In un calendario del vino fittissimo di appuntamenti, Champagne Experience è tra le date più attese da appassionati e addetti ai lavori. Tanti i motivi, a cominciare dal successo dello Champagne, ovviamente, che fa registrare numeri da capogiro e vede l’Italia ai vertici dei consumi mondiali. Una passione non nuova, divampata tuttavia negli ultimi vent’anni grazie a un lavoro straordinario di buyer e importatori che hanno accompagnato la rivoluzione dei piccoli vignaioli della regione, oggi sul mercato al pari dei grandi marchi e delle maison storiche.
Se un tempo lo Champagne era lo Champagne che imbottigliano i propri vini ha disvelato una mappa sempre più dettagliata di sub-regioni, villaggi e cru, portando di prepotenza d’attualità, anche qui, la parola terroir. Non a caso la manifestazione di Modena, giunta alla quinta edizione, ha visto ancora una volta i produttori divisi per aree geografiche, a creare un ipotetico tour della Champagne, dalla Côte des Blancs alla Montagna di Reims, dalla valle della Marna all’Aube – Côte des Bar. Un tempo appendice isolata, in bilico, tutt’al più serbatoio di uve e vini per i grandi nomi del nord, quest’ultima è sempre più protagonista con i suoi vigneron coraggiosi e il suo stile originale, tutto da scoprire.