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Euganean Rhapsody
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Euganean Rhapsody

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In un futuro possibile, complice la grande depressione economica esordita nell’anno duemila, il mondo è stato completamente digitalizzato. Nessuno sa più scrivere a mano e questa modalità di scrittura, non valutabile online, è stata bandita dalle scuole per motivi di controllo sociale. Tutto ciò che viene immesso nella rete è infatti perfettamente controllabile e registrabile nei grandi database. L’uniformità dell’esistente è il nuovo dogma del commercio mondiale e qualsiasi cosa, incluse le lingue e tradizioni locali considerate “minoritarie” e “non standardizzabili”, sono state estirpate. Il sistema di controllo mondiale digitale cerca di impedire a qualsiasi estraneo di entrare nella rete: in particolare viene inescata una guerra al virus delle tradizioni locali venete trascritte manualmente e ancora potenzialmente trascrivibili. Una setta misteriosa è insorta contro il controllo globale. Si mormora che i suoi seguaci abbiano illegalmente conservato l’unico file che mostra come imparare l’arte della scrittura manuale e quattro eroici personaggi avranno il delicato compito di salvare quell’unico file dagli ossessivi cyberpoliziotti globali.
LanguageItaliano
PublisherMARCO FERRARO
Release dateJun 21, 2014
ISBN9786050309133
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    Euganean Rhapsody - MARCO FERRARO

    globali.

    UN’IMPREVEDIBILE ROUTINE

    Due piccoli cani nervosi, ma molto curati,abbaiavano nervosamente nel prato di fronte ai residences. Decine di decespugliatori, come se fosse scoppiata una guerra, riempivano l’aria del quartiere con il rumore dei loro motori. Le siepi dovevano essere perfettamente decespugliate per evitare qualsiasi imperfezione visibile. E per visibile non intendiamo in senso umano, ma secondo i dettagli nanometrici di piu’ di cinquanta satelliti e di centinaia di droni.

    Tordo Uno osservava pensieroso lo stendino che aveva di fronte a se’. Aveva fame, come al solito.

    Avrebbe voluto divorare un bel paio di torresani farciti come li faceva sua zia Gemma ma invece si accontentò di una terrina di giuggiole.

    Le aveva conservate gelosamente come delle reliquie nel freezer. Le chiamava: i gioielli di Arquà.

    Era un pomeriggio apparentemente banale di un luglio meno caldo del solito.

    La sua linfa vitale era fatta di piccole abitudini sparse nella sua vita come briciole di una torta.

    Tordo Uno viveva la sua rassicurante routine in uno dei tanti appartamenti della sua ricca ragazza. Considerato il completo fallimento di carriera si concedeva, ad orari prefissati, e senza indugio, di sbrigare alcune faccende, assumendo un look vagamente trasandato: barba incolta, scarso controllo della capigliatura e jeans molto bisognosi di un bel salto in lavatrice. Alle cinque e un quarto discuteva, come ogni pomeriggio, e, a dire il vero, senza molto impegno, con la vicina di poggiolo.. Lady Tristèss Senza, per gli amici Lady TS.

    Lui stendeva accuratamente le mutandine colorate della sua ragazza, imprenditrice immobiliare di successo, sullo stendino del terrazzino, con fare metodico e attento. Lady TS invece scuoteva pigramente le sue lenzuola sbiadite e le tovaglie consunte regalate dalla nipote.

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