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Il gusto del silenzio

, in un itinerario ad anello – si parte e si torna a , borgo medievale conosciuto anche come “il paese dei ciottoli” per via delle insolite decorazioni create negli anni Ottanta da Guerino Galzerano, facilmente raggiungibile dalla stazione ferroviaria di Vallo della Lucania-Castelnuovo – che attraversa l’intero territorio del , cingendo come in un abbraccio le molteplici anime e i paesaggi dell’estremità meridionale della Campania. È la Via Silente, percorso di cicloturismo che permette di scoprire a ritmo slow – e per lo più immersi nel si visita il , dedicato allo stile alimentare Patrimonio Unesco messo a punto proprio qui dal medico statunitense Ancel Keys, mentre nel grazioso porticciolo di è d’obbligo una tappa per acquistare – se siete fortunati da trovarne ancora – le buonissime (dal nome della particolare rete a maglie larghe usata per pescarle nelle notti d’estate) conservate sotto sale. Dopo aver toccato (qui si trova il nuovo laboratorio e negozio della famiglia pisciottana Marino, produttori di alici di menaica) si inizia a sgroppare in salita, verso l’interno: pit-stop a , per le dolcissime cipolle, e poi a per lo strepitoso gelato di Raffaele Del Verme alla . Si prosegue per , che prende il nome dai deliziosi ceci che vi si coltivano: (terra che nutre i ceci), recita lo stemma del paese su cui campeggia una pianta di ceci intrecciata con una spiga. Il saliscendi delle strade tocca anche – grazioso paese famoso per i fusilli, pasta all’uovo che le donne locali lavorano con il ferretto, condendola poi con un robusto ragù di castrato – e le scenografiche , dove fare una pausa dalla bici per montare sul kayak. Verso Stio, merita una breve deviazione la del , antico salume in cui la polpa magra del prosciutto è attraversata da un lardello centrale. Prossima tappa a , villaggio-museo oggi disabitato, da visitare per avere un’idea di come scorreva la vita da queste parti fino a un passato non troppo lontano. E poi ancora a – roccaforte medievale che ospitò il sontuoso matrimonio tra la principessa Costanza, figlia di Federico da Montefeltro, e Antonello Sanseverino, rievocato ogni agosto – e alla magnifica con il suo grande chiostro. La salita sul Cervati è ardua, ma viene ricompensata dai panorami e dalla seguente discesa che porta verso il profumo di pane che esce dai forni di e poi nuovamente verso la costa, toccando le località marinare di e . Un’altra salita – poco meno impegnativa – porta in cima al monte Gelbison dove si trova il (ma l’aura mistica del luogo, da sempre meta di pellegrinaggio, affonda nel passato più remoto). Da qui si fa rotta nuovamente verso Castelnuovo, non prima di aver ripreso le forze con una pizza da , bel progetto di valorizzazione gastronomica del territorio con sede a (ma che porta i sapori cilentani anche a Milano, Torino, Firenze e Matera).

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