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Ricerche sui fenomeni dello "spiritualismo"
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Ricerche sui fenomeni dello "spiritualismo"

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Gli scritti raccolti nel presente volume, che apre la “Collezione Luce e Ombra”, comprendono quasi tutta l'opera svolta da William Crookes nel campo delle ricerche psichiche, e cioè le “Ricerche sui fenomeni dello Spiritualismo”, le osservazioni sulla medianità di D. D. Home, il discorso presidenziale pronunziato alla S. P. R., una parte del discorso presidenziale pronunziato all'Associazione britannica per il progresso delle scienze, e alcune dichiarazioni. Altri brani di discorso, lettere, ecc., non abbiamo creduto di includere in queste pagine, già abbastanza nutrite e complesse.
Non a caso i lavori del Crookes sono stati da noi scelti come prima pietra, fra quelle che con la nostra collezione abbiamo in animo di recare all'edificio, tuttora in divenire, della Ricerca psichica. L'opera dell'illustre scienziato rimane infatti un modello, dal duplice punto di vista del metodo e della spregiudicatezza con cui è stata condotta. Troppo sovente ci è accaduto e ci avviene di deplorare l'insufficienza critica di certi lavori metapsichici, o i preconcetti che viziano molte affrettate conclusioni, perchè noi sentiamo vivissimo il dovere di additare ed esaltare l'oculata sapienza con la quale il Crookes ha saputo affrontare, in tempi immaturi, quella che rimane la vexata quaestio, per eccellenza, dell'epoca nostra.
INDICE

Introduzione

I. — Ricerche relative ai fenomeni dello “spiritualismo”
Lo spiritualismo alla luce della scienza moderna
Indagini sperimentali relative a una nuova forza
Altri esperimenti relativi alla forza psichica
Forza psichica e spiritualismo moderno
Corrispondenza sulla pretesa confutazione, fatta dal dottor Carpenter, degli esperimenti compiuti dal signor W. Crookes per provare l'esistenza di una nuova forza
Appunti di uno studio sui fenomeni chiamati spiritualistici, compiuto negli anni 1870-1873
La medianità della signorina Florence Cook
L'ultima apparizione di Katie King

II — Osservazioni su alcune sedute con D.D. Home

III. — Altre osservazioni sulla medianità di D.D. Home

IV. — Discorso presidenziale alla “Society for Psychical Research”

V. — Brano del discorso presidenziale pronunciato all' “Associazione britannica per il progresso delle scienze”

VI. — Dichiarazioni
LanguageItaliano
PublisherAnna Ruggieri
Release dateAug 15, 2015
ISBN9786050405767
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    Ricerche sui fenomeni dello "spiritualismo" - William Crookes

    WILLIAM CROOKES

    RICERCHE SUI FENOMENI DELLO SPIRITUALISMO

    E ALTRI SCRITTI

    Prima edizione digitale 2015 a cura di Anna Ruggieri

    INDICE

    Introduzione

    I. — Ricerche relative ai fenomeni dello spiritualismo

    Lo spiritualismo alla luce della scienza moderna

    Indagini sperimentali relative a una nuova forza

    Altri esperimenti relativi alla forza psichica

    Forza psichica e spiritualismo moderno

    Corrispondenza sulla pretesa confutazione, fatta dal dottor Carpenter, degli esperimenti compiuti dal signor W. Crookes per provare l'esistenza di una nuova forza

    Appunti di uno studio sui fenomeni chiamati spiritualistici, compiuto negli anni 1870-1873

    La medianità della signorina Florence Cook

    L'ultima apparizione di Katie King

    II. — Osservazioni su alcune sedute con D.D. Home

    III. — Altre osservazioni sulla medianità di D.D. Home

    IV. — Discorso presidenziale alla Society for Psychical Research

    V. — Brano del discorso presidenziale pronunciato all' Associazione britannica per il progresso delle scienze

    VI. — Dichiarazioni

    INTRODUZIONE

    Gli scritti raccolti nel presente volume, che apre la Collezione Luce e Ombra, comprendono quasi tutta l'opera svolta da William Crookes nel campo delle ricerche psichiche, e cioè le Ricerche sui fenomeni dello Spiritualismo, le osservazioni sulla medianità di D. D. Home, il discorso presidenziale pronunziato alla S. P. R., una parte del discorso presidenziale pronunziato all'Associazione britannica per il progresso delle scienze, e alcune dichiarazioni. Altri brani di discorso, lettere, ecc., non abbiamo creduto di includere in queste pagine, già abbastanza nutrite e complesse.

    Non a caso i lavori del Crookes sono stati da noi scelti come prima pietra, fra quelle che con la nostra collezione abbiamo in animo di recare all'edificio, tuttora in divenire, della Ricerca psichica. L'opera dell'illustre scienziato rimane infatti un modello, dal duplice punto di vista del metodo e della spregiudicatezza con cui è stata condotta. Troppo sovente ci è accaduto e ci avviene di deplorare l'insufficienza critica di certi lavori metapsichici, o i preconcetti che viziano molte affrettate conclusioni, perchè noi sentiamo vivissimo il dovere di additare ed esaltare l'oculata sapienza con la quale il Crookes ha saputo affrontare, in tempi immaturi, quella che rimane la vexata quaestio, per eccellenza, dell'epoca nostra.

    Abbiamo parlato di metodo. Su questo punto le Ricerche in ispecie sono feconde di esempi e di ammaestramenti. Chi dovesse, oggi, sperimentare nelle condizioni del Crookes, ben poco potrebbe scostarsi dalla linea di condotta da lui seguita. Uomo di laboratorio, assuefatto alle ricerche precise, pazienti, tenaci, il Crookes oppose ai clamori della maggior parte degli spiritualisti la fredda testimonianza degli apparecchi e delle scale graduate: e gli strumenti gli furono, d'altronde, alleati, contro l'opposta corrente dei misoneisti e dei negatori per partito preso. Ma sin dalle prime esperienze egli vide che la "forza psichica come da lui fu chiamata, non poteva trattarsi alla stregua di un qualsiasi agente fisico o chimico; e le sedute si svolsero in un'atmosfera di cordialità e di consenso: l'unica, come oggi è noto, che possa favorire il dischiudersi e l'esplicarsi dei fenomeni fisici della medianità.

    Le critiche, naturalmente, non mancarono: ma si veda con quale ammirevole pazienza lo scienziato già illustre vi risponda, rintuzzando una per una, con vivace eleganza polemica, le stolte accuse di avversari di dubbia fede! Si noti con quanta costanza egli ritorni sulle prove già compiute, migliorandole, perfezionandole, fino a raggiungere dei risultati complessivamente inattaccabili: risultati granitici, come ebbe a definirli un altro grande pioniere, il Richet. Senza ricorrere a sistemi troppo complicati di controllo e di osservazione, il Crookes fece in modo che i fenomeni da lui osservati recassero quasi sempre con sè la loro prova: e non è ancora apparsa una critica, degna di questo nome, circa gli apparecchi da lui escogitati, e sul modo col quale egli seppe adoperarli. É poi evidente che il clima sempre più armonico delle sedute consentì il passaggio graduale dai fenomeni più semplici a quelli più complessi, culminanti, come ognun sa, nella materializzazione di mani, di volti, di intere figure a sembianza umana.

    Aridi, in generale, i resoconti; tali da non incontrare il favore di quanti amerebbero imbattersi ad ogni passo nel miracolo o nella rivelazione soprannaturale. Solo di fronte all'apparizione di Katie King lo scienziato sembra per un momento cedere di fronte all'uomo, e parole di pieno lirismo documentano l'emozione di chi sa di trovarsi innanzi a un fenomeno più unico che raro, e ne apprezza e ne commemora l'alta meraviglia.

    Questo, per ciò che riguarda il metodo. Ma se i fatti sperimentati e controllati dai Crookes rimangono negli annali della Ricerca psichica come fondamenti certi e indiscutibili, il loro valore è per lo meno eguagliato dall'atteggiamento che di fronte ad essi seppe assumere l'investigatore. È ovvio ricordare — e per maggiori notizie biografiche si veda l'opera del Fournier d'Albe (The life of Sir William Crookes, Londra 1923) — che allorquando il Nostro si accinse a studiare i fenomeni dello Spiritualismo la sua fama di scienziato era pienamente raggiunta e consolidata. Scopritore del tallio, autore di una serie di ricerche brillantissime nei più svariati campi della fisica, della chimica, dell'astronomia, membro tra i più giovani della Royal Society, gli occorse un coraggio del tutto eccezionale per dedicare lunghi periodi della propria attività a una materia tanto spinosa e controversa, a un campo irto di difficoltà morali e materiali di ogni genere! Ma forse la parola coraggio non è appropriata, e potrebbe meglio applicarsi a chi non avesse avuto, come il Crookes, la piena consapevolezza dei doveri che incombono a uno scienziato, e del compito stesso della scienza. Io credo, egli scrive, che non si sia per nulla esaurita ogni conoscenza umana o scandagliata l'essenza di tutte le forze fisiche... Aulla è troppo meraviglioso per esser vero, se è in accordo con le leggi della natura.... E più oltre, citando una stupenda frase di Sir William Thomson La scienza è costretta dalle leggi eterne dell'onore a fronteggiare senza paura qualsiasi problema che le venga lealmente presentato... Ai miei critici dico: provate a sperimentare, investigate con cura e pazienza come ho fatto io. Se dopo aver esaminato scoprirete imposture o illusioni, proclamatelo, e dite come le cose si sono svolte. Ma se riconoscete i fatti, dichiaratelo senza tema, come lo comandano le leggi eterne dell'onore".

    E che cosa infatti, se non le leggi eterne dell'onore, potevano indurre il Crookes ad arrischiare in tal modo la propria reputazione di uomo e di scienziato? Non gloria, poichè questa non poteva e non può attendersi da chi si occupi di fenomeni che la massa, come la pluralità degli studiosi, ancor oggi ignora o travisa; non guadagni, non soddisfazioni diverse da quelle che dànno la ricerca spassionata o il raggiungimento di una qualche certezza. Eppure egli studiò, sperimentò, scrisse; non arrischiò ipotesi acerbe, non sopravalutò i pur notevolissimi risultati conseguiti, comprese quanto era (ed è ancora) prematuro il considerare scienza una ricerca, l'affrettare il passaggio dal particolare all'universale. In ogni forma di ricerca ci dev'essere un inizio, disse egli ai membri della Società di Ricerche Psichiche, quando questa lo volle a suo Presidente; e aggiunse: il lavoro e le pubblicazioni della nostra Società costituiranno una prefazione non indegna a una scienza dell'Uomo, della Natura, e di mondi non ancora inventati.„ più profonda di quanto il nostro pianeta abbia sin qui conosciuto".

    A questa novella scienza, che il Driesch paragonò giustamente a una terra che emerge a poco a poco dalle acque, lavorano oggi, in sempre maggior numero, filosofi, psicologi, uomini di scienza. Non siamo più ai primi passi, ma siamo bensì — è d'uopo riconoscerlo — lontanissimi da una meta finale che ancora solo assai oscuramente s'intravede. In questa nostra quotidiana fatica esempi come quello del Crookes, che vecchio e celebre non volle ritrattare una sola sillaba di quanto aveva in altri tempi sottoscritto, ci sono di conforto non dubbio e d'insegnamento non vano.

    EMILIO SERVADIO.

    I. RICERCHE RELATIVE Al FENOMENI DELLO SPIRITUALISMO

    Lo spiritualismo alla luce della scienza moderna

    Alcune settimane or sono un periodico n. The Athenaeum. annunziò che io stavo studiando il cosiddetto spiritualismo; [1] e poichè ho ricevuto in proposito molte domande, mi sembra opportuno dir qualcosa intorno alle indagini da me iniziate. Non mi si possono attribuire punti di vista od opinioni preconcette, intorno ad un argomento che non ho ancora la pretesa di conoscere. Secondo me è doveroso, da parte degli uomini di scienza che sanno come si procede nella ricerca, esaminare i fenomeni che richiamano l'attenzione del pubblico, per confermarne la genuinità o spiegare, se è possibile, come vengono tratti in inganno gli onesti e come ingannano i mistificatori. Ma trovo assai spiacevole che si dia pubblicità agli studi di una persona, quando questa non ha ancora mostrato di volerne parlare.

    Si può essere veri scienziati, eppure convenire con quanto dice il prof. De Morgan:

    Ho visto e udito, in guisa assolutamente indubbia, alcuni dei fatti così detti spiritualistici, e trovo che una persona ragionevole non può attribuirli a impostura, coincidenza od errore. Se però fin qui mi sento sopra un terreno solido, quando poi si tratti d'indagare la causa di tali fenomeni vedo che non posso aderire ad alcuna delle spiegazioni sinora proposte..... Le ipotesi fisiche da me esaminate sono semplici, ma meschine e inadeguate. L'ipotesi spiritualistica è invece adeguata, ma presenta gravi difficoltà.

    Sull'adeguatezza dell'ipotesi non sono in grado di pronunciarmi; che però certi fenomeni fisici, come lo spostamento di corpi materiali, o il prodursi di rumori simili a quelli di scariche elettriche, accadano in circostanze tali da non poter essere spiegati con alcuna legge fisica oggi conosciuta, è un fatto di cui sono altrettanto certo quanto del più elementare fenomeno chimico. Tutta la mia educazione scientifica è stata un lungo addestramento alla esattezza dell'osservazione, e vorrei perciò che si comprendesse bene come questa mia ferma convinzione sia il risultato della più accurata indagine; ma non posso, ora come ora, arrischiare anche l'ipotesi più vaga intorno alla causa dei fenomeni; sin qui nulla ho visto che mi convinca della fondatezza dell'ipotesi spiritualista; e in questa ricerca la ragione esige che la prova di detta ipotesi sia tale da non poter essere respinta da un'altra; sia cioè così autorevole e convincente da non permetterci più di negarla.

    Dice il Faraday: Prima di esaminare una questione connessa a principi fisici generali, si dovrebbe avere un'idea chiara di ciò che in natura è possibile e di ciò che è impossibile. Quest'affermazione mi ha però l'aria di un circolo vizioso; da un lato non si dovrebbe esaminare cosa alcuna finché non la si sa possibile, mentre è chiaro d'altra parte che non potremo, salvo in matematica, sapere che cosa sia impossibile, fintantoché non conosceremo tutto quanto! In questo caso, quindi, io preferisco affrontare l'indagine senza troppi preconcetti intorno a ciò che può essere e a ciò che non può essere, e stare invece con tutti i sensi all'erta, pronti a fornire informazioni al cervello; credendo, come credo, che non si sia per nulla esaurita ogni conoscenza umana o scandagliata l'essenza di tutte le forze fisiche, e ricordando ciò che il grande scienziato citato più sopra diceva, svolgendo alcune considerazioni intorno alla forza di gravità:

    Nulla è troppo meraviglioso per esser vero, se è in accordo con le leggi della natura; e, in argomenti come questi, l'esperienza è la miglior prova di questo accordo.

    Gli spiritualisti con cui mi sono intrattenuto sembrano in genere non capire il modo di ragionare degli scienziati, e la riluttanza che le menti scientificamente educate provano a investigare in questo campo è spesso da loro ascritta a cause futili. Mi sembra quindi opportuno dir qualcosa sul modo abituale di pensare degli uomini di scienza, e indicare quale specie di prova sperimentale la scienza stessa abbia diritto di chiedere prima di ammettere nel suo seno un nuovo ramo dello scibile. Non dobbiamo confondere l'esatto e l'inesatto; l'accuratezza dev'essere sempre assoluta.

    La prima condizione è l'accertamento dei fatti; occorre quindi precisare prima le circostanze e poi le leggi. L'esatta conoscenza di ogni particolare è il principale obbiettivo dei moderni uomini di scienza, per i quali le osservazioni non servono gran che, se non sono veridiche e compiute in condizioni probanti. È su questo punto che cade la massima parte delle asserzioni degli spiritualisti: in un campo che forse più d'ogni altro si presta al trucco e all'inganno, mi sembra che le precauzioni contro la frode siano state, in molti casi, del tutto insufficienti, in base all'erroneo concetto che il richiedere simili garanzie implichi dei sospetti intorno alla onestà di qualcuno. Ci si concede di far uso dei nostri sensi privi d'aiuto, ma allorché cerchiamo di accrescerne l'acutezza, la precisione, l'attendibilità mediante strumenti, in mezzo a difficoltà e a circostanze emozionanti che impediscono il normale funzionamento dei sensi — allora si prende questo per un'offesa.

    Dall'infinito numero di relazioni che ho letto, mi sembra che ben poche siano state le sedute fatte al solo scopo di ottenere fenomeni in condizioni rigorose, alla presenza di persone particolarmente adatte, per la loro preparazione scientifica, a ponderare e a precisare il valore di ciò che si doveva verificare. La sola serie di buoni esperimenti dimostrativi, tra quelli che sinora ho potuto conoscere, è stata compiuta dal Conte de Gasparin; e questi, mentre ammette la veridicità dei fenomeni, esclude che siano dovuti a cause soprannaturali.

    Lo spiritualista pseudo-scienziato dichiara di conoscere tutto; nessun calcolo turba la sua serenità, non ardui esperimenti, non lunghe, difficili letture; non tentativi laboriosi di esprimere in parole chiare ciò che allieta il cuore ed eleva la mente. Egli parla con facilità di tutte le arti e di tutte le scienze, soverchiando il ricercatore con termini quali elettrobiologizzare, psicologizzare,

    magnetismo animale", ecc.: pure esercitazioni verbali che dimostrano ignoranza più che comprensione. Far della scienza in un modo così elementare è ben poco adatto a guidare lo slancio della scoperta verso un futuro ignoto; e i veri operai della scienza debbono stare estremamente attenti a non lasciar le redini in mani incompetenti ed ignare.

    In ricerche come queste, che tanto disorientano l'osservazione ordinaria, il vero scienziato ha un grande vantaggio; egli ha coltivato la scienza fin dal principio, attraverso un lungo ordine di studi, e sa, quindi, in qual senso essa si diriga; sa che da una parte ci sono pericoli, da un'altra incertezze, e da un'altra ancora certezze pressoché assolute. Fino a un certo limite, egli può prevedere, ma laddove ogni passo conduce verso il meraviglioso e l'inaspettato, le precauzioni e le garanzie devono, nonché diminuire, aumentare. I ricercatori lavorino: anche se la loro opera sarà quantitativamente piccola, la sua intrinseca eccellenza costituirà un compenso. E anche in questo paese delle meraviglie, in questo regno prodigioso verso cui la ricerca scientifica manda i suoi pionieri, può esservi qualcosa di più giustificato dei delicati strumenti che i ricercatori adoperano per completare le osservazioni dei loro sensi?

    Lo spiritualista parla di corpi di cinquanta o cento libbre che si levitano in aria senza l'intervento di una forza conosciuta; ma allora il chimico, abituato a usare una bilancia sensibile a un pesa diecimila volte inferiore a un grano, può giustamente chiedere che una forza, guidata intelligentemente a quanto si dice, e capace di sollevare fino al soffitto un corpo pesante, faccia muovere in condizioni di controllo la sua equilibratissima bilancia.

    Lo spiritualista parla di colpi battuti in vari punti di una stanza,.mentre due o più persone stanno quietamente sedute intorno a una tavola. Lo scienziato ha motivo di chiedere che quei picchi vengano prodotti nella membrana tesa del suo fonautografo.

    Lo spiritualista parla di stanze e di case che vengono scosse da potenze sovrumane, fino a risentirne danno. Lo scienziato chiede semplicemente che venga fatto oscillare un pendolo, posto sotto una campana di vetro e sorretto da una robusta muratura.

    Lo spiritualista parla di mobili pesanti che passano da una stanza all'altra senza intervento umano. Ma lo scienziato ha costruito degli strumenti che dividono un pollice in un milione di parti; e son giustificati i suoi dubbi circa l'accuratezza delle predette osservazioni, se la stessa forza è incapace di spostare anche di un solo grado l'indice del suo apparecchio.

    Lo spiritualista parla di fiori freschi di rugiada, di frutti, di animali vivi introdotti attraverso finestre chiuse e solidi muri dì mattoni. Lo scienziato potrà quindi chiedere che un peso addizionale (e fosse anche la millesima parte di un grano) venga deposto in un piatto della bilancia quando la custodia è chiusa, e il chimico chiederà che la millesima parte di un grano d'assenzio venga introdotta attraverso le parti di un tubo di vetro contenente acqua pura, e chiuso ermeticamente.

    Lo spiritualista parla di manifestazioni di potenza equivalenti a molte migliaia di fool-pounds, [2] non attribuibili ad alcuna causa conosciuta. Lo scienziato, che crede fermamente alla conservazione dell'energia e sa che questa non si produce mai senza che qualcosa correlativamente si consumi, chiede che alcune di queste manifestazioni avvengano nel suo laboratorio, dov'egli può pesarle e sottoporle ai propri controlli. [3]

    Per questi motivi e con questi criteri ho iniziato un'indagine consigliatami da persone illustri, che esercitano una grande influenza sul pensiero del loro paese. In un primo tempo, al pari di altri che poco hanno visto e poco hanno riflettuto, ho creduto anch'io che si trattasse di una superstizione, o quanto meno di un trucco non ancora svelato. E anche oggi m'imbatto in casi che non potrei dimostrare esser qualcosa di diverso, mentre di altri sono sicuro che si tratta di un inganno dei sensi.

    Io non garantisco affatto di trattare a fondo l'argomento; pare che le occasioni favorevoli siano assai rare, e i numerosi insuccessi certo possono scoraggiare chiunque. Rare sono le persone alla cui presenza i fenomeni si svolgono, e ancora più rari i casi in cui si può sperimentare servendosi di apparecchi predisposti. Sarebbe per me di grande soddisfazione se riuscissi, comunque, a metter le cose in chiaro; del modo, posso ben dirlo, ben poco mi curo. Con questo intento, chiedo a quelli dei miei lettori che possedessero una chiave di questi strani fenomeni, di facilitare il cammino della verità coadiuvandomi nelle ricerche. Che si abbia qui a che fare con strane condizioni fisiologiche è ben chiaro, e queste, in un certo senso, possono esser chiamate spirituali, in quanto producono certi effetti sul nostro spirito. Sinora, i fenomeni da me osservati sfidano ogni spiegazione: e così è dei fenomeni del pensiero, che son pure attinenti allo spirito e che nessun filosofo ha compreso a tutt'oggi, benché nessuno si sogni di negarli.

    Le spiegazioni che mi sono state date, sia oralmente che dalla maggior parte dei libri letti, si ammantano di tali affettazioni e magniloquenze stilistiche e tentano di nascondere Ia povertà delle idee sotto la veste di un linguaggio talmente pomposo, che io non riesco, dopo aver tolto tutto ciò che è diluito e verboso, a ricavare un residuo chiaro e significativo. Mi sembra che i ragionamenti di alcuni spiritualisti giustifichino in massima il severo giudizio del Faraday: molti cani potrebbero giungere a conclusioni più logiche. Le loro elucubrazioni ignorano del tutto le teorie secondo cui la forza non è che una forma di movimento molecolare, e parlano di Forza, Materia e Spirito come di tre entità distinte, ognuna delle quali può esistere indipendentemente dalle altre; benché ammettano poi talvolta che esse sono reciprocamente convertibili. Questi spiritualisti non sono molto più progrediti di quell'alchimista che scriveva:

    Alla Filosofia come potevo aver, chiesi, le cose che volevo. Mi rispose che quando esperto ed abile Io fossi a render l'acqua malleabile o trovassi il sistema o lo strumento Per misurare un alito di vento, Quando una fiamma avessi al fin pesato, Il desiderio mio fra appagato.

    Se non arrivi a far questo da te, Statti contento e non cercar di me.

    Mio desiderio è stato di mostrare che la scienza induce gradualmente coloro che la coltivano, a personificare la cura e la precisione. È una bella qualità, quella di affermare soltanto cose innegabili: non si menomi, dunque, tale

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