POPOLabile “Diario di un Viaggiatore Musicista... o Quasi”
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POPOLabile “Diario di un Viaggiatore Musicista... o Quasi” - Gian Michele Montanaro
lamentate.
CAPITOLI
"Sono un estraneo che cerca la sua solitudine senza perdere d’occhio la propria difformità e vuole sentirsi un po’ più immondo, brutto e storto, solo allo scopo di certificare la propria unicità e diversità.
Sono un estraneo che cerca nella bellezza dell’incontro la purezza del proprio pensiero e l’innocenza del contatto e dello scambio nell’ingenua e atavica euforia infantile della socialità incondizionata."
Questo pensiero (non datato) estrapolato dal capitolo de Le Antiche Scritture
, vuole essere una sintesi di quelle riflessioni che propongo in queste note sul mio personale viaggio e che riguardano la mia esperienza di vita all’oggi, come uomo prima e come musicista poi, nel mondo, in quell’un po’ troppo frequente guardarmi attorno e sentirmi un estraneo.
Moralismo o realtà? Sicuramente tutto dipende solo da quanto vai di fretta e io, per quel che mi riguarda, mangio velocemente e amo lentamente. Ma sia chiaro: amo mangiare.
Ma ora torno a riassumervi il contenuto di questo libro, cosa avverrà, in sostanza, tra qualche pagina.
La prima parte, che ho intitolato "Le Antiche Scritture, sono pensieri, alcuni datati, altri no, che ho ritrovato sparpagliati sui miei vari block notes di viaggio. Li ho chiamati così sia perché non hanno consequenzialità, sia perché spesso mancano anche i più piccoli riferimenti ad un tempo e ad un luogo, sia perché nell’essere estremamente analitici e introspettivi quasi perdono la connessione con il concetto classico di diario, sia soprattutto perché se li avessi chiamati
Pensierini Buttati Qua e Là non avrebbero incuriosito nessuno. Avrei potuto ometterli, ma perché farlo? Vi avrei solo privato di una delle principali caratteristiche della mia personalità: la tendenza a disorientare il mio interlocutore nel mio
un po’ farci e un bel po’ esserci".
Poi ho riportato, ad introduzione della seconda parte, e da qui inizia ad avere tutto un po’ più senso, l’elenco dei vari concerti, marchette e affini a cui ho partecipato nel 2010 e che direttamente o indirettamente hanno sfruculiato
il mio sentire. Questo allo scopo di potervi mettere in condizione di creare anche un parallelo con le varie locandine, brochure e simili, che credo rappresentino la vera chicca di questo diario.
La seconda parte è "Il Diario Non Troppo Segreto", si basa su emozioni, sensazioni e conseguenti pensieri, di un anno esatto di viaggi, emersi lavorando nell’underground della musica popolare italiana. I mezzi di trasporto, gli orari, i compensi, i luoghi, le persone si presentano come variabile materia prima necessaria allo sviluppo del pensiero di chi ha preferito la libera e incerta professione artistica, allo stato di potenziale benessere e stabilità economica legati al lavoro dipendente. Metamusicisti, metartisti, che si muovono e sopravvivono nel secondo livello commerciale della musica in Italia, quello di nicchia, quello dove ogni giorno ci si reinventa un po’, quello dove un giorno ci si sveglia leone e un altro gazzella, cercando di avere sempre le idee chiare per non finire a sbranarsi da soli.
NB In questa seconda parte troverete qua e là tre descrizioni intitolate Momento Felice
. Tutti abbiamo dei compagni di viaggio, anche momentanei, io ho avuto e ho il mandolinista, chitarrista, (oserei pluristrumentista) amico Felice Zaccheo. Quando ha saputo che stavo dando ordine al mio diario di viaggio, emozionato, mi ha iniziato a travolgere con ricordi di eventi che effettivamente non avevo annotato, e allora cosa fare? semplice, gli ho chiesto di descriverne due o tre, e per la mia gioia lui ha accettato con piacere.
La terza parte, che ho chiamato "il Passato Prossimo, non è nient’altro che l’incontrollabile necessità di ognuno di noi a continuare qualcosa di ormai finito solo perché genera un cambiamento che, piccolo o grande che sia, ovviamente poi
andrebbe affrontato ..ma, come si sul dire:
niente capita per caso".
LE ANTICHE SCRITTURE (n.d. = non datato)
giovedì26/luglio/2001
G8. Quando smisero di ridere era già finito tutto da un pezzo. Sirene lontane, sirene vicine… vetrine spaccate, macchine che ancora bruciavano, pietre.
Sassi contro manganelli e tanti pacifisti che non avevano scelto di farsi pestare dai loro cugini/fratelli mercenari.
Un morto non troppo scomodo da piangere, da dare in pasto alla belva più affamata, la notizia.
Un morto non troppo scomodo da piangere, da dare in pasto alla belva più affamata, la storia.
Quando smisero di ridere era già finito tutto.
martedì14/febbraio/2006
Un albero vale più di cento milioni di mattoni.
Pazzi ambientalisti, li hanno chiamati. Difendono la cosa più sacra che c’è al mondo, la vita. Difendono l’aria che respiriamo e chi la produce. Difendono l’ecosistema di cui troppo spesso siamo cancerosa cellula impazzita.
Il branco, dando aria alla bocca, via aerea diffonde il suo virus e si raccolgono firme per far tagliare tutti i platani del lago di Bracciano. Troppi morti per incidente. È vero, è giusto, sono gli alberi la causa. Sono loro che hanno inventato le moto e le auto, sono loro che le hanno messe in vendita con motori in grado di superare ogni limite di velocità, sono loro che organizzano festini il fine settimana e vendono e consumano alcool e droghe come forma di svago e divertimento.
Maledetti alberi.
Un gruppo di persone violenta a morte, a colpi di motosega, duecentotre alberi sul tratto di strada che collega Trevignano Romano con la Cassia Vejentana.
Tutto nasce da un motociclista che si schianta contro un albero, non uno qualunque, il capitano della squadra di calcio del paese ..e il branco procede. Compromessi nell’evento anche membri dell’amministrazione comunale. Il branco procede. Questi sono quegli eventi che i genitori dovrebbero ricordare ai figli e i media dovrebbero divulgare nella forma più integra possibile.
La strada è chiusa. Sono incazzato e un po’ eccitato per lo scoop che a breve avrò modo di raccontare. Mi hanno fatto perdere molto tempo, non conosco bene le strade e sono costretto a tornare indietro per raggiungere la Cassia e poi da lì mi tocca improvvisare.
Continuo a guidare la mia Marea 1600 benzina, una guida in solitario ritorno da una seratina di animazione nel vicino paese di Mazzano Romano, allo scopo di incassare la modesta giornata da manovale della musica.
Non ci posso credere e la mente non si stacca dall’accaduto e continua: questo vuol dire che se io o peggio uno dei miei figli attraversa la strada sulle strisce pedonali e un motociclista di Trevignano Romano cade perché, che ne so, si è spaventato e in quella caduta muore, partiranno con asce e motoseghe per venirci a fare a fette?!
Ok, ritratto, il paragone non regge, ..mah!?! a me sembra che regga, comunque; ci riprovo: scivolo su una lastra di ghiaccio e muoio e tutti iniziano a raccogliere firme per eliminare il ghiaccio, e i miei amici, per vendicarmi, provvedono a creare un inquinamento massiccio, tanto forte da aumentare il buco nell’ozono a tal punto da determinare finanche lo scioglimento dei ghiacciai…
ok, sto esagerando! Ma anche ora mi sembra che, nell’estremizzazione, il paragone