Memorie 1943-1945
()
About this ebook
Questo è quanto si trova in Memorie 1943-1945 di Nino De Marchi.
Related to Memorie 1943-1945
Related ebooks
Una candela illumina il Lager Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMemorie di guerra vissuta. Garfagnana 1940-1945 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsInternato 24403: dal Sannio alla Liguria passando dallo Stalag 307 di Deblin Irena Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn partigiano sulla Linea Gotica. Il diario di "Tasso" Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStorie dimenticate: Antifascismo, guerra e lotta partigiana nella provincia di Viterbo Vol. 1 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMemorie di un soldato siciliano Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'altra faccia del mito: Diario del Gruppo Valanga. Garfagnana 1944 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsQuella terra è la mia terra: Istria memoria di un esodo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDal Sud al Nord. Una chiamata alla guerra partigiana del 1943-'45 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAll'alba saremo liberi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNicola il soldato partigiano: Jugoslavia 1942 - 1945 Rating: 0 out of 5 stars0 ratings"...da Partigiano ero l'ultima ruota del carro..." Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNincek: dentro la vita, oltre la morte Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsWar: Fuoco amico Rating: 0 out of 5 stars0 ratings¡No pasarán!: Il libretto rosso delle brigate internazionali antifasciste Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe parole degli Eroi: Progetto sulla Grande Guerra (1914 - 2014) Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Repubblica di Torriglia: Partigiano Marzo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsVoci della Grande Guerra: I racconti dei fanti 1915-1918 Rating: 0 out of 5 stars0 ratings30 giugno 1960: La rivolta di Genova nelle parole di chi c'era Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl sorriso dei partigiani: Ritratti fotografici di uomini e donne combattenti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPrigionieri del silenzio: Le vere storie di castelfortesi deportati e sfollati durante la II Guerra Mondiale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCronache di un'opposizione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsScarpe rotte Rating: 2 out of 5 stars2/5Street Guru Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLo straniero indesiderato e il ragazzo del Giambellino: Storie di antifascismi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCENTENARIO della «GRANDE GUERRA» Rating: 4 out of 5 stars4/5Un Fiume di ricordi: Memorie di esuli Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn partigiano del comandante “Pippo”: L'XI Zona nei ricordi di "Pelo" Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa guerra a Lucca Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDal fronte Balcanico ai Lager tedeschi Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Personal Memoirs For You
Confessioni di uno psicopatico Rating: 4 out of 5 stars4/5Pratiche sciamaniche: Il cammino della conoscenza silenziosa Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGuardami Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl primo dio Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLife. La mia storia nella Storia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRespira: La mia vita, il jiu-jitsu e l’arte del controllo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsComunque mamma: Storia di una ferita ancora aperta Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa mia vita per la libertà (Tradotto) Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIn principio era la musica: Sette note per scrivere di sé Rating: 4 out of 5 stars4/5Un libro di guarigione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMizzica, Torino! Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa società della neve Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Related categories
Reviews for Memorie 1943-1945
0 ratings0 reviews
Book preview
Memorie 1943-1945 - Nino De Marchi
1945.
Prefazione
Caratteristica essenziale di questi ricordi di vita partigiana 1943-1945 di Nino De Marchi è la sua antiretoricità.
La sua testimonianza, filtrata a cinquant'anni e più di distanza, è una memoria asciutta, priva di orpelli e vuoti luoghi comuni, dove i ricordi si dipanano pian piano nella pagina sempre con grande misura ed equilibrio, evitando ogni facile concessione all'emozione e al sentimentalismo agiografico, a cui purtroppo - e dico purtroppo, perché ritengo che ciò non abbia reso un buon servizio alla Resistenza – ci ha abituato tanta parte della memorialistica del settore.
C'è in queste memorie lo sforzo costante da parte dell'autore di ritrovare e ricreare, al di fuori del mito che le è stato appiccicato addosso per tutto un cinquantennio, quella che è la vera dimensione del fenomeno Resistenza o Lotta di Liberazione come dir si voglia.
Una dimensione la cui prima cifra è la quotidianità. La lotta partigiana, così come emerge dalle pagine di De Marchi, è una lotta segnata non solo da momenti eccezionali, dalle vittorie, dagli episodi di eroismo individuale che pure ci sono stati, ma soprattutto da una somma di piccoli gesti, che si frantumano in una miriade di episodi e vedono come protagonisti molto spesso uomini e donne senza nome. È una lotta dove trovano cittadinanza gli aspetti più minuti, come l'universo dei pensieri e dei sentimenti, gli interrogativi, le riflessioni, le ansie e anche le paure.
La seconda cifra di questa Resistenza è poi quella della problematicità. Come ben sottolinea tra le righe De Marchi, la lotta partigiana fu uno dei più prolungati periodi i tensione fisica e morale che egli abbia mai dovuto affrontare.
Il partigiano era costantemente solo, costretto giornalmente ad operare scelte dalle quali spesso dipendeva non solo la sua vita, ma anche quella dei suoi compagni e di tutta la comunità più ampia ove operava. Scelte – val la pena di sottolineare – da cui il singolo non poteva prescindere e che, una volta adottate, tracciavano una specie di spartiacque con il proprio passato e nei confronti degli altri.
La terza dimensione della Resistenza presente in queste pagine è il contesto di violenza diffusa in cui vivevano i partigiani, i nazifascisti e la popolazione. De Marchi non ha reticenze nel raccontarci la durezza e l'atrocità di quei giorni, e le domande che quotidianamente affollavano la mente e il cuore di molti resistenti. Come trattare i nemici catturati? Come comportarsi con chi poco prima aveva bruciato la casa, ucciso il compagno, passato per le armi i familiari?
E qui emerge a tutto campo la pietas
del partigiano, anzi dell'uomo De Marchi. In quei momenti in cui la vita – sono parole sue – non aveva alcun valore, e in cui si era quasi necessariamente portati a rispondere alla violenza con una violenza, l'imperativo categorico fu quello di rimanere lucidi, di mantenere sempre l'equilibrio interiore anche e soprattutto nelle situazioni limite.
Perché solo controllando le emozioni, era possibile sostituire alle ragioni della forza quelle del dialogo, della persuasione, e perché no, anche del perdono.
Molte pagine sono poi dedicate alle vicende e ai luoghi della lotta, e cioè al Cansiglio, all'Alpago e al paese di Montanes, sempre nel cuore del protagonista, e soprattutto alle popolazioni dell'Altopiano che, pur apparentemente relegate sullo sfondo delle vicende narrate, rappresentano i protagonisti assoluti di quegli anni, condizione sine qua non
dell'esistenza del fenomeno partigiano. Sono infatti le popolazioni che nascondono, sfamano e aiutano nei momenti di difficoltà il partigiano Rolando (all'anagrafe Nino De Marchi), e come lui molti altri, rischiando in prima persona la vita e tutti i propri averi.
Non mancano anche gli episodi per così dire leggeri, come l'incontro di Tilman con Johnson, il qui pro quo
con gli alleati relativamente ai