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Il tartufo
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Ebook110 pages1 hour

Il tartufo

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Il Tartufo è una commedia tragica in V atti del drammaturgo francese Molière, rappresentata per la prima volta nel 1664. L'intera opera è una feroce satira nei confronti della nobiltà francese del '600. Il Tartufo è infatti l'emblema dell'ipocrita che vive sotto la maschera della devozione religiosa e dell'amicizia verso Orgone ma in realtà vuole approfittare della sua fiducia per trarne vantaggio e, in seguito, tradirlo. Così, come afferma Moliere stesso in una presentazione della commedia al re di Francia, il compito della commedia essendo quello di correggere gli uomini divertendoli, presentando i vizi e i difetti in modo anche esagerato.
LanguageItaliano
Release dateJun 16, 2014
ISBN9788874173884
Il tartufo
Author

Molière

Molière was a French playwright, actor, and poet. Widely regarded as one of the greatest writers in the French language and universal literature, his extant works include comedies, farces, tragicomedies, comédie-ballets, and more.

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    Book preview

    Il tartufo - Molière

    CLEANTE

    Informazioni

    In copertina: Jean-Léon Gérôme, Luigi XIV invita Molière per condividere la sua cena, 1862

    © 2020 REA Edizioni

    Via S. Agostino 15

    67100 L’Aquila

    www.reamultimedia.it

    redazione@reamultimedia.it

    www.facebook.com/reamultimedia

    Questo e-book è frutto di una rielaborazione editoriale originale basata sulla traduzione di Nicolò di Castelli del 1698. La casa editrice rimane comunque a disposizione di chiunque avesse a vantare ragioni in proposito.

    Personaggi

    LA SIGNORA PERENELLA, Madre d’Orgone.

    ORGONE, Marito d’Elmlra.

    ELMIRA, Moglie d’Orgone.

    DAMISO, Figlio d’Orgone.

    ARIANNA, Figlia d’ Orgone & Amante di Valerio.

    VALERIO, Amante di Marianna.

    CLEANTE, Cognato d'Orgone.

    TARTUFO, Falso devoto, ovvero l'ipocrita.

    DORINA, Serva di Marianna.

    IL SIGNOR LEALE, Sergente.

    UN AIUTANTE.

    FILIPPOTA, Serva della Signora Perenella.

    LORINO, Servo di Tartufo.

    ATTO I

    SCENA I - LA SIGNORA PERENELLA, FILIPPOTA SUA SERVA, ELMIRA, MARIANNA, DORINA, DAMISO E CLEANTE,

    Perenella.

    Presto, presto, Filippota, segui­mi che devo liberarmi da costoro.

    Elmira.

    Voi camminate così svelta, che è impossibile potervi seguire.

    Perenella.

    Lasciatemi, mia Nuora, non venite più avan­ti. Non ho bisogno di queste vostre cerimonie.

    Elmira.

    Soddisfo il mio debito ma, Signora Suocera, perché uscite con tanta fretta?

    P e ren e l l a .

    Esco, perché non posso nè vedere, nè soffrire il vostro modo di vivere. Nessuno si compiace d'obbedirmi. Si, esco perché le cosse si fanno sempre contro la mia volontà. Non mi si porta nessun rispetto.

    D orina .

    Se...

    P e ren e l l a .

    Mia cara, voi siete una Serva un poco troppo chiacchierona e impertinente. Voi volete sempre metter la vostra linguetta dappertutto.

    Damiso.

    Ma....

    P e re n e ll a .

    In poche parole, voi siete pazzo, caro Figlio e ve lo dico io, che sono vostra Nonna: io l'ho sempre detto a mio Figlio, che è vostro Pa­dre, che voi sareste diventato ciò che siete e che siete nato per tormentarlo.

    M arianna .

    Credo...

    P e r e n e l l a .

    E voi, che siete sua Sorella, mi pare che siate una di quelle acque chete che fanno crollare i ponti, come dice il proverbio. Sotto il vostro mantelletto da ipo­crita conducete una vita che non mi piace per niente.

    Elmira.

    Signora Socera....

    P e r e n e l l a .

    Non vi dispiaccia, mia Nuora, se vi dico che la vostra condotta è cattiva. Voi dovete dare il buon esempio agli altri. La loro defunta Ma­dre, si comportava meglio di voi. Voi fa­te la generosa, nè mi piace che voi andiate vestita come una principessa. Quando si desidera piacere solamente al proprio marito, si lasciano da parte tutti gl'imbellettamenti.

    C l e a n t e .

    Ma, Signora, finalmente....

    P e r e n e l l a .

    Quanto a voi, che siete suo Fratello, vi amo e vi riverisco ma, se io fossi nella testa di mio figlio, che è il suo Sposo, vi pregherei di non venire più in casa mia. Voi predicate sempre certi modi di vivere, che non devono esser praticati dalle persone oneste. Vi parlo francamente, nè vi nascondo ciò che ho nel cuore.

    Damiso.

    Di certo, il vostro Signor Tartufo è molto felice.

    P e r e n e l l a .

    E' un uomo perbene e degno d’esser ascoltato, non è un pazzo, come voi dite conti­nuamente.

    Damiso.

    Come! devo io soffrire un tal bacchettone che esercita in casa altrui un poter tirannico? Che noi non ci possiamo mai divertire in nessuna cosa, se non è approvata dal suo brutto ceffo?

    D orina .

    Se si deve ascoltare e credere alle sue massime, non si può fare nulla senza peccare, perché come un critico zelante, osserva, riprende e parla su tutto ciò che si fa e si dice.

    P e r e n e l l a .

    Tutto ciò che riprende, è ben ripreso. Egli pretende di mostrarvi il cammino del Cielo: mio Figlio dovrebbe stimolare tutti quanti ad amarlo.

    Damiso.

    Signora Madre, non c’è Padre, nè alcuno, che mi possa obbligare ad amarlo. Se parlassi diversamente, tradirei il mio cuore. M’adiro ogni momen­to contro le sue maniere di trattare e prevedo che prima o poi gli darò qualche pugno sul suo brutto grugno.

    D orina .

    Vedere che uno sconosciuto si prenda tanta auto­rità in casa, è scandaloso. Un povero baronaccio che quando venne da noi non aveva nemmeno un buon paio di ciabatte ai piedi, è tanto ardito che, senza pensare a ciò che era, s’oppone ad ogni cosa. E' diventato il Padrone: caspitina!

    P e r e n e l l a .

    Se voi obbediste ai suoi ordini, sarebbe molto meglio.

    D orina .

    Nella vostra fantasia pare sia un Santo, ma non è altro che un ipocrita.

    P e r e n e l l a .

    Ah! linguetta!

    D orina .

    Non mi fido nè di lui nè del suo Lorenzo.

    P e r e n e l l a .

    Ignoro le qualità del suo Servo ma sono sicura del Padrone. Voi l'odiate, perché dice la verità. Egli s’adira solamente contro

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