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Il Mio Spregevole Ex - Parte 2
Il Mio Spregevole Ex - Parte 2
Il Mio Spregevole Ex - Parte 2
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Il Mio Spregevole Ex - Parte 2

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About this ebook

Secondo la volontà di sua madre, Ashly non potrà accedere alla sua eredità finché lei e Jake non avranno visitato almeno una dozzina di località. Il pensiero di viaggiare con la sua vecchia fiamma le fa ribollire il sangue nelle vene, ma non può fare altro che sopportare il suo ignobile ex.

Riuscirà Ashly a tollerare Jake durante il loro viaggio per il mondo nella speranza di ottenere la fortuna di famiglia? Sarà mai in grado di perdonarlo? Quando le ferite sono così profonde, è possibile il perdono tra due innamorati? O alla fine di tutto si diranno “Addio!” come se niente fosse?

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateJul 4, 2015
ISBN9781507114230
Il Mio Spregevole Ex - Parte 2

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    Il Mio Spregevole Ex - Parte 2 - Sierra Rose

    Il Mio Spregevole Ex – Parte 2

    di

    Sierra Rose

    Copyright 2013 by Sierra Rose

    ––––––––

    Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, trasmessa tramite qualsiasi mezzo (elettronica, meccanica, fotocopia, registrazione o altro) senza il permesso dell’autore e della casa editrice.

    Questo è un lavoro di fantasia e qualsiasi riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale. La riproduzione di questo lavoro è proibita senza il consenso dell’autore. L’autore riconosce i proprietari di alcuni marchi citati in questo libro utilizzati senza permesso. La pubblicazione o l’uso di tali marchi non sono autorizzati, associati o sponsorizzati dai proprietari.

    The Ashly Roberts Saga

    ––––––––

    Capitolo 1

    Qualche giorno dopo, mi appoggiai alla poltrona mentre l’aereo decollava.

    Il mio cuore sta ancora battendo forte per il coccodrillo, Jake said.

    Anche il mio.

    Mentre i bellissimi tramonti e gli incantevoli paesaggi mattutini, i nostri safari, l’incontro con la giraffa e la corsa con l’elefante erano stati indimenticabili, fornendomi storie che non avrei mai smesso di raccontare, ero contenta di partire per la nostra prossima destinazione. Sebbene non sapessi se fosse un posto più sicuro.

    Il Namib-Naukluft National Park in Namibia si trova nel più antico deserto del mondo e si estende fino al monte Naukluft. Le dune di sabbia qui sono le più alte del pianeta e si elevano fino a mille piedi dal deserto. Scalarle è assolutamente nella mia lista delle cose da fare prima di morire.

    Facemmo il check-in al Kulala Desert Lodge, un bellissimo posto nel bel mezzo del deserto, circondato da un pittoresco panorama montuoso. Avremmo alloggiato in uno dei quindici chalet in paglia. Ero un po’ preoccupata all’idea di dormire all’aperto, ma mi avevano detto che i tendoni erano stati costruiti su una piattaforma di legno ideata proprio per lasciare l’aria calda fuori. C’era un’aera comune, un lounge, un bar, una sala da pranzo e una piscina. C’era anche una veranda che affacciava sua sorgente. Era spesso visitata da gazzelle, antilopi, struzzi, volpi, proteli, lepri, sciacalli e iene.

    Dopo aver disfatto i bagagli, cenammo e poi mi rilassai in piscina. Non riuscivo a credere di essere nel bel mezzo del deserto. Ero accerchiata da paesaggi bellissimi che si estendevano per miglia. Feci quattro chiacchere con altri turisti che stavano nuotando, e mi raccontarono alcune storie incredibili sulle dune.

    Ashly! Jake mi chiamò.

    La signora bionda al mio fianco mi afferrò il braccio. "Oh, mio Dio! Lui è con te?"

    È... complicato, sussurrai in risposta.

    Jake mi fissò con i suoi penetranti occhi blu. La sua espressione forte e aspra accentuava i lineamenti cesellati, sfoggiando una barba di due giorni, quella che definivo la sua barbetta firmata. Anche quando non si rasava per un giorno o due, lo trovavo estremamente virile e sexy. 

    Ti dispiace se mi unisco a te per una nuotata? chiese.

    Annuii, e il mio stomaco si contorse. La sua sensuale e vibrante voce aveva sempre un certo effetto su di me, ma cercai di non darlo a vedere. Indossava un costume bermuda rosso, e non potei fare a meno di sbavare sul suo magnifico e muscoloso corpo. Mi regalò uno dei suoi sorrisi smaglianti e saltò dentro. I suoi capelli erano tirati indietro e il suo viso gocciolava. Fissai le sue ampie spalle e il petto scolpito. Per un breve istante, mi immaginai mentre spingevo contro il suo petto e lo baciavo, ma sapevo che pensieri del genere mi avrebbero rispedito in terapia. Mi avrebbe ferito nuovamente.

    Sorrisi falsamente. Sono contenta che tu mi abbia raggiunto. Ti piacerà. L’acqua è grandiosa.

    Lui si avvicinò, le sua gambe sfiorarono le mie.

    Mi schiarii la voce. Uh, credo che tornerò dentro, ma amerai stare fuori. È come un’oasi nel deserto.

    Mi guardò intensamente. Già. È bellissimo.

    Non ero certa stesse parlando di me o del bellissimo scenario. Potei sentire il suo respiro sul mio viso mentre si avvicinava. Sapevo fosse meglio respingerlo, ma avendolo a pochi centimetri di distanza, con solamente una sottile stoffa che ci separava, riportò a galla vecchi ricordi. Fissai il suo sorriso sghembo, poi i suoi occhi. Avrei potuto osservare quegli occhi per sempre. Per un momento, sentii quel legame che avevamo condiviso in passato. Il mio respiro accelerò mentre immaginai le sue labbra percorrere la mia mascella. Ricordai il modo in cui mi perdevo nel suo sguardo; il sesso con Jake era sempre stato grandioso. Sapevo anche che nessuno avrebbe mai retto il paragone con lui, nessuno mi avrebbe mai fatto sentire le stesse sensazioni o gemere dal piacere. Mi fissò intensamente negli occhi, finché non distolsi lo sguardo. Una parte di me voleva prendergli il viso tra le mani e baciarlo come un tempo, ma un’altra parte di me era consapevole che fosse un errore.

    Um, ci vediamo dentro, alla fine dissi, uscendo dallo stato di trance in cui ero caduta. Divertiti a nuotare.

    Mi afferrò la mano. Mi divertirei di più se restassi.

    Mi allontanai e mi avvolsi in un telo. Non è una buona idea.

    Immagino che averci salvato da un coccodrillo non mi faccia guadagnare dei punti?

    Risi. Ci vediamo dentro.

    Una volta rincasata nella nostra capanna, rimasi di sasso nel costatare che il nostro letto fosse scomparso. Incrociai le braccia e aspettai trenta minuti prima che Jake ritornasse.

    Nuotata fantastica, disse, camminando a petto nudo.

    Incrociai il suo sguardo. Dov’è il nostro materasso?

    Mentre stavi nuotando, mi hanno chiesto se volevo spostare il letto al piano di sopra, sul tetto. Ho pensato sarebbe stato magnifico dormire sotto un cielo stellato.

    In realtà sembra un’idea carina... ma cosa ti fa credere che io voglia dormire con te?

    Mi fece l’occhiolino. Fa parte delle regole, Ashly. Inoltre, non sarebbe giusto se tu fossi l’unica ad avere certi privilegi.

    Presi una coperta e la misi sul pavimento. Bene. Dormirò qui.

    Andiamo! Sai che non permetterò che tu dorma sul pavimento.

    Non sono un fiore delicato.

    Bene. Fa’ come vuoi. Se il pavimento diventa troppo direo, chiamami, e sarò felice di prendere il tuo posto.

    Si preparò per la notte, poi salì per andare a dormire.

    Trovare una posizione comoda sul pavimento non fu un’impresa facile. Mi rigirai tutto il tempo e non riuscii ad addormentarmi, così decisi che dormire sulla sabbia sarebbe stata un’idea migliore.

    Ashly! Jake urlò.

    Sì?

    Questo devi vederlo assolutamente.

    Morivo dalla voglia di salire e dare una sbirciatina, così misi da parte l’orgoglio e andai sul tetto. Il chiaro di luna accompagnava il luccichio delle stelle. Ero meravigliata dal numero di diamanti che risplendeva nel cielo.

    Una leggera brezza spostò i capelli di Jake, scompigliandoli attorno al viso. Lui diede un colpetto sul materasso, facendomi segno di avvicinarmi. Stenditi qui per un minuto.

    Restrinsi gli occhi non fidandomi completamente.

    Non voglio fare niente, se è di questo che ti preoccupi, disse. Non morderò... sempre che tu non lo voglia.

    La luce si rifletteva nei suoi occhi creando mille sfumature diverse, facendomi distrarre dai miei pensieri. Il legame tra di noi era così forte da rendermi le ginocchia deboli. Alla fine mi arresi e mi accomodai al suo fianco, appoggiando la testa sul mio braccio destro. I miei occhi incrociarono i suoi. Dormire qui con te non è una grande idea. Potremmo iniziare a sentire caldo in mezzo al deserto. Sapevo che avrebbe potuto fraintendere e prenderlo come un invito, ma non m’importava. Nemmeno io ero sicura che non lo fosse.

    Ho solo pensato che avremmo potuto guardare le stelle, come ai vecchi tempi. Con delicatezza spostò una ciocca dei miei capelli dal viso.

    Ci fissammo intensamente per un momento. Sapevo che non potevamo stare insieme, non avrei rischiato ancora. Il rimorso travolse il mio cuore.

    Mi dispiace, disse. Se potessi tornare indietro e cambiare le cose, lo farei.

    Ti credo. E sono sicura che tu stia soffrendo quanto me, ma la tua sofferenza deriva dal senso di colpa.

    Voglio solo rimediare a ciò che ti ho fatto, Ashly, disse, accarezzando il mio braccio con le dita. Me lo lascerai fare?

    Stai cercando di sedurmi?

    Non ti ho chiesto di venire per provarci con te.

    Quel commento mi rattristò; forse volevo che lo facesse. Eravamo così vicini, spalla contro spalla. Mise un braccio sotto il mio collo per permettermi di usarlo come cuscino, e un brivido mi percorse la schiena. Desideravo sentire il suo tocco sulla mia pelle, ma dovevo cercare di concentrarmi. Rimani fedele al piano, dissi tra me. Feci un respiro profondo. Da quel momento, avrei fatto attenzione a non toccarlo, perché non volevo provocarlo in alcun modo. Dovevo rimanere razionale, perché la sua bellissima testolina era chiaramente tra le nuvole. Era ovvio che volesse portare le cose tra di noi al livello successivo; riuscivo a leggerglielo negli occhi.

    Mi morsi il labbro con forza. Um... non riesco a dormire. Farò una passeggiata e—

    Scappi di nuovo? I suoi occhi si restrinsero. Farai di tutto per evitarmi, non è vero? Non appena afferrò la mia mano, sentii quelle dannate farfalle. Rimani con me per qualche minuto. Per favore?

    Mi ritrassi, un formicolio persisteva sul punto in cui le sue dita avevano sfiorato la mia mano. Solo per qualche minuto, e poi basta.

    Lui sorrise sornione. È tutto quello che chiedo.

    Avevi mai visto così tante stelle prima d’ora? chiesi, fissando lo spettacolare cielo stellato.

    Lo so. Il cielo è completamente ricoperto. Non credo ci sia un solo punto libero.

    Ho sempre sognato qualcosa di simile, dissi.

    Ho sempre sognato di assistere a uno spettacolo del genere con una persona speciale, qualcuno come te, disse dolcemente.

    Dio, Jake, non ti arrendi mai. Te lo concedo.

    Quando si tratta di te, non posso. Non riesco a respirare senza di te. La mia vita è... incmpleta.

    Provai una sensazione strana dopo la sua dichiarazione. Rimanemmo in quella posizione più a lungo di quanto mi aveva chiesto. Parlammo e osservammo le stelle finché non mi addormentai.

    * * *

    Mi risvegliai con la luce del sole che batteva sul mio viso. Osservai Jake, che stava ancora dormendo beatamente, come un angelo. Sembrava così carino con la sua testa sul cuscino, tutto raggomitolato sotto le coperte. Non potei fare a meno di fissare i suoi capelli incasinati.

    I suoi occhi si spalancarono, e sorrise. Oh, ciao. Buongiorno.

    Buongiorno.

    Si sollevò e si passò una mano tra i capelli. A quanto pare ci siamo addormentati.

    Immagino di sì.

    Dormire sotto le stelle nel deserto era nella mia lista.

    Gli feci un mezzo sorrisetto. Beh, credo tu possa sbarrarla.

    Lo farò.

    Anch’io.

    La scorsa notte è stata fantastica, disse.

    Um, intendi dormire insieme sotto il cielo stellato o parli del panorama spettacolare?

    Entrembe le cose, disse, ammiccando, ma soprattutto noi.

    I suoi occhi penetranti le resero nuovamente le ginocchia deboli. Non facciamone un’abitudine, dissi.

    Alzò un sopracciglio. È stato del tutto innocente.

    Inizia sempre così, dissi, andando verso le scale.

    Lui ridacchiò leggermente. Tenni le distanze da Jake e proseguii con la mia giornata. Passeggiai sulla sabbia, godendomi il paesaggio, e mi rilassai in piscina. Quando scese la notte, Jake insistette a dormire sul pavimento perché sapeva mi sarei sentita più a mio agio. Prima che me ne rendessi conto, era di nuovo mattina.

    Cercai di svegliare Jake. Faresti meglio a prepararti. Fra trenta minuti ci aspetta il tour sulle dune di sabbia.

    Sono sveglio.

    Bene, diamoci una mossa allora.

    Stavo pensando... e non voglio sentire scuse! Facciamo un giro sulla mongolfiera prima di andarcene. Servono la colazione con lo champagne proprio nel deserto.

    Scossi la testa. No.

    Perché no? Tutto a un tratto hai paura dell’altezza?

    No. Ho paura del romanticismo, che di sicuro non è in programma nel mio itinerario.

    Ma immagina di vedere le dune dall’alto, protestò. Vedremmo anche tanti animali selvatici, e potremmo...

    Non accadrà, Jake, risposi dolcemente. Non è obbligatorio, secondo il testament, quindi no.

    Ma sarebbe davvero speciale, un’opportunità unica nella vita, e ho pensato che potremmo...

    Se desideri andarci così intensamente, puoi farlo da solo. Divertiti e scatta tante foto. Oppure, potresti sempre tornare una vota ottenuta la tua parte d’eredità. Sono sicura che moltissime donne morirebbero dalla voglia di accompagnarti.

    Che ne dici allora di restare un giorno in più e andare alla ricerca di rinoceronti? chiese.

    Puoi tornare anche per fare quello. Voglio solo portare a termine ciò che è richiesto.

    Lui non rispose e se ne andò veloce come un razzo, correndo come aveva fatto il giorno del nostro matrimonio.

    Capitolo 2

    Erano le 4:40 del mattino. Indossavamo maniche lunghe, pantaloni leggeri, cappelli e occhiali da sole per proteggerci dalla tempesta di sabbia. Ero restia all’idea di utilizzare un indumento con le maniche lunghe, ma la nostra guida ci disse che sarebbe stato saggio; potevamo sempre togliere degli strati se avessimo sentito caldo, comunque, ci aveva assicurato che saremmo tornati prima che il sole fosse diventato troppo cocente. Ci mettemmo in cammino presto proprio per quella ragione, per non menzionare che l’alba fosse uno spettacolo eccezionale. Spalmai della protezione su tutto il mio corpo e raccolsi i capelli per evitare che mi finissero sul viso per via del vento. 

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