Le Ricette di Nonna Ines
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Le Ricette di Nonna Ines - Fabio Dassisti
Fabio Dassisti
LE RICETTE DI NONNA INES
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Indice dei contenuti
Introduzione
Antipasti
Cocktail di Scampi
Omelettes (Crepes)
Pasticcio di fegato
Burro di Scalogno
Con il pane raffermo
Vitello tonnato
Vol - au - vent ai funghi
Praline di formaggio
Involtini tricolore
Sformato di tonno
Uova sul prato
Fagioli e Caviale
Uova farcite con il tonno
Pomodori ripieni
Primi
Conchiglie alle verdure
Gnocchi alla romana
Lasagne pasticciate al forno
Crocchette di riso
Minestra di pane
Pappardelle di prosciutto di cinghiale e funghi
Riso con rognone trifolato
Consommé in tazza
Risotto alla Certosina
Riso e Cavolfiore
Risotto alla milanese
Spaghetti alla carbonara
Zuppa alla Pavese
Secondi
Anatra arrosto ripiena
Arrosto di maiale con il latte
Bistecchine alla Svizzera
Camoscio in civet
Cassoeula
Coniglio in tegame
Cosciotto di agnello
Costoletta alla milanese
Costolette d'agnello alla torinese
Dentice al forno
Fagiano alla crema
Filetti di Merluzzo in salsa di acciughe
Frittata di piselli primaverili
Frittata di spinaci
Frittata paesana
Insalata estiva
Carni svelte da cuocere
Mixed Grill (misto alla griglia)
Mozzarella appetitosa
Nidi di carne tritata e funghi
Ossi buchi
Patate e uova in salsa tonnata
Pesce lesso
Pesce Sanpietro alla maionese
Petti di pollo rosolati con peperoni, pomodori e acciughe
Petti di pollo al Grand Marnier
Polpette
Polpettone al forno
Polpettone all'emiliana
Polpettone classico
Rissoles à la viande
Quaglie al brandy
Rosti – ricetta classica & suggerimenti
Triglie al cartoccio
Tournedos Rossini
Scaloppine di maiale all'alloro
Sogliole glassate al limone
Pollo alla Marengo
Sogliola alla normanna
Coniglio alla castellana
Anatra Bexon
Filetti di pesce persico ripieni
Orata alla Bercy
Spezzatino con patate
Stracotto
Tortino di patate e carne trita
Zampone con lenticchie e purè di patate
Tordi o Quaglie sul crostone
Contorni
Zucchine gratinate
Canapés di asparagi
Crocchette di patate con purè
Zucchine trifolate
Carciofi alla lasciami stare
Cavolfiore alla besciamella
Carciofi in fricassea
Fagiolini alla crema
Contorno di carciofi fritti
Indivia di Bruxelles
Zucchini in pastella
Salse
Salsa Mornay
Finanziera per guarnire gli sformati
La Besciamella
Salsa bretonne
Salsa Alsaziana
Le Pastelle
Salsa Madera
Salsa Bastarda
Maionese veloce
Fonduta Svizzera
Salsina per patate lesse
DOLCI
Banane al cioccolato
Biscotto arrotolato con gelatina di albicocche
Budini
Coppe di castagne
Crema al cioccolato
Crema Inglese
Dolce al mascarpone
Dolce delle 4 parti
Dolce delle 4 parti con Glasè al cioccolato
Frittatine Dolci
Frittelle di mele
Le glasse
Marmellata
Mele cotte al forno
Plum Cake
Strudel
Torta al burro e caffè
Torta classica
Torta di ciliege in bella vista
Torta di fragole di bosco
Profiterolles al cioccolato
Torta di mele
Gelato Mystére
Torta Nuziale
Torta Scacciapensieri
UTILITA'
Caffè Turco
Cottura Uova
Frullati e Frappè
Pasta all'uovo fatta in casa
Pasta Brisèe
Pasta frolla
Ricetta per la polenta
V.O.V.
Gli arrosti di carne
Pesce
Conserva di peperoni
Bicarbonato
Menù delle Feste
Introduzione
La storia di una vita
Ho vissuto quasi tutta la mia infanzia con mia nonna Ines, una donna, anzi una nonna, di una volta
: paziente, solare, attenta alla famiglia e soprattutto una cuoca eccezionale.
Classe 1925, nata e cresciuta in emilia romagna, mia nonna Ines si è trasferita, una volta sposata, a Torino. Città nella quale ha vissuto il resto della sua vita come casalinga sviluppando una straordinaria professionalità nell'arte culinaria mescolando ricette emiliane, piemontesi, tradizionali ma anche lombarde e francesi: la famiglia di mio nonno era infatti svizzero – francese da anni residente nel comasco.
Nella Torino degli anni '60 e '70 le materie prime erano molto diverse da quelle di oggi: carne, pesce, frutta e verdura si acquistavano freschissimi al mercato di Porta Palazzo, mentre i prodotti più ricercati si trovavano nelle gastronomie del centro. Alcuni ingredienti poi, venivano portati da mio nonno direttamente dalla Svizzera. Un universo
di profumi e sapori oggi ormai dimenticati che rendevano i suoi piatti ancora più speciali.
Suo marito (mio nonno Jacques) era un dirigente d'azienda impegnato in costanti viaggi intorno al mondo che gli permettevano degustazioni
culinarie di ogni genere nei migliori ristoranti.
La sua famiglia, come detto Svizzera, era una delle classiche famiglie abbastanza benestanti per l'epoca: soprattutto particolarmente attenta all'etichetta.
Questo contesto obbligava
mia nonna Ines, in occasioni speciali, come feste o visite di parenti, non solo alla preparazione di manicaretti indimenticabili, ma anche ad una presentazione impeccabile in tavola degli stessi, rendendo il pranzo un evento da ricordare.
A distanza di più di 15 anni dalla sua scomparsa, ho deciso di rendergli omaggio pubblicando un estratto dei 4 quaderni delle sue ricette, integrandole con qualche mio ricordo d'infanzia.
Sono quaderni copiati e ricopiati da mia nonna nel corso degli anni, con passione e pazienza, aggiungendo di volta in volta accorgimenti ed osservazioni utili: sono ricchi di spunti, varianti rispetto alle ricette tradizionali e suggeriscono le migliori modalità di presentazione dei piatti.
Antipasti
Gli antipasti sono sempre stati un elemento fondamentale dei grandi pranzi o delle grandi cene nella mia famiglia.
E' dall'antipasto, in fondo, che si caratterizza l'evento speciale: più sono ricchi e fantasiosi, migliore è la figura che si fa e si faceva con gli ospiti.
Il numero degli antipasti non deve tuttavia essere eccessivo per non rovinare il resto del pranzo e non portare l'ospite a sentirsi strapieno prima ancora di cominciare il pranzo vero e proprio.
Devono essere vari, condizione necessaria per venire incontro ai gusti di tutti i commensali, ma omogenei: sconsiglio dunque di mischiare carne e pesce per lo stesso pranzo (a meno che non si tratti di crostacei).
Molto importante è anche la presentazione della tavola. Un pranzo delle feste esige che l'antipasto abbia uno o più piatti e posate dedicate, per permetterne la degustazione senza che poi i residui
vadano ad influenzare il primo.
Ricordarsi che l'ospite, anche se a voi dice il contrario, non trova mai bello mangiare tutto nello stesso piatto e che, allo stesso tempo, servire le portate facendo utilizzare piatti diversi è non solo simbolo dell'eccezionalità dell'evento, ma anche un segno di rispetto verso l'ospite a cui si dimostra di mettere in campo tutte le proprie risorse per celebrare degnamente l'occasione della visita.
L'antipasto, insieme alla tavola apparecchiata, sono insomma, la prima impressione che l'ospite avrà della giornata
da voi offerta....e spesso la prima impressione è già metà dell'opera
.
Ricordo che mia nonna Ines dava una grande importanza agli antipasti cercando sempre di mescolare alcune portate classiche con piatti più ricercati o sperimentazioni, di modo da creare un giusto mix in grado di soddisfare tutti i palati.
Un altro elemento fondamentale dell'antipasto era il vino: quasi sempre diverso rispetto a quello che si sarebbe bevuto nel corso del pranzo vero e proprio. Anche questo elemento è importante per far percepire all'ospite che in quell'occasione non si baderà a spese
pur di farlo sentire speciale.
E' buona norma presentare gli antipasti su vassoi e non per singole portate: deve essere l'ospite a definire la porzione della sua degustazione e trattandosi di più piatti diversi tra loro, non deve sentirsi a disagio mostrando di non gradire alcune portate lasciandole nel piatto già preconfezionato
.
Cocktail di Scampi
per 4 persone
Ingredienti:
1 lattuga, 600 gr di scampi
Per la salsa: 1/4 di litro di panna liquida, 1 cucchiaio di salsa Ketchup o rubra, 1 cucchiaio di salsa inglese Worchestershire, 1 cucchiaio di succo di limone, sale, pepe, paprika o pepe rosso.
Preparazione:
Lessare gli scampi in acqua salata e aromatizzata con un po' di aceto, lasciarli raffreddare e sgusciarli (cuocerli 10 minuti).
In una piccola terrina unire tutti gli ingredienti (la panna dev'essere tenuta in frigo), mescolare bene, lavare la lattuga, scegliere le foglie più bianche, disporle in fondo alle 4 coppette. Accomodare gli scampi sulle foglie di lattuga e versarvi sopra la salsa.
Tenere le coppe in frigo fino al momento di servire, presentare ogni coppetta su un piattino coperto da un centrino o un dischetto di carta pizzettata.
Vino da antipasto bianco secco, Orvieto o Corvo bianco.
Utilizzare sempre coppe particolari possibilmente su vassoio di metallo
RICORDO:
In casa di mia nonna Ines ogni pranzo festività era accompagnata da Scampi o Gamberoni come primo degli antipasti.
Un'alternativa a questo classico Cocktail era costituita da un'altra semplice ricetta: friggere le code di Gamberoni (devono essere grandi) in olio bollente per 4 minuti (diventano più pallidi), metterli in un vassoio cosparso di pangrattato che assorba l'olio e salarli cospargendoli poi nuovamente di pangrattato.
Bisogna avere cura di mettere in tavola anche delle ciotoline con acqua e limone per pulirsi le mani: la coda di Gamberone si sbuccia infatti con le mani (con le posate è complicato) una volta cotti.