Conspiracy. Le vicende oscure del secolo scorso e le ultime verita
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Durante la mia professione di giornalista free-lance ho avuto occasione di viaggiare in tutto il mondo, e incontrare molte persone interessanti. In modo del tutto casuale, in un caffè, in treno, in aereo, o partecipando a degli eventi, sono venuto a conoscenza di alcune testimonianze storiche riferitemi da persone autorevoli, che mi hanno portato a considerare con occhi diversi alcune delle più famose vicende degli ultimi tempi. Ho deciso quindi d'indagare più a fondo, per trovare fondamenti di verità e corrispondenze su quello che mi è stato raccontato: questo libro ne riporta alcune.
Se la testimonianza di queste persone fosse giunta alla ribalta, sicuramente alcune parti della storia sarebbero state scritte in modo diverso... oppure no? In base a quanto ho raccolto, sembrerebbe che alcuni importanti episodi del passato, siano stati volutamente tramandati dalla storiografia ufficiale così come li conosciamo oggi: ma per quale motivo? Chi o cosa si doveva proteggere, o nascondere?
Questo libro è anche un tributo agli individui che hanno vissuto e partecipato senza alcun clamore agli eventi degli ultimi due secoli, affinché le loro voci possano dare un contributo alla rilettura della storia in modo disinteressato e secondo il reale accadimento dei fatti.
Molto spesso esistono versioni alternative di alcuni accadimenti storici, magari misteriose, a volte confuse, perfino troppo assurde, che la storia ufficiale non approva come vere. Forse contengono un fondo di verità? A voi giudicare!
Edoardo Lombardi
Edoardo Lombardi è lo pseudonimo di un giornalista free-lance italiano, attualmente residente a New York.Laureato in giurisprudenza in Italia, da trent'anni si occupa di giornalismo politico, con particolare attenzione per i casi storici ancora irrisolti.Grazie al suo lavoro che lo ha portato in giro per il mondo, Lombardi ha potuto incontrare persone attendibili che per puro caso gli hanno testimoniato versioni differenti di importanti avvenimenti storici del 900, tramandati in modo diverso dalla storia ufficiale, e in parte ancora rimasti oscuri.Alcuni di questi casi sono indagati e studiati nella sua pubblicazione più importante "Conspiracy".
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Book preview
Conspiracy. Le vicende oscure del secolo scorso e le ultime verita - Edoardo Lombardi
Prefazione
Durante la mia professione di giornalista free-lance ho avuto occasione di viaggiare in tutto il mondo e incontrare molte persone interessanti. Sono italiano, ma vivo da quasi undici anni negli Stati Uniti.
In modo del tutto casuale, in un caffè, in treno, in aereo, o partecipando a degli eventi, sono venuto a conoscenza di alcune testimonianze storiche riferitemi da persone autorevoli, che mi hanno portato a considerare con occhi diversi alcune delle più famose vicende degli ultimi tempi.
Ho deciso quindi d'indagare più a fondo, per trovare fondamenti di verità e corrispondenze su quello che mi è stato raccontato: questo libro ne riporta alcune.
Se la testimonianza di tali persone fosse giunta alla ribalta, sicuramente alcune parti della storia sarebbero state scritte in modo diverso... oppure no? In base a quanto ho raccolto, sembrerebbe che alcuni importanti episodi del passato, siano stati volutamente tramandati dalla storiografia ufficiale così come li conosciamo oggi: ma per quale motivo? Chi o cosa si doveva proteggere o nascondere?
Questo libro è anche un tributo agli individui che hanno vissuto e partecipato senza alcun clamore agli eventi degli ultimi due secoli, affinché le loro voci possano dare un contributo alla rilettura della storia in modo disinteressato e secondo il reale accadimento dei fatti.
Un famoso adagio dice: Se suona la campana, da qualche parte è festa.
Molto spesso esistono versioni alternative di alcuni accadimenti storici, magari misteriose, a volte confuse, perfino troppo assurde, che la storiografia ufficiale non approva come vere. Forse contengono un fondo di verità? A voi giudicare!
In questa sede ho cercato di fare il mio mestiere di giornalista, riportando con obiettività, senza alcun pregiudizio e presa di parte, ciò che mi hanno raccontato. Alcune delle vicende riportate toccheranno temi piuttosto delicati come la politica e la religione. Proprio per questo invito il lettore a non considerare quanto scritto come il sostenere una parte piuttosto che l'altra.
Ovviamente in questa sede, terrò nell'anonimato le mie attendibili fonti per opportuni motivi di privacy, anche se alcune sono ormai passate a miglior vita. Immaginate cosa succederebbe loro e alle rispettive famiglie, se svelassi le vere identità. Allo stesso modo, per la mia incolumità, scelgo un nome di fantasia per la pubblicazione di questo libro. Di seguito capirete il perché.
L'affondamento del Titanic: questione irrisolta
Oltre quattro anni fa mi trovavo in Francia per un servizio giornalistico, e in quell'occasione incontrai Paola, un'amica italiana di vecchia data, che in quel periodo ospitava una sua collega di lavoro dell'Est europeo. L'appuntamento era presso un caratteristico caffè di Parigi, che io trovavo semplicemente fantastico, ove la mia amica portò con sé la sua collega, che in questa sede chiamerò Sonja.
Fatte le dovute presentazioni, parlammo del più e del meno, di lavoro ma anche di sciocchezze, aggiornandoci io e Paola sugli ultimi accadimenti della vita. All'improvviso, Sonja, se ne uscì raccontando alcune vicende del nonno materno, un uomo che aveva girato il mondo e del quale tutta la famiglia andava fiera. Questi terminò la sua carriera come capitano di lungo corso su navi mercantili, vivendo una vita movimentata e ricca di esperienze tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. Gregorj, così lo chiamerò, parlava con disinvoltura cinque lingue e suo malgrado, si trovò coinvolto nella tragedia del Titanic.
Per un attimo rimasi sbalordito, tant'è che chiesi alla mia interlocutrice di approfondire l'argomento. Costei fece presente che quanto avrebbe detto, si basava su confidenze che suo nonno aveva fatto alla figlia, appunto la madre di Sonja; lei stessa aveva ascoltato da bambina questi racconti direttamente dal nonno, e nonostante avesse più di dieci anni, ricordava molti dettagli a riguardo.
Durante la notte del 14 e 15 Aprile 1912, Gregorj si trovava su una nave mercantile che viaggiava in mezzo all'oceano Atlantico, a Sud della Groenlandia, con il grado di primo ufficiale. Qualche giorno dopo, esattamente il 17 aprile, quando la nave arrivò a destinazione a New York, suo nonno raccontò che tutti i membri dell'equipaggio furono chiamati dall'amministrazione della capitaneria di porto per alcune informazioni. Gregorj spiegò che il fatto non era strano, anzi, era usanza che i capitani di molte navi mercantili che provenivano dall'estero, interloquissero con le amministrazioni portuali al loro arrivo; ma quella volta accadde qualcosa di strano. A tutto l'equipaggio fu sottoposta una grande mappa che si trovava appesa all'esterno, su un muro della capitaneria, sulla quale fu chiesto di segnalare la posizione della nave in cui avevano viaggiato durante la notte tra il 14/15 Aprile.
A nessuno di loro fu spiegato il perché di tale domanda. Soltanto di seguito fu comunicato che in quell'occasione era affondata una grande nave da crociera in cui erano morte 1514 persone. Il nonno di Sonja chiese di conoscere sulla cartina il punto di affondamento del transatlantico. Dopo aver acquisito tutte le informazioni, i responsabili della capitaneria rimasero alquanto stupiti, giacché avevano verificato che la nave su cui viaggiava Gregorj, era quella transitata più vicino al Titanic subito dopo la tragedia; tale fatto fu espressamente affermato di fronte a tutti i presenti.
L'interrogatorio non terminò qui; subito i membri dell'equipaggio furono incalzati con svariate domande, se si fossero accorti dell'accaduto, se avessero notato altre navi in quell'area di mare, ma tra queste, ci fu la domanda più importante: per quale motivo non erano andati in soccorso del Titanic, giacché aveva inviato numerose richieste di aiuto via telegrafo e lanciati in aria numerosi razzi? La risposta data dal capitano della nave fu immediata: Semplicemente perché non avevamo un telegrafo e tantomeno un marconista. Inoltre, non abbiamo visto i razzi poiché a quell'ora eravamo tutti a dormire
.
In quegli istanti e senza volere, Gregorj che osservava sula cartina le rotte delle altre navi passate vicino il luogo del disastro, ascoltò i discorsi di alcuni responsabili della capitaneria newyorkese, i quali non riuscivano a capire per quale motivo il Titanic si fosse spinto così a Nord, in acque infestate da iceberg, giacché non ce n'era motivo
. La cosa finì lì e ciascuno andò per la sua strada. La nave in cui viaggiava Gregorj, di cui purtroppo la mia interlocutrice non ricorda il