Tutti noi, qualunque sia stato il percorso di studi seguito, abbiamo letto le opere di Omero, immaginando che fossero ambientate nell’attuale Grecia e nel Mar Mediterraneo. Numerose ricerche, però, hanno mostrato come questa collocazione geografica presti il fianco a molte problematiche di vario tipo (climatico, linguistico, toponomastico), che sarebbero invece assenti se si ipotizzasse che le vicende narrate avessero avuto luogo molto più a nord, nel Mar Baltico. È davvero possibile che le gesta di Achille e Ulisse si siano verificate lontano dalla Grecia? In questo campo il maggior studioso è senza dubbio Felice Vinci, laureato in ingegneria nucleare a Roma nel 1971. Egli iniziò le ricerche sull’origine dei poemi omerici all’inizio degli anni Novanta, incontrando subito il favore di grecisti del calibro di Rosa Calzecchi Onesti, traduttrice ed esperta di Omero. Il suo primo saggio, Omero nel Baltico, è stato tradotto in numerosi Paesi e la versione per il mercato statunitense è diventata libro di testo per il corso di alti studi omerici al Bard College di New York.
PRIMA DI FELICE VINCI
Il primo ad aver espresso perplessità sulla collocazione geografica dell’ e dell’ fu il celebre geografo greco Strabone, il quale si domandava come mai l’isola di Faro, nella realtà situata davanti al porto di Alessandria, fosse invece indicata da Omero in mezzo al mare, a una giornata di navigazione