Dopo aver soggiornato a Roma, abbiamo preso il treno ad alta velocità per Napoli e noleggiato un’auto per scendere a Ravello. Avremmo dovuto impiegarci poco più di un’ora (in fondo sono 60 km…), ma il fatto di esserci persi (anche con il navigatore satellitare) cercando le strade corrette fuori Napoli ha decisamente allungato i tempi. Una volta lontani dalle trafficate strade cittadine e imboccata finalmente la strada di montagna per raggiungere Ravello dall’interno e non lungo la strada costiera, sono riuscito a rilassarmi e a pregustarmi la crescente emozione di visitare un luogo straordinario come Palazzo Avino (non a caso chiamato Palazzo Rosa) e la collina medievale di Ravello stessa, di cui avevo sentito grandi cose.
L’arrivo in hotel
Dopo aver navigato con successo (ma solo grazie al navigatore satellitare!) le strette strade piene di tornanti e in continua salita, per raggiungere Ravello e la sua spettacolare vista sul Mediterraneo, siamo arrivati in una piccola piazza di fronte al Belmond Caruso - le due proprietà sono infatti una accanto all’altra, entrambe con una vista mozzafiato sulla costa.
Siamo stati accolti con grande rapidità da un fattorino di Palazzo Avino (e in modo gioviale anche da quello del Belmond Caruso, con la battuta “Next time.......”) che ci ha preso i bagagli e ha parcheggiato l’auto. Fortunatamente non la vedremo per altri cinque giorni, perché non c’è bisogno di un’auto quando si è lì, e nemmeno il desiderio di andarsene una volta arrivati.
Il connubio perfetto tra il lusso degli interni e la splendida vista sulla costa, con la possibilità di usufruire della Clubhouse privata sul mare.
L’albergo
Ex villa privata del XII secolo di una famiglia nobile italiana, è stata trasformata in hotel nel 1997 con una ristrutturazione molto riuscita, ma