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Nervature
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Nervature
Ebook62 pages24 minutes

Nervature

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Nervature

 
Con calma decantano queste linee
sulla pagina, ossa di memoria,
solchi della carta.
 
Lentezza, eredità nascosta,
ritrovata solo nei brevi momenti
in cui smarrita l’attenzione verso
le effimere concretezze, altra memoria,
alta, ci distoglie.
 
Niente mi è familiare a quest’ora
un soffio d’aria lieve passa attraverso
lo spiraglio della porta socchiusa.
 
È ancora buio, le cose appannate nel sonno, appena visibili,
sono scorie, residui del giorno prima,
sono ritagli di memoria che alla memoria
obliquamente si aggrappano,
forme ancora confuse restituiscono
e respingono la continuità dei giorni.
 
Nel giardino invece, dove la pianta
si fa stelo e poi radice,
dove nasconde la forma intrinseca
che la regge,
e volge le nervature verso
la terra consapevole,
LanguageItaliano
Release dateMay 28, 2015
ISBN9786050383409
Nervature

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    Nervature - Gregorio Carbonero

    Titolo

    Nervature

    Autore

    Gregorio Carbonero

    Data di pubblicazione digitale: giovedì 28 maggio 2015

    Formato e-book - ISBN 9786050383409

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    e-mail: jcrbon@gmail.com

    Nervature

    Gregorio Carbonero 

    Introduzione

    Il buco in una tasca 

               Partendo da categorie proprie della letteratura italiana, si potrebbe definire quella di Gregorio Carbonero una poesia crepuscolare, ma come di un crepuscolare dopo che già sa che le illusioni sono illusioni e che non c"è nulla (neanche il guizzo dell'ironia) che può essere consolatorio e che può permettere di guardare le cose dall'alto. Un crepuscolare più caricato,più sanguigno e più disperato; poesie colloquiali che, nei momenti migliori (e i momenti alti sono davvero molti) raggiungono una straordinaria intensità. E poi l'idea del rotto, delle crepature, le screpolature che sono soprattutto mentali, le oscure foglie. Un identikit dell'autore può forse essere proprio l'inizio della poesia Lineamenti: Nella tua voce ci sono: / screpolature, baratri segreti, / altezze che svaniscono / e oscure foglie. Un paesaggio interiore desolato, di una desolazione che non può essere sanata dall'allegria/delle cose vive.

          C'è molto spesso qualcosa di figurativo nelle sue poesie (una si intitola Cortometraggio), un figurativo della desolazione, le fauci sgangherate del mio comodino, un tono secco che ricorda a volte alla lontana il primo Montale (ecco appunto il crepuscolare più disperato e sanguigno); e anche un'ironia sardonica, tutta latinoamericana, un"ironia mortuaria che sostituisce e, in un certo senso, copre il dolore, e che è assai diversa, quindi, dalla quieta rassegnazione dell'ironia crepuscolare. Poesia molto concreta, fisica, fatta di metafore che sono sempre fisiche, non mentali (diventano mentali dopo), un cimitero senza lapidi, il buco in una tasca. Una poesia che ricorda spesso per disperazione e cupo spirito surreale il tono di certi racconti di Cortazar. 

          Ed è anche molto narrativa, vi si mischiano spesso ricordo e introspezione, e si avvale di un linguaggio sorvegliato

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