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Oggi è nato un uomo
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Ebook86 pages1 hour

Oggi è nato un uomo

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“Un invito…. ad “alzare gli occhi” e a rinunciare alla superbia che ci fa guardare ai diversi aspetti della natura come schegge isolate e non come parti di un tutto unitario di cui ci si può avere coscienza solo guardando dentro noi stessi”
LanguageItaliano
Release dateApr 4, 2011
ISBN9788863690644
Oggi è nato un uomo

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    Oggi è nato un uomo - Franco Giuseppe Gobbato

    16

    Capitolo I

    Il risveglio del mattino

    Il suono della radiosveglia mi desta da un sonno profondo. Per non svegliare mia moglie, che sta ancora dormendo, mi affretto ad accendere la luce e a spingere il pulsante che blocca lo squillo insistente e sempre più forte della radiosveglia. Mia moglie non si muove neanche di un centimetro, del resto per svegliarla ci vuole ben altro. Guardando la sveglia, che si trova sopra all’armadio, posto di fianco al letto, mi accorgo che sono le sei del mattino. Mi sovviene allora che è domenica. Un momento di panico mi assale. Poi mi ricordo che mi sono proposto di andare a fare una passeggiata nel bosco prima di mezzogiorno, per poi rientrare a casa e, come di consueto, andare con la famiglia a mangiare dai suoceri. Resto sotto le coperte ad assaporare il risveglio con il piacere della tranquillità, cosa non possibile nei giorni di lavoro. Se devo essere sincero, non so perché, ma il giorno di festa o di ferie, fin dal risveglio, ha un aspetto diverso. C’è un qualcosa di subconscio che fa sì che un benessere inconsueto si impadronisca di tutto il corpo e renda l’orario del risveglio quasi agognato.

    Quando rivolgo nuovamente lo sguardo verso la sveglia mi accorgo che è già passato un quarto d’ora. Allora piano piano, tentando di fare meno rumore possibile, mi alzo e vado in bagno. Dopo un po’ rientro in camera da letto. Mi vesto, sempre evitando di fare rumore, con i vestiti che mi ero preparato alla sera. In questa mia mania organizzativa riconosco a mia moglie la ragione di definirmi, in modo scherzoso, ragionier Fantozzi. Del resto organizzare tutto a puntino è per me effettivamente una mania che va al di là del lavoro. E’ sicuramente frutto del tran tran quotidiano che ci impone rapidità ed efficienza per poter garantire e garantirci la sopravvivenza. Comunque facendo così riesco a vestirmi in meno che non si dica. Uscendo dalla camera chiudo la luce. Entro in cucina e come al solito mi preparo la colazione a base di caffelatte e biscotti. La consumo velocemente. Quindi mi sposto nella stanza di mio figlio, che naturalmente sta profondamente dormendo. Lascio le ciabatte da camera e mi infilo un paio di scarpe comode; prendo il piccolo zaino che ho già riempito con il necessario per la mia gita. Anzi credo di averlo riempito anche un po’ troppo, per ogni possibile ed eventuale inconveniente dovuto al tempo o ad un incidente. In effetti pesa abbastanza. Lo carico in spalla e mi avvio verso la porta di entrata. La apro sempre cercando di fare

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