Nutri il tuo Buonumore
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Book preview
Nutri il tuo Buonumore - Alessandra Mattioni
Alessandra Mattioni
Nutri il tuo buonumore
Perchè l’alimentazione incide sullo stress e
Come favorire stati d’animo positivi
Prefazione
Che il nostro cibo preferito, un buon bicchiere di vino, il caffè o della cioccolata siano in grado di tirarci su di morale e donarci vere e proprie sensazioni di piacere è cosa risaputa, ma che a volte la scelta del cibo abituale possa provocarci malumore e cattiva gestione dello stress è un concetto riservato a pochi esperti del settore.
Conoscere l’impatto che il cibo ha sul nostro organismo e soprattutto sulla nostra mente aiuta ad essere protagonisti attivi (e non più spettatori passivi) dei nostri cambiamenti d’umore.
Una mattina, di buonora, squillò il telefono e una gradevole voce femminile mi disse: «Salve, sono Eugenia, ho letto sul Corriere della Sera l’articolo Arriva l’allenatore dell’anima
. Mi ha colpito la sua intervista: ma veramente il cibo può far ritrovare equilibrio mentale ed armonia? Davvero si può gestire stress e umore con l’alimentazione?». Le risposi: «Certo! Un’alimentazione sana ed adeguata è indispensabile per stimolare la produzione di alcune magiche sostanze usate dall’organismo per trasmettere le informazioni e generare le nostre emozioni. Sono i neurotrasmettitori, molecole chimiche utilizzate dalle cellule neuronali per innescare un impulso nervoso nelle cellule vicine». Eugenia, con tono ancora incredulo, continuò dicendo: «Può farmi un esempio?»
«I nostri pensieri e le nostre emozioni sono il frutto di una moltitudine di collegamenti tra le cellule nervose, un vero e proprio linguaggio chimico
attraverso cui le informazioni passano da una cellula all’altra. L’alfabeto di questo linguaggio sono i neurotrasmettitori, molecole prodotte dall’organismo capaci di determinare sulla nostra psiche una moltitudine di effetti: possono renderci attenti, concentrati e pronti all’azione; ovvero calmi e rilassati; oppure farci provare sensazioni di esaltazione o di immenso piacere. L’organismo gioca
costantemente con i neurotrasmettitori: produce endorfine, per regalarci profonde sensazioni di appagamento; crea dopamina che, inondando molte aree cerebrali, risveglia l’intelligenza e ci spinge all’azione; genera ossitocina, l’ormone dell’attaccamento, per renderci affettuosi e desiderosi di coccole.»
L’uomo moderno sembra aver dimenticato che si mangia per acquisire energia e rifornire il nostro organismo delle sostanze necessarie alla vita. Il corpo umano è composto di cellule, preziosissimi mattoncini da cui dipende la nostra salute. Con gli alimenti forniamo all’organismo le materie prime per costruire i suoi mattoncini: le cellule e una miriade di altre sostanze che rendono possibile quel miracolo continuo che è la vita!
Sempre più spesso si mangia per il gusto, il colore e l’odore del cibo, per il piacere della compagnia oppure per abitudine, trascurando la funzione primaria: fornire all’organismo tutto ciò di cui necessita.
Pensate alla tua auto: usereste del carburante di scarsa qualità? Certamente no! Sappiamo perfettamente che se il carburante è scadente si ha una resa al di sotto dello standard e potremmo rovinarla in maniera irreversibile. Eppure continuiamo a scegliere gli alimenti solo in base alla nostra necessità
di far presto, di dolce, di saporito, senza ascoltare e decifrare i messaggi di protesta
del corpo e della mente.
L’auto, una volta rotta, possiamo cambiarla (sia pure con rammarico e magari rinunciando alle agognate ferie), cosa che non ci è concesso fare con il nostro corpo: lui ci accompagnerà per tutta la vita!
I nostri nonni avevano accumulato una sapienza antica e, pur senza conoscerne i riscontri scientifici, avevano il buonsenso di scegliere cibi sani, integri e naturali. Noi lo facciamo raramente! Ci stiamo allontanando dal cibo vivo e ricco come la natura lo regala, per esigenze di conservazione, di velocità e facilità nella preparazione. Stiamo perdendo di vista le proprietà intrinseche di ogni alimento, arrivando a consumare una grande quantità di cibi vuoti
di nutrienti essenziali e ricchi di sostanze chimiche.
Un’alimentazione corretta apporta le vitamine ed i minerali necessari alla vita delle cellule, fornisce il materiale per la rigenerazione di questi preziosi mattoncini e della loro membrana, dà i nutrienti fondamentali per ricavare energia. E ciò che mangiamo incide direttamente su stress, lucidità mentale, serenità.
«Lascia che il cibo sia la tua medicina» usava dire Ippocrate, il primo nutrizionista di cui si ha memoria. Aveva già intuito quanto l’alimentazione incida sul nostro stato psico–fisico.
Le più recenti ricerche confermano che gli alimenti intervengono sulla regolazione dei meccanismi che controllano l’umore, l’attenzione, la memoria, l’aggressività e la trasmissione di impulsi nervosi.
Il dottor Richard J. Wurtman, neuroendocrinologo direttore del Centro Ricerche del Massachussetts Istitute of Technology – che insieme alla sua equipe è considerato uno dei massimi esperti del settore – afferma che è tutta una questione di neurotrasmettitori: «Queste molecole sono fabbricate
dalle cellule nervose a partire da sostanze introdotte nell’organismo attraverso la dieta. È quindi chiaro che il primo evento in grado di modificare questa complessa catena è proprio la disponibilità di materia prima». Basta così poco!
Sono numerose le sostanze che concorrono al mantenimento del delicato equilibrio biochimico (vitamine, sali minerali, lipidi, antiossidanti, ecc.) e molte di esse possono facilmente essere assimilate attraverso una corretta assunzione di alimenti come verdura, frutta, cereali integrali, olio extravergine d’oliva, patate, pesce azzurro, legumi, tuorlo d’uovo, fegato, lievito, noci, mandorle, fichi secchi, mais e buon vino.
Basta pensare, ad esempio, che in breve tempo l’acido pantotenico (la vitamina B5) può letteralmente rivitalizzare il cervello riducendo distrazione, dubbi, debolezza di memoria, difficoltà di apprendimento e di concentrazione e ha un benefico effetto anche nel caso di crisi depressive di lieve intensità. Infatti, essendo uno dei componenti dell’acetilcolina, sostanza che permette la trasmissione degli impulsi nervosi tra una cellula e l’altra, è bene che la vitamina B5 sia presente in una concentrazione elevata nelle cellule cerebrali.
È a tavola che si fabbricano le emozioni e gli stati d’animo! Dedicando un po’ di tempo alla riscoperta dei prodotti più sani ed applicando alcune dritte
nella loro preparazione, forniremo senz’altro al nostro corpo e alla nostra mente le sostanze di cui ha bisogno. Non c’è bisogno di andare lontano: basta guardarsi intorno e scegliere tra i prodotti che la terra ci offre. La natura, nella sua evoluzione, ha selezionato per noi i cibi più adatti e ricchi dei principi nutritivi di cui abbiamo bisogno per vivere al meglio nella nostra zona. È sufficiente andare alla riscoperta della vera dieta mediterranea, tanto apprezzata da studiosi e dai turisti stranieri, ma dimenticata da noi italiani. Si è detto molto dei principi nutritivi che la caratterizzano, ma ormai, nell’accezione comune, è diventata un regime alimentare composto principalmente di pane, pasta e pizza. Eppure, bisogna ricordare che il regime tipicamente mediterraneo è costituito anche da alcuni degli elementi più preziosi dell’alimentazione propria delle nostre zone, quali legumi, cereali integri e pesce. Riducendo drammaticamente il consumo di frutta e verdura fresca ed inserendo nella nostra dieta alimenti davvero poveri di nutrienti, come prodotti composti di farine raffinate, abbiamo finito per snaturarla, privandola delle sue più importanti qualità.
Quello che propongo qui è un invito ad andare con gusto alla riscoperta dei prodotti tipici, scegliendo quelli più sani e meno manipolati, imparando a prepararli salvaguardandone i principi nutritivi e ridiventando protagonisti attivi dei propri stati d’animo… anche con risparmio economico!
Parte Prima
Perché l’alimentazione influisce sullo stress
I.
Le emozioni, gli stati d’animo ed il loro linguaggio
Come cambia lo stato d’animo
Cos’è il nostro umore e da cosa è determinato?
Apparentemente lo stato emotivo è il risultato degli eventi esterni: si verifica qualcosa e noi reagiamo cambiando automaticamente il nostro stato emozionale. Ma è realmente così?
A volte ci sentiamo sicuri ed entusiasti tanto da sapere con certezza che tutto scorrerà liscio e già immaginiamo di aver raggiunto con facilità l’obiettivo che ci siamo prefissati.
Altre volte sperimentiamo l’esperienza opposta: giornate in cui ci sembra che tutto vada storto, in cui non riusciamo a portare a termine compiti semplici, ci alteriamo per un nonnulla; in queste giornate, gli stimoli esterni diventano per noi un problema insormontabile
o una sfida alla nostra pazienza. Eppure siamo sempre le stesse persone, con lo stesso carattere
e identiche risorse!
Cosa cambia? Cambia il nostro modo di considerare gli eventi e l’interpretazione che ne diamo! Ogni essere umano, quando riceve uno stimolo, filtra ciò che gli si presenta attraverso i suoi sensi, il suo corpo, i suoi pensieri. Ognuno di noi, quindi, interpreta continuamente ciò che proviene dall’esterno: quando ci sentiamo entusiasti e riposati, percepiamo la realtà in maniera completamente diversa dai momenti in cui siamo esausti o malati.
Spesso inizio i miei corsi di gestione degli stati d’animo e dello stress con un gioco. Facendo finta di ricordarmene improvvisamente, dico ai presenti: Oh, questa mattina, quando ho telefonato a mia madre, non ho potuto parlarle perché aveva avuto un incidente
. Chiaramente non è vero. Lascio passare un po’ di tempo parlando d’altro e poi chiedo ai partecipanti di condividere con tutti cosa hanno pensato sia accaduto a mia madre.
Le risposte sono le più disparate: alcuni riferiscono di aver pensano che le è stato impossibile rispondermi al telefono perché stava andando in ospedale a farsi medicare; altri che l’hanno immaginata in ambulanza, mentre a sirene spiegate raggiungeva il pronto soccorso. Altri ancora riferiscono di aver immaginato cose più banali come l’impossibilità di rispondere alla chiamata perché il latte era fuoriuscito dal bollitore, oppure perché aveva versato del caffè sul pavimento!
È affascinante verificare tante differenze nell’interpretazione di una stessa frase. Per fare ancora un esempio banale, pensate un po’ a quanto sarebbe differente la vostra reazione ad un ipotetico litigio con il datore di lavoro o con un collega, se aveste appena vinto un bel gruzzoletto alla lotteria o, viceversa, se aveste appreso da poco di dover pagare una grossa multa!
Ciò conferma che il valore e l’impatto emotivo che attribuiamo agli eventi dipende molto dallo stato d’animo del momento: a stati d’animo diversi, corrisponde una diversa interpretazione e, quindi, diversa sarà la risposta agli stimoli.
Conoscerete sicuramente anche voi qualcuno che per il semplice ritardo di una persona cara viene facilmente sopraffatto dalla preoccupazione. È come se queste persone, al solo pensiero che possa essere successo qualcosa di serio, premessero il tasto play del telecomando: avviano la riproduzione mentale di un film drammatico che le induce a passare ore di sofferenza, per poi scoprire con sollievo che era tutto frutto della loro fantasia!
Ma vi dirò di più: non solo ogni persona ha un proprio modo di interpretare gli eventi, ma, addirittura, per ciascuno di noi l’interpretazione cambia al variare delle condizioni in cui ci si trova.
Il nostro umore ed i nostri stati d’animo infatti sono influenzati da come ci rappresentiamo mentalmente l’evento (ad esempio, se poniamo più attenzione ad un aspetto piuttosto che ad un altro; se in precedenza abbiamo vissuto qualcosa di analogo e quindi abbiamo maturato un determinato ricordo di quell’esperienza; se siamo abituati a pensare ai nuovi eventi come a delle sfide da superare o come ad un nuovo problema da affrontare ecc.), dalla nostra condizione fisica e, soprattutto, dall’argomento di questo libro: dall’alimentazione.
I neurotrasmettitori, messaggeri chimici del nostro umore
Un regime alimentare carente di sostanze essenziali non fornisce all’organismo le materie prime per generare un equilibrato numero di messaggeri chimici
, scientificamente chiamati neurotrasmettitori, condizionandone l’umore, favorendo l’insorgere dello stress
, esponendo talvolta l’organismo a problemi