

UN ALTRO GIORNO SENZA NUVOLE. A metà mattina, il sole è già splendente sopra le strade a ciottoli. Il caldo inizia a farsi sentire. Mi rifugio all’ombra di un tendone, circondata da bancarelle stracolme di bottiglie di olio d’oliva e formaggi locali con etichette scritte a mano, melograni dalle dimensioni di massi e bulbi d’aglio grandi come un pugno. E poi pompelmi rossi e lucenti ammucchiati accanto a rami di erbe aromatiche e ciotole di za’atar. Inspiro profondamente: la fragranza delle spezie mi pizzica il naso e sento in agguato il pungente odore di pesce fresco e carne cruda. Sembra di essere in uno dei nostri mercati di quartiere. E in un certo senso lo è, un mercato di quartiere. Solo che il quartiere in questione è quello yemenita, a Tel Aviv.
Mi trovo al Shuk HaCarmel, cuore pulsante della città, tappa obbligata per tutti i turisti. Tra i negozi pop-up e gli edifici fatiscenti, il Carmel Market racchiude una sovrabbondanza di suoni, odori e sapori. Un’esperienza sensoriale imperdibile. È qui che i nativi vengono a comprare frutta e verdura, sottaceti, formaggi e pane appena sfornato. Mi sono fermata in una delle tante bancarelle e ho ordinato un caffè al cardamomo. “To go, please”. Inalando