Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Chiese rupestri in Massafra
Chiese rupestri in Massafra
Chiese rupestri in Massafra
Ebook288 pages1 hour

Chiese rupestri in Massafra

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Intento dell’autore del presente lavoro è offrire una silloge di tutte le Chiese rupestri e ipogee oggi presenti sul territorio di Massafra, da servire per ulteriori più approfonditi studi e come guida a chi non si ferma in città a osservare il campanile o la piazza, ma, al contrario, vuole visitare i luoghi che sono stati il palcoscenico della lunga storia di un popolo, come quello di Massafra, che è riuscito a sopravvivere tra invasioni di popoli stranieri, dominazioni vessatorie di signori tiranni e disastri naturali, trovando pace e conforto in questi luoghi sacri.

LanguageItaliano
Release dateNov 27, 2013
ISBN9781310147845
Chiese rupestri in Massafra
Author

Cosimo Mottolese

Cosimo Mottolese è nato nel 1951 a Massafra (TA - Italy), dove vive con la famiglia. Compiuti gli studi superiori nel liceo classico "Archita" di Taranto, si è laureato in ingegneria meccanica presso l'Università degli Studi di Pisa. E' titolare della cattedra di Discipline Meccaniche e Tecnologia nell'ITIS "E. Amaldi" di Massafra. Avviato alla speleologia in una scuola di Martina Franca, non ha mai smesso di ricercare cavità naturali ed artificiali presenti sul territorio di Massafra. Appassionato di storia del territorio e di cultura e tradizioni popolari, conduce indagini allo scopo di raccogliere testimonianze dei beni storico-culturali ancora sconosciuti ma che meritano di essere scoperti e divulgati. Guida turistica abilitato Provincia di Taranto.

Related to Chiese rupestri in Massafra

Titles in the series (3)

View More

Related ebooks

Religion & Spirituality For You

View More

Related articles

Reviews for Chiese rupestri in Massafra

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Chiese rupestri in Massafra - Cosimo Mottolese

    CHIESE RUPESTRI IN MASSAFRA

    di Cosimo Mottolese

    Seconda edizione 2016 - ISBN 9781310147845

    Copyright 2016 di Cosimo Mottolese

    Smashwords Edition

    Licenza d’uso

    Questo ebook è concesso in licenza per solo uso personale e non può essere rivenduto o ceduto ad altre persone. Se si desidera condividere questo ebook con altre persone, si prega di acquistare una copia aggiuntiva per ogni destinatario. Se state leggendo questo ebook senza averlo acquistato, siete pregati di acquistare la vostra copia. Grazie per il rispetto del lavoro di questo autore.

    I diritti di riproduzione, di traduzione, di memorizzazione totale o parziale sono riservati in tutti i Paesi.

    Dello stesso Autore:

    Massafra sotterranea-La città nascosta - Isbn: 9788880992714

    https://www.smashwords.com/books/view/377989

    Soprannomi massafresi  - Isbn: 9781301001675

    https://www.smashwords.com/books/view/280425

    mailto:cosimomottolese@hotmail.com

    L’elaborazione della copertina, il progetto grafico dell’opera, i disegni, le planimetrie e le foto, ove non diversamente indicato, sono dell’Autore.

    Prologo

    Dopo che autorevoli e pregevoli lavori specialistici sulle Chiese rupestri di Massafra sono stati divulgati e continuano a essere prodotti da appassionati e competenti studiosi, la pubblicazione di un nuovo libro sullo stesso argomento rischia di essere inutile e di riscuotere quanto meno l’indifferenza del pubblico, se l’opera fosse un semplice riporto di studi e conoscenze già acquisite. Tuttavia, la visita ai tanti beni di varia natura presenti sul territorio, il più delle volte fuori delle mura urbane, privi di tutte le necessarie infrastrutture e senza indicazioni, è quanto meno difficoltoso se non proprio impossibile, se non si dispone di una guida o di un manuale agevole, snello, il più possibile completo, scritto per tutti e non solo per gli addetti ai lavori.

    Intento dell’autore del presente lavoro è offrire una silloge di tutte le Chiese rupestri e ipogee oggi presenti sul territorio di Massafra, da servire per ulteriori più approfonditi studi e come guida a chi non si ferma in città a osservare il campanile o la piazza, ma, al contrario, vuole visitare i luoghi che sono stati il palcoscenico della lunga storia di un popolo, come quello di Massafra, che è riuscito a sopravvivere tra invasioni di popoli stranieri, dominazioni vessatorie di signori tiranni e disastri naturali, trovando pace e conforto in questi luoghi sacri.

    La visita a questi luoghi può essere sollecitata da interessi diversi, di natura storica, religiosa, artistica, ma anche naturalistica. L’aspetto storico riguarda l’indagine sulle condizioni storiche e sulle innumerevoli componenti dei  villaggi rupestri in cui le Chiese erano inserite e di cui erano spesso il nucleo centrale. L’aspetto religioso riguarda il riflesso dei canoni delle Chiese di Costantinopoli e di Roma sulla dinamica della Chiesa locale, la cui storia si delinea a partire dai primitivi luoghi nascosti di riunione dei primi cristiani (Cripte-Pozzo), attraverso le prime Cappelle latine, poi le Chiese bizantine, fino alle Chiese e Basiliche rupestri alto-medioevali. L’interesse artistico è rivolto allo studio degli stili costruttivi e delle immagini sacre dipinte sulle pareti delle Chiese, che necessariamente s’intreccia con l’indagine religiosa e storica.

    L’arte pittorica rupestre era esercitata sotto la diretta guida della volontà divina, per rappresentare con forme, colori e simboli secondo la tradizione iconografica, il volto del Signore, della Madonna e dei Santi. Ma svolgeva l’insostituibile funzione comunicativa di raccontare i principali personaggi e i principali episodi e cicli della fede alla gente del posto attraverso i simboli e le immagini sacre, che da sole parlavano e raccontavano direttamente attraverso gli occhi, senza l’intermediazione delle parole, che il più delle volte erano incomprensibili dalla gente comune, perché appartenevano a idiomi stranieri.

    Non da ultimo, è ampiamente soddisfatto anche l’interesse naturalistico, in quanto la visita a questi luoghi è l’occasione unica e irripetibile per immergersi in ambienti dimenticati ed aspri contenenti ancora  relitti botanici e zoologici, viventi e fossili, ancora oggi non tutti sufficientemente  studiati, ancorché protetti da leggi ignorate dai più.  Qui si vive e si racconta l’habitat.

    Nelle chiese rupestri ancora si sentono gli echi delle litanie e delle letture di sacerdoti che parlavano lingue incomprensibili, delle preghiere in dialetto dei nostri avi, dei loro cori e canti rivolti a quelle immagini che, mute e immobili, davano loro conforto e speranza; si sentono ancora gli odori dell’incenso dai turiboli e della cera dalle lampade sospese al soffitto. Le pietre e le immagini parlano al visitatore sensibile al fascino del sacro. Qui il tempo si ferma.

    Preziosi sono stati, per la stesura del presente lavoro, gli apporti delle opere che si sono potute consultare, alle quali si rimanda per gli approfondimenti di natura storico-religiosa ed iconografica e alle quali si intende aggiungere questa sorta di manuale per il turista culturale, frutto di diverse ricognizioni di studio e ricerca sul territorio.

    Allo stato attuale, mancando strutture adeguate, gli itinerari che vengono proposti non sono certo percorsi facili, destinati ai turisti della domenica che cercano soprattutto la facilità e la comodità di infrastrutture come strade e supporti di ristoro, ma, al contrario, possono essere seguiti da persone che trovano nell’asperità dei luoghi lo stimolo di un approfondimento culturale coniugato con l’esercizio fisico, necessario per raggiungere e visitare i siti.

    L’esigenza primaria della conservazione dei beni e poi quella della fruibilità degli stessi, impongono una forte raccomandazione in primo luogo alle Amministrazioni locali e poi a quelle centrali, di porre in atto tutte quelle misure necessarie alla tutela e alla visitabilità di questi autentici tesori.

    Cosimo Mottolese

    Introduzione

    L’alta densità di Chiese e Cappelle rupestri in un territorio non molto vasto, come la fascia premurgiana di Massafra, solcata da una ventina di avvallamenti orografici, tra Gravine, canaloni e valloni, è attestata da oltre cinquanta tra Chiese e Cappelle sorte a partire dai primi secoli dell’Era cristiana fino a tutto il Medioevo ed ha suscitato, dalla fine dell’800 in poi, l’attenzione di diversi studiosi.

    Di queste, oltre una buona metà è ancora possibile visitare, di altre esiste solo il ricordo o il riferimento in scritti di autori di storia locale o in documenti sacri o civili. La propensione a creare nuovi luoghi di culto in Massafra non si limita al Medioevo, né alle sole Chiese e Cappelle, ma, andando avanti nel tempo, quando la Chiesa bizantina era solo un ricordo, si scopre un nutrito numero non solo di nuove Chiese, costruite sub divo che si aggiunsero a quelle rupestri, ma anche di Conventi e un Monastero femminile. Alla fine del 1500, quando si contavano circa 900 fuochi e 5000 abitanti, esistevano in Massafra circa 20 tra Chiese e Cappelle officiate con 95 sacerdoti, 5 Conventi maschili con circa 40 frati, conteggiando anche l’antico e distrutto Convento di S. Domenico, su via Ferrara, fondato nel 1334 dall’Arcivescovo di Taranto Gregorio e distrutto nel 1634¹.

    C’è da chiedersi il motivo di questo fenomeno e se esso sia dovuto alla grande vocazione degli abitanti del territorio o sia stato provocato da spinte esterne, ma, ovviamente, le indagini di natura storica e religiosa su Massafra esulano dalla finalità del presente lavoro, oltre che dalle competenze dell’autore.

    Si cerca qui solo di riassumere, senza pretesa di esaustività, alcune dinamiche di ordine storico-religioso che hanno influito a delineare l’aspetto devozionale degli antichi abitanti del nostro territorio, per meglio comprendere le ragioni dell’ampia diffusione di tanti insediamenti sacri.

    Nei primi anni del Cristianesimo e fino al IV secolo, non esistevano Chiese come luoghi di culto. I primi cristiani si riunivano in forma clandestina

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1