lo schianto del sole
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Book preview
lo schianto del sole - Sabina Colasanti
PREFAZIONE
Romanzo di formazione; talvolta metanarrazione. Ma soprattutto è quasi cinema, la Sicilia di questo romanzo breve, raccontato attraverso la soggettiva alternata di Salvo e Lina, prima bambini, poi giovani adulti in un mondo in cui gli adulti veri sono personaggi mitologici mostruosi, archetipi della potenza selvaggia che li accomuna alla propria terra, e le loro storie sembrano ancestrali e senza tempo.
E di questa terra in ogni riga sentiamo il sapore ed il calore quasi africano; in ogni pagina ci acceca la luce aguzza dei suoi sassi e dei suoi muri bianchi.
Quattro giovani protagonisti e i loro incubi magici, che sembrano anch’essi strisciare fuori dalle pietre arroventate e dalla fioritura generosa dei giardini.
Sabina Colasanti nasce a Latina nel 1969, e con questo racconto si stacca definitivamente dall’approccio autobiografico dei primi scritti, poesie e racconti in cui la scrittura era bisogno di espressione e condivisione del proprio vissuto sensibile, per approdare ad una fantasia più matura e vivida, in cui i personaggi si staccano dalle pagine senza portare con sé l’ingombro dell’io.
Non resta che invitarvi alla scoperta del primo, e si spera non ultimo, racconto pubblicato di Sabina Colasanti.
Bruna Mandolino
UNO
Granelli di sabbia che corrono. Sabbia gialla.
Cammino nel mare cercando una riva che non c’è più. L’acqua se l’è presa.
Una zia e una nipote, credo, camminano davanti a me. La zia le fa l’esempio di una sua amica che aveva chiesto ad un’altra l’aiuto per scrivere un pezzo e questa, le dice semplicemente tu sai scrivere meglio di me
, e lo ribadisce. La ragazza ha paura di scrivere. Non ha parole. Il blocco dello scrittore. La ricerca dell’ ispirazione. L’incapacità, presunta, di creare. Balle!
L’acqua oggi è splendida piena di pesci che corrono. Il sole luccica ovunque.
Mi piace giocare con la sabbia, fare castelli gotici, dice la mamma. Sgocciolare sabbia molle e creare mille pinnacoli. Alti alti.
Il mio setaccio è azzurro. Piccolino.
Ho tante formine verdi e rosse…però la sabbia sgocciolata è più bella. Anche la paletta è azzurra.
Queste donne siciliane hanno seni grandissimi e capelli neri. Madri per eccellenza.
Il calore tutto amore delle mamme…occhi neri e profondi.
Io non conosco tutto ciò, solo serietà e magrezza, ma sono felice. Sugnu preiatu.
- Salvo! Salvo!
- Eccomi, sono qui!
Dobbiamo andare a passare la giornata da amici di papà. Hanno una grande casa. C’è anche la piscina. Come mi piace giocare con l’acqua! Fare i tuffi! Salire sulle braccia chiuse di papà e tuffarmi! Lasciarmi andare nel mare! Il bello è proprio lasciarsi andare con voglia e goduria! Con i miei cugini giochiamo sempre a fare i cavallucci marini! Come quelli che trovi sulla sabbia! Poi si seccano. La mamma li lascia sulla credenza per bellezza!
Non ci sono conchiglie sulla rena gialla! Né gli ippocampi! Solo mozziconi di sigaretta…gialli come la sabbia…
Lui sta fumando sulla riva. Gli faccio la linguaccia e rido a trentasei denti! Eravamo felici!
La casa dei Musumarra è proprio bella! Piena di fiori! Io