365 giorni con Mandela
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365 giorni con Mandela - Chiara Lentini
Chiara Lentini
365 giorni con Mandela
Youcanprint Self-Publishing
Titolo | 365 giorni con Mandela
Autore | Chiara Lentini
ISBN | 9788891146885
Prima edizione digitale: 2014
© Tutti i diritti riservati all’Autore
Youcanprint Self-Publishing
Via Roma 73 - 73039 Tricase (LE)
info@youcanprint.it
www.youcanprint.it
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365 GIORNI CON MANDELA
Nelson Rolihlahla Mandela nacque il 18 Luglio 1818 a Mvezo, piccolo villaggio situato nel distretto di Umtata, a Sud-Est del Sudafrica. Il nome 'Nelson' gli fu attribuito quando frequentava le scuole elementari; il secondo nome, Rolihlahla, gli è stato assegnato sin dalla nascita e letteralmente significa 'colui che provoca guai'.
Nel corso di questo libro, chi ancora non lo conosce capirà il tipo di personalità che possedeva il nostro Mandela.
Egli, in un suo libro autobiografico racconta di appartenere al gruppo etnico 'Xhosa', che fa parte a sua volta del gruppo 'nguni'. Ciò che caratterizzava la tribù in cui lui visse era soprattutto l'armonia che legava i rapporti umani. Aggiunge ancora che ogni xhosa appartiene a un clan e, quello di cui lui faceva parte, era quello chiamato 'Madiba': da qui si deduce il motivo del simpatico soprannome attribuito a Mandela.
Suo padre, considerato un bravo oratore nonostante la sua ignoranza nel leggere e nello scrivere, era un uomo autorevole, che non si risparmiava certo qualche schiaffo ai figli per imporre loro una educazione più corretta possibile. Considerato il fatto che il padre ebbe in totale quattro mogli, Nelson nacque dalla terza: ogni moglie apparteneva a un cosiddetto 'kraal', ovvero un nucleo familiare; ognuna di tali mogli apparteneva a kraal che erano molto distanti tra loro, e quindi suo padre durante i suoi viaggi li visitava a turno. Naturalmente, con queste quattro mogli fece dei figli, ben tredici, per l'esattezza. Questi morirono presto e rimase solo Nelson, fino al 5 dicembre 2013, data in cui Mandela si spense a Johannesburg: l'evento ebbe portata mondiale e tutti non hanno potuto non ricordarlo per le sue battaglie, per le sue sconfitte e, soprattutto, le sue vittorie!
Ma torniamo a parlare degli anni in cui Mandela era in vita.
La sua infanzia si colloca a Qunu, piccolo villaggio nei pressi di Umtata, una specie di locus amoenus dominato da torrenti e abbondanza di verde, costituito in gran parte da donne e bambini, poiché gli uomini si trovavano a lavorare in fattorie o miniere distanti da tale villaggio. Per cui erano le donne con i loro figli che si dedicavano alla cura della casa, della famiglia, all'alimentazione e la raccolta dei prodotti della terra per il personale sostentamento. La parola 'istruzione' risultava estranea ai più. Sempre nella sua autobiografia, Mandela racconta con parole semplici come viveva a Qunu. La sua famiglia possedeva tre capanne: una per dormire, un'altra per cucinare e un'altra ancora per l'immagazzinamento di prodotti. In particolare, dormivano tutti su delle stuoie poste sul terreno e cucinavano i prodotti della terra perché non potevano permettersi una varietà nella loro alimentazione. È rilevante osservare il fatto che i bambini venivano lasciati liberi di agire ed è così che hanno imparato ad arrangiarsi da soli: si costruivano giocattoli, modellavano l'argilla, imparavano a cavalcare i vitelli o gli asini, si inventavano giochi di società, si sivertivano in modo naturale insomma, perché, come dice Mandela stesso, la natura era il nostro parco giochi
.
Dal punto di vista della religione, subì l'influenza di sua madre che si convertì al Cristianesimo, e fu battezzato in una Chiesa cristiana metodista.
Fu l'unico della sua famiglia a frequentare la scuola, dove fu chiamato con un altro nome: Nelson, appunto. Lui dice sempre nella sua autobiografia che tale nome glielo avrebbero attribuito a causa dei pregiudizi che gli inglesi nutrivano verso la gente di colore perché non sapevano pronunciare i nomi africani o perché li reputavano dei nomi poco civili. Perchè proprio il nome 'Nelson', nessuno lo sa, nemmeno lui che lo portava: forse per rifarsi al grande ammiraglio inglese Lord Nelson.
Poco dopo, la morte di suo padre segnerà la sua vita: lascerà Qunu e sarà affidato ad un tutore che lo educherà per i dieci anni successivi ed è in questo periodo che inizia a frequentare da cristiano praticante la Chiesa e ad interessarsi della storia africana. Crescendo, si è iniziato a crearsi una propria idea del mondo, studiando legge e facendo esperienze di diverso tipo.
Il clan a cui lui apparteneva, quello xhosa come si è detto, imponeva dei matrimoni combinati e questo a Nelson non andava bene, come neanche a suo cugino Justice. Intanto stava iniziandosi a formare nella sua mente l'idea di libertà umana e questa condizione del matrimonio combinato lo fece