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La GRANDE ANIMA di un PICCOLO PAESE

1. PHNOM PENH

UNA CULTURA AFFASCINANTE

PHNOM PENH È STRANAMENTE SILENZIOSA. Un unico remork – il solito onnipresente risciò a motore – avanza lento oltre il Palazzo Reale fino al lungofiume deserto del Tonlé Sap. Qui, tra i negozi chiusi che si affacciano sulla passeggiata orlata di palme, i chioschi di street food vendono zuppa di noodle e spiedini di manzo ai pochi clienti. La pace non dura molto. Quando termina la festa khmer che ha svuotato la città, decine di migliaia di abitanti tornano nella capitale dai loro raduni di famiglia nelle campagne, e a Phnom Penh ricomincia la solita affascinante confusione. Dopo una storia travagliata che raggiunse l’apice con lo sgombero forzato della città da parte dei khmer rossi negli anni ’70, la “Perla dell’Asia” sta vivendo un periodo di prosperità, con una fiorente cultura dei caffè e numerosi ristoranti fusion di livello internazionale.

La prosperità ha conferito lustro anche alle sue istituzioni culturali, molte delle quali nacquero durante il periodo del protettorato francese della Cambogia, che ebbe inizio nel 1863. Lo Psar Thmei è un mercato coperto giallo pastello in stile art déco con quattro ali che si irradiano da un’immensa sala centrale a cupola.

Poche ore dopo l’alba il Mercato Centrale (l’altro nome con cui è noto) è già frenetico, con gente che gira tra i banchi e contratta con i venditori. Gli affari vanno a gonfie vele nelle bancarelle di tessuti che vendono i krama, le tradizionali sciarpe a quadretti, mentre in altre zone del mercato i clienti chiacchierano passando davanti a fruttivendoli che espongono grandi pile di litchi e dragon fruit rossi, e a bancarelle che traboccano di fiori di loto e di mazzetti del profumato rumdul, il fiore nazionale della Cambogia.

A pochi isolati dal mercato, il Museo Nazionale è abbastanza vicino al lungofiume da ricevere un po’ della sua gradita brezza. Un gruppo di scolari in polo bianche e infradito gioca nel giardino all’ombra dell’edificio in terracotta, mentre all’interno i visitatori ammirano mille anni di scultura khmer.

L’adiacente Palazzo Reale , con le sue guglie scintillanti e i classici tetti khmer, domina ancora il basso skyline della città. Sul muro perimetrale del complesso della Pagoda d’Argento un dipinto murale risalente

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