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Il Pornostar E la Ragazza della Caffetteria
Il Pornostar E la Ragazza della Caffetteria
Il Pornostar E la Ragazza della Caffetteria
Ebook107 pages1 hour

Il Pornostar E la Ragazza della Caffetteria

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About this ebook

Hunter Roberts è sexy, affascinante e misterioso e fa battere il cuore di Nadine Ambers ogni volta che varca la soglia della caffetteria. Quando le chiede di uscire per un appuntamento, Nadine è lusingata e accetta con gioia. Ma c'è qualcosa di inquietante in merito a Hunter. È evasivo quando parla della propria professione e le fa pensare che... Chi è Hunter Roberts e cosa sta nascondendo?

Nadine sarà così forte da accettare la situazione quando scoprirà come si guadagna da vivere? E potrà veramente stare con un uomo che trascorre le notti circondato da sexy donne nude?

LanguageItaliano
Release dateJan 12, 2014
ISBN9781498905367
Il Pornostar E la Ragazza della Caffetteria

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    Il Pornostar E la Ragazza della Caffetteria - Terry Towers

    Il Pornostar

    E La Ragazza Della

    Caffetteria

    ––––––––

    Copyright 2013 di Terry Towers

    Copertina di: Terry Towers

    ––––––––

    Tutti i diritti riservati. Ad eccezione di brevi citazioni utilizzate in critiche, recensioni o articoli, nessuna parte di questo libro può essere usata o riprodotta senza il permesso scritto dell'autore Terry Towers. Saint John, New Brunswick, Canada. Terry Towers può essere contattata tramite il suo sito web all'indirizzo www.elixaeverett.com

    Attenzione: la riproduzione o la distribuzione di questo lavoro protetto da copyright è illegale. Nessuna parte di questo libro può essere scannerizzata, caricata o distribuita in rete o tramite altri mezzi, elettronici o di stampa, senza il consenso dell'autore. La violazione penale del copyright, anche senza scopo di lucro, è un reato perseguito dall'ABI ed è perseguibile con un massimo di 5 anni di detenzione e un'ammenda di $250,000. Si prega pertanto di acquistare unicamente edizioni elettroniche o cartacee autorizzate e di non favorire in alcun modo la pirateria di materiale protetto da diritto d'autore.

    Questo libro è un'opera di fantasia. Ogni riferimento a persone, viventi o defunte, luoghi, eventi o locali è puramente casuale. I personaggi sono frutto dell'immaginazione dell'autore e sono usati in maniera fittizia.

    Capitolo 1

    ––––––––

    Nadine diede un leggero strattone al sacchetto del cioccolato, liberando la polvere rimasta sul fondo. Il miscuglio scivolò dolcemente nella macchina della cioccolata calda, proprio quando udì aprirsi la porta della caffetteria, avvisandola della presenza di un cliente. Borbottò tra sé. Era una di quelle notti in cui i clienti arrivavano a ritmo perfetto per infastidirla e rallentarla durante le pulizie.

    Dopo aver posizionato il coperchio sul dispenser della cioccolata calda, si girò di scatto e il cuore le balzò in gola. All'improvviso, il fastidio per l'interruzione della routine notturna evaporò e il suo cipiglio si trasformò in uno splendente sorriso che si rifletteva nei suoi lucenti occhi color verde smeraldo.

    La ragione di quel cambiamento d'umore avanzava impettita lungo la sala da pranzo verso il bancone principale, a passi lunghi e sicuri – al limite della presunzione, ma non completamente. I suoi occhi lo ispezionarono dall'alto in basso, notando i neri stivali consumati, jeans scoloriti e una maglietta aderente sull'ampio, possente petto e sulle spalle. Ma le sue caratteristiche più peculiari erano gli occhi. Profondi occhi blu scuro che la catturarono e un brivido le percorse la spina dorsale mentre una pulsazione cominciò a insinuarlesi tra le gambe – come accadeva ogni qualvolta che gli poggiava gli occhi addosso. Perché il suo sguardo la turbava tanto? Amava e odiava al tempo stesso quella sensazione.

    Come sta la mia ragazza preferita stanotte? chiese appoggiando un gomito al bancone che li divideva, osservandola mentre si accingeva a preparare il caffè.

    Come sempre, Hunter. Si strinse nelle spalle cercando di mostrarsi più impassibile che poteva, nonostante sapesse bene di non riuscirci affatto. Come è andata la tua serata? Guardò l'orologio sul registratore di cassa: era l'una di notte. La sua solita ora. Che lavoro faceva che gli permettesse di passare per un caffè a quell'ora della notte? La sua ipotesi migliore era che fosse un barista, o almeno così credeva buona parte delle ragazze che lavorava alla caffetteria.

    Il problema era che i bar non chiudevano fino alle 2 di notte, quindi allontanarsi nell'ora di punta sembrava piuttosto irragionevole. Era anche piuttosto sicuro di sé, al limite dell'arroganza, nonostante l'atteggiamento amichevole. Già, sapeva di essere sexy, Nadine riusciva a percepirlo dal suo ghigno malizioso. Normalmente non si sentiva attratta da uomini di quel genere, ma dannazione, lui aveva un tale effetto su di lei.

    Selvaggia.

    Lei inarcò un sopracciglio verso di lui. Tutto qui? Sei uscito dal lavoro prima del solito? Avevano già affrontato l'argomento lavoro prima di quel momento. Lei aveva chiesto e lui aveva sempre evitato la domanda, cambiando abilmente argomento.

    Lui annuì. Sì. Il suo ghigno si fece più ampio, trasformandosi in un sorriso mentre accettava il caffè che lei gli stava porgendo e ne beveva un sorso.

    Allora, in che settore mi hai detto che lavori? chiese, cercando di nuovo di apparire impassibile e, di nuovo, fallendo miseramente mentre prendeva la banconota dalle sue mani.

    Non te l'ho detto.

    Borbottò e ringhiò tra sé mentre infilava la banconota nel registratore di cassa e ne estraeva il resto. Come al solito, l'aveva scampata. Gli occhi di lei incontrarono i suoi una volta ancora. Perché mai dovesse sapere cosa facesse per vivere era qualcosa che non si spiegava, ma la stava infastidendo a morte il fatto che si rifiutasse di fornirle quell'informazione. Sapeva che non se la sarebbe dovuta prendere ogni volta che chiedeva e lui rifiutava di rispondere, ma la faceva impazzire quell'atteggiamento compiaciuto.

    Posizionandosi una mano sul fianco, strizzò gli occhi. "Me lo dirai mai?"

    La mascella di lui si serrò e inclinò la testa di lato, mentre con lo sguardo la ispezionava da capo a piedi, facendola arrossire e riuscendo a metterla a disagio sotto quello sguardo intenso e indiscreto. Hmmmm. Non lo so.

    Respingendo la timidezza, sollevò le mani in aria, con frustrazione. Okay. Cosa devo fare per far sì che tu me lo dica?

    Quel dolce, sexy sorriso che le faceva accelerare il battito cardiaco gli illuminò nuovamente le labbra, sommandosi al fastidio. Strofinandosi il mento come in contemplazione, le diede una sommaria occhiata al corpo, una volta ancora. Quando hai la prossima serata libera?

    Domani sera. Perché?

    Esci con me domani sera e forse te lo dirò.

    Esterrefatta, Nadine lo guardò per un lungo istante senza rispondere.

    Hunter si strinse nelle spalle. Beh, se non vuoi... Afferrando il caffè, si girò per andare via, ma lei si sporse sul bancone, afferrandogli il braccio.

    No... Aspetta!

    Il sorriso era scomparso quando si girò verso di lei, ma un guizzo di divertimento gli illuminava gli occhi. Hai cambiato idea?

    Devo rimanere calma, l'uomo è già abbastanza pieno di sé, non serve che conosca l'effetto che ha su di te, si istruì mentalmente. Portandosi le mani sui fianchi, si prese del tempo per ispezionarlo dall'alto in basso, proprio come aveva fatto lui poco prima. Quando incrociò il suo sguardo, con suo dispiacere non notò alcuna traccia di timidezza, solo ulteriore divertimento. Quindi se accetto me lo dirai, non è vero?

    Esatto, confermò.

    Dopo un momento di esitazione, lei annuì. Affare fatto, allora.

    Allora, dove passo a prenderti? le chiese appoggiando un fianco al bancone, catturando i suoi occhi con lo sguardo.

    Afferrando una penna e un tovagliolo, Nadine scrisse rapidamente il numero di telefono e l'indirizzo del suo minuscolo bilocale a pochi isolati dalla caffetteria. Con sconcerto, notò che la mano le tremava leggermente mentre scriveva per via del nervosismo. È solo un ragazzo, cercò di ricordare. Un ragazzo fottutamente bello che riesce a farti bagnare solo guardandoti, una voce nel retro della mente la stuzzicò. Ignorò quella voce mentre gli rivolgeva un ampio sorriso e gli porgeva il tovagliolo con i  recapiti.

    Bene, allora ci vediamo domani. Alle otto?

    Alle otto, confermò. Hai intenzione di dirmi dove andremo?

    Inspirando profondamente, espirò con forza e poi scosse la testa. No. Teniamolo come sorpresa. Facendole l'occhiolino, si girò e uscì dal locale.

    Nadine lo guardò allontanarsi, esterrefatta da quanto era appena accaduto. Nonostante il suo atteggiamento leggermente troppo spavaldo,

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