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Ferus: Libro 6 Della Serie Heku
Ferus: Libro 6 Della Serie Heku
Ferus: Libro 6 Della Serie Heku
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Ferus: Libro 6 Della Serie Heku

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About this ebook

Ferus, il sesto libro della serie Heku, continua a seguire l organizzazione Ferus, un alleanza di heku che aspira a diventare la quarta fazione.

Mentre la rinnovata tensione tra le fazioni diventa ancora più violenta, Emily deve lottare contro il senso di perdita causato dalla scomparsa delle passate amicizie. Chevalier e gli Equites si trovano, ancora una volta e dover lottare per tenere Emily con loro e il loro potere mette in ginocchio i Valle e gli Encala, che vorrebbero rinnovare l’alleanza, una volta così forte.

Sull Isola, Emily trova amici e uno scopo e solo un ennesimo attacco la riporta al palazzo, anche se non per molto. La S.S.V. interferisce ancora una volta e quando l’Isola non è più sicura, Emily è obbligata a tornare
palazzo.

Exavior supera ogni limite e infrange leggi antiche, adottate per tenere I mortali al sicuro dagli antichi. Emily e Dustin cominciano una loro Guerra privata, irritando gli Equites con i loro continui litigi. Quando Dustin porta le loro dispute a un nuovo livello, gli Anziani Equites cominciano a perdere la loro fiducia nel Powan.

Un altra guerra a Council City contrappone gli Equites alle altre fazioni e il sistema che adotterà Emily per vendicarsi sbalordirà gli Equites.

LanguageItaliano
PublisherT.M. Nielsen
Release dateNov 20, 2011
ISBN9781465968968
Ferus: Libro 6 Della Serie Heku
Author

T.M. Nielsen

T.M. Nielsen doesn't necessarily consider herself an author. She's an every-day woman who had a story to tell. Never intending to let anyone else read it, she decided to put it all down on paper. What she ended up with is a fascinating tale filling books full of drama, adventure, action, romance, and excitement.When asked why she decided to publish, she stated, "I want for others to be able to forget about problems in life and to lose themselves in my world... the world of the heku. While I write, I laugh, cry, grin, gasp, and my heart races. I want others to experience that too."T.M. Nielsen is a computer tech by trade and lives with her husband and two beautiful daughters. She's the author of Amazon.com's bestselling series The Heku Series and the Dimensions Saga, along with a Heku Series spin-off book called Return of the Encala. She's been listed numerous times on Apple's Breakout Books and on Amazon.com's top 20 in Fantasy.**** From TM ****I updated my books all the time! Check back often for new, cleaner versions. I can't afford an editor, but any time I hear of an error, I fix it immediately.

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    Book preview

    Ferus - T.M. Nielsen

    Chapter 1 : Ricominciare

    E con questo sono quattro attacchi, questa settimana disse Zohn, rivolgendosi agli altri Anziani. Il Consiglio era seduto, in silenzio, mentre gli Anziani decidevano che cosa fare.

    Francamente non capisco. Sanno che Emily è al Clan dell’Isola. Perché attaccare Powan e Thukil per catturarla? Chiese Quinn.

    Chevalier scrollò le spalle: Sospetto che sperino che lo scopra e vada da loro per fermare gli attacchi.

    Cosa che succederà davvero, se lo scopre, disse loro Kyle.

    Se Emily tarderà a cascarci, sospetto che il Clan dell’Isola sarà il prossimo della loro lista, disse Chevalier. Il mio Clan può respingerli per un po’, ma non in eterno. Dovrebbe vivere qui, per avere quel tipo di protezione.

    Ho già tentato tre volte negli ultimi sei mesi. Non ha intenzione di ritornare. Disse Kyle.

    Mark, Silas o Kralen sono riusciti a fare qualche passo avanti? chiese Quinn a Chevalier.

    No, niente da fare. È determinata a restare sull’Isola.

    È così testarda da correre dei rischi solo per evitare di incontrarmi? Chiese Zohn, preoccupato.

    , disse Chevalier, con un sorrisino storto.

    Allora dovrei andare a parlarle io.

    Non credo sia una buona idea.

    Perché no? Nessuno è stato in grado di convincerla a ritornare a Council City.

    Il Clan dell’Isola è il suo rifugio sicuro, lontano da te. Mi preoccupa che cosa succederebbe se tu lo violassi.

    Chi non ha ancora provato? Chiese Quinn.

    Abbiamo provato con tutti quelli che le sono più vicini, disse Chevalier.

    Il problema è che non ha nessun motivo per tornare. Sull’Isola si sente al sicuro, le piace stare là e ha le mani libere. Finché il suo rifugio sicuro non sarà attaccato, non c’è modo che ritorni, spiegò Kyle.

    Quando accadrà, potrebbe essere troppo tardi, disse Zohn: I Valle e gli Encala non manderanno solo 100 heku contro l’Isola. Saranno migliaia e, a quel punto, potrebbe non essere in grado di scappare.

    Forse ha ragione, forse dovremmo mandare Zohn, disse Quinn, dando un’occhiata a Kyle.

    Francamente non credo... chi ha preso il pickup di Emily? Chiese Kyle, sorpreso.

    I Consiglieri ascoltarono il suono del Doge Ram 3500 che usciva dal garage.

    Mark? chiese Quinn, e tutti si voltarono verso l’aula quando entrò.

    Sì, Anziano?

    Chi ha preso il pickup di Emily?

    Mark sembrò sorpreso: Non sapevo che l’avesse preso qualcuno. Vado a vedere.

    Quinn annuì e tornò a Kyle: Che cosa stavi dicendo?

    Stavo solo dicendo che, francamente, non credo che mandare Zohn per un faccia a faccia con Emily funzionerebbe.

    Potrebbe essere controproducente, disse Chevalier. So che stava pensando di ritornare al mondo mortale.

    Zohn sospirò: Perché dovrebbe farlo? Dovrebbe spostarsi in continuazione per evitare che qualcuno si accorga che non sta invecchiando.

    Mark fissò il Dodge Ram blu e sfuocò vicino: Chi ti ha detto che puoi usare questo pickup?

    Non sapevo di avere bisogno di un permesso per guidare il mio pickup, disse Emily, strisciando fuori da sotto il van e spazzolandosi i vestiti.

    Mark sorrise: Sei tornata!

    No, non sono tornata. Sono solo venuta a prendere il pickup e il van, così posso portare qualche cavallo sull’Isola.

    Però ci sei mancata.

    Quello, che cos’è? Chiese Emily, indicando un grosso edificio in costruzione sul prato est.

    È cominciato come piscina coperta. Ora hanno aggiunto delle aule per l’addestramento delle guardie e una nuova palestra.

    Emily tolse una tenaglia dalla tasca e tornò a lavorare per attaccare il van al pickup.

    Puoi restare per un po’? Chiese Mark.

    No, partirò appena posso. Devo ritirare una motozappa nel Maine, domani. Devo tornare e scaricare i cavalli, così posso usare il pickup.

    L’espressione di Mark si fece preoccupata: Da sola?

    Emily gli sorrise: Sì, da sola. Che cosa avete fatto alle uniformi?

    Mark abbassò gli occhi sulle nuove uniformi della Cavalleria. Le camicie da candide erano diventate nere e le cappe verdi ufficiali ora erano mantelli più lunghi, con il cappuccio, verde Equites all’esterno e nere all’interno, Ti piacciono?

    Sì, molto.

    Servono per la mimetizzazione. Se dobbiamo nasconderci, giriamo il mantello e usiamo il lato nero.

    Ne avrò una anch’io?

    È già nel tuo armadio.

    Hanno cambiato divisa tutte le guardie?

    No, solo la Cavalleria e il Consiglio.

    Quando si diresse alla scuderia, Mark sussurrò agli Anziani. Emily tornò con il suo stallone al seguito e si fermò quando vide l’intero Consiglio che circondava il suo pickup.

    Porterò via il pickup dal vostro prato tra qualche minuto, disse loro Emily, caricando il cavallo nel van.

    Non siamo qui a causa del prato, disse Zohn e poi stette zitto quando Quinn gli diede un’occhiataccia.

    Ci sei mancata, disse Quinn sorridendole, quando uscì dal van.

    Potresti venire sull’Isola ogni tanto, in vacanza, gli disse Emily, appoggiandosi al van.

    Forse lo farò... o forse dovresti restare qui tu.

    Se è per quello che siete tutti qui fuori state sprecando il vostro tempo, disse Emily, poi guardò Zohn: O hai intenzione di incolpare me, anche per questa perdita di tempo?

    Zohn sospirò: Non ci stai facendo perdere tempo.

    Chevalier aprì la portiera del pickup e tolse Dain dal suo seggiolino quando cominciò ad agitarsi. Il bambino alzò gli occhi su suo padre e il piccolo labbro inferiore cominciò a tremare, qualche secondo prima che cominciasse a scalciare e a urlare.

    Emily si tolse i guanti di pelle e prese il piccolo di otto mesi da Chevalier. Il bambino smise immediatamente di piangere e cominciò a mordicchiare la nocca del suo indice destro.

    Ti ho detto di non lasciarglielo fare, sospirò Chevalier.

    Ed io ti ho risposto che sta mettendo i denti.

    Non è mettere i denti, quando l’unica che morde sei tu.

    Emily guardò il Consiglio e poi si rivolse a Chevalier: Non ho intenzione di discuterne in questo momento.

    Lascia che lo prenda io, allora, disse Quinn, allungando le braccia verso il bambino.

    Emily gli porse Dain e poi tornò nella scuderia a prendere un altro cavallo. Il bambino cominciò quasi immediatamente a piangere e a scalciare e urlare più forte, quando Quinn gli offrì la sua nocca da mordere.

    Penso che tu abbia ragione, sussurrò Quinn: Pensi che stia cercando di nutrirsi?

    Chevalier sospirò: Sì, proprio così.

    Emily ritornò portando il mustang. Stava parlando al cellulare: No... perché mi avete chiamato?

    Si fermò quando Mark prese le redini, e si appoggiò al pickup: Non ho proprio voglia di parlare con il vostro nuovo Anziano.

    Con chi sta parlando? Chiese Dustin, osservandola.

    Non lo so, disse Chevalier, facendo un passo avanti. Sentiva la voce all’altro capo, ma non riusciva a decifrare le parole. Emily aveva imparato che se voleva un po’ di privacy al cellulare, doveva tenere basso il volume.

    Che cosa vuol dire, perché no? Pensavo che oramai mi odiaste tutti, disse Emily, alzando gli occhi al cielo.

    Emily ansimò e sbarrò gli occhi. Il Consiglio la vide impallidire: Ma....

    Em? Chiese Chevalier, preoccupato.

    Emily chiuse il telefono sbattendolo e corse verso il portone del palazzo, seguita dal Consiglio.

    Che cosa sta succedendo? Chiese Quinn. Passò Dain a Silas e le corse dietro.

    Chi era al telefono? Chiese Kyle, correndo dietro di lei.

    Emily svoltò appena entrata e corse verso la stanza dell’Antico. Spinse la porta e, quando non riuscì ad aprirla, Zohn allungò la mano e la aprì per lei. Entrò e guardò i piccoli contrassegni, poi andò dove erano state sepolte le ceneri di Exavior, e cominciò a scavare.

    Chevalier le mise una mano sulla spalla: Perché stai disseppellendo Exavior, Em?

    Lei non rispose, ma continuò e scavare, finché non trovò la piccola bisaccia di pelle. La sollevò e rovesciò le ceneri.

    Resuscitalo, disse Emily, rivolta a Kyle.

    Non possiamo far rivivere Exavior, le disse Quinn.

    Fallo.

    Kyle sospirò: Davvero, Em, perché devo resuscitarlo?

    Procedi. Possiamo sempre bandirlo di nuovo quando Emily avrà finito, disse Zohn.

    Emily lo guardò, sbalordita e poi si rivolse nuovamente a Kyle: Resuscitalo per favore.

    Kyle interpellò con gli occhi Quinn e Chevalier ed entrambi alla fine annuirono. Tolse lo stiletto cerimoniale dalla tasca e si tagliò leggermente un dito, lasciando cadere una goccia di sangue sulle ceneri, mentre tutti i Cavalieri si tenevano pronti.

    Le ceneri cominciarono a prendere forma e si sentì un urlo mentre appariva un heku.

    Chi diavolo sei tu? chiese Quinn, guardando lo sconosciuto.

    Dannazione, hanno fatto rivivere Exavior che ha sostituito Vizia, disse Emily, guardando l’heku.

    Exavior è il nuovo Anziano dei Valle? Chiese Zohn, a occhi sbarrati.

    .

    Ti ho chiesto chi sei. Ripeté Quinn.

    Denkers, Capo della Difesa dei Ferus, disse e si acquattò per affrontare il Consiglio degli Equites. Si sentì un ansito collettivo quando divenne cenere.

    Basta, Emily, non devi più incenerire nessuno, le disse Chevalier.

    Emily girò sui tacchi e uscì dalla stanza di proscrizione, diretta al pickup.

    Zohn, metti insieme delegazione e vedi di scoprire che cosa diavolo avevano in testa, ringhiò Quinn. Noi dobbiamo parlare con Emily.

    Emily chiuse la portiera del pickup e prese Dain, che stava ancora urlando, da Silas. Il bambino si calmò immediatamente e appoggiò la testa contro la spalla, con il naso che sfiorava il collo.

    Ford! Gridò Emily e poi fischiò. Il Border collie apparve dalla scuderia e saltò nel van prima che lo chiudesse.

    Fermati, ringhiò Chevalier. Non andartene proprio adesso, parla con noi.

    Di che cosa? chiese Emily, chiudendo il portellone del van. Di come Exavior tornerà sul sentiero di guerra, o di come siano state rubate delle ceneri da una stanza dentro il palazzo, che avrebbe dovuto essere sicura?

    Parliamo di restare qui, dove sei al sicuro.

    Il Clan dell’Isola è sicuro. Me lo hai sempre detto.

    È vero, ma il palazzo lo è di più.

    Qualcuno ha rubato le ceneri di Exavior dal palazzo, a me non sembra sia tanto sicuro.

    Abbiamo avuto... qualche problema di sicurezza quando si è spezzata l’alleanza. Deve essere successo allora, spiegò Quinn.

    Non abbiamo mai avuto problemi di sicurezza sull’Isola, disse Emily e sistemò Dain nel suo seggiolino.

    Emily salì sul Dodge Ram e, prima che lo mettesse in moto, Chevalier salì accanto a lei, mentre Silas e Kralen si sedettero sui sedili posteriori, accanto a Dain. Emily scosse la testa e allacciò la cintura.

    La maggior parte del viaggio passò in silenzio. Solo dopo la prima sosta Chevalier si decise a parlare: Le altre fazioni ti chiamano spesso?

    , disse Emily e tolse gli occhiali da sole dalla borsa, mettendoseli.

    Non ti sembra strano?

    .

    Che cosa vogliono?

    Di solito chiamano per farmi delle offerte.

    Che tipo di offerte? Chiese Chevalier, impensierito.

    Emily sorrise: Ottime offerte, in effetti.

    Tipo? Chiese Silas, quando Chevalier non parlò.

    Il solito, un Clan tutto mio, libertà, niente attacchi, mariti...

    Mariti? Ringhiò Chevalier.

    Se, a mia scelta e quanti ne voglio, disse, divertita.

    Perché non ci hai detto che ti chiamavano?

    Perché avrei dovuto dirvelo? Non è che avessi in mente di accettare le loro offerte.

    Perché il Consiglio deve saperlo.

    Emily alzò le spalle: Bene, ora lo sanno.

    Il resto del viaggio passò in silenzio, o chiacchierando di piccole cose. Quando si fece tardi, Emily finalmente permise a Chevalier di guidare, abbassò lo schienale e dormì. Si svegliò quando entrarono a Jonesport.

    Oh, vai nella ferramenta AQS, là, in Main Street, disse, sbadigliando: Non ho più tempo di portare indietro il van prima.

    Chevalier si fermò davanti alla ferramenta.

    Torno subito, disse Emily, scendendo dal pickup. Si accorse solo quando era già entrata che Kralen l’aveva seguita. Uscirono poco dopo con quattro borse e una motozappa. Kralen si guardò attorno attentamente e poi caricò la motozappa con una sola mano sul retro del pickup. Quando furono sul traghetto, ricominciarono a parlare.

    Che cosa vuoi arare, esattamente? chiese a Emily.

    Voglio piantare un orto

    "Perché?

    Perché no?

    Chevalier alzò le spalle: Chiedevo. Non te l’ho mai visto fare, ecco tutto.

    Ho sempre avuto un orto, nel mio ranch nel Montana, disse Emily osservando i rimorchiatori che agganciavano il traghetto. Sorrise quando le guardie al molo si accorsero dell’Anziano e si misero rigidamente sull’attenti.

    Arrivati al castello, c’era una fila di guardie ad aspettarli, con Storm davanti a tutti, ad accogliere Chevalier che fermò il pickup e il van davanti al portone, mentre l’Isola tornava in stato d’allarme.

    Signore, disse Storm, sorridendo.

    Buongiorno, disse Chevalier e tolse dal pickup Dain, che si era addormentato: Sarò pronto per un aggiornamento tra qualche minuto.

    Sì, Signore... Emily, un attimo per favore, la chiamò Storm e lei ed Emily si avviarono da sole.

    Chevalier le fissò un attimo prima di dirigersi verso il suo ufficio. Silas e Kralen cominciarono a scaricare i cavalli, mentre Ford correva frenetico intorno al prato, cercando di riunire le guardie.

    Chevalier convocò i Generali delle guardie per avere un rapporto sugli avvenimenti dell’Isola. Dopo qualche ora, chiamò Anna nel suo ufficio.

    Sì, Signore? Chiese Anna, sedendosi davanti alla sua scrivania.

    Hai fatto come ti ho chiesto?

    Sì, Signore.

    E?

    Devo darle ragione, Signore, il bambino sembra più incline ad appoggiarsi al collo della signora. Le mordicchia spesso le dita e dorme raramente. Resta sveglio mentre lei dorme e il naso deve sempre essere contro il collo di Emily.

    Chevalier sospirò: Potrebbe diventare un problema.

    Sì, Signore.

    Chevalier lanciò un’occhiata al bambino che dormiva. Quindi fa dei sonnellini durante il giorno. Dorme di notte?

    No, da quello che ho visto. Dorme per circa tre ore durante il giorno ed è tutto.

    Hai provato a fargli mordere le tue dita?

    Sì, Signore, ma non vuole farlo. La signora dice che sta mettendo i denti e gli permette di farlo spesso, però. Ricordo che lo permetteva sia ad Allen sia ad Alexis, ma loro non erano così... come dire... perseveranti, gli rispose Anna.

    Qualche suggerimento?

    Anna scrollò le spalle: Nessuno, Signore.

    Dov’è Emily?

    Nel suo ufficio.

    Chevalier alzò un sopracciglio: Ha un ufficio?

    Sì, Signore e gli heku non hanno il permesso di entrare.

    L’ha detto lei?

    Sì, Signore, gli disse Anna, sorridendo.

    Vedremo, disse Chevalier, alzandosi e sorridendole. Penso che andrò a controllare questo nuovo ufficio.

    È il vecchio ufficio di Perk, disse Anna, e lo seguì dopo aver preso il bambino.

    Chevalier bussò piano alla porta dell’ufficio. Sentì Emily all’interno mentre si avvicinava alla porta. La aprì appena a sufficienza per scivolare fuori e la richiuse dietro di sé:

    Sì? Chiese, guardando Chevalier, con la schiena contro la porta.

    Stai nascondendo qualcosa?

    No.

    Allora perché nessuno ha il permesso di entrare nel tuo ufficio? Chiese, divertito.

    Perché è il mio ufficio.

    Interessante.

    Nessun altro ha dei motivi per entrare, gli disse Emily, andando verso l’uscita sul retro.

    Chevalier sorrise e la seguì fuori, sussurrando a Silas di controllare l’ufficio mentre loro erano fuori.

    Accidenti, Kralen, che cosa stai facendo? Chiese Emily, incrociando le braccia. Kralen aveva appena finito di arare un’area recintata di terreno accanto alla stalla.

    Mi annoiavo, disse, spegnendo la motozappa.

    Chevalier rise: Volevi farlo tu?

    Emily lo fissò stizzita: Sì, certo.

    Signore? Disse Storm, apparendo dietro di loro.

    Chevalier si voltò a guardarla.

    C’è una delegazione dei Valle sul molo. Sono arrivati in barca qualche minuto fa.

    Che cosa vogliono? Chiese Chevalier, rannuvolandosi.

    Vogliono parlare con la signora. Non credo sappiano che lei è qui.

    Quanti sono?

    Quattro.

    Kralen, prendi Silas e qualche guardia e scortateli nella sala riunioni principale... non dite che sono qui, ordinò Chevalier e si diresse all’interno.

    Emily lo seguì: Perché non lasci che li incontri da sola?

    Perché dovrei farlo?

    Non mi diranno quello che hanno intenzione di dirmi, se ci sei tu, seduto lì, disse, entrando nella sala riunioni quando Chevalier le aprì la porta.

    Già, è vero, disse Chevalier e sospirò: Però sarò nella stanza accanto e ascolterò.

    Emily acconsentì e si sedette al tavolo. Qualche minuto dopo, Kralen e Silas entrarono nella sala riunioni con Exavior, Alec e quattro guardie Valle che indossavano vesti grigio scuro con i cappucci che coprivano i loro volti, la tenuta di viaggio normale per le Guardie Imperiali. Silas chiuse la porta dietro i Valle e poi prese posto accanto alla porta con Kralen.

    Exavior e Alec si sedettero di fronte a Emily, che guardò nervosamente Silas.

    Grazie per averci ricevuto, disse Exavior sorridendo.

    Stai bene, disse Alec, un po’ rigido.

    Perché siete qui? chiese Emily.

    Ho ricevuto i documenti per il divorzio, disse Exavior. Ammetto che sono stato sorpreso.

    Sei venuto qua a parlarmi del divorzio?

    L’ho contestato.

    Me lo aspettavo, disse Emily. Te lo chiedo di nuovo... perché siete qui?

    Volevo scusarmi e chiederti che cosa ci vuole perché tu ti unisca a noi, la tua famiglia, con i Valle.

    La mia famiglia? Mi hai torturato per obbligarmi a sposarti e Alec ha abbondantemente chiarito che sei tu la sua famiglia, non io, disse Emily rabbiosamente.

    È evidente che non sei a tuo agio con gli Equites, altrimenti vivresti ancora a palazzo.

    Non è vero che non sono a mio agio con gli Equites.

    Allora perché stai sull’Isola?

    Mi piace stare qui.

    Emi, per favore, passa un mese con i Valle, disse Alec, chinandosi in avanti. Guarda come va e, se non ti piace, potrai ritornare qui.

    Sì, già, e i Valle mi lasceranno semplicemente andare.

    Lo faremmo, disse Exavior. Vogliamo che tu stia dove sei più felice, ma non ci hai mai dato una possibilità.

    Smettila! Gridò Emily, alzandosi. Alec, tu non hai idea quanto poco ci metterei a incenerirti.

    Alec fece un sorrisino: Dovevo tentare.

    Tentare che cosa? Chiese Silas, teso.

    Non sono malata, non sono stanca e tu certamente non sei un Vecchio, quindi non provarci nemmeno, disse Emily, rimettendosi seduta.

    Stavi tentando di controllarla? Chiese Kralen, facendo un passo avanti.

    Per il suo bene, disse Alec, dando un’occhiata a Exavior.

    Emily socchiuse gli occhi: Aspetta, perché hai tentato tu e non Exavior?

    Non so che cosa vuoi dire. Non mi ero reso conto di cosa stesse facendo, disse Exavior.

    Tu... c’è qualcosa che non va... qualcosa...

    Volevo solo tentare, Emi, avevo sentito dire che non era possibile, disse Alec.

    Perché ho la sensazione che siate venuti qui convinti che fossi abbastanza indebolita che avrebbe funzionato? Poi hai fatto tentare ad Alec, perché pensi che io mi fidi di lui.

    Non è vero, disse Alec, con un’occhiata nervosa a Kralen.

    Ho schivato un attacco? chiese Emily.

    No, non c’è stato nessun attacco nei tuoi confronti, secondo gli ordini degli Anziani, spiegò Alec. Ci fu silenzio nella stanza per qualche minuto mentre Emily ci pensava.

    All’improvviso, Emily si scosse: Che cosa sta succedendo?

    Come? Chiese Kralen, acquattandosi.

    Mi sento strana, disse, scuotendo la testa.

    Chevalier apparve sulla soglia. Exavior e Alec si alzarono entrambi per affrontarlo, e si acquattarono mentre le guardie si mettevano di fianco a loro. Di colpo, il castello si riempì di guardie del Clan dell’Isola.

    È ora che ve ne andiate, sibilò Chevalier.

    Chiamaci, se cambi idea, disse Alex a Emily e poi seguì Exavior fuori dalla stanza.

    Aspetta.... I Valle si girarono mentre Chevalier parlava a una delle guardie: Chi sei?

    La guardia guardò Exavior.

    È una delle Guardie Imperiali, disse Exavior.

    Chevalier strinse gli occhi: Mostrami la faccia.

    Non prendiamo ordini dagli Equites, vieni, andiamo, disse Exavior e fecero tutti per uscire.

    Chevalier mise la mano sulla spalla della guardia: Mostrami la faccia.

    Va tutto bene, lasciali andare, disse Emily, toccando il braccio di Chevalier.

    Lui la guardò e poi fissò Exavior: Fuori dalla mia Isola.

    Dobbiamo liberarci dell’immunità diplomatica, ringhiò Silas quando i Valle uscirono dal castello.

    Emily andò verso la porta: Io vado con loro.

    Davvero? Chiese Chevalier, voltandosi a guardarla.

    Emily aprì la porta e corse nell’atrio.

    Em, aspetta, la chiamò, e lei si girò verso di lui: Rimani, per favore.

    Emily annuì.

    Perché vorresti andare con loro? Le chiese, seccato.

    Sarà meglio che vada con loro, disse lei, camminando verso la porta.

    Stop! ringhiò e lei si immobilizzò sul posto, guardando la porta: Aspetta qui.

    Kralen e Silas si misero ai suoi lati mentre le altre guardie seguirono Chevalier di fuori per assicurarsi che i Valle se ne andassero. Ci vollero due ore prima che tornassero e trovarono Emily esattamente nello stesso posto, che guardava la porta.

    Che cosa sta succedendo? Chiese, andando verso di loro.

    Kralen scrollò le spalle: Siamo solo qui, fermi.

    Em?

    Sì? gli chiese e si mosse per guardarlo.

    Perché volevi andare con loro?

    Me l’ha detto lui.

    Chi?

    La guardia mi ha detto di andare con loro.

    Chevalier aggrottò la fronte: E tu hai pensato di fare quello che ti chiedeva?

    .

    Non ha senso... vuoi andare dai Valle?

    Lei alzò le spalle.

    Perché vorresti fare quello che ti chiede? Chiese Chevalier, demoralizzato.

    Emily non rispose. Rimaneva semplicemente immobile nell’atrio del piano nobile.

    Chevalier ringhiò: Non riesco a capire che cosa stai pensando.

    Lei scrollò le spalle.

    Chevalier alzò le braccia in un gesto di stizza e uscì furibondo per tornare nel suo ufficio.

    Dai, vieni, andiamo a ordinare il pranzo, disse Kralen e andò verso la cucina. Emily lo seguì con Silas dietro di lei. Entrarono in cucina e Gordon le sorrise.

    Benvenuta, bambina! Che cosa vorresti per pranzo, oggi?

    Emily guardò Silas. Silas guardò Kralen e poi insieme fissarono Emily: Che cosa vorresti?

    Preferiresti cucinare da sola? Le chiese Gordon quando lei non rispose.

    Emily alzò ancora le spalle.

    Fai pure, va bene. Prepara quello che vuoi, le disse e uscì dalla cucina. Emily si mise all’opera per fare dei sandwich al formaggio grigliato.

    Preparane un po’ anche per noi, già che ci sei, disse Kralen ridendo.

    Silas lo fissò con la faccia scura: Smettila.

    Stavo solo scherzando, e lei lo sa.

    Si voltarono entrambi e la fissarono mentre lei preparava velocemente i sandwich. Mise un piatto di fronte a Kralen e a Silas e poi si sedette con il suo piatto, cominciando a mangiare.

    Kralen guardò il formaggio grigliato: Stavo scherzando, lo sai...

    Era solo uno scherzo, ok? Chiese Silas sorridendo. Lei continuava a mangiare in silenzio. Quando finì, rimase perfettamente immobile a tavola, a fissare il muro. Dopo quasi un’ora, Silas interpellò Kralen con gli occhi, senza sapere che cosa fare.

    Forse... magari avresti voglia di cominciare a piantare l’orto? Chiese Silas, fissandola.

    Emily alzò gli occhi, senza parlare.

    Vieni, ti aiuteremo noi, disse Kralen, alzandosi. Emily finalmente si alzò e li seguì fuori, verso il terreno appena preparato. Prese una serie di attrezzi e un sacco di semi e cominciò a seminare, mentre Kralen e Silas cominciavano dalla parte opposta.

    Cadde la notte e lei continuò a piantare semi, anche quando cominciò a scendere una pioggerellina leggera. Silas e Kralen continuarono anche loro, osservandola attentamente e chiedendosi quando avrebbe smesso.

    Che cosa state facendo ancora qui fuori? Chiese Chevalier, andando verso l’orto.

    Kralen scrollò le spalle: Pensavamo di fermarci quando l’avrebbe fatto lei.

    Em, sono le undici, le disse Chevalier, ma lei continuò a piantare semi.

    Non parla molto, sussurrò Silas, troppo piano perché Emily sentisse.

    Chevalier sospirò: Vai a letto, Emily.

    Emily annuì, si alzò e andò verso il castello, seguita dai tre heku. Entrarono in camera con lei e la osservarono, confusi, quando si mise a letto completamente vestita.

    Kralen la osservò per qualche secondo, poi prese il suo posto fuori dalla porta, seguito subito dopo da Silas.

    Em? La chiamò Chevalier, di fianco al letto.

    Sì?

    Stai bene?

    Sì?

    Almeno mettiti una camicia da notte prima di andare a letto.

    Emily annuì e scese dal letto. Si tolse i vestiti di colpo, mentre Chevalier correva a chiudere la porta. Dopo essersi messa la camicia da notte, tornò a letto e chiuse gli occhi.

    Chevalier andò incontro ad Anna alla porta e prese Dain. Il bambino stava piangendo forte ed era evidentemente sconvolto. Portò in camera il bambino e lo mise aletto accanto a Emily, guardandolo attentamente mentre si spostava più vicino a lei e poi appoggiava la testa contro il suo collo prima di calmarsi. Dain rimase sveglio, ma perfettamente immobile mentre Emily dormiva.

    Chevalier raggiunse Silas e Kralen in anticamera e chiuse la porta: C’è qualcosa che non va.

    Forse è solo stanca? suggerì Kralen.

    Non lo so... Silas, che cosa c’è nel suo ufficio?

    Non molto, a parte un grosso impianto di computer, tre PC e sei schermi grandi, e su tutti stanno girando delle cose che non capisco.

    Chevalier si rannuvolò: Allora non può essere questo. Vedremo se starà meglio domani mattina.

    Chapter 2 : Obbedienza

    Non si è ancora alzata? Chiese Chevalier, dando un’occhiata alla porta della camera.

    No, Signore, è sveglia, sin dalle sette, ma non è scesa dal letto, riferì Kralen.

    Chevalier bussò leggermente e poi entrò in camera quando Emily non rispose. Si sedette sulla sponda del letto: Ti senti bene?

    .

    Sei solo stanca?

    No.

    Vuoi solo restare a letto oggi?

    Emily scosse la testa.

    Allora alzati, le disse, e si appoggiò alla testata quando Emily scese dal letto e poi rimase ferma lì di fianco, guardandosi attorno mentre Dain allungava le braccia verso di lei.

    Chevalier sospirò: Che c’è?

    Emily lo guardò.

    Stai aspettando qualcosa?

    No.

    Perché ti comporti in modo così strano?

    Non lo so.

    Vestiti e vieni a parlare nel mio ufficio.

    Ok, rispose lei e si spogliò direttamente in camera e poi si mise jeans e t-shirt. Fece per dirigersi alla porta quando Chevalier sospirò: Em... prendi il bambino, le disse, irritato.

    Emily si voltò e prese in braccio Dain, poi scese con Chevalier verso il suo ufficio, con Kralen e Silas al seguito.

    Signore, c’è l’Anziano Quinn al telefono per lei, disse Storm, camminando in fretta per raggiungerli.

    Ok, Em, aspetta qui finché ho finito, disse Chevalier e scomparve nel suo ufficio.

    Emily rimase con le guardie e aspettò che tornasse. Venti minuti dopo, Chevalier li chiamò perché entrassero.

    Siediti, le disse appoggiandosi allo schienale.

    Emily si sedette di fronte a lui.

    C’è qualcosa che non va con te e voglio sapere che cos’è, disse, osservandola.

    Emily non rispose, ma rimase seduta a guardarlo. La tensione crebbe nell’ufficio mentre erano seduti in silenzio, senza che nessuno si muovesse o parlasse.

    Ok, se non hai intenzione di aiutarmi, ringhiò Chevalier, Io devo tornare a Council City. Vieni con noi.

    Ok, disse Emily e si alzò.

    Ok? Verrai?

    .

    Così? Hai cambiato idea e torni con noi?

    .

    Chevalier strinse gli occhi: Che cosa stai macchinando?

    Dopo qualche minuto di silenzio, Silas le diede un colpetto sulla spalla: Rispondigli.

    Non lo so, disse piano.

    Emily, Kralen, aspettateci nell’atrio.

    Emily si alzò e seguì Kralen nell’atrio. L’heku chiuse la porta dietro di loro e poi si voltò a guardarla.

    C’è qualcosa di diverso in te, disse Kralen, camminandole intorno. Non riesco a capire.

    Emily non si mosse, rimanendo immobile a fissare la parete davanti a sé.

    Sei silenziosa... e resti ferma....

    Lei non rispose né si mosse.

    Guardami.

    Emily si voltò a guardarlo negli occhi.

    Kralen ci pensò un attimo: Nutrimi.

    Emily gli allungò immediatamente il polso.

    Dannazione, tiralo via, sussurrò, guardandosi attorno nervosamente. Lei abbassò il polso di lato.

    Rimasero in silenzio per qualche minuto, finché Kralen fu sicuro che nessuno nel castello avesse visto la loro ultima interazione.

    Ok, proviamo con questo... Em... vai a uccidere il tuo cavallo.

    Emily annuì e andò sul retro del castello. Kralen la seguì nella stalla, dove Emily prese la calibro .375 dal magazzino, poi aprì il box, con la pistola in una mano e Dain nell’altra.

    Aspetta! Disse in fretta Kralen.

    Emily si bloccò e lo guardò.

    Vieni dentro, le disse e tornò dentro in fretta. Emily dovette correre per stargli al passo.

    Dove siete andati? Vi avevo detto di aspettarmi qui, ringhiò Chevalier, e poi guardò sorpreso quando vide la pistola in mano a Emily.

    Kralen si voltò verso Emily: Dovete guardare.

    Che cosa?

    Per favore, fidatevi di me.

    Ok.

    Emily, disse Kralen. Lasciami nutrire dal tuo collo.

    Emily si scostò i capelli dal collo e piegò leggermente la testa.

    Aspetta, ringhiò Chevalier.

    Si fidi di me, Anziano e guardi disse Kralen, con un’occhiata a Silas, e poi si rivolse di nuovo a Emily.

    Ok, Emily, ora vai a bruciarti sul fornello.

    Emily annuì e si diresse in cucina, seguita dagli heku.

    Aspetta, Em, disse Chevalier, quando accese il fornello. Lei si fermò e lo guardò.

    Kralen scrollò le spalle verso Silas e tolse la pistola a Emily.

    Siediti, disse Chevalier.

    Emily si sedette immediatamente a gambe incrociate sul pavimento.

    Chevalier la guardò, riflettendo.

    Em? Chiese Silas.

    Lei alzò gli occhi.

    Vuoi un cheeseburger o veleno per topi per pranzo?

    Non lo so.

    Em, guardami, disse Chevalier severo.

    Emily lo guardò negli occhi. Lui le agganciò lo sguardo in meno di un secondo e la sua respirazione rallentò per adeguarsi a quella di Chevalier.

    Dannazione, disse, interrompendosi.

    Non riesco a credere che l’abbia controllata, disse Silas, scioccato.

    Lasci che provi io, lei è un Vecchio, disse Kralen e s’inginocchiò accanto a lei: Guardami.

    Le agganciò immediatamente lo sguardo e lei si rilassò sotto il suo controllo. Dopo qualche secondo, lui si alzò e si fece pensieroso.

    Non ha più una volontà propria. Disse Chevalier. Sapevo che c’era qualcosa che non andava nella guardia di Exavior.

    Come? Chi può fare una cosa del genere?

    Si chiama Rasmussen. È un Antico.

    Hanno portato qui un Antico?

    L’ho incontrato una volta, intorno al 330 d.C. Pensavo che il suo odore fosse familiare, quando era qui, ma ho dato retta a Emily e l’ho lasciato andare.

    Quindi stavano dicendole di seguirli ieri, quando lei continuava a tentare di andare con loro, disse Kralen.

    , disse Chevalier.

    Farà qualunque cosa le venga detto, a meno che qualcuno le ordini qualcosa’altro dopo.

    Allora che cosa facciamo?

    La riportiamo a Council City e cerchiamo di capire che cosa fare, disse Chevalier. Sospirò e uscì, seguito da Silas e Kralen.

    Qualche minuto dopo, Silas tornò in cucina: Seguimi, Emily.

    Si alzò, con Dain in braccio e seguì Silas fuori sul tetto del castello, verso l’elicottero che li aspettava. L’aiutò a salire e le disse di sedersi. Poco dopo volavano verso Council City. Quando l’elicottero atterrò, le guardie si allinearono e i tre heku entrarono nel palazzo, seguiti da Emily e Dain.

    Passa Dain a Silas, le disse Chevalier. Emily diede il bambino alla guardia, che se ne andò con Dain. Chevalier e Kralen si diressero verso la sala del Consiglio.

    Oh, siete tornati, disse Quinn Com’è andata?"

    Beh... Chevalier si guardò attorno: Accidenti, Kralen vai a prenderla.

    È tornata? Chiese Kyle sorpreso.

    Più o meno, disse Chevalier, guardando Emily e Kralen che entravano dalla porta dell’aula.

    Rimani qui, le disse Kralen ed Emily rimase ferma dove le aveva detto di stare.

    È bello riaverti a casa, disse Quinn, sorridendo.

    Emily osservava il Consiglio, senza dire nulla.

    C’è un piccolo problema, disse Chevalier. Kralen, fai vedere.

    Kralen esitò e poi guardò Emily: Emily, guardami.

    Emily si voltò verso di lui.

    Dammi il tuo polso, voglio nutrirmi.

    Il Consiglieri rimasero di sasso quando lei allungò il polso.

    Kralen fece una smorfia: Ok, rimetti giù la mano.

    Emily lasciò cadere la mano lungo il fianco.

    Non capisco, disse Quinn.

    Emily, vai ad abbracciare Zohn, disse Kralen e rimase a guardarla mentre lei saliva verso i seggi del Consiglio. Zohn si ritrasse leggermente quando lei si chinò e lo abbracciò, per poi restare ferma al suo fianco.

    Oh... mm... torna qui, le disse Kralen e lei lo raggiunse giù nell’aula.

    Mai sentito parlare di Rasmussen? Chiese Chevalier, ruotando la sedia.

    L’Antico? Chiese Kyle, guardando Emily.

    .

    Ha la capacità di togliere il libero arbitrio, disse Quinn: Immagino che l’abbia incontrato?

    Exavior e Alex hanno fatto una visita. Avevano camuffato l’Antico da Guardia Imperiale, disse Chevalier sospirando.

    Quindi ubbidisce assolutamente a tutto? Chiese Zohn, alzando le sopracciglia.

    È più di questo, disse Chevalier: Non può fare niente di sua spontanea volontà. Noi potremmo andarcene per settimane e lei resterebbe ferma lì, esattamente dov’è.

    Allora ordinale di smettere di obbedire, suggerì Quinn.

    Obbedisce all’ultimo ordine ricevuto, funzionerebbe finché qualcun altro le dicesse di fare un’altra cosa.

    Emily, vai a dare uno schiaffo a Richard , disse Zohn e vide Emily che saliva verso i seggi del Consiglio.

    Stop, disse Richard, fissandola seccato.

    Smettetela, non è un giocattolo, ringhiò Chevalier.

    Mark? chiamò Kyle.

    Sì, Giustiziere ? disse Mark, entrando nell’aula.

    Porta via Emily, Kralen sa come trattarla, disse Kyle.

    Come trattarla?

    Kralen accennò un sorriso: Seguimi, Em.

    Emily e Mark seguirono Kralen fuori dalla sala del Consiglio.

    Ok, come ce ne liberiamo? chiese Quinn.

    Perché liberarcene? disse Zohn ridendo: È comodo.

    Chevalier lo fulminò con lo sguardo.

    Stavo scherzando!

    Non lo so. Dovremo controllare i registri e vedere che cosa troviamo, disse Chevalier. Fino ad allora, non può restare da sola.

    Sarebbe troppo facile convincerla ad andarsene, disse Kyle. Un piccolo ordine e sparirebbe.

    I Valle ci hanno già provato. Ha cercato di seguirli fuori dall’Isola.

    ***

    Fa qualunque cosa? Chiese Mark, osservandola.

    Qualunque cosa, disse Kralen, Ma non fa nemmeno niente spontaneamente, però.

    Mark ci pensò per un po’, mentre guardava Emily in piedi di fronte alle scuderie, senza fare nulla: Jaron?

    Un Cavaliere sfuocò verso di loro: Sì, Capitano?

    Prendi la tua giumenta e mettila nel corral con uno degli stalloni.

    Jaron spalancò gli occhi: Signore, è in calore.

    Lo so, disse Mark, continuando a osservare Emily.

    Jaron diede un’occhiata a Kralen prima di fare quello che gli era stato ordinato. Emily non reagì e non disse nulla. I Cavalieri si riunirono, aspettandosi che cominciasse a urlare.

    Mm, è strano, disse Mark: Emily, guardami.

    Emily si voltò a guardarlo.

    Vai a unirti agli Encala.

    Ok, disse Emily e si avviò verso le mura.

    Fermati Emily, le disse Kralen e lei smise di muoversi.

    Mark sospirò: Ok, vediamo... quando ha mangiato l’ultima volta?

    Accidenti, è stato ieri, disse Kralen.

    Ok, come prima cosa, allora, Emily vai a mangiare, disse Mark.

    Emily si avviò verso il castello.

    Non è così facile, disse Kralen, seguendola dentro. Mark rimase a pensare per un po’ e poi li seguì all’interno, unendosi a loro in sala da pranzo.

    ***

    Emily si girò nel letto confortevole e sospirò. Sorrise quando sentì profumo di bacon e uova.

    Aprendo gli occhi, si sedette di colpo e si guardò attorno.

    Dannazione, Sotomar, ringhiò e saltò giù dal letto. Cercò attorno nella stanza finché non trovò una vestaglia e se la gettò addosso.

    Spalancò la porta e uscì dalla stanza come una furia, seguita da quattro Guardie Imperiali .

    Possiamo aiutarla, Lady Emily? Chiese una delle guardie Valle.

    Sì, andandovi a buttare sotto un treno!, gridò e corse giù, versò la sala del Consiglio dei Valle.

    Sono in sessione, le disse la guardia alla porta, ma lei lo fissò e aprì comunque la porta.

    Che cosa diavolo avete fatto? gridò, entrando nell’aula. C’erano tre heku sotto processo e tutto il Consiglio era ai propri posti.

    Buongiorno, disse Sotomar, sorridendo.

    Non è un buon giorno, riportami a casa.

    Cara, stiamo facendo un processo, disse Exavior con una risata.

    Emily si voltò verso i tre heku sotto processo e li incenerì senza nemmeno guardarli: Ecco, ora avete finito, riportatemi a casa.

    No, pensiamo che per gli heku sia meglio che tu non stia più con gli Equites. Gli Encala sono d’accordo con noi, spiegò Sotomar.

    Che cosa ti fa pensare che non incenerirò l’intera città, per poi andarmene?

    Perché abbiamo preso Dain.

    Emily socchiuse gli occhi: Dov’è?

    Lo terremo noi per il momento, per proteggerci.

    E adesso? Come diavolo avete fatto a catturarmi? Non ricordo di essere stata drogata o rapita.

    Exavior sorrise: Abbiamo i nostri sistemi, ora fai quello che ti diciamo. Abbiamo altri processi questa mattina.

    Ti odio, disse Emily, guardando Exavior.

    Sono certo che è così. Guardie scortatela fuori.

    Apparvero le quattro Guardie Imperiali ed Emily li seguì, scura in volto. La accompagnarono nella sua stanza e lei cominciò a guardarsi intorno, cercando qualcosa di diverso dagli abiti eccessivamente femminili che aveva ordinato Exavior quando era stata lì.

    ***

    Kyle entrò nella sala del Consiglio, dopo una missione di una settimana. Si chiese brevemente perché il suono delle urla di Dain risuonassero il palazzo. Non c’era nessuno nell’aula del tribunale, ma i Consiglieri stavano discutendo quando si sedette: Che cosa sta succedendo?

    Chevalier sospirò: Emily se n’è andata.

    Andata? Come? Chiese Kyle, preoccupato.

    Avevamo quattro guardie a sorvegliarla durante il processo Weicks... a quanto pare una di loro era una spia, le ha ordinato di incenerire le altre tre....

    Kyle sospirò: E lei l’ha fatto.

    Esatto e poi è sparita. Siamo sicuri che l’abbiano presa i Valle, ma, finora, non hanno voluto parlare con noi.

    C’è di più, aggiunse Quinn: Non è solo il fatto di avere Emily. Possono controllarla completamente. Dobbiamo prepararci a essere spazzati via da lei e su larga scala.

    Dannazione, volete che vada io? Chiese Kyle.

    Ci stiamo pensando. Chiunque manderemo potrebbe essere incenerito immediatamente, solo come prova di forza. Gli disse Zohn.

    Gli Encala sono d’accordo che i Valle la tengano?

    Non gliel’abbiamo chiesto. Non siamo sicuri che lo sappiano.

    Kyle annuì: Se i Valle pensano che gli Encala rimarranno fermi e lasceranno che loro abbiano il controllo dell’unica Winchester, si sbagliano di grosso.

    In questo momento non è sotto il loro controllo, spiegò Chevalier. Quando è sotto il controllo dell’Antico, non percepisco niente da lei. Da quello che posso capire... in questo momento è infuriata.

    ***

    Emily gridò quando si sentì cadere. Appena i piedi toccarono il terreno, fissò la Guardia Imperiale e poi gridò a Sotomar: Lasciatemi andare.

    No, e smettila di scalare le pareti del palazzo, finirai per farti male.

    Allora datemi il mio bambino.

    No, ripeto. Dobbiamo proteggerci.

    Emily fissò Sotomar, che annaspò e si strinse il petto quando lo colpì una breve fitta di bruciore. La guardò con occhi furiosi: Non farlo più.

    Datemi il mio bambino! Non potrò incenerire tutta la città, ma posso certamente incenerire il Consiglio.

    No, non puoi farlo, altrimenti non lo rivedrai mai più, le disse Sotomar, tornando nel palazzo.

    Oppure potrei incenerire solo te, disse Emily, seguendolo.

    Sotomar ignorò il suo commento e tornò nella sala del Consiglio.

    Gli Equites hanno chiamato di nuovo, chiedendo un incontro, disse Exavior: Insistenti.

    Sono sicuro che gli piacerebbe parlare con noi. Manda una delegazione. Non possiamo farli venire qui, disse Sotomar, rimettendosi seduto. Sentiva ancora, persistente, l’effetto della bruciatura di Emily.

    Stai bene? Gli chiese Ryan.

    Sotomar sorrise appena: Solo una piccola bruciatura, più che altro un avvertimento.

    Exavior rise: Sì, brucia per un po’.

    Quando volete farlo? Chiese Ryan agli altri Anziani.

    Presto... magari stanotte. Sbrighiamoci, suggerì Sotomar.

    Capisco che dobbiamo dimostrare il nostro potere, ma mi sembra rischioso fargliene incenerire una tale quantità. Era in coma, sull’orlo della morte l’ultima volta che ha incenerito molti heku.

    Lo so, ma non siamo neanche vicini al 3400 di allora. Questi sono molto meno. Sospetto che si limiterà a dormire per un po’, disse Sotomar, rivolto al Giustiziere: Avanti, fallo adesso.

    Il Giustiziere dei Valle annuì e sparì dalla sala del Consiglio.

    ***

    Tutti quanti? chiese Quinn, scioccato.

    Kyle annuì: Tutti quanti. Il Generale Skinner non ha avuto il tempo di far suonare l’allarme. Da quello che ho capito, hanno semplicemente permesso a Emily di entrare.

    Dannazione, ovvio che l’abbiano fatto, ringhiò Chevalier. Allertate tutti i Clan di non farla entrare.

    Avremo qualche problema a convincere i Thukil, disse Zohn, Hanno una vera venerazione per lei.

    Spiega loro quello che è successo ed emettete un ordine: nessuno deve farla entrare.

    Kyle sospirò e si alzò: Ci potrebbe volere un po’. Tornerò quando li avrò fatti rivivere.

    Appena Kyle se ne fu andato, Zohn si rivolse agli altri Anziani: È successo di nuovo... cercheranno di spazzare via gli Equites.

    È irritante quanto sia facile per un Antico controllare Emily, ringhiò Dustin, ancora arrabbiato per l’incenerimento in massa del suo Clan d’origine.

    Sarà sconvolta, disse Chevalier. Quando ricorderà di aver incenerito i Powan, si ritroveranno con un bel problema per le mani.

    Riesci a capire perché non ha semplicemente incenerito tutti i Valle per poi andarsene? Chiese Zohn, che continuava a chiederselo.

    Non lo so. Le avevo detto di smettere di incenerire gli heku, ma dubito che mi stia dando retta.

    ***

    Emily? la chiamò piano Sotomar. Si sedette sulla sponda del letto e le accarezzò una mano: Bambina, svegliati.

    Che cosa fanno gli Equites, normalmente? Chiese Ryan, guardandola dormire.

    Penso che lascino solo che ci dorma su.

    Gli occhi sono rossi, però, non può essere normale.

    Non lo so... normalmente mi trovo dalla parte opposta, spiegò Sotomar, alzandosi: Lasciatela dormire.

    Exavior si sedette sul letto e le prese la mano. Vi rendete conto che sarà furiosa quando si sveglierà, vero?

    Sì, ovvio. Disse Sotomar, osservandolo attentamente.

    Resterò qui io con lei.

    Ryan sospirò: Sai che non possiamo lasciarti solo con lei. Fa parte dell’accordo.

    Non le farò del male, disse Exavior irritato: Non dovrebbe restare da sola.

    Allora resterò io. Voi due andate a occuparvi della reazione degli Equites, disse Sotomar, e si mise accanto al letto.

    Exavior socchiuse gli occhi, poi sfuocò fuori dalla stanza, infuriato. Ryan lanciò un’occhiata a Sotomar prima di uscire.

    La sera seguente, Emily cominciò finalmente a muoversi. Sotomar si sedette sulla sponda del letto e le toccò la spalla: Emily?

    Emily si girò nel letto per guardarlo: Ti consideravo un amico.

    Lo sono ancora, bambina.

    No... no, non è vero, disse sedendosi lentamente. La testa le pulsava e, di colpo le ritornò in mente l’attacco ai Powan.

    Sotomar la guardò preoccupato: Emily?

    Noooo, sussurrò, gli occhi furiosi che fissavano il Valle: Me l’avete fatto fare voi.

    Sotomar si alzò: Sì, è vero.

    Emily scese precipitosamente dal letto e lo affrontò, acquattandosi. Sotomar la osservò, confuso. Non l’aveva mai vista prima mostrare tratti heku, ma si rese conto che dopo 15 anni, doveva averne assimilato qualcuno.

    Calmati, le disse deciso.

    Datemi il mio bambino e lasciatemi andare.

    No.

    Emily volò contro di lui e gli sbatté la spalla nello stomaco. Lui le avvolse le braccia intorno, si girò di fianco e la tenne stretta: Smettila prima di farti male.

    Emily abbassò la testa e poi gliela sbatté sul naso. Il suono delle ossa che si rompevano riempì la camera. Sotomar ringhiò e la strinse più forte mentre guariva.

    Ho detto di smetterla, sibilò.

    Sono miei amici, ringhiò Emily, conficcandogli un gomito nello stomaco.

    Sotomar emise un lamento e rinforzò la stretta: Calmati immediatamente!

    Altrimenti? Mi farai attaccare nuovamente i miei amici? gridò, dando un calcio all’indietro e slogandogli il ginocchio. Sotomar la lasciò andare e cadde contro il muro, ringhiando. La stanza si riempì improvvisamente di Guardie Imperiali e due di loro si lanciarono su di lei e la immobilizzarono sul pavimento.

    Emily gridò furiosa, ribellandosi. I Consiglieri entrarono nella stanza e la guardarono a occhi sbarrati.

    Stai bene, Anziano? Chiese il Capo della Difesa.

    Sto bene, ha un bel caratterino, disse Sotomar, sistemandosi la camicia.

    L’Anziano Ryan s’inginocchiò accanto a lei: Calmati.

    Emily cercò di dargli un calcio ma un’altra Guardia Imperiale le afferrò la gamba prima che arrivasse alla mascella.

    Exavior le sfuocò accanto e s’inginocchiò: Smettila immediatamente oppure sarai punita, disse con la voce cattiva.

    Emily si immobilizzò, sbarrando gli occhi mentre lo guardava. Le Guardie Imperiali la stavano ancora tenendo saldamente al suolo. Mentre lo guardava, cominciò ad ansimare e a farsi prendere dal panico.

    Exavior, esci, ringhiò Sotomar.

    Exavior allungò la mano e le strinse dolorosamente il volto con una mano: Mi hai sentito?

    Emily annuì leggermente e Sotomar spinse Exavior fuori dalla stanza. Le guardie la lasciarono andare e lei rimase sul pavimento mentre uscivano e chiudevano la porta, lasciandola da sola nella camera estranea.

    Exavior, non deve essere toccata! gridò Sotomar quando arrivarono alla sala del Consiglio.

    È giovane e deve imparare e obbedire, disse Exavior, sedendosi.

    Non con la disciplina o le punizioni.

    È l’unico modo. È testarda e insolente.

    Non mi interessa, non voglio che le venga fatto del male.

    Dalle tempo, e la penserai anche tu come me, spiegò Exavior, voltandosi verso l’aula del tribunale.

    Emily rimase sdraiata sul pavimento di legno, guardando il soffitto. Calmò il terrore che era cresciuto quando Exavior l’aveva minacciata e alla fine riuscì a respirare normalmente. Le riempì la mente l’immagine delle guardie Powan che le sorridevano e la lasciavano entrare nel loro Clan. Chiuse strettamente gli occhi, ricordando come le aveva incenerite quasi all’istante, senza potersi fermare.

    Rimase nella sua stanza per tre giorni, rifiutandosi di parlare e lasciando intatti i vassoi di cibo. Non si mosse mai dal pavimento e smetteva di guardare il soffitto solo quando qualcuno entrava a parlarle.

    La sera del terzo giorno, Sotomar entrò nella stanza e si sedette sul pavimento accanto a lei: Ci stai facendo preoccupare.

    Emily lo guardò, senza muoversi.

    So che cosa stai facendo e non possiamo permetterti di lasciarti morire di fame.

    Lei tornò a guardare il soffitto e a contare i fori nelle travi.

    Sotomar sospirò: Ecco il patto. Daremo da mangiare a Dain solo quando mangerai anche tu, quindi se deciderai di morire di fame, affamerai anche tuo figlio.

    Emily lo guardò, furiosa.

    Voglio anche che tu sappia che non permetteremo a Exavior di punirti. È una promessa.

    Sotomar attese che Emily rispondesse e, quando non lo fece, si alzò e si guardò attorno nella stanza: Ti farò portare un altro vassoio. Dain dovrebbe aver fame, oramai, quindi ti suggerisco di mangiare.

    Emily lo guardò uscire e poi tornò a fissare il soffitto. Quando portarono un vassoio di cibo, attese finché il servitore fu uscito prima di alzarsi dal pavimento e mangiare. La mente era occupata a cercare modi di scappare, ma tutte le alternative comportavano di lasciare il bambino da solo con i Valle, solo con Exavior.

    Ha mangiato qualcosa, disse la Guardia Imperiale al Consiglio.

    Qualcosa? Chiese Sotomar.

    Sì, qualcosina.

    Ryan sospirò: Molto bene, lasciatela stare per ora. Dobbiamo scegliere un bersaglio Encala.

    Sarà più difficile. Loro non la lasceranno semplicemente entrare, disse Exavior, studiando il libro con l’elenco dei Clan Encala conosciuti.

    Quanto deve essere vicina? Chiese il Giustiziere.

    Non molto. È stata in grado di incenerire tutta la nostra città dall’interno di questa stanza, spiegò Sotomar.

    Chiama Rasmussen, lo faremo stanotte. Suggerisco il Clan District. Non è lontano, ma ha oltre 400 heku, disse Exavior, studiando il libro.

    Forse dovremo aspettare ancora una settimana, assicurarci che si senta bene, disse Sotomar.

    Non coccolarla, ringhiò Exavior: Deve fare quello che le chiediamo, senza fare storie.

    Sotomar annuì: Suppongo che tu abbia ragione.

    ***

    Emily strizzò gli occhi. Il mal di testa era molto più forte e la luce dall’esterno le arrivava negli occhi. Qualcuno si mosse nella stanza e chiuse le pesanti tende, riportando l’oscurità.

    Come stai? Chiese Sotomar.

    Emily finalmente aprì gli occhi: Smettila di obbligarmi a farlo, per favore.

    Non mi hai risposto: Come stai?

    Come se te ne importasse.

    Invece mi importa. Non vogliamo farti soffrire inutilmente e mi sembra che ti faccia male la testa.

    Vattene, disse, girandosi sul fianco, lontano da lui.

    Emily sentì Sotomar uscire dalla stanza. Si guardò attorno in fretta per accertarsi di essere sola e poi scese in fretta dal letto e si precipitò in bagno. Aprì l’acqua calda e si mise sotto la doccia, lottando per cancellare dalla mente l’immagine degli Encala urlanti.

    Sotomar ritornò dal Consiglio. Non sta bene.

    Sopravvivrà. Colpiamo il Clan Thukil, come prossimo bersaglio? Le chiese Exavior.

    No, non mi hai sentito. Questa faccenda la sta esaurendo. Dobbiamo fermarci per un po’.

    Sta fingendo per averla vinta. Dobbiamo continuare con gli attacchi finché le altre fazioni capiranno che abbiamo noi il comando.

    Non sono d’accordo, disse Sotomar. Se questo sta danneggiando il suo corpo, dobbiamo fare una pausa.

    Vediamo di toglierci dai piedi gli Encala e poi continueremo. Disse il Giustiziere : Fateli entrare.

    I Consiglieri si misero seduti mentre l’Anziano Encala William e quattro guardie entravano nell’aula.

    Perché avete chiesto di vederci? Le chiese Exavior.

    Perché diavolo lo avete fatto? Perché avete usato Emily per attaccare un Clan Encala? chiese rabbiosamente William.

    Eravamo in grado di farlo, quindi perché no? Chiese Ryan.

    Prima fate rivivere Exavior e ora ci attaccate? Considerate annullata la nostra alleanza.

    Parole forti per qualcuno che dovrebbe avere paura di noi.

    Non ho paura di voi. Ho paura per voi... potete anche pensare di avere il controllo ma presto Emily non sarà più vostra prigioniera e noi ci vendicheremo.

    Exavior sorrise: Ne dubito.

    Quando vi abbiamo aiutato a catturare Emily, l’accordo era che saremmo stati noi, insieme, contro gli Equites... ora capiamo che non è possibile fidarsi dei Valle.

    Avreste giù dovuto saperlo. Solo perché siamo stati obbligati ad accettare un’alleanza, questo non significa che sarebbe durata per sempre... io con voi ho finito, disse Exavior, prendendo un libro dal tavolo.

    William strinse gli occhi, poi si girò e uscì precipitosamente.

    Mandatela a Thukil, disse Exavior, rivolto a Sotomar.

    No, se dobbiamo mandarla fuori, scegliamo qualcosa di più piccolo. È stanca e sofferente.

    Bene... fatele incenerire il Clan Avent, allora. Sono solo in trecento.

    Sotomar annuì: Vai, Rasmussen.

    Chapter 3 : Indebolita

    Come stai, cara? Chiese Sotomar. Entrò in bagno, dove Emily era seduta accanto alla toilette, e la controllò velocemente. Era pallida e tirata e le tremavano le mani.

    Vattene, sussurrò, premendosi il palmo delle mani sugli occhi.

    Sto cercando di convincere il Consiglio a smettere di mandarti in missione. Per farlo, ho bisogno di sapere che cosa costa al tuo fisico, spiegò Sotomar: Dodici Clan in sette giorni potrebbero essere troppi per te.

    Avete la vostra arma. Ora vattene mentre soffro in pace, sussurrò.

    Sotomar s’inginocchiò accanto a lei: Io sono dalla tua parte. Voglio che gli attacchi smettano, ma il Consiglio dubita che tu stia veramente male.

    Se sei dalla mia parte, Damon, allora lasciaci andare.

    Sotomar fece una smorfia: Quello non lo posso fare. Non possiamo correre il rischio di rimetterti nelle mani degli Equites.

    Allora, come ho detto, avrete i vostri incenerimenti. Tutto quello che chiedo e che mi lasciate soffrire le conseguenze da sola.

    Sotomar si alzò e sospirò prima di uscire. Sfuocò nella sala del Consiglio. Sta male, dobbiamo fermarci. Non sa dov’è e chi siamo noi.

    Perché fermarci adesso? Le altre fazioni stanno scappando spaventate, disse l’Inquisitore capo, fiero.

    Ci fermiamo perché sta male.

    Sono d’accordo con Exavior. Sta solo cercando compassione... non c’è niente che non vada in lei e ho tutte le intenzioni di mandarla contro il Clan Potomac, questa sera.

    Quella bambina sta soffrendo. Dobbiamo fermarci.

    Io dico di continuare, disse Exavior, poi si rivolse a Ryan: Il tuo voto?

    Ryan sospirò e annuì: Colpite Potomac stasera, vediamo che cosa succede.

    Quattro ore dopo, Emily entrò barcollando nel Clan Potomac, residenza di 377 Encala. Si appoggiò contro un muro, troppo debole per restare in piedi. Un heku stava in piedi dietro di lei e le ordinò di avanzare, dentro il Clan. Lei si mosse senza fare domande e senza pensare, finché non fu al centro del complesso.

    Inceneriscili, sussurrò l’heku.

    Emily annuì e incenerì gli heku mentre scappavano lontano da lei. Vide uno sciame di cappe rosse che sfuocavano verso di lei quando cominciò l’attacco. Mani delicate la afferrarono mentre qualcuno le metteva un panno sopra il naso. L’oscurità la avvolse e fu la benvenuta.

    ***

    Emily? la chiamò piano William, poi le toccò la fronte. Aveva ancora la febbre alta: Non dovrebbe svegliarsi?

    Non lo so. Non ho mai visto niente del genere, disse il medico Encala, controllandola. Le prese la pressione e le controllò di nuovo gli occhi: A meno che chiamiamo gli Equites, dovremo tirare a indovinare. In questo momento il mio istinto mi dice di aspettare e vedere se gli occhi si schiariscono.

    Non possiamo chiamare gli Equites. Non sanno che l’abbiamo presa noi, spiegò l’Anziano Aaron.

    Il medico annuì: Quanti dei nostri Clan hai detto che ha fatto fuori durante la scorsa settimana?

    Sei, completamente spazzati via. Quindi, se il fattore numeri vale anche per gli Equites... direi che ha incenerito 3000 heku solo questa settimana... questo se gli Equites hanno avuto le stesse nostre perdite, disse William.

    Avvisiamo gli Equites e restituiamogliela, disse l’Anziano Reese, dopo averci pensato un po’: Potremmo allearci di nuovo con loro e unire i nostri sforzi per farla pagare ai Valle.

    Non sono ancora pronto a schierarmi con gli Equites. Pensa come saremmo potenti se avessimo la Winchester sotto il nostro comando, disse William. Però non sappiamo perché non ha incenerito i Valle, quindi corriamo il rischio che spazzi via tutta la nostra città.

    C’è un modo per renderci immuni alle sue capacità. Solo che non so qual è.

    Osserviamola finché si sveglia e poi vedremo come va, suggerì William. Assicuratevi che non lasci la stanza senza guardie. Va controllata ogni 15 minuti. Voglio sapere se si sveglia.

    Sì, Anziano, disse una delle guardie, uscendo per impartire gli ordini.

    Gli Encala rimasero a controllare Emily per cinque giorni prima che cominciasse a svegliarsi. Gli Anziani furono convocati la mattina presto, quando le guardie la sentirono muoversi.

    Emily? La chiamò William, sedendosi sul letto accanto a lei.

    Emily fece una smorfia, ancora con gli occhi chiusi: William?

    Lui sorrise: Sì, sei con gli Encala, adesso.

    Keith si è unito agli Encala? Chiese Emily, farfugliando.

    Non conosco nessun Keith, cara, disse William, dando un’occhiata al medico. Sai dove sei?

    Emily lo guardò e William fu sorpreso di vedere che la sclera era ancora rosso sangue: Sì, sono con i Ferus.

    No, Bambina, sei con gli Encala... come va la testa?

    Lei si premette il palmo delle mani sugli occhi: Non riesco a pensare.

    William fece un cenno al medico, che le fece in fretta un’iniezione di antidolorifico. Dopo un po’ Emily si rimise a dormire.

    Quei mostri, ringhiò Reese: L’hanno usata come un’arma senza cervello e l’hanno quasi uccisa facendolo.

    Lasciate fare ai Valle, disse William furioso. Non riesco ancora a credere che abbiano fatto rivivere Exavior dopo quello che ha fatto.

    A loro non importa, faranno qualunque cosa per averla vinta.

    Bene, non avranno Emily .È nostra adesso e ho intenzione di tenerla al sicuro, disse William, prendendole la mano.

    Già, e cosa hai intenzione di fare per tenere noi al sicuro? Chiese Frederick. Il Giustiziere era appena entrato nella stanza.

    Ci sto pensando. Mi domando come hanno fatto i Valle.

    Chiediglielo, suggerì Frederick: Mentre è drogata.

    Emily? disse William, toccandole una spalla.

    Lei aprì leggermente gli occhi.

    Bambina... perché non hai incenerito i Valle?

    I Valle? sussurrò.

    Guardami, disse William. Fu sorpreso quando riuscì immediatamente ad agganciarle lo sguardo: Perché non hai incenerito i Valle?

    Emily riusciva a sentirlo, la voce era lontana ma dolce e fluente: Hanno Dain.

    William fu sorpreso: L’hai visto?

    No.

    Dormi, bambina..., disse e poi guardò gli altri Anziani, quando Emily si addormentò: Pensate che abbiano ancora il bambino?

    Mi sembra strano che gli Equites non ci abbiano informati che mancava anche il bambino, disse Aaron. Hanno urlato con noi perché i Valle hanno catturato Emily, ma non hanno parlato del bambino.

    Quindi... magari hanno mentito per impedirle di incenerirli?

    Forse.

    Ci abbasseremo anche noi a quel livello? Chiese Reese.

    Che alternative abbiamo? Chiese William, guardando il Consiglio riunito nella stanza di Emily.

    Nessuna, a quanto pare. Non possiamo rischiare che incenerisca un’altra volta la nostra città.

    William annuì e poi tornò a guardare Emily. "Lasciamola dormire per ora. Magari quando si sveglierà

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