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Hell Street
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Ebook140 pages1 hour

Hell Street

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About this ebook

Abbiamo voluto scrivere questo ebook per far vedere in un altro modo, lo scontro tra il bene e il male. Non sempre le cose belle sono buone, ma spesso accade che una cosa bella si dimostri in realtà, malvagia ed insignificante. Nessuna delle due fazioni può vincere questa guerra eterna. Dall’inizio della vita si combatte, senza vinti né vincitori e tutto ciò si protrarrà all’infinito.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateJun 22, 2012
ISBN9788867511242
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    Hell Street - Simone Palermo

    METAMORFOSI

    IL PRINCIPIO

    Debby

    16/07/1990 ore 18.30

    Mi sto preparando per andare ad una festa e devo aspettare i miei amici che mi passino a prendere. Spero che la festa vada a meraviglia e che mi diverta un mondo. Caro diario, ora ti saluto, perché devo ancora finire di prepararmi, ed è molto tardi. Ciao.

    Alcune ore dopo.

    Il locale dove si svolgeva la festa, si trovava in aperta campagna, alla periferia di Ancona.

    Dieci amici scesero da due auto. In una di esse c’erano: Max, Liuck, Dani, Genesi e Debby; nell’altra: Mirko, Rudi, Alex, Daniel e Micael.

    Dani, rivolgendosi a tutti disse:

    Ci ritroviamo qui verso le tre. Se qualcuno si dovesse perdere all’interno, mi telefoni! Entrarono e si unirono alla folla.

    L’interno del locale era composto da due immense piste da ballo e da un enorme bar a forma di mezza luna, mentre degli altissimi sgabelli lo circondavano.

    Gli amici si divisero; alcuni si misero a ballare, alti iniziarono a girovagare nel locale per vedere com’era l’ambiente e le persone.

    Nel frattempo, appoggiato in un angolo, un losco individuo scrutava ogni loro spostamento. Quest’ultimo dopo qualche minuto si recò in bagno, si accertò che al suo interno non ci fosse stato nessuno, poi chiuse a chiave la porta.

    Fissò la sua immagine in uno specchio, la quale mutò in un’altra figura, estremamente affascinante, ma alquanto sinistra.

    Angelo: Mio Signore, li ho trovati!

    - : Bene, Angelo! Ora trova il più debole e portalo a noi. Dagli ciò che desidera, ma quando lo chiamerò dovrà venire e se non lo farà, la punizione sarà esemplare.

    Angelo: Si, riuscirò a persuaderlo.

    La figura svanì ridando ad Angelo la sua immagine.

    Uscì e si rimise nel suo angolo, avvolto completamente dall’oscurità. Da lì iniziò a scrutare, cercando il più debole tra i ragazzi.

    (Pensieri di Angelo) Vediamo il primo; Mirko, un fisico notevole, nella sua mente non ci sono tracce di male, devoto alla Chiesa Cattolica e a Dio, una fede incrollabile, un po’ scorbutico e diffidente; difficile da addomesticare. Alex e Rudi non hanno niente in particolare, le loro menti sono sgombre da ombre oscure, non fanno per noi! Poi Daniel e Micael: La prima una santa! Casta e pura adatta solo per essere sacrificata, mentre l’altra una troietta, che si è fatta strada dandola. Potrebbe farci comodo, ma non ora, forse in seguito. Passiamo agli altri ora: Max tipo tranquillo molto pacifico, non va neanche lui! Debby, Liuck e Genesi: la ragazza ha una cotta per Max, il suo cuore è colmo d’amore e sarebbe inutile ogni tentativo di portarla dalla nostra parte; Liuck… nah, niente! Genesi… Nell’istante che pensava quel nome, il ragazzo si voltò guardando verso di lui, come se avesse captato qualcosa di strano provenire da quella direzione.

    Angelo: Mhm! Sta guardando me. Non è possibile che mi abbia individuato in mezzo a tutte queste persone. Non ha di queste doti! Non ha poteri paranormali, non può sentire i miei pensieri! Però sta guardando proprio me!

    Genesi si rigirò quasi subito, inconsapevole di tutto, lasciando in Angelo la strana sensazione di stupore ma anche di timore.

    Angelo: Per un attimo ha creduto che mi stesse guardando, invece è stata solo una pura coincidenza. Lui è diverso dagli altri, emana molta oscurità, ma questa non influisce negativamente sulla sua mente, riesce in qualche maniera a dominarla e a trasformarla in fonte positiva. Dovremo stare molto attenti a quello lì ed eliminarlo al più presto! Ne rimane uno, Dani. Un ragazzo con le carte in regola, bella presenza, lucido e freddo, vuole sempre essere aò centro dell’attenzione, desidera ricchezza, potere e donne. Penso che possa andar bene, ha solo un unico credo: il suo portafogli! Non sarà un problema portarlo dalla nostra parte. Si sta spostando dalla pista al bar, sicuramente ordinerà una birra nera senza schiuma, sempre che il barman troverà il tempo per servirlo!

    L’uomo si incamminò fino a giungere a fianco a Dani, fissandolo. Trascorsi alcuni minuti, Dani si accorse di essere osservato e si voltò esclamando: Amico, hai qualche problema? Perché mi stai fissando così?

    Angelo: Io non ho nessun problema. Sei tu che stai aspettando da parecchio per bere. E’ solo per questo motivo che ti stavo guardando. Vuoi vedere come si fa?

    Dani annuì. Angelo guardò il barman che passava velocemente dietro il bancone, lo chiamò con voce decisa e ordinò da bere. Il barman si arrestò subito, lasciando perdere le altre ordinazioni e lo servì. Dani rimase stupito e gli domandò come avesse fatto e Angelo gli rispose che non era così difficile fare quel tipo di cose, e se avesse voluto, anche lui sarebbe stato in grado di farle. I due conversarono ancora, conoscendosi un po’ di più.

    Angelo: Allora non hai un lavoro fisso!

    Dani: Si è così, sto cercando un lavoro che possa far guadagnare tanti soldi, non so, tipo un direttore di azienda o di una banca!

    Angelo: Veramente? Ho io quello che fa per te. Un lavoro d’oro, ti impegnerà poche ore la sera e verrai retribuito molto, molto bene.

    Dani: Di che si tratta?

    Angelo: Dovresti fare il manager per una persona molto importante e famosa.

    Dani: Come si chiama?

    Angelo: Lui si fa chiamare Dev.

    Dani: Ma la paga è buona?

    Angelo: E’ ottima! Dieci milioni al mese per iniziare, poi se sei in gamba, potresti arrivare a cinquanta al mese! E’ molto importante, però, che tu non faccia mai una cosa.

    Dani: E quale sarebbe?

    Angelo: Se lui ti chiamerà, tu dovrai rispondere ed andare da lui in qualsiasi ora del giorno e della notte.

    Dani: Non ci sono problemi. Quando posso iniziare?

    Angelo: Quando sarà il momento, lui si metterà in contatto con te.

    Dani: Ok.

    Angelo: Questo lavoro ti permetterà di avere tante donne!

    Angelo mise una mano nella mano della tasca interna della giacca e tirò fuori una busta contenente un milione di lire.

    Dani: Questi cosa sono?

    Angelo: E’ un anticipo. Prendili, sono tuoi.

    Dani li prese e li infilò in tasca; poi lo ringraziò e lo salutò. L’orologio segnava le 2:45. Il ragazzo si diresse fuori dal locale e arrivò alle auto, aspettando gli altri che arrivarono dopo pochi minuti.

    Max: Qualcuno ha visto Genesi?

    Mirko: L’ho visto io, stava intrallazzando con una e mi ha detto che fra poco arriva.

    Nel frattempo, nel bagno della discoteca, Angelo comunicava al suo signore che il ragazzo selezionato andava bene e che aveva preso i soldi, accettando di lavorare per loro.

    Genesi uscì dalla discoteca e raggiunse gli altri; salirono in auto e se ne andarono.

    Era una notte di mezza estate del 1990 e i gli amici percorrevano la strada che porta alla zona Baraccola.

    Stavano tornando a casa dalla festa:

    Max: E’ stata bella la festa!

    Dani: Poteva andar meglio! Non mi sono fatto neanche una scopata!

    Liuck: Non ti lamentare Dani. Almeno tu hai avuto gli indirizzi di tre ragazze, io invece sono rimasto a secco, bastardo!

    Genesi: Non mi disturbate con i vostri soliti discorsi.

    Dani: Certo, tu parli così perché stasera ti è andata bene.

    Genesi: "Si certo! Con quello scafandro¹ !"

    All’improvviso sbocò da dietro una curva un tir invadendo la corsia opposta.

    Dani: "Attento Genesi! Attentooohooo, il camion!

    Genesi: L’ho visto.

    Genesi sterzò bruscamente per evitare l’impatto, ma colse l’angolo anteriore sinistro del tir con il proprio, facendo roteare su se stessa l’auto, che uscì dalla carreggiata, finendo in un campo incolto. La seconda auto seguì la prima, per vedere cosa era successo, ma scomparvero entrambe nel nulla.

    Il conducente del tir scese e andò a vedere cosa fosse accaduto, pensando di aver fatto una strage, non trovò nessuno, né auto né persone, come se la terra li avesse inghiottiti.

    Raccontò tutto alla polizia ma non fu creduto e venne rinchiuso in un ricovero per malati di mente presso la zona palombare di Ancona.

    Nel frattempo i ragazzi erano stati catapultati in una dimensione parallela, simile alla nostra, dove gli occupanti della prima auto, entrati in coma, vennero soccorsi da un’ambulanza che passava nelle vicinanze in quel mondo sconosciuto.

    Qui la medicina è molto più avanzata della nostra; infatti vennero sottoposti a cure molto diverse dalle tradizionali, utilizzando medicinali e tecniche sconosciute all’uomo, grazie alle quali guarirono dopo circa otto mesi, ma con qualche potere in più che loro, all’inizio, non seppero di possedere.

    Infermiere: Dottore, dottore!

    Dr. Herman Plaza: Mi dica.

    Infermiere: Alcuni pazienti si stanno lentamente risvegliando.

    Dr. Herman Plaza: Quanti?

    Infermiere: Tre su cinque: due ragazzi ed una ragazza.

    Dr. Herman Plaza: Controlli la funzioni vitali dei due rimasti.

    Infermiere: Pulsazioni cardiache in aumento. 55 battiti al minuto… 60, 70…. si sono stabilizzati su 75 battiti; pressione regolare; respiro stabile. Guardi! C’è una piccola irregolarità sull’elettroencefalogramma. Sta aumentando l’attività.

    Dr. Herman Plaza: Accidenti, i valori stanno aumentando troppo velocemente! Rischiamo di perderli; anche la temperatura è salita; l’irregolarità celebrale è ben visibile adesso, non capisco. Non avevano mai manifestato sintomi del genere, è il rigetto. Gli abbiamo solo stimolato la ghiandola pineale nel lobo frontale e mandati degli impulsi elettropsichici nella parte emozionale del cervello!

    Infermiere: Forse Si è accorto di ciò che stiamo facendo e vuole impedircelo, prima che loro diventino una seria minaccia!

    Dr. Herman Plaza: Spero di no, se così fosse, li potremmo perdere tutti e cinque, avremmo lavorato invano.

    Nel frattempo in un luogo a loro familiare.

    Dani: Ciao Genesi, è un po’ che non ci si vede, cosa hai fatto tutti questi giorni?

    Genesi: "Non lo so. Non riesco a ricordare, però ho una strana sensazione; è come se stessi sognando! Quello che ricordo è solo un gran botto poi nulla, un

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