Il museo delle cose inutili
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About this ebook
ho raccolto gli oggetti più svariati.
Oggetti, per lo più, senza alcun senso
ma che a me, proprio per questo, sono molto piaciuti.
Ed è così, che in un angolo del mondo,
ho allestito un museo di oggetti futili
che ho chiamato “il museo delle cose inutili”!
Beh, questo è proprio un museo insolito!
Ci puoi trovare le cose più incredibili:
ci sono occhi di tigre,
ali d’elefante,
squame di drago
ed il cappello di un mago,
c’è anche un cuore d’oro
ed un’anima gemella,
c’è pure una frittella imbalsamata
e la testa di un tale tutta assonnata!
Ci sono pezzi di montagne
e gusci di castagne!
Nel museo delle cose inutili
c’è tutto e niente,
ci sono i ricordi di una vita
che mi danno gioia infinita!
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Book preview
Il museo delle cose inutili - Alessandro Tassi
IL MUSEO DELLE COSE INUTILI
Alessandro TASSI
EDIZIONI SIMPLE
Via Weiden, 27
62100, Macerata
info@edizionisimple.it / www.edizionisimple.it
ISBN: 978-88-6259-674-9
Realizzato da: WWW.STAMPALIBRI.IT - Book on Demand
Via Weiden, 27 - 62100 Macerata
Tutti i diritti sui testi presentati sono e restano dell’autore.
Ogni riproduzione anche parziale non preventivamente autorizzata costituisce violazione del diritto d’autore.
Prima edizione digitale marzo 2013
Copyright © Alessandro Tassi
Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totalE
o parziale e con qualsiasi mezzo, riservati per tutti i paesi.
IL MUSEO DELLE COSE INUTILI
In tutti i viaggi che ho compiuto,
ho raccolto gli oggetti più svariati.
Oggetti, per lo più, senza alcun senso
ma che a me, proprio per questo, sono molto piaciuti.
Ed è così, che in un angolo del mondo,
ho allestito un museo di oggetti futili
che ho chiamato il museo delle cose inutili
!
Beh, questo è proprio un museo insolito!
Ci puoi trovare le cose più incredibili:
ci sono occhi di tigre,
ali d’elefante,
squame di drago
ed il cappello di un mago,
c’è anche un cuore d’oro
ed un’anima gemella,
c’è pure una frittella imbalsamata
e la testa di un tale tutta assonnata!
Ci sono pezzi di montagne
e gusci di castagne!
Nel museo delle cose inutili
c’è tutto e niente,
ci sono i ricordi di una vita
che mi danno gioia infinita!
ZIO GIOVANNI
Zio Giovanni era oppresso dal peso degli anni,
per non parlare dei suoi molti malanni,
quando decise di non curarsene più,
di divertirsi a più non posso,
di farsi vedere perfino commosso.
Visse una vita sgrammaticata,
fino a morire d’indigestione di panna montata!
Ora, beato, se ne sta in Paradiso,
su una soffice nuvola spaparanzato,
a ridere di chi, sulla Terra,
si lamenta dei tanti malanni
ed è afflitto dal peso degli anni!
IL POETA E LA GUERRA
Il poeta aveva sei anni e tutta la vita davanti,
quando nel suo villaggio arrivò la guerra
e le bombe fecero tremare tutta la terra!
Il poeta divenne soldato ed in mezzo al nemico venne mandato.
Il suo nemico erano vecchi, donne e bambini
che assomigliavano ai suoi fratellini!
Il poeta non sparò neanche un colpo,
ma gli altri commisero stragi ed eccidi sotto i suoi occhi atterriti.
Il poeta smarrì la ragione e nessuna poesia portò mai a conclusione!
Il poeta aveva sei anni e tutta la vita davanti,
quando nel suo villaggio arrivò la guerra
e le bombe fecero tremare tutta la terra!
BERENICE
Berenice la tua filosofia non mi si addice!
Hai deciso di fare la scrittrice
ed io ti ho assecondata in men che non si dice!
Poi hai voluto fare la pittrice
ed io sono andato da zia Bice
per aiutarti ad esporre i tuoi quadri ad Amatrice!
Mi hai assillato quando dovevi diventare una formidabile sciatrice.
Ed io lì zitto ad ascoltarti,
perché guai a chi ti contraddice!
Ma ora che pretendi di diventar mia moglie,
io mi ribello gridandoti sul muso,
- Brutta scimmia, fatti passar queste tue voglie!-
CRISI DI COPPIA
Mi ero innamorato,
ma tanto tanto
che quando la vedevo
rimanevo senza fiato!
La mia maestra era talmente bella
che brillava nel cielo più di una stella!
Poi, un giorno sciagurato,
in un compito scellerato,
mi sono un po’ imbranato
e lei, senza rimorsi,
mi ha messo 5.
A me, che, da quanto l’amavo,
mi vedevo già sposato!
Allora sai che ho fatto?
Non le ho più parlato
e mi sono divorziato!
CARNEVALE
Un orsetto ripieno di bambino
tira i coriandoli ad un leoncino!
Di mostri e transformer
son piene le piazze
e, perfino le mamme sembrano pazze
per tener dietro ai loro piccini
imprigionati in quei bei costumini.
Al giorno d’oggi, di Colombina
ormai non c’è traccia
ed anche Arlecchino
pare non piaccia!
Quel che mi resta del mio carnevale,
è il ricordo di un Cow boy piccolino
sommerso da un mare di stelle filanti,
con Goldrake che lancia le sue lame rotanti.
Quanto vorrei tornare bambino
per mascherarmi da Topolino,
lanciare coriandoli all’impazzata
sopra un’aiuola di cioccolata,
soffiare in faccia a damine e pirati
stelle filanti di panna montata,
fare scherzi a giovani e vecchi,
divertirmi tra mille dispetti,
dimenticarmi dei miei difetti!
Ma ciò che mi resta del carnevale,
è un orsetto con dentro un bambino
che tira i coriandoli ad un leoncino!
DA GRANDI
Ma com’è essere grandi?
Giorno dopo giorno, perdere tutti i propri sogni
od avere solo dei bisogni?
Alzarsi presto la mattina e lamentarsi perché è aumentata la benzina?
Tornare la sera a casa stanchi quasi come dei briganti,
dire ai figli ai tempi miei…e a nessuno dare del lei?
Guerre, inquinamento, abusi e soprusi…
Se fosse questo essere grandi,
sono certo, ma proprio sicuro, di non voler crescere più!
Voglio starmene sospeso su una nuvola
senza più tornare giù!
DEDICATA A TE
Dedicata a te è questa filastrocca!
Filastrocca per una bambina affatto sciocca,
con i capelli che sanno d’albicocca,
che cammina allegramente con un fiore stretto in bocca!
Filastrocca coccolosa,
per una bambina assai golosa.
Filastrocca dove non piove
fatta solo di parole nuove,
parole colorate, strampalate,
parole buttate alla rinfusa
che raccontano d’un gatto che fa le fusa!
Filastrocca senza inizio e senza fine
che attraversa ogni confine!
Filastrocca un po’ invadente
che all’improvviso salta in mente!
Filastrocca arrò arrò,
questa bambina a chi la do!
Filastrocca da mangiare
con la panna da leccare
Filastrocca forse un po’ banale
ma che non si legge sul giornale!
Filastrocca fatta di vita
che sia piena ed infinita!
DOMANI ADESSO
Domani il sole sarà giallo,
domani sentirò cantare il gallo,
domani le stelle di notte brilleranno,
domani qualcuno nascerà
e forse qualcun altro se ne andrà,
domani sarò puntuale,
domani studierò,
domani non andrò a scuola,
domani magari piangerò,
domani riderò a crepapelle,
domani sarò buono ed ubbidiente,
domani sarò dispettoso,
domani i soldati partiranno per la guerra,
domani non ci saranno dolore e sofferenza,
domani ci sarà una nuova speranza,
domani crescerò col mio cuore da bambino e
sarò felice lo stesso
perché domani è …adesso!
IL RIORDINATORE DI COSE
Questo lo metto lì,
quest’altro lo metto qui!
Questo va di sopra,
quello va di sotto!
Questo un po’ più a destra,
quello un po’ più a sinistra!
In alto è tutto pieno,
in basso è tutto vuoto!
Questo, ormai, non serve più,
quello è vecchio e non va più!
Per far prima, rovescio tutto in terra!
Mamma mia, sembra scoppiata la guerra!
Rimetto tutto a posto appallottolato,
così rimane ben stirato!
Non c’è che dire,
sarò anche un tipo originale,
ma quest’armadio non è certo messo male!!
IL RITORNO
In punta di piedi tornerò a salutarti
e sarà bello rincontrarti,
ripensare ai giorni belli
di quando, da piccolo, mi tiravi i capelli.
Se ne avrai voglia giocheremo ancora insieme
con trenini e costruzioni
come se io non fossi più lontano,
come se avessimo passeggiato tutto il tempo, tenendoci per mano!
ENRICO IL LOMBRICO
Tra grilli, cicale e
feroci zanzare
tutto il giorno
sul prato,
senza niente da fare,
se ne sta un curioso lombrico
chiamato Enrico.
Enrico detesta le mezze stagioni,
adora la pioggia oppure il sole
detesta la nebbia e l’umidità
ama soltanto oziare sul prato
perché per lui è un posto incantato!
Un giorno, un passerotto affamato
vide Enrico russare sul prato.
Tutti gli insetti urlarono forte
per strappare il lombrico alla sua sorte:
Attento, Enrico, arriva la morte!
Quando ormai sembrava perduto
il lombrico ricevette un aiuto.
Un bambino diede un calcio al pallone
che colpì dritto l’uccello mettendolo in fuga,
mentre il volto di Enrico era tutto una ruga.
Da quel giorno, il nostro lombrico non ozia più al sole
ma striscia veloce tra i fiori del prato
filando a casa dritto sparato!
LA NONNA RACHELE ED IL GATTO MICHELE
Nonna Rachele aveva un gatto di nome Michele.
Questo gattino col muso nero era simpatico e mattiniero.
Ogni giorno svegliava la nonna alle sei,
le portava la colazione
ed con lei andava in stazione,
dove, insieme, guardavano i treni
arrivare e partire
finché la sera iniziava a venire.
Soddisfatti per la bella giornata,
nonna Rachele ed il gatto Michele se ne tornavano a casa.
Dopo una tazza di caffelatte se ne andavano dritti a dormire
e nel caldo delle loro coperte,
sognavano di grandi viaggi
che da svegli parevan miraggi,
immaginavano di andare di stazione in stazione
a vedere i treni arrivare e partire,
sperando che la sera tardasse a venire!
I BAMBINI DEL MONDO
I bambini son tutti poeti
e, se gli parli,
ti accorgi che non hanno segreti.
I bambini hanno tutti un gran cuore
ed alla vita danno sapore.
I bambini sono mondi indifesi
ed i loro pensieri, spesso, non sono compresi.
I bambini sono grandi inventori,
con la fantasia di mille colori.
I bambini dicono sempre perché,
ma i grandi non ne sanno un granché.
I bambini, a volte, subiscon violenze
e per questo non ci son penitenze.
Nel mondo non c’è ideologia o convinzione
che valga quanto un trenino di latta
o che giustifichi una bambola rotta!(1)
1. Pessoa Fernando, il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares.
IL DESIDERIO
Che bello sarebbe il mondo
se fosse un buco
con una ciambella intorno!
IL DIRIGIBILE
All’improvviso apparve nel cielo un dirigibile.
Una gran folla si radunò nella piazza per scattare una foto ed avere un ricordo tangibile di quel coso incredibile.
Il dirigibile planò silenzioso
ed atterrò sulla Terra, con fare quasi scherzoso!
La gente stava lì rumorosa,
un po’ timorosa ma molto curiosa.
Da una porta posta sotto la pancia dell’enorme pallone
uscì una bambina piccina, piccina.
Un grande stupore colpi dritto al cuore i presenti
nel vedere quegli occhi ridenti.
La bambina guardò verso la folla,
poi, delicata, sorrise, agitò la manina
e si sciolse nel vento.
Nessuno si prese spavento
ed ognuno tornò a casa contento!
IL SIGNOR ASPETTA ASPETTA
Il signor Aspetta Aspetta
se ne stava tutto il giorno affacciato alla finestra
aspettando che si raffreddasse la minestra.
Quando s’era ben freddata,
lui la riscaldava
perché troppo congelata, di certo,
non se la mangiava.
Così facendo passarono i giorni, i mesi e gli anni
finché, magro come un chiodo, morì di fame
senza avere mai assaggiato un panino col salame!
Fu fatto un grande funerale
a cui partecipò tutto il paese
e perfino un generale
nonostante un potente temporale!
Giunto in paradiso,
il signor Aspetta Aspetta non si mise certo fretta
e, per disdetta,
arrivò proprio all’ora di chiusura del cancello principale.
Non è colpa mia!- disse a San Petro.
Durante il funerale c’è stato un temporale, s’è bagnato pure il generale!- piagnucolò col volto tetro.
Caro ragazzo, in Paradiso la regola è certa resta fuori chi non giunge puntuale!- Sentenziò il santo lasciandolo di sale.
Da quel giorno, chiunque arrivi in Paradiso,
troverà, fuori il cancello principale,
il signor Aspetta Aspetta seduto ad aspettare
di poter entrare!
I TRE PICCOLI PORCELLINI
- Ehi di laggiù, perché non venite quassù?!
- Noi siamo i famosi tre porcellini, chi è lei signore, così ben vestito che sembra un dottore?
- Sono il lupo catt…cioè, non sono un dottore ma un gran venditore!
- E che vende di grazia: biscotti, frittelle o gustose caramelle?
- Signori miei molto di più. Vendo case e villette, alte o bassette, magre o grassette, larghe e anche strette!
- Signor venditore, ci faccia vedere il suo campionario che io voglio la casa di un milionario!
- Ecco qui una casa di paglia, un rifugio sicuro ed ecologico, più resistente di un palazzo a due piani!
- Grazie signore, la prendo io! Tutti lo sanno quanto rispetto l’ecologia, son laureato in tuttologia!
- Bene, il primo l’ho sistemato. Vi mostro