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Nell'intervallo tra l'amarti e l'amarti ancora scrivo d'amore e altro…
Nell'intervallo tra l'amarti e l'amarti ancora scrivo d'amore e altro…
Nell'intervallo tra l'amarti e l'amarti ancora scrivo d'amore e altro…
Ebook158 pages1 hour

Nell'intervallo tra l'amarti e l'amarti ancora scrivo d'amore e altro…

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About this ebook

Risvegliato da un lungo torpore il corpo riprende vita, si ritorna a respirare, a sentire il calore del sole sulla pelle, ci si meraviglia dei battiti di un cuore...e le parole ed i versi non sono che scintille di quell'eterno che noi tutti aspiriamo...
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateJan 31, 2014
ISBN9788891131560
Nell'intervallo tra l'amarti e l'amarti ancora scrivo d'amore e altro…

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    Nell'intervallo tra l'amarti e l'amarti ancora scrivo d'amore e altro… - Pietro Tamajo

    sognare.

    La verità dove sta'! Nella ricezione della vita, che i nostri occhi vedendola ci trasmette? Oppure si cela nelle immagini della vita quotidiana, creando un mondo di ingarbugliate falsità che anche a noi stessi che la viviamo non riusciamo più a distinguerla

    Una rosa chiusa ed una aperta. La prima protetta con il bocciolo che la tiene stretta a se, trattenendo la bellezza in modo egoistico, non vuole farla vedere al mondo. L'altra piena di sé con i suoi petali ben alzati trattenendo non per molto il centro, che piano piano con il tempo si distendono, non potendo nulla dal cadere uno ad uno, portandosi dietro di sé la bellezza dapprima in modo altruista espressa. Il momento perfetto e sublime è a metà della sua natura temporale, quando il bocciolo, non più egoista riesce a rendere libera la rosa, che si apre con il suo splendore e la sua vivacità di colori regalando al mondo, il suo profumo, gioia per chi come me l'osserva

    Buio pesto da non riuscire a vedere un punto d'uscita, un cancello chiuso impossibile da scavalcare, una porta chiusa da non poterla aprire, onde giganteche da non poter emergere, strade interminabili da non poter mai arrivare, pioggia battente da non poter vedere. Palpebre come tergicristalli per asgiugare le lacrime, mentre la mia mente, l'unica libera, spazia il tempo e lo spazio

    Non ho chiesto di essere quel che sono. La società ha imposto chi dovevo essere. Un sistema subdolo, attratto come per le pubblicità ingannevoli, mi ha reso idoneo ai loro vizi, creando l'ozio nella mia mente, dal pensare di reagire

    In un mondo di false prospettive, dove ognuno tira per se' o che neanche vive di vita propria, bisognerebbe per ognuno di noi un contatto fisico più che intimo

    In un labirinto con infinite vie d'uscita, l'uomo rimane intrappolato, fermo alla definizione del termine

    Prigioniero di un sogno che non vorrei finisse mai, la quotidianità delle cose mi porta ad essere sveglio, di una libertà di pensiero contaminata da incubi reali

    La vita è un continuo palcoscenico aperto a qualsiasi atto, ed il bello che è tutto improvvisato e spontaneo. Tutto senza poterti preparare con un copione e poter fare la tua parte per come si deve. Nessuno è pronto per la scena, non c'è una scuola per la vita, tranne le emozioni che possiedi in quel momento, nel medesimo istante che avvengono i fatti. Tutti siamo attori e spettatori dello stesso lungometraggio, con la sceneggiatura sempre aperta, nessuno può definirsi regista. Assistere nello stesso istante nel venire a conoscenza da un foglio medico (tac) che la mamma di un amico con loro due davanti che leggevano la brutta sentenza di avere lei un male ai polmoni e vedere tutte e due che ridacchiavano prendendosi in giro per non rattristire l'altra, di contro io tristissimo, ho capito quanto siamo granelli di sabbia e che dobbiamo essere sempre forti e non farci spazzare dal vento della tristezza o dalla pioggierellina del pianto

    Correndo e non fermarmi mai per paura di cadere, vado avanti superando gli ostacoli che la vita impone, aiutandomi dal sapere che qualcuno da qualche parte, pensa chi sono veramente e cosa posso dare non chiedendo mai

    Attento alle attenzioni cerco sostegno, accorgendomi della sottigliezza di chi dovrebbe abbondare nell'averle

    Via, come la cenere spazzata dal vento, il mio dire, non recepito e neanche forse ascoltato, provo con me stesso, promettendomi di raggiungere almeno la giusta dose di intelletto per capirmi e capire gli altri

    Immerso e con fatica, tento di fare una palla perfetta con le emozioni della gente. Ardua è l'impresa, non combacia nulla, troppi spigoli che non riesco a limare per creare la sfera. Troppe e confuse di tutte le specie ho dinanzi, come materiale per crearla. Mi fermo, cambio, prendo quelle dei bambini, neanche il tempo di impastare quelle ingenue emozioni, che già contento e felice mi trovo la sfera perfetta

    A fuoco lento, bolliscono le tue incomprensioni, volando in aria non poche inquinate, adirate impressioni

    Le ombre si ribellano ai rispettivi corpi di appartenenza, tenuti schiavi dal muoversi come in catene, deglutendo senza neanche poterlo fare, il rammarico di una finta resistenza

    Sussurrai timidamente e dolcemente il suo nome all'orizzonte, per poi alzare gli occhi al cielo e gridargli, Ti Amo

    Non conoscendo me stesso, scrivo, rendendomi conto dell'essere felice, del fallimento di una vita normale

    Specchi di cielo dei nostri momenti più belli, cadevano planando, aiutati dalle nuvole, si tuffavano in mare, confondendosi con esso. Più cercavo di fotografare nella mente quei momenti, specchiandomi in quel tratto di mare, ormai intimo, più con una sorte di vortice senza origine venivano inghiottiti. Vagando con la mia triste solitudine, mi rimaneva il cercare consolazione negli ultimi momenti, che stavano precipitando, quando una mano, mi sfioro', mi svegliai, era lei, accanto a me

    Cambiato, non riconosco più i miei stessi sogni, il vero si confonde con il falso. Come un istantanea su una cornice mobile, cambio alla velocità delle foglie nel vento, l'inizio è certo, insicura la loro posa. Riesco a tenere la sicurezza del non impazzire, arpionato al raziocinio convenzionale imposto dal vivere, tenendo ferma l'istantanea, quella più bella e felice, nella cornice mobile che è la vita

    Ricostruendo il mio corpo perfettamente con la stessa materia di come siamo fatti, mattoncino per mattoncino come un puzzle, riesco ad avere me stesso. Non capisco! Non si muove! Guardo passo per passo la parte dei centri nervosi, il sistema linfatico e sanguigno, il cuore, i polmoni, tutti a loro posto e uniti in modo perfetto, niente non si muove, non parla, nulla di dinamico. Rimane li, statico, impassibile, meccanico. Capisco! Manca un elemento che io e nessun uomo può dare per renderlo tale a noi, il velo della vita…. L'Anima

    Fluttuare con i piedi per terra, aiutato dalla forza di una calma apparente, riuscendo a targiversare qualsiasi problema, non è da incoscienti, bensì da bravi conoscitori del vivere

    L'amore, la miscela dell'aria tra due corpi che si attraggono da quel filo trasparente che è la passione, con la voglia di non staccarsi mai, innescando la combustione all'ossigeno che li divide

    La vita, una corsa quasi sempre contro corrente per paura di farsi male o fare del male, trattenendo il gusto amaro delle sconfitte

    Il cielo quando è azzurro, con una nuvola che il vento la muove dolcemente, fa da grande cornice del vagare,

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