


su queste pagine una storia spassosa (e utilissima) del nostro fidato Ray Isle, executive wine editor di Food&Wine (a proposito: a pag. 108 trovate la sua selezione delle etichette “green” italiane preferite), che per alcune settimane si era finto sommelier in diversi ristoranti degli Stati Uniti per comprendere meglio e facilitare il complicato rapporto tra cliente e sommelier e per compilare una sorta di vademecum a uso di entrambi. Diceva una cosa giusta, Ray: che la carta dei vini – che è lo strumento che mette in relazione i due protagonisti – può rivelarsi tanto un momento di epifania per appassionati e addetti ai lavori quanto una spaventosa nebulosa capace di scoraggiare e mettere a disagio chi non abbia dimestichezza e