Per Dare Un Senso...
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Per Dare Un Senso... - Massimo Scalabrino
perso.
Con il Maestro, dopo cena
con il Maestro
La scena si svolge nella tipica ambientazione Leonardesca dell'Ultima Cena. È illuminata con fiaccole e la conversazione tra gli A. è tranquilla e pacata.
Personaggi: Gli Apostoli, Il Maestro, una Giornalista ed una troupe televisiva
A: Hanno bussato! Chi sarà a quest'ora?! Chi sapeva che venivamo qui?!
M: Ma non vi spaventate! Possibile che tutte le volte che sentite bussare alla porta mi guardiate con codesta aria terrorizzata! State tranquilli! I romani li incontreremo più tardi e voi non ve ne accorgerete o quasi perché starete dormendo! Mi credete o no?! Giuda, diglielo te! Chi va ad aprire l'uscio? Giacomo, vai te!
G: (si alza e va ad aprire per richiudere subito dopo) Maestro, c'è lì fuori della gente vestita stranamente con dei cosi strani in mano! Ma chi sono? Maestro, ma sei sicuro che devo farli entrare?
M: Apri la porta! Non essere ingenuo, da loro il benvenuto!
G: Io no! Non gli apro (socchiude la porta, guarda fuori e richiude immediatamente) Maestro! Lo sai che c'è persino una donna, almeno mi sembra tale, che indossa...ma veramente è mezza nuda!!?!
M: Suvvia! Falli entrare! Mi hanno chiesto gentilmente di intervistarmi, credo che siano della televisione, vengono da Roma!
A: (Tutti e dodici in coro) Da Roma?! Maestro! Che vogliono dire queste parole intervistare
e poi televisione
? Si può sapere anche noi cosa stai dicendo!
M: Lo vedrete da voi! Fateli entrare...o mi devo alzare io?!
Finalmente Giacomo socchiude la porta. Entrano, uno per volta, cinque persone, armate di lampade, cineprese. Gli A sono a bocca aperta. Non hanno mai visto gente così vestita. Sono sorpresi nel vedere tra loro una donna giovane e particolarmente bella. A loro lei appare come fosse nuda, e sembra non abbia nessun timore a trovarsi in mezzo a tanti uomini. Anzi si rivolge ai suoi compagni dando ordini e, presa una sedia, si posizione davanti al M. appoggiando i gomiti sul grande tavolo. Non solo! Ma parla e si rivolge al M. con una familiarità che nemmeno loro si sono mai permessi.
D: Buon giorno, Signore! Grazie per averci ricevuto! Noi siamo pronti per cominciare. Quando Lei è pronto accendiamo le luci ed al ciak possiamo cominciare a registrare.
Gli A. sono inorriditi. Vogliono intervenire ma il M. li ferma dicendo loro di starsene tranquilli che non capiterà niente di male. Un improvviso bagliore colpisce gli occhi degli A. e persino il M. socchiude i suoi. Gli A., pur abituati ai prodigi del M. sono assolutamente spaventati, non avevano mai visto tanta luce, tutta insieme e così forte!
D: Iniziamo?
M: Va bene. iniziamo!
Si sente un forte improvviso rumore, un colpo secco, diremmo un ciak, che fa sussultare gli A.
D: Buona sera, posso chiamarla, anch'io, Maestro?
M: E come vorrebbe chiamarmi? Qui mi chiamano tutti così!
D: Pensavo desiderasse essere chiamato con il suo nome, Comunque la ringrazio! Mi rivolgerò a lei chiamandola Maestro. Anche se ai nostri tempi è un attributo che si da più che altro agli artisti, ai musicisti o addirittura agli insegnanti delle scuole primarie.
M: Come lei desidera! Anche se il nome non cui mi chiama non ha poi una grande importanza.
D: È vero, se è lei che lo dice.! Salvo che oggi è difficile non attribuire un titolo ad una persona con cui si parla. Figuriamoci con un personaggio come lei!
Gli A. seguono questo inizio di dialogo sgranando sempre di più gli occhi, non riuscendo a capire che diavolo si stessero dicendo.
D: Dunque Maestro, da molto tempo si racconta che lei nacque in condizioni assolutamente precarie, senza la minima misura igienico sanitaria, senza nessuna assistenza medica e per di più in una grotta ed in inverno. Conferma questa narrazione della sua nascita?
M: (sorridendo) Sa com'è. La mia mamma era una donna giovane e si racconta facesse tutto da se. Come storia è simbolicamente poetica e può andare bene. Cosa vuole ai nostri tempi non sono ancora state inventate le cliniche con i reparti di maternità...
D: Ma anche suo padre, che mi risulta essere chi è, consentì farla nascere così...
M: Non si può dire che mio padre, che lei dice di essere quello che è, si sia occupato come forse avrebbe dovuto, né di me né di mia madre! Fatta eccezione per il paziente Giuseppe...
D: Così lei nacque in una grotta alla fine di dicembre e....così per curiosità, perché solo Matteo racconta della visita dei re Magi?! Arrivarono veramente?
M: Matteo è stato, o se preferisce sarà, un buon narratore! E un buon interprete del mio pensiero. Quindi se lo dice lui sarà vero!
D: Maestro, mi scusi, le sue prime risposte mi appaiono vaghe: nel senso che lei da per probabili alcune notizie che noi invece vorremmo fossero assolutamente confermate!
M: Se lei ritiene che sia importante ai fini del nostro incontro sapere come nacqui e se vennero a trovarmi i cosiddetti re magi, la cosa mi deluderebbe un pochino. Per quanto...possiamo proseguire...
D: Le chiedo scusa! È certo che nonostante io sia abituata a intervistare i più grandi personaggi del mondo provo un profondo imbarazzo ad intervistare, così semplicemente, il figlio di Dio!
M: Figlio di Dio?! Ma non è una mia esclusiva! Siamo tutti figli di Dio! Anche se fra gli umani ci sarà sempre qualcuno che non crede in suo padre! O che fa finta di crederci! O che si lamenterà di essere stato abbandonato....
D: Detto da lei! Grazie, comunque! Ma noi abbiamo sempre saputo che lei è venuto qui per salvare l'umanità dal peccato! E redimerla, e indirizzarla sulla buona strada! Per precisa volontà del suo babbo!
M: Se lo dice lei! Questo è tuttavia un compito che ognuno può assolvere di per se stesso verso se stesso. Non importa che ci sia un inviato da Dio a suggerirlo!
D: Mi si confondono le idee! Si dice che sarà con il suo sacrificio che all'umanità sarà indicata la via della salvezza! È stato raccontato che proprio stanotte inizierà il suo calvario. Con il suo arresto, lei sarà processato e poi crocefisso!
Gli A si stringono intorno al M. mostrando sorpresa e preoccupazione. Tranne uno, come sappiamo.
M. Così si racconterà! Ma mi permetta: lei è venuta fin qui perché io le confermi ciò che è già avvenuto o sta per avvenire, oppure come sembrava dalla sua richiesta, per approfondire alcune notizie?!
D: Mi