torie di castelli, storie di fantasmi. Lo sappiamo, il binomio è quasi inscindibile. Dalle fortezze a noi vicine sino alle numerose roccaforti presenti lungo l’affascinante Stivale e non solo: ognuna è portatrice sana di tradizioni (certo), cultura (vorrei ben vedere) e una buona dose di mistero che ne accarezza ogni singola pietra. I secoli di battaglie, intrighi, rapimenti e rac capriccianti omicidi sono stati gli elementi ideali per la genesi di leggende che si perdono nella notte dei tempi. Tramandate – spesso – oralmente di generazione in generazione, godono tuttora del trasporto emotivo che pervade, in modo inevitabile, l’animo dell’ascoltatore. I racconti pervenuti, che hanno come tema centrale il genere ghost, ci parlano quasi sempre di singole apparizioni capaci di manifestarsi in giorni particolari dell’anno o – ça va sans dire – in momenti che inesorabilmente ripercorrono (ossia centro urbano non protetto da sistemi difensivi) composta da . Resterà tale per un altro secolo almeno, ovvero quando inizieranno i lavori per la costruzione della fortezza che lo trasformeranno in (anche se l’anno di edificazione non è noto con esattezza). L’aspetto del castello, con il suo stile architettonico austero e la presenza della fitta vegetazione che lo circonda, ne facilita e alimenta senza dubbio il lato misterioso; già, tuttavia quel che può sbalordire e attirare l’attenzione dei visitatori non si limita soltanto all’esteriorità… Ma prima, di grazia, concedetemi di fare un passo indietro.
Il plotone FANTASMA di Macereto
May 03, 2022
4 minutes
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