerarie innanzitutto. 
La Cina è un enorme Paese abitato da quasi un miliardo e mezzo di persone, in rapida crescita economica e con uno stile di vita sempre più occidentale e dispendioso.
Gli ingredienti giusti, insomma, per una presenza massiccia di Pechino nel continente nero, dove le potenze occidentali hanno ridotto le loro attività dopo la fine della guerra fredda.


L’impennata delle relazioni cinesi con l’Africa sub-sahariana si inquadra, quindi, perfettamente nelle necessità economiche del Dragone. Ma l’intensità e le modalità di tale escalation meritano più di una riflessione. 
Gli USA, tuttora la prima potenza mondiale, vengono da due decenni di impegno ridotto in Africa – non più teatro del vecchio scontro bipolare – ma ora l’interesse per il continente nero sembra nuovamente ravvivarsi proprio a seguito del boom della presenza cinese.


"Scacchiera africana", un ebook di rapida lettura, si propone di esaminare e confrontare, in maniera accessibile, i due modelli di intervento nel continente, ponendoli in prospettiva storica e soprattutto provando a intravedere i possibili sviluppi del confronto tra le due potenze globali in Africa.
LanguageItaliano
PublishergoWare
Release dateApr 2, 2013
ISBN9788867970377
Scacchiera africana. Cina e USA: strategie a confronto

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    Book preview

    Scacchiera africana. Cina e USA - Silvio Favari

    Anno 2013

    © goWare

    ISBN 978-88-6797-037-7

    Illustrazione copertina: Marianeve Leveque

    Redazione: Valeria Filippi

    Sviluppo ePub: Elisa Baglioni

    Editing brani musicali: Stefano Cipriani

    goWare è una startup fiorentina specializzata in digital publishing

    Fateci avere i vostri commenti a: info@goware-apps.it

    Blogger e giornalisti possono richiedere una copia saggio a Maria Ranieri: mari@goware-apps.com

    Made in Florence on a Mac

    L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti dei brani riprodotti nel presente volume

    Musiche (1 minuto, selezionate dall’autore):

    Ali Farka Touré, Amandrai

    Ali Farka Touré, Heygana

    Geoffrey Oryema, Makambo

    Miriam Makeba, Mbube

    Sally Nyolo, Tam Tam

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    Una donna somala con il figlio a Dollow, un centro di accoglienza per profughi al confine tra Somalia ed Etiopia

    Ali Farka Touré, Amandrai

    Ascolta l’anteprima su iTunes

    Prefazione

    All’inizio del terzo millennio gli Stati Uniti d’America e la Cina sono di gran lunga le due principali potenze mondiali, in grado di influenzare con le loro strategie la vita della gran parte dei sette miliardi di esseri umani che popolano il nostro pianeta [vedi Figura 1 – Cina-USA: numeri a confronto].

    Ma se gli usa vengono da una lunga storia di dominio economico, geopolitico, militare e culturale sul globo, condiviso con l’urss nel periodo della guerra fredda e pressoché incontrastato nei turbolenti due decenni successivi al crollo della Cortina di ferro, la Cina ha raggiunto solo recentemente la sua attuale posizione dominante grazie a un prodigioso boom politico, militare, strategico, ma prima di tutto economico, invadendo il pianeta con i propri prodotti e acquisendo parallelamente un potere globale sempre più ampio.

    Nessun altro posto al mondo rappresenta questa escalation meglio dell’Africa [vedi Figura 2 – L’Africa subsahariana in pochi numeri]. Sui cinquantaquattro Stati del continente, popolati oramai da quasi un miliardo di persone, sono ben pochi i territori che sfuggono alla presenza cinese, sia quella ufficiale delle grandi imprese statali – o comunque controllate da Pechino – sia quella, più discreta ma non meno importante, delle piccole e grandi attività imprenditoriali portate avanti dalle centinaia di migliaia di cittadini cinesi attratti dal nuovo Eldorado africano.

    Per gli usa l’Africa non ha mai rappresentato un teatro primario di azione politica, economica e strategica. E se nel dopoguerra, e in particolare durante e dopo il processo di decolonizzazione, sul territorio africano si è giocata a distanza la partita della guerra fredda, per il controllo dei luoghi strategici del continente nero, l’interesse statunitense sembrava più quello di limitare l’espansionismo sovietico in Africa che non quello di affermarvi una propria precisa strategia. Di qui l’appoggio a leader politici più che discutibili, ma organici alla strategia del contenimento propugnata da Washington, nonché favorevoli alla sistematica opera di depauperamento, o più schiettamente saccheggio, delle generose risorse offerte dal territorio africano.

    Dopo la fine del confronto-scontro tra i due blocchi, gli usa hanno perso progressivamente interesse per il continente nero, la cui rilevanza strategica si è andata, pertanto, riducendo negli ultimi anni del xx secolo.

    Pechino, da parte sua, negli anni della decolonizzazione e del doppio scontro, con il mondo capitalista da un lato, e con l’urss dall’altro, aveva posto le basi di un rapporto con diversi Paesi africani, senza peraltro che l’intero continente assurgesse a snodo centrale della politica estera e della strategia cinesi.

    Dagli anni ’90, all’indomani della strage di Tienanmen, la complessiva riorganizzazione del Partito Comunista Cinese e della presenza cinese nel mondo ha condotto Pechino, attraverso un’escalation esponenziale e fulminante, a porre l’Africa al centro della propria strategia, in ossequio al nuovo corso di Deng Xiaoping, volto all’apertura della Cina ai mercati internazionali e proiettato verso uno sviluppo economico e, quindi, verso un miglioramento progressivo del tenore di vita dei cinesi [vedi Figura 3 – PIL cinese pro capite].

    Questo breve ebook si pone l’obiettivo di fare il punto, in maniera sintetica e accessibile, sulle relazioni che i due colossi mondiali coltivano attualmente con il continente africano, per giungere, quindi, a una comparazione tra i due modelli, evidenziandone le affinità ma soprattutto le differenze e ponendo le stesse in una prospettiva storica, rispetto ai modelli di rapporti con il continente nero attuati dalle grandi potenze dal secondo dopoguerra a oggi.

    Si cercherà, quindi, di intravedere se le relazioni Cina-USA rispetto all’Africa tenderanno a svilupparsi secondo i canoni dello scontro ideologico, tipici della guerra fredda, o se piuttosto le diverse strategie poste in essere non possano condurre a una competizione collaborativa o, per utilizzare un’espressione novecentesca, a una "coesistenza competitiva".

    Si tenterà, in altri termini, di prevedere se i comportamenti delle due principali potenze mondiali saranno improntati al classico modello del dilemma del prigioniero, incentrato sulla diffidenza reciproca, o se ci sarà spazio per un approccio cooperativo e complementare.

    L’analisi terrà conto dei punti di vista africani, verificando come i Paesi del continente si pongono rispetto ai due giganti e ragionando su come la nuova competizione possa condurre a un rinnovamento complessivo dei rapporti tra l’Africa e il resto del mondo.

    È opportuna un’annotazione preliminare sull’oggetto del presente lavoro e, in particolare, sull’area geografica di cui ci si occupa. Questo libro tratta soltanto dei rapporti di Cina e Stati Uniti con i Paesi della cosiddetta Africa subsahariana, mentre non si occupa degli Stati del Nordafrica i quali, per ragioni storiche, geografiche, culturali e geopolitiche, vengono generalmente accomunati ai Paesi del Golfo Persico e del vicino Oriente.

    Si utilizzeranno, pertanto, i termini Africa e continente africano, riferendosi esclusivamente alla porzione del continente nero posta al di sotto del grande deserto.

    Introduzione

    La storia dei rapporti tra l’Africa e il resto del mondo è, in larghissima misura, la storia del colonialismo e della sua fine, avvenuta progressivamente dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale. Un’esperienza conclusa sulla carta ma che ha lasciato pressoché intatti tutti i problemi di sottosviluppo, dipendenza e conflittualità che continuano ad affliggere i Paesi africani.

    Una storia rispetto alla quale le due grandi potenze oggetto della nostra analisi non hanno svolto un ruolo di primo piano, non essendo né gli usa né la Cina direttamente coinvolti nella storia della conquista, e quindi del dominio, del continente nero.

    Gli Stati Uniti, semmai, sono intervenuti in Africa, assumendo un ruolo sempre più rilevante, proprio quando l’avventura coloniale delle potenze europee volgeva al termine. Le prime avvisaglie di tale conclusione si ebbero, infatti, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, quando gli Stati Uniti si affermarono quale potenza principale del blocco occidentale e quando le potenze coloniali non erano palesemente più in grado di mantenere gli imperi che avevano costruito nei secoli precedenti.

    Fu allora che, nel quadro della competizione bipolare con il mondo comunista dominato dall’urss, Washington cominciò

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