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Avevo un sogno...: il mio libro, il mio viaggio
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Avevo un sogno...: il mio libro, il mio viaggio
Ebook96 pages1 hour

Avevo un sogno...: il mio libro, il mio viaggio

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About this ebook

Questo libro ha radici profonde che hanno lavorato nella mia anima per tanto, tanto tempo. Ho sempre desiderato scrivere. Da bambina scrivevo bigliettini, sempre, a tutti e li mettevo ovunque. Riempivo pagine e pagine con i “temi “ a scuola, con le poesie nei momenti liberi, con lettere per le persone che amavo. Frequentavo la seconda media quando, decisi che dovevo assolutamente scrivere un libro sullo sfruttamento minorile, argomento trattato a scuola e che da subito mi ha gettato in uno stato di agitazione per la totale impotenza dei miei pensieri nei confronti di tutti quei bambini sfruttati, senza voce, senza un nome, senza certezze per i quali nulla potevo se non vergognarmi per essere così fortunata : non dovevo faticare troppo per mangiare, vestirmi o semplicemente dormire con un tetto “compatto” sopra la testa.
LanguageItaliano
Release dateJul 15, 2013
ISBN9788862598033
Avevo un sogno...: il mio libro, il mio viaggio

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    Avevo un sogno... - Elisabetta Cifaldi

    Avevo un sogno…

    (Il mio libro, il mio viaggio)

    ELISABETTA CIFALDI

    EDIZIONI SIMPLE

    Via Weiden, 27

    62100, Macerata

    info@edizionisimple.it / www.edizionisimple.it

    ISBN edizione digitale: 978-88-6259-803-3

    ISBN edizione cartacea: 978-88-6259-373-1

    Stampato da: WWW.STAMPALIBRI.IT - Book on Demand

    Via Weiden, 27 - 62100 Macerata

    Tutti i diritti sui testi presentati sono e restano dell’autore.

    Ogni riproduzione anche parziale non preventivamente autorizzata costituisce violazione del diritto d’autore.

    Prima edizione cartacea aprile 2011

    Prima edizione digitale luglio 2013

    Copyright © Elisabetta Cifaldi

    Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale

    o parziale e con qualsiasi mezzo, riservati per tutti i paesi.

    A Pamela e Alessio

    con amore infinito

    Avevo un sogno

    Sommario

    25 febbraio Le parole mai dette

    Sogni ……. premonizioni………. . 26/02/05

    22 Giugno 2005. Mio padre

    8 agosto ’05

    Le amiche

    Le scelte

    L’ascolto

    La fiducia

    La luce

    Gli abbracci dell’anima

    Le radici

    La rabbia

    Un lungo viaggio

    La seduzione

    I ruoli, il gioco delle parti

    La fragilità

    Le delusioni

    Le vibrazioni

    L’amarezza

    La solitudine

    La disillusione

    Le piccole gioie

    Le mille domande

    L’energia

    La consapevolezza

    Come sopravvivere

    L’amore

    La determinazione

    Una seconda giovinezza

    Le tempeste del cuore

    La dolcezza

    Le contraddizioni

    I tanti perché

    Le emozioni

    La forza dell’amore

    Ora

    12 gennaio 2005

    Avevo un sogno ….

    Questo libro ha radici profonde che hanno lavorato nella mia anima per tanto, tanto tempo. Ho sempre desiderato scrivere. Da bambina scrivevo bigliettini, sempre, a tutti e li mettevo ovunque. Riempivo pagine e pagine con i temi a scuola, con le poesie nei momenti liberi, con lettere per le persone che amavo. Frequentavo la seconda media quando, decisi che dovevo assolutamente scrivere un libro sullo sfruttamento minorile, argomento trattato a scuola e che da subito mi ha gettato in uno stato di agitazione per la totale impotenza dei miei pensieri nei confronti di tutti quei bambini sfruttati, senza voce, senza un nome, senza certezze per i quali nulla potevo se non vergognarmi per essere così fortunata : non dovevo faticare troppo per mangiare, vestirmi o semplicemente dormire con un tetto compatto sopra la testa. Avrei voluto essere la loro voce e scrivere di loro per imprimere nelle menti di chi leggeva, nella loro coscienza, nel profondo del loro essere un grido di ribellione contro le ingiustizie, la povertà, al discriminazione, la guerra. Bene, sono passati diversi anni, quel libro non l’ho mai scritto, l’ho solo abbozzato e da allora è incompiuto nella mia mente, ci penso spesso poiché rappresenta una delle tante cose in sospeso della mia vita e sono proprio quelle che a lungo andare ti pesano sul giudizio che dai della tua vita. Di come l’hai vissuta, realmente, affrontando le battaglie, combattendole sempre e fino in fondo, tutte, solo così si è completi. Ragiono sempre tanto, troppo, negli ultimi anni ancora di più, sono sempre stata una passionale e nel tempo ho imparato anche a dominare, almeno un po’ la mia impulsività, devo sempre appassionarmi ad una causa, interiorizzarla e smuovere il mondo sino a quando non ho ottenuto almeno un piccolo risultato, ma sono sempre le cose in sospeso che tornano a chiamarmi insistentemente, nei momenti di tristezza o di riflessione e mi turbano perché mi ricordano che ho ancora molto da fare prima di poter sopire la mia coscienza che pretende da me il massimo di ciò che si può avere. E allora puntualmente mi domando se ho davvero fatto della mia vita ciò che avrei voluto. Non sempre. Io possiedo una vitalità esuberante che ho imparato a dominare per non apparire immatura, una creatività travolgente che ho addormentato per non dare l’impressione di non essere realistica, non si vive di arte, una sensibilità ingenua e primitiva che ho dovuto mascherare con l’aggressività per non permettere a chiunque di approfittare del mio cuore e così, ora sono … non trovo un aggettivo, perché io sono dentro, sono sopita, uniformata agli stereotipi, ma anche così la gente è riuscita a ferirmi, sempre e tanto. E quindi prepotente torna a ripetersi sempre e con maggiore insistenza la stessa frase : avevo un sogno.

    Quante volte mi è capitato di soffermarmi su questa frase e quante volte mi sono accorta che la difficoltà della risposta è legata alla difficoltà nel mantenere la concentrazione. Certo la concentrazione. Strano in un mondo in cui tutto è sempre programmato e sempre sotto controllo, come mai non riesco a concentrarmi su una frase così semplice? Forse perché i mie pensieri inevitabilmente iniziano a correre veloci e inarrestabili spinti verso mille direzioni, così alla rinfusa come fossero animati da volontà propria. Vengo investita da un’esplosione di sentimenti contrastanti, travolta da un turbine, ingoiata da sensazioni violente, a nulla serve cercare di fronteggiare, di dominare tante emozioni. La più sorprendente, che mi lascia però spiazzata, attonita è la consapevolezza improvvisa che il mio lato bambino è rimasto sepolto dietro una maschera di indifferenza di impegni più o meno importanti di priorità più o meno realistiche, di valori più o meno dominanti. Come è potuto succedere, come può essere possibile dimenticare completamente un lato del proprio io? La mente umana è estremamente complessa e proprio per questo assolutamente affascinante, ma come ogni cosa tanto fascinosa è altrettanto pericolosa proprio perché i meccanismi così delicati possono ad un certo punto, lentamente, molto lentamente, iniziare a intersecarsi in maniera differente, impercettibilmente indifferente, ma che poi, col passare degli anni, delle emozioni, degli eventi modificano in maniera inconfutabile la nostra esistenza. Troppo spesso dimentichiamo quanto la vita sia semplicemente bella, dimentichiamo i valori essenziali, viviamo di corsa, freneticamente, bruciando tutti i tempi senza fermarsi mai un istante a riflettere, ad assaporare gli attimi, le sfumature di ogni evento, travolti da un susseguirsi continuo di giornate programmate con obblighi marginali ai quali però si dà troppa importanza. Quante volte mi è capitato di pensare a come sarebbe stata la mia vita se ad un certo punto avessi preso una decisione invece di un’altra. Sono convinta che in parte il nostro cammino è disegnato,

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