Lassù, il pianeta Bolla
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Anteprima del libro
Lassù, il pianeta Bolla - Ilaria Cangiulli
ecologica
E’ bello il Pianeta Bolla!
Ciao a tutti! Mi chiamo Billa e vivo sul pianeta Bolla ormai da molto tempo: 250 anni, che tradotti nel vostro pianeta fanno…un momento…sì, 12, sulla Terra avrei all’incirca 12 anni e mezzo.
Nonostante sia nata qui, conosco bene il vostro pianeta perché a scuola studiamo molta astronomia e geografia, ma soprattutto perché sono molto curiosa!
Devo dire però che i vostri scienziati non hanno ancora scoperto il nostro, quindi mi sembra utile parlarvene, così potrete dire di aver scoperto qualcosa che in genere a scuola non vi fanno studiare!
Comincio col dirvi che la Terra e il pianeta Bolla sono separati da miliardi di nuvole di ovatta presenti nell’atmosfera. Queste consentono di ripararci dai raggi del sole che altrimenti scioglierebbero le nostre bolle, che sono costituite da vapore acqueo misto a una soluzione di polline.
Qui da noi il tempo non si misura in ore, ma in bolle-ore, contando le microbolle da quando il sole sorge a quando tramonta.
Starete pensando che passare il tempo a contare bolle deve essere difficile e probabilmente noioso, ma in effetti così come
voi avete gli orologi, noi oggi abbiamo i contabolle: sono delle clessidre contenenti anziché sabbia, come quelle terrestri, delle microbollicine.
Quando la giornata o il mese sono finiti ce ne accorgiamo perché la clessidra si è svuotata, così la giriamo e il conto delle bolle-ore ricomincia.
Quante bolle e gocce d’acqua ho contato nella mia vita…davvero tantissime, Manonabbastanza da essere considerata adulta
, direbbeun anziano Bollestre.
I bollestri sono soggetti curiosi, fisicamente simili ai terrestri, ma più bassi e con una carnagione che varia a seconda delle stagioni, dell’umore, dell’età. Potete quindi trovare un Bollestre che in un primo momento è giallo, ma dopo un mese o anche sole due ore può diventare blu, verde, viola, ecc.
Insomma non esiste un colore della pelle definito, a volte può essere deciso anche da se stessi e cambiarlo quando se ne ha voglia, anche tutti i giorni, così son tutti contenti e non devono litigare per chi è il più simile all’altro, perché tanto possono essere tutti uguali e al tempo stesso tutti diversi.
Qui comunichiamo a voce, proprio come voi. Parliamo il bollinese, che però si differenzia da villaggio a villaggio. Sull’intero pianeta ci sono 1500 bolle di villaggi, ognuno con un proprio nome, per esempio il nostro è il villaggio B-bolla 5, poi c’è il B-bolla 6, 10 oppure i villaggi della zona F, come F-bolla 12, e così via.
Oltre a parlare il bollinese noi bollestri abbiamo una particolarità, anzi, due: ovunque andiamo siamo in grado di apprendere e parlare una nuova lingua, dal bollinese sino ai linguaggi terrestri, infatti per parlare con voi in questo momento sto usando il terrestre. Ci mettiamo pochi secondi ad impararlo. L’altra particolarità è che siamo in grado di comunicare col pensiero, diventiamo telepatici, però ci è permesso solo in situazioni di emergenza, di pericolo per esempio.
Una delle cose più belle del nostro pianeta è dormire, già…perché dormiamo in bolle di sapone per tutte le bolle-ore che vogliamo senza sentire alcun rumore fastidioso come traffico, clacson, sirene, che qui non esistono…
Ma il momento più bello è quando ci si sveglia, perché la bolla si rompe e il Bollestre cade direttamente su una nuvola soffice, talmente soffice che a volte neanche se ne accorge e continua a dormire.
Oltre al sonno tranquillo di bello c’è il panorama, quindi tutto sommato a restare svegli ne vale la pena; già, perché da ogni casa-bolla, piazza-bolla o parco-bolla, c’è una così bella visuale che è impossibile non restare a guardare.
È difficile non ammirare il cielo con il suo colore intenso e quasi sempre con sfumature lilla e arancio, simili ai vostri tramonti.
Anche quando il cielo si incupisce perché arriva un temporale, la pioggia quando cade, buca le bolle, ma non le rompe perché le attraversa riempiendole fino a un certo punto.
Così rotolano via sulle nuvole per poi rimbalzare a terra, o meglio sul